Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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ellyson
view post Posted on 30/8/2013, 08:48 by: ellyson
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Dalla luna...

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Ecco qui il sorriso di oggi.

Titolo: L’ultimo canto della Fenice
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: Malinconico, Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Lord Voldemort, Fanny
Pairing: Nessuno
Epoca: Tra il 6 e il 7 Libro
Avvertimenti: Missing Moment
Riassunto:
Severus va da Lord Voldemort dopo aver ucciso Silente.
Parole: 1543

L’ultimo canto della Fenice

Il Signore Oscuro ghigna nella tua direzione.
E' un sorriso compiaciuto, soddisfatto. Ma Lui non sa sorridere e quello che vedono i tuoi occhi è solo un ghigno malefico che ti fa rizzare i peli delle braccia.
Draco trema al tuo fianco. Bella ridacchia come un'invasata. Fenrir si lecca via il sangue dal mento. Gli altri Mangiamorte presenti sulla torre restano in disparte. Nessuno è così pazzo da voler stare davanti all'Oscuro Signore, anche se è allegro.
- Severus... - sibila il tuo nome avvicinandosi. Vorresti arretrare. Voltargli le spalle e scappare. Vorresti gridare, piangere, sbraitare, lanciare incantesimi fino allo sfinimento, ubriacarti fino a morire in una pozza di vomito e lacrime. Ma resti fermo immobile. Resti fermo con la mente sigillata, con il cuore gonfio di odio e disgusto verso di Lui e verso te stesso. Resti fermo mentre quello che chiami Padrone si avvicina con quel ghigno che finge di essere un sorriso. Senti le sue mani scheletriche e gelide sulle spalle, il suo sguardo di freddo ghiaccio rosso sul tuo corpo, l'odore della morte che lo circonda ti invade i polmoni e potresti stare male, ma non lo fai. Tu resti fermo. - Il mio fidato Mangiamorte.
Quella parola ti fa più ribrezzo dell'Oscuro. Questa notte tu sei stato il perfetto Mangiamorte.
Ricevi un freddo abbraccio. Ti senti tremare dentro, la tua anima é già morta, non importa di quello che resterà del tuo cuore nero e corrotto.
- Mio Signore... - sussurri con il solito tono servizievole mentre Lui ti libera dal suo abbraccio che puzza di morte; ti chini e sfiori l'orlo della veste nera con le labbra sottili.
- Verrai ricompensato, caro Severus. - promette l'Oscuro con quel ghigno mascherato da sorriso – Mentre tu, Draco...
Il ragazzo trema e abbassa il capo, in un angolo della sala senti un singhiozzo e sai che è Narcissa che trema terrorizzata per il figlio.
- Sei stato un debole. Come lo è stato tuo padre. - sussurra il mago oscuro – Non hai portato a termine il tuo compito. E' dovuto intervenire Severus. - vedi con la coda dell'occhio la mano scheletrica afferrare la bacchetta – Crucio.
Il ragazzo cade a terra, Narcissa piange e lo supplica, scusandosi per l'inadeguatezza di suo figlio. Finalmente Bellatrix ha smesso di ridere, ci sono volute le grida di dolore del nipote per azzittirla.
Tu non dici nulla, Narcissa ti chiama, invoca il tuo nome, ti supplica come quel pomeriggio piovoso a Spinner's End, ma non cedi. Non abbassi lo sguardo sul ragazzo che ti starà odiando. Non puoi. Non é questo il tuo compito ora. Hai una missione importante, hai un compito e vuoi portarlo a termine fino alla fine.
Sono fortunato, molto fortunato, ad avere te, Severus. *
La punizione di Draco dura troppo per le tue orecchie. Quando l'Oscuro spezza la maledizione e il ragazzo sviene sul tappeto il tuo cuore tira un sospiro di sollievo.
Sei così stanco...
Quanti uomini e donne hai visto morire?*
Il Padrone si volta di nuovo verso di te. Sorride, ancora, ma nei suoi occhi di fuoco brilla ancora il luccichio divertito per aver torturato un povero ragazzo indifeso.
- Chiedimi quello che vuoi, Severus. - sibila con un tono fintamente dolce – Esaudirò qualunque tuo desiderio.
La morte.
Sei tentato di dirglielo, di porre fine a quella inutile vita, ma non hai ancora finito il tuo lavoro.
La tua morte dovrà aspettare.
- Mio Signore, - sussurri con devozione – ora che il vecchio è morto.- dici le ultime parole con tutto l'odio di cui sei capace, tuoi i compagni fanno un lieve gridio di gioia, Bella é tornata a ridere come un'invasata - La scuola potrà essere sotto il nostro controllo.
- Non vorrai chiedermi una cattedra, Professor Piton? - domanda ironico l'Oscuro facendo scatenare l'ilarità dei tuoi fratelli.
Ho la tua parola che farai tutto ciò che è in tuo potere per proteggere gli studenti di Hogwarts? *
- No, mio Signore. Io chiedo la presidenza.
Lui ti guarda perplesso. Potresti chiedere molto in questo momento. Un potere a te sconosciuto. Ricchezze. Donne. Una carica politica.
Ma tu hai un compito ben preciso. Hai un lavoro da portare a termine.
Hai sempre un lavoro da portare a termine.
- Sei sempre lo stesso giovane assetato di conoscenza che si è presentato a me vent'anni fa. - sibila l'Oscuro con quel finto sorriso – Va bene, Severus. Se è questo che desideri sarai accontentato.
- Grazie mio Signore. - baci ancora la sua veste, hai un pessimo sapore in bocca, ti fa venire la nausea, ma resisti. Resisti sempre.
Vuoi la mia parola, Severus, che non rivelerò mai la parte migliore di te?

