Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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Ale85LeoSign
view post Posted on 3/9/2013, 06:15 by: Ale85LeoSign




Altro estratto di A.L. ;D


Gli sfiorò il muso, con le dita. La sentì risalire dalla base del collo, dietro la nuca, sfiorando le orecchie rotonde. Era una sensazione inspiegabile, piacevole, elettrica. Ogni particella del suo essere reagiva a quel contatto, stimolata da quella presenza umana . Da stimoli che il suo lato umano aveva nascosto nel profondo.
“Ti prego.” Lo implorò, stringendogli il collo, nascondendo il viso nella pelliccia scura “Severus...”
Era stremato da quella giornata tremenda, ma il braccio della ragazza attorno al collo e il lieve movimento delle dita ad accarezzargli il manto scuro e lucente, era una ricompensa che lo ripagava di ogni sforzo, anche se non gliel’avrebbe mai detto.
Ed essere un Animagus per stare assieme a lei, gli permetteva di non parlare, di non discutere, di non rischiare di raggiungere nuovamente un limite che non si poteva più infrangere.
Solo così era accettato. Nella sua forma più bassa, nella sua forma paradossalmente più istintuale e al contempo più controllata, nel silenzioso essere un animale.
Ma in quel momento Alex aveva bisogno dell’uomo non della compagnia di un felino.
La pantera la sospinse via, con un colpo delicato del muso e la fissò coi suoi grandi occhi gialli.
Si allontanò, sapendo che era la cosa giusta da fare e sparì nell’ombra di un silenzio immutato.
Alex rimase ferma, inebetita, incredula, con gli occhi lucidi, attoniti e sconfitti.
Allora il grande felino scuro avanzò, muovendosi elegantemente nell’oscurità, sollevandosi da terra per mutarsi in uomo, un essere dal fascino tormentato, dai lineamenti pallidi e dai movimenti sinuosi, mentre le ultime volute di fumo gli lambivano il corpo per dissiparsi nell’ombra.
“Eccomi, Alexandra.” Rispose, porgendole la mano, muovendo appena le dita esili “Risponderò ai tuoi quesiti, ma, per favore.” le sfiorò il viso, facendole sollevare il mento in modo tale che i loro occhi si incontrassero “Non mi pregare più.”
Per un momento rimase a guardarla, accarezzandole la linea del mento col movimento del pollice, mentre su quelle labbra amate riaffiorava la parvenza di un sorriso.
Allontanò la mano, in una lieve carezza: “Sai che non posso tollerarlo.”
La giovane donna aprì la bocca per parlare, la richiuse, non disse nulla.
Alzò una mano, la ritrasse.
Severus rimase immobile a guardarla.
“Puoi farlo, Alexandra.” le disse a bassa voce dopo un attimo, guardandola e provando un moto di affetto per lei che gli fece quasi male “Dopo starai meglio. E’ l’unica strada che puoi percorrere per stare meglio.”
E mentre la ragazza si abbandonava a un pianto silenzioso, il mago chiuse gli occhi e la tenne vicina.
 
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