Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 4/8/2013, 21:48 by: kijoka




Nr. 29

Autore/data: Kijoka – 2 agosto 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Albus Silente
Pairing: nessuno
Epoca: Post malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Pensieri liberi in un momento difficile
Parole/pagine: 1.554/3.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.





Per il bene superiore

Il silenzio era di nuovo calato nella stanza.
I presidi nelle cornici erano lentamente tornati al loro solito pisolino tranquillo.
Il vecchio mago si alzò dalla poltrona, dove si era sprofondato pochi momenