Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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Ale85LeoSign
view post Posted on 7/9/2013, 16:04 by: Ale85LeoSign




Eccomi qua, con un altro estratto di A.L. tanto pour changer. :D



Era gelata e completamente fradicia.
Per un attimo ebbe l'irrazionale terrore che fosse morta.
Si dominò e notò che il suo petto si muoveva, piano, quasi impercettibilmente, ma gli fece capire che aveva ripreso a respirare.
La strinse ancora, tenendola per le braccia, coprendo il suo corpo freddo e immobile, cercando di scaldarla come poteva e con un tono basso, controllando le proprie emozioni, recitò alcune formule antiche, tramutando le parole in bisbigli, accarezzandole con la vibrazione della propria voce in modo che l’incantesimo facesse effetto. Quando finì di recitarla aprì gli occhi e vedendola ancora immobile capì che non poteva fare altro, se non aspettare.
Stringendola a quel modo, appoggiò il mento alla morbida pelle del collo e inspirando gli giunse la fragranza dei suoi capelli. Per un attimo il desiderio gli appannò la vista.
"No, non adesso." pensò ritraendosi ma lei, in quel momento, gemette debolmente.
Il suo cuore riprese a battere.
Premette le labbra sulla guancia della ragazza, in segno di sollievo.
"Severus..." rantolò con la voce rauca per il freddo e lo stato d'intorpidimento.
"Sono qui." mormorò piano, mentre ammirava il risorgere dell'alba di smeraldo dei suoi occhi.
"Ho sbagliato tutto..."
"Ora non importa." le accarezzò la fronte, scostandole i capelli bagnati, onde scure su un viso che cominciava a rischiararsi, come l’aurora sul mare.
"Non sono così forte..."
"Sei ancora viva." Piegò le labbra in un sorriso stentato, per rassicurarla vedendo che lo stava guardando "Sei stata brava."
Il suo corpo era più caldo ora. L’incantesimo aveva funzionato.
Senza lasciarla andare si appoggiò sui gomiti, scaldandole il viso col proprio respiro, sfiorandola appena con le labbra.
Si era quasi dimenticato quanto fosse piacevole farlo: la guardò e si accorse con stupore che si era ripresa quasi del tutto e lo stava osservando con gli occhi socchiusi, con lo sguardo sereno di chi si appena destato da una notte di sogni.
La sua mano si mosse e Alex gli sfiorò il viso con le dita.
A quel movimento, fece per ritrarsi, ma l'improvvisa espressione di sconforto che lesse in quegli occhi umidi, tempestati di nuove luci, lo trattenne.
"Ti prego."
"Perché m'implori?" chiese addolorato da quella debole supplica "Ce n'è mai stato bisogno?"
Così restò immobile, stringendola, per scaldarla e tranquillizzarla col caldo contatto del suo corpo.
A un certo punto senti che cercava di allontanarlo, premendogli debolmente una mano sul petto "Severus... scostati."
Il mago si raddrizzò, mettendosi a sedere, seguito, piano da lei, che si accoccolò come un animale, incrociando le braccia al petto.
"Alex." la voce gli venne meno. Non sapeva cosa dirle. Aveva rischiato di nuovo di perderla e anche se il fuggevole pensiero di una logica spietata gli aveva suggerito che sarebbe stata la cosa migliore, ora che ce l’aveva davanti, viva ma fisicamente e psicologicamente distrutta, sentiva di aver salvato una parte di sé, forse la migliore.
Lei mandò una specie di miagolio e poi si toccò i capelli in un commovente gesto femminile, tentando di sistemarsi una ciocca, ancora umida, dietro al collo. Cercò di dire qualcosa, ma dalle labbra tremanti non uscì che un debole rantolo.
Poi cominciò a tremare, in maniera incontrollabile, quindi chiuse gli occhi, stringendoli forte.
Severus allungò una mano e Alex si appoggiò al suo petto, sempre tremando, e lui la strinse sentendola fragile come una bambina.
"Lo sapevo..." mormorò ritrovando un po’ di voce "Non aveva alcun senso, ma sapevo che saresti venuto."
Il mago non disse nulla ma rimase in ascolto, come se quel pianto silenzioso potesse comunicargli qualcosa.
All’inizio, nonostante fosse stata lei ad avvicinarsi, cercò di allontanarlo: “Non…” le parole sembravano non venirle “Non mi devi abbracciare così.” Pianse e Severus avvertì una stretta al cuore che, dopo anni, si animò di un nuovo battito profondo.
“Hai perfettamente ragione.” Le rispose con un tono basso e volutamente ironico “Dovrei strozzarti.”
Quelle parole le strapparono una breve risata contro il suo petto e Alex lo guardò con un’umiltà piena di gratitudine.

Edited by Ale85LeoSign - 7/9/2013, 17:15
 
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