Sarà una notte di festeggiamenti nel castello dei Malfoy. Un pericoloso nemico è caduto, una tra le più influenti scuole di stregoneria dell’Europa se non del mondo e il Ministero della Magia britannico sono nelle vostre mani. Partecipi con finto entusiasmo, dentro senti che il disgusto aumenta fino a consumare quell'unica parte di cuore che ti é rimasta.
Quando sei rimasto il tempo necessario per non destare troppo sospetti prendi il mantello ed esci dal castello. Nessuno ti ferma, nessuno ha notato la tua assenza. O forse non gliene frega niente a nessuno. Sei appena diventato uno dei pochi, se non l'unico, Mangiamorte nelle grazie dell'Oscuro. In molti avrebbero voluto vedere contorcersi sul pavimento te invece del povero Draco.
E, forse, anche tu l'avresti preferito.
Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto… *
Non puoi smaterializzarti nella tua casa, è troppo pericoloso. I pochi Auror rimasti non verranno a cercarti, ma i membri dell'Ordine sì.
Ma hai un'alternativa. Hai sempre un'alternativa.
Godric's Hallow ti sembra più squallida e buia del solito. Forse è solo un'illusione.
Attraversi la piazza senza alzare gli occhi sulla statua che la raffigura. Continui a camminare veloce, fino alla villetta di due piani malconcia accanto alla salita che porta alla casa distrutta di Potter. Il cancello si apre silenzioso, quando avverte la tua presenza.
E' stato Albus ad offrirti la sua vecchia casa. Sapeva che avresti avuto bisogno di un posto tutto tuo dove pensare, dove quietare l'urlo di dolore della tua anima.
Hai già portato qualche effetto personale, non ci starai molto in fin dei conti.
Hai lasciato le scolorite assi delle persiane inchiodate, non vuoi che qualcuno intraveda la luce della tua bacchetta.
Ti togli il mantello, lo pieghi con cura e lo abbandoni su una delle sedie della cucina.
Apri l'armadietto sopra il lavello e prendi l'unica bottiglia che vi hai riposto qualche tempo fa.
Guardi l'etichetta e un sorriso ironico incurva le tue labbra. Nell'unico negozio presente a Spinner's End hai trovato quell'unica marca di Scotch, la stessa che beveva tuo padre.
Non te n'eri accordo quando l'hai acquistata.
Lasci perdere quel ricordo insignificante e la stappi lanciando il tappo nel lavello. Non dovrai richiuderla quella bottiglia. Hai solo questa notte.
Vai nel salotto buio e ti siedi sulla poltrona polverosa.
Osservi il collo della bottiglia che ti chiama, come una sirena chiama un marinaio disperso nell'oceano.
Butti giù la prima lunga sorsata. Il liquore ti brucia la gola, lo stomaco e le viscere. Il tuo vecchio si è ammazzato con del pessimo liquore.
Il dolore dura poco, troppo poco. Per quella notte vuoi dimenticare tutto, vuoi che il dolore del liquore cancelli il dolore che senti dentro, la tua anima lacerata, il tuo cuore infranto.
Butti giù un'altra sorsata e chiudi gli occhi, ci vorrà del tempo, il tuo corpo e la tua mente sempre troppo razionale e pronta a tutto hanno la fastidiosa abitudine di reggere fin troppo bene l'alcool.
Bevi ancora, ancora e ancora. Ma la supplica di Silente ti riempie ancora le orecchie.
Apri gli occhi e vedi qualcosa di dorato accanto a te. Per un frangente di secondo pensi che sia Albus, ma poi noti le piume.
Fanny.
Non sai com'è entrata e non ti importa.
La fenice ti guarda, sembra che nel suo sguardo ci sia compassione.
Essere compatito da un uccello ti mancava.
- Non guardarmi così. - le dici con voce stanca, affaticata, addolorata -E' stato lui a volerlo.
Fanny fischia. Un fischio caldo, dolce in grado di scaldarti il corpo molto più del liquore.
Sollevi una mano per accarezzarla, ma la fermi a metà strada. Non si è mai voluta far toccare da te né da nessun altro.
Tranne che da Potter. Certo lui è il Prescelto. Tu solo l'ennesima pedina sacrificabile della scacchiera di un vecchio pazzo.
Tu solo sai se evitare a un vecchio sofferenza e umiliazione sarà un danno per la tua anima.*
I tuoi pensieri vengono interrotti da qualcosa di morbido, Fanny ha annullato la distanza che separava la sua testa dalla tua mano. Fai un mezzo sorriso e le accarezzi le piume della piccola nuca.
Sembra gradire.
Emette un debole canto. Nonostante il suono sia basso lo senti dentro, senti che rimbomba nella tua testa. E' un canto addolorato.
Una lacrima tonda come una perla ti bagna la mano, scende lungo il tuo palmo e viene assorbita dal polsino della camicia candida.
- Lo so Fanny, - le dici continuando ad accarezzarla mentre permetti ad un'unica lacrima solitaria di scalfire la tua guancia pallida – mancherà molto anche a me.


* Frasi di Silente in Harry Potter e i Doni della Morte
 
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