Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 8/9/2013, 20:25 by: kijoka




Nr.34

Autore/data: Kijoka – 1 settembre 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia:One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Albus Silente
Pairing: nessuno
Epoca: HP2
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Riflessioni condivise
Parole/pagine: 1.251/2.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.




Rivelazioni

Il corridoio era silenzioso.
Solo i suoi passi, sicuri e svelti, producevano un rumore cadenzato, che rimbalzava sulle alte pareti per riempire lo spazio.
Anche dopo tutto il tempo vissuto ad Hogwarts come professore, quel corridoio continuava a percepirlo come fosse infinito.
Forse perché lo aveva percorso spesso con un peso nel cuore, per un motivo o per l'altro.
Si immaginò di guardarsi dall'esterno: nero, alto e magro, con il viso cupo che rispecchiava ben più della sua reale età.
Di nuovo lo stomaco si contorse mentre si avvicinava sempre più alla fine del percorso. Liberò la mente in un attimo e altrettanto velocemente riprese a riflettere febbrilmente.
Che il momento fosse arrivato? Lo riteneva quasi impossibile anche se lui e Silente, negli ultimi anni, ne avevano discusso così spesso.
Camminava veloce.
Sembrava che nella sua testa i secondi venissero scanditi dai suoi stessi passi.
Non c'era tempo.
Come poteva essere successo? Eppure l'aveva sentito, l'aveva visto coi suoi occhi! Anche quell'idiota di Allock si era fatto delle domande...
Doveva comunicarlo immediatamente.
Come aveva potuto parlare Serpentese? Era nella sua natura o ciò che era accaduto anni prima, con il Signore Oscuro, li aveva in qualche strano modo legati, e ciò che sapeva uno ora era ad appannaggio dell'altro?
Ma come poteva Potter, alla sua età e senza alcuna esperienza, padroneggiare un simile potere?
Il ragazzo era in pericolo?
Era importante quel che era successo, troppo importante per sprecare attimi a fare congetture.
L'andatura fiera l'aveva portato velocemente all'ingresso coi Gargoyles.
- Devo parlare con il Preside. E' urgente!
La statua si animò subito, come se non stesse aspettando altro.
Prese un lungo sospiro e salì sulla scala di pietra grigia, che prese a muoversi.
Pochi momenti dopo si trovava nello studio rotondo.
I quadri erano immobili, anche se era perfettamente conscio che non attendevano altro che di ascoltare qualche succulenta novità.
- Severus... cos'altro è successo?
La voce calma proveniva dall'angolo cieco, dove si trovava un piccolo tavolino con i soliti aggeggi ronzanti davanti ad una bacheca piena di piccole ampolle di ogni colore.
- Preside, non mi piace arrivare senza essere atteso, ma era importante...
L'alto mago si voltò piano, carezzandosi la lunga barba bianca:
- Niente di grave, spero...
Gli occhi neri di Severus dardeggiarono di preoccupazione:
- Non so cosa pensare, dovevo informarla, parlarne con Lei.
Silente appoggiò una piccola ampolla trasparente sul tavolino e si diresse verso la sua scrivania.
Per Piton il gesto fu un chiaro invito a parlare. Raggiunse il Preside alla scrivania e, fermandosi ad un metro da essa, si stagliò in tutta la sua altezza mentre raccoglieva le idee per esprimere al meglio ciò che aveva da comunicare:
- Silente, Potter è un Rettilofono. Poco fa ha parlato Serpentese, durante un esercizio al Club dei Duellanti...
Il viso dell'anziano mago si distese in un misurato, quanto enigmatico, sorriso.
A Severus sembrò che la strana espressione sul volto affilato indicasse, in qualche misura, un ponderato tripudio.
Ma fu solo un momento.
Subito dopo la voce profonda e ferma del preside rispose:
- Dunque questa bizzarra idea ha comunque sortito qualche particolare novità...
Intrecciò le mani sulla scrivania e si protese verso Severus, con sguardo indagatore:
- Dunque Severus, com'è andata?
Il mago non era abituato a racconti lunghi e descrittivi, ci impiegò quindi pochi momenti a mettere a corrente Silente dell'episodio appena avvenuto.
Albus continuò a fissarlo, durante tutta l'esposizione, annuendo appena e aggrottando le ciglia di quando in quando.
Alla fine della breve narrazione restò in silenzio per qualche minuto.
Per Piton il tempo fu così lungo che arrivò a pensare che non avrebbe più parlato.
Quando sembrava che il tempo si fosse fermato, una breve frase arrivò a spezzare l'attesa:
- Dunque, ecco qui. E' successo...
Severus ebbe un moto di incredulità e alzò il sopracciglio, in attesa di altre spiegazioni, che però non arrivarono.
Silente restò in silenzio, continuando a fissarlo.
- Preside, che significa? Lei sapeva...
- No, certo che no! Non ero assolutamente al corrente! Eppure... eppure avevo una particolare idea, che evidentemente quest'ultimo fatto imprevisto non fa che rinvigorire.
Piton era quanto mai confuso:
- Ma come può stare a pensare... Solo il Signore Oscuro aveva questa particolarità! Come fa il ragazzo...
Silente lo fissò da sopra gli occhiali a mezzaluna e quasi compitò le frasi seguenti:
- E questo evolversi della situazione ti sembra davvero così sorprendente, Severus? - Si appoggiò allo schienale della poltrona riprendendo l'espressione enigmatica che gli era propria. - Se fossi in te proverei a rifletterci sopra.
Severus era allibito.
Aveva passato anni a pensarci sopra, aveva trascorso serate intere a cercare di capire cosa davvero fosse accaduto quella lontana notte.
I fatti erano chiari, ma solo Silente sembrava riuscire a tirare le esatte conclusioni sulla faccenda. O almeno questo era quello che lasciava credere.
Anche questo episodio non era inaspettato per lui.
Forse, semplicemente non aveva in mano tutte le carte, non era a conoscenza di alcuni particolari che avrebbero potuto portarlo alla verità.
- Potter può essere in pericolo?
Il viso del Preside si distese in un sorriso sereno:
- No. Credo proprio di no. - Abbassò la voce in un sussurro appena udibile. - Ho davvero sentito una nota di preoccupazione nella tua voce, Severus? Mi vuoi dire che ti sei affezionato al ragazzo?
A Piton le viscere si contorsero come se il serpente di poco prima se lo fosse ingoiato.
Aprì appena le labbra, ma non parlò. Restò per pochi secondi immobile, gli scuri occhi lampeggianti fissi in quelli azzurri e divertiti.
Sapeva che Silente amava punzecchiarlo a riguardo e non voleva cadere nel tranello.
Rimase in silenzio con il muscolo della mascella guizzante, fino a che fu l'anziano mago a replicare alla sua stessa asserzione:
- Ottimo lavoro, Severus. Devi ancora riuscire a non far contrarre quel muscolo disobbediente, ma sei stato bravo a trattenere la tua rabbia.
Il sorriso calmo sembrava non aver voglia di lasciare le labbra del Preside:
- In ogni caso credo che al momento non ci sia nulla da temere. E' importante quanto successo, anche se ancora non so se il flusso dei miei pensieri e delle mie intuizioni mi stia portando più vicino o più lontano dalla realtà...
Strano che Silente ammettesse di non essere un passo davanti agli altri, pensò Severus. Eppure il fatto che avesse riconosciuto che neanche lui aveva le idee totalmente chiare era già di per se stesso quasi un miracolo.
Che avesse cominciato ad avere veramente fiducia in lui?
- Ti prego, Severus, segui con profonda attenzione come si evolve questa situazione e tienimi subito al corrente di variazioni o nuovi elementi con sollecitudine...
Ora l'anziano mago aveva un'espressione compunta, quasi preoccupata.
- Sì, certo signore. Come sempre...
Il Preside arrivò di fronte a Severus con pochi passi.
Gli posò la mano sulla spalla, mormorando:
- Lo so, Severus. So sempre che posso contare su di te. - Poi si allontanò appena. - Ci sono poteri che devono essere compresi per essere combattuti. Ora va', devo riflettere e posso farlo se sono completamente solo. Cerca di avere sempre gli occhi ben aperti. Quest'oggi un altro tassello si è aggiunto al mosaico. Riuscirò ad intuirne il disegno, ne sono certo...
Silente si allontanò verso il mobile dove teneva il Pensatoio e Severus scese i gradini per raggiungere l'uscita.
Chiudendosi la porta alle spalle prese a domandarsi quando la partita a scacchi con la vita di Potter e il ritorno del Signore Oscuro sarebbe diventata una vera guerra.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 15:22
 
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