Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 22/9/2013, 15:41 by: kijoka




Nr.35

Autore/data: Kijoka – 18 settembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Remus Lupin - Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: HP3
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Confronto tra due persone dalla vita difficile.
Parole/pagine: 1.641/3.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.





Apertura

Nella stanza semivuota il silenzio lasciava spazio ai pensieri.
Pochi mobili e pochi oggetti personali, ma era sempre così. I luoghi che occupava rappresentavano sempre al meglio la sua vita.
Vuota e senza legami.
Si sentiva stanco, ma non era strano: ne conosceva bene la ragione.
Non era sicuro che l'aver preso quella decisione fosse stata poi una gran buona idea. Poteva mettere tutti in pericolo, lo sapeva.
Eppure non era riuscito a dire di no: voleva sentirsi utile. Desiderava con tutto se stesso riuscire a ritrovare un posto nel mondo. Un posto che non fosse quello che altri avevano deciso per lui.
Si agitò sulla sedia a queste riflessioni.
Sapeva che erano in tanti a temerlo, ma credeva fermamente di riuscire a farcela e Silente aveva in lui una fiducia smisurata.
C'era quell'unico modo, poi, di tenere a bada la parte più selvaggia di sé e quel rimedio era in mano ad una persona sicuramente capace, ma lievemente prevenuta nei suoi riguardi.
La fuga di Black, poi, avrebbe potuto essere un particolare non da poco.
Un bussare sonoro alla porta lo riportò al presente.
- Avanti!
L'alto mago vestito di nero fece il suo ingresso con una sicurezza che Lupin avrebbe potuto definire orgogliosa.
Piton prese ad osservarlo con i profondi occhi scuri, sembravano senza pietà.
Il vestito era spiegazzato e liso, quasi quanto il viso di chi lo indossava era scavato e pallido. Con questi pensieri Severus poggiò il boccale chiuso da un coperchio di acciaio sul tavolo:
- Lo lascio qui...
Non l'aveva fatto di proposito, ma la voce era stata talmente fredda e impersonale che aveva lui stesso provato un moto di fastidio.
L'uomo seduto alzò lo sguardo umido, rabbrividendo appena.
- Grazie.
La voce era strascicata e stanca.
Nel fondo del tono piatto Piton percepì un moto di gratitudine.
In realtà non era molto abituato ad essere diplomatico, quindi spezzò quel momentaneo silenzio con una frase che rispecchiava esattamente i suoi sentimenti di quel momento:
- Silente non doveva farti venire. Potresti essere un pericolo per i ragazzi, e per te stesso.
Lupin alzò di nuovo gli occhi, ma questa volta li inchiodò in quelli neri del suo interlocutore:
- Perché, Severus, hai paura di me? - Uno strano mezzo sorriso era comparso sul viso dalla barba incolta.
Piton fremette per un momento: la rabbia lo colmava immediatamente quando gli davano del codardo in qualche modo.
Trattenne la risposta velenosa che gli era salita alle labbra. In fondo non voleva ferire quel che sarebbe stato un suo collega per i prossimi mesi.
D'altra parte era anche consapevole che il sentimento che provava per lui non era più come una volta: non ce l'aveva più a morte con Lupin.
Aveva davanti a sé una persona sola e isolata e non poteva fare a meno di fare dei paragoni. Voleva diventare come loro? Come quando lo prendevano di mira solo perché era strano e sempre solo?
Lupin era sempre malaticcio e magro da far paura. In effetti la strana sensazione che, ultimamente, provava nel vederlo così sofferente era quasi vicina al dispiacere.
Remus si alzò e lo fronteggiò.
Poteva davvero far affidamento su quell'uomo? Se Silente si fidava di lui e allora chi era Remus Lupin per non farlo?
La realtà era anche un'altra: era sotto il suo totale controllo.
- Eppure lo sai che sei tu stesso a potermi controllare come vuoi, con questa brodaglia che mi prepari. Basterebbe che una sola volta non la completassi come devi e tutti saprebbero di me. Tu ti libereresti di un vecchio compagno di studi e di qualcuno che ti ricorda forse troppo la tua adolescenza...
Severus non abbandonò il contatto visivo, restando fermo davanti all'altro senza muovere un muscolo:
- Non guadagnerei nulla nel farti scoprire. La tua presenza non mette in pericolo me, in nessun modo. So da molto tempo quando starti lontano.
- Già! - Rispose Remus con voce roca. - E non per merito mio, vero?
Lupin non era stato a conoscenza di ciò che i suoi amici intendessero combinare mettendo in pericolo la vita di Piton, molti anni prima. Era solo stato profondamente contento che James avesse avuto quel rigurgito di responsabilità e non gli avesse permesso di ucciderlo.
Non aveva partecipato all'idea, ma ci era rimasto piuttosto male quando aveva compreso cosa avrebbe dovuto succedere che, per fortuna invece, non era accaduto.
Per tutta risposta Piton emise un suono simile ad un ringhio, prima di allontanarsi dando le spalle al suo interlocutore.
- Bravo Severus! Era quasi degno di me, nei miei momenti migliori!
Il mago tornò a guardare l'altro, con una luce divertita negli occhi neri.
Prese dal tavolo il boccale e glielo porse:
- Avanti, bevi...
