Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 18/8/2013, 21:56 by: kijoka




Nr.31

Autore/data: Kijoka – 18 agosto 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Un incontro importante.
Parole/pagine: 1.316/3.


Una stella nel cielo


("There is a star in the sky
Guiding my way with its light
And in the glow of the moon
Know my deliverance will come soon"
Waiting for the night
Depeche mode - Violator - 1990)

Il rosso rubino m’invade la mente.
L'anello al suo indice brilla di luce propria.
La stanza rimbomba della voce fredda come una spada affilata.
- Uccidi!
Nego con la testa, dapprima lievemente, poi con sempre più decisione, senza interrompere il contatto visivo.
- Io lo esigo! Te lo ordino!
Gli occhi profondi e gelidi restano ancorati ai miei.
Occhi da predatore. ma non sarò io la preda, non oggi.
- No. - Ribadisco con calma glaciale. - Non lo farò. Nessuno può costringermi più a togliere una vita.
Guardo il pugnale d'argento nella mia mano e, con un gesto sicuro, lo lancio lontano, tornando a fissare il volto immoto del mio antico padrone.
Rapidissimo mi raggiunge e m’immobilizza con un gesto della bacchetta. Poi la mano ossuta e gelida mi artiglia la gola, affondando le unghie nella tenera carne alla base della mascella.
- Tu obbedirai... sì, lo farai...
La voce roca sibila sul mio volto il suo comando, con alito putrido.
Ora ho solo i suoi occhi nella mia mente, pupille enormi divenute brillanti rubini accesi.
Mi divincolo utilizzando ogni mezzo e con tutta la mia forza.
Mi manca l'aria e la presa sul collo è ferma, stretta e rovente.
Apro la bocca per rispondere, ma non ne esce un solo suono.
D'un tratto sento una forza incredibile nascermi dentro, l'adrenalina prende a far scorrere più veloce il sangue.
Con un gesto inaspettato e violento spingo il Signore Oscuro lontano da me, facendolo rotolare lontano.
Ma la trachea è chiusa, il respiro non si apre e i polmoni rimangono senz'aria. Spalanco la bocca per riuscire a respirare e avvicino la mano alla gola.
Sento del liquido caldo scorrere tra le mie dita.
Lascio la presa e guardo la mano: il palmo è rosso scarlatto, gronda il sangue che mi sta inzuppando la camicia candida...
Un urlo senza voce mi inonda la mente.
Poi sento.
Percepisco un sentimento potente e leggero, colmo di sicurezza e serenità.
La forza sta tornando in me e provo a muovere una mano.
Le dita carezzano una pelle fresca e morbida.
I polmoni pompano aria e l'incubo, in un momento, è solo un ricordo.
La sensazione di calda appartenenza che mi ritrovo dentro mi aiuta a sostenere la fatica di aprire gli occhi.
La stanza è calma e immersa nella fioca luce notturna, la lucentezza opaca proveniente dalla luna quasi piena, che fa capolino dallo spazio aperto del vano della finestra.
E' una notte luminosa e limpida. Le stelle sembrano così vicine che potrei afferrarne una solo tendendo la mano.
La mano...
Abbasso lo sguardo.
Ecco dunque chi mi sta aiutando.
Il profumo fresco, della creatura addormentata accanto a me, fa crescere d'improvviso un'ondata di tenerezza nel petto.
Ecco chi è riuscita a strapparmi dall'incubo, ecco chi ha colmato il mio cuore di speranza permettendomi di guardare al passato con il sufficiente distacco.
Una profonda gratitudine mi colma il petto.
Lei dorme.
Il viso chiaro rivolto verso di me e il respiro regolare.
Sembra stanca, ma il sorriso appena accennato che è posato sulle labbra rosee e carnose, sembra riportare ad un presente pieno di domani.
Le lunghe ciglia vibrano seguendo il movimento lento delle palpebre chiuse e la sua mano stringe più forte la mia.
Che strana sensazione… di cosa si tratta?
Un sentimento adulto e coinvolgente trova posto in me.
Non sono io. Deve provenire per forza da questa donna.
Eppure riesco a riconoscerlo, è diverso.
Un ricordo affiora come dalla nebbia del tempo, ma non ne è trascorso molto.
Stavo precipitando, schiacciato dai troppi, terribili ricordi.
Il rimorso graffiava forte il cuore e la speranza era lontana.
Ora ne sono certo: mi conduce, mi scorta, mi difende.
E' lei quella sensazione che occupa i miei pensieri quando dovrei provare dolore. E' lei che ferma il sangue della mia ferita con tocchi lievi, sicuri e mi dona sollievo. E' lei che mi porta attraverso i miei ricordi come una guida esperta ed è sempre lei che mi sta insegnando a sperare.
Davvero sono io ad avere questi pensieri?
Un spontaneo sorriso mi nasce dentro.
Mi sento così debole che forse anche le certezze vacillano, ma so che la donna addormentata accanto a me ha un ruolo importante in tutto questo.
Ciò che trovo ancor più strano è l’istintivo affidamento che sento nei suoi confronti. Non la conosco nemmeno: come faccio a fidarmi di un'estranea?
Ma se ciò che vagamente ricordo è vero, è stata lei a salvarmi e le devo, se non incondizionata fiducia, almeno riconoscenza.
Stasera mi sento meglio.
Oltre ad essere riuscito ad aprire gli occhi e a mettere a fuoco ciò che mi circonda, riesco ad avere anche qualche momento di reale discernimento.
Il sonno dell’incoscienza sembra lontano, anche se so che non è così.
Perché la mia mente continua a spingere i miei occhi su questi lineamenti sconosciuti?
Il viso ha un'armonia particolare, potrei dire che è bella...
Queste considerazioni da adolescente non mi si addicono per nulla, evidentemente non ho ancora ripreso completamente il controllo!
Strani pensieri, come ricordi, si aggirano nella mia mente.
Chiudo gli occhi.
Sento ciò che prova quando entra in me, anche se non capisco ancora come questo succeda.
Magia.
Con certezza si tratta di questo: incantesimi che mi permettono di testare con la mia anima ciò che un'altra persona sente.
Sentimenti ignoti e conosciuti, diversi e sempre uguali, rielaborati da altre esperienze, mi attraversano e fuggono lontano, lasciando scie lucenti che s'incuneano negli anfratti più bui, illuminandoli di nuove sensazioni.
Ricordo un oceano sterminato, tranquillo e senza tempo.
Nella lieve carezza di un soffio di vento mi trovo stretto in un abbraccio dolcissimo, mentre ascolto parole d'amore che non riesco a pensare possano essere a me dedicate.
Mi sento a casa, al sicuro.
Mi sento compreso, perfino amato, e finalmente le labbra riescono a stirarsi appena in un breve e fugace sorriso.
E’ questa la sensazione che mi ha permesso di raccogliere ogni briciolo di volontà nella mia mente e di aprire gli occhi.
Lo faccio di nuovo e torno a socchiudere le palpebre. Ancora fisso lo sguardo su quel viso abbandonato al sonno, di fronte a me, vicinissimo.
Stringo appena la mano che riposa nella mia, con quel poco di forza che riesco a trovare.
Grazie, sconosciuta.
Non era mia intenzione continuare a vivere, ma tu hai testardamente voluto che lo facessi.
Adesso sento solo la mia volontà di ringraziarti per questo.
E' strano, ma è come se io avessi sempre avuto un vuoto nel mio cuore, quasi un abisso senza fondo che tentava ogni giorno di risucchiarmi.
Tu hai colmato quel vuoto, hai saputo trovare il modo per procurarmi un senso per proseguire.
Sai ancora adesso tracciarmi la via.
Come la Stella Polare per naviganti, sei la mia stella più brillante nel cielo notturno, la luce che guida i miei passi e illumina il mio sentiero.
Grazie.
Non so nemmeno il tuo nome e conosco così bene il tuo cuore…
Attento, Severus! Già una volta hai frainteso scopi e sentimenti…
Eppure qui, con lei, non posso farlo: sento quanto lei sente, non ho modo di travisare ciò che mi attraversa il cuore. Non riconosco come mio questo sentimento potente e pieno di positività.
Non potrei dare un nome a quel che nel suo cuore si agita: non l’ho mai provato, non in questo modo.
I lunghi capelli corvini scivolano sulla mia mano, setosi, mentre lei si muove piano.
Ho dentro di me emozioni mai provate, che premono con violenza per vedere la luce.
Tu, senza alcuna pretesa, senza parole mi hai regalato un futuro.
Torno a guardare il soffuso chiarore della Luna che si affaccia nel riquadro della finestra.
Appena poco più lontano una piccola stella le fa compagnia, insieme spiccano sul velluto trasparente della notte scura.
Sembrano esortare al sogno, alla fiducia, alla speranza.
Ora lo so: domani il sole sorgerà, di nuovo.
Desidero esserci per contemplarlo.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:35
 
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