- Suppongo tu non sia riuscito a migliorarne il sapore, vero? - Gli occhi brillarono, mentre la mano prese il boccale.
- Difficile riuscirci se non ci si prova nemmeno...
La voce profonda si abbassò ulteriormente, divenne cupa:
- In ogni caso Silente ha deciso che continuerò a sostituirti io nelle lezioni che dovrai perdere.
- Ti prego di continuare a parlare male di me ai miei alunni, Severus!
Piton sospirò appena prima di rispondere:
- Devo rimediare. Sono rimasti molto indietro con il programma in questi anni e se andranno avanti così, una volta usciti da questa scuola non sapranno riconoscere e fronteggiare le creature più pericolose del nostro mondo!
Si era accalorato e non ne aveva avuto l'intenzione.
Remus abbassò gli occhi:
- Pericolose come me, vero?
Severus cambiò argomento: non voleva discutere con Lupin delle sue debolezze. Con il tono di voce più piatto che riuscì a trovare continuò:
- So che Potter ha un debole per te. Stai attento a ciò che dici al ragazzo. Non deve sapere più di quanto necessita per cavarsela.
L'altro si fermò con il boccale a mezz'aria e rispose con voce ferma:
- Non devi essere tu a dirmelo. Sono in grado di badare a me stesso e so benissimo cosa devo e cosa non posso fare.
Severus pensò che in fondo quella vicinanza a Potter, che non approvava, avrebbe potuto essere per lui molto utile: avrebbe avuto qualcuno che poteva stare vicino al ragazzo e proteggerlo anche quando lui non c'era.
A questo riguardo sapeva di potersi fidare di Remus: non avrebbe mai fatto del male o permettere che qualcuno lo facesse al figlio di James.
Anche se non era ancora del tutto sicuro che non stesse aiutando Black.
Fremette di rabbia al pensiero del vecchio rivale a piede libero.
Quanto gli sarebbe piaciuto trovarlo ed affrontarlo! Era una vita che aspettava, o almeno così gli sembrava.
Ragazzino troppo cresciuto senza che avesse mai provato cosa voleva dire guadagnarsi la vita, conquistare la fiducia degli altri, trovare rispetto per se stesso. Erano giorni che sognava di essere lui a catturarlo! Averlo davanti, insultarlo, umiliarlo e poi finirlo con le sue stesse mani!
Una soddisfazione che sognava ogni notte. Punire l'assassino di Lily, punire il traditore che l'aveva venduta, vendicarsi di tutto il dolore che aveva provocato, per tutta la sofferenza che aveva provato...
- Severus!
Si riscosse, chiuse gli occhi per un momento e tornò al presente.
- Ti ho chiesto se devo berlo tutto... - La voce di Lupin era sempre gentile.
- Sì, è una pozione che deperisce quasi subito. Domani te ne porterò dell'altra. Mi raccomando, è importante...
Remus tornò a sedersi sull'ampia poltrona a fianco alla finestra.
- Non deve essere facile per te, vero? - Lo guardava con strani occhi buoni.
- Cosa? Aiutarti a non stare male? - Severus incurvò le labbra nel suo solito sorriso storto. - Lo hai detto tu che in questo modo ti posso controllare. Quale migliore soddisfazione di quella di avere potere su chi un tempo lo esercitava su di te.
- Non ho mai gradito quella situazione, e lo sai. - Lupin non smetteva di fissarlo con il viso serio.
- No, Lupin, io non so nulla. - La voce profonda di Severus era tornata gelida e tagliente. - Tu forse non eri d'accordo, ma non hai mai fatto nulla per cambiare il corso degli eventi.
Piton tacque un attimo, mentre gli occhi neri divenivano più brillanti:
- Che senso ha discuterne ora? Difficilmente io e te arriveremo a dover collaborare così da vicino da dover risolvere i nostri problemi personali, Remus...
Lupin abbassò gli occhi sentendosi per un momento incredibilmente vicino a Piton.
Entrambi avevano avuto una vita difficile. Certo non avevano fatto scelte simili, ma sentiva che entrambi avevano una conoscenza della sofferenza che superava di gran lunga quella di tante altre persone.
Più volte Remus si era chiesto cosa avesse potuto cambiare, nella loro storia, il suo prendere posizione a favore di Severus in quegli anni scapestrati...
Tornò a fissare negli occhi l'uomo lì di fronte:
- In ogni caso ti ringrazio. Non so come potrei restare qui senza la tua pozione Antilupo...
- Di nulla. - Severus sentì di nuovo quello strano calore alla bocca dello stomaco.
Sapeva da tempo di non avere rancore per Lupin: si somigliavano troppo. Entrambi sfortunati e reietti, entrambi salvati da Silente, entrambi legati ad Hogwart come ad una casa perduta e ritrovata.
Remus gli stava sorridendo. Disarmante e inaspettato gesto che mise in imbarazzo Piton.
- Potremo non essere mai amici, Severus... ma perché sprecare tempo ed energie per rimanere nemici, senza alcun motivo reale o apparente?
Lupin vide lo sguardo dell'altro diventare un abisso scuro. Seppe di aver colpito nel segno.
Per il momento si sarebbe accontentato di far nascere dei dubbi nella mente di Piton, dubbi che, magari in un lontano futuro, avrebbero potuto diventare richieste di spiegazione e quindi dialogo.
La voce di Piton vibrò nella stanza:
- Bevi la pozione, Remus.
In silenzio girò le spalle al mago seduto e uscì dalla stanza, un mezzo sorriso dipinto sul viso affilato

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 15:26
 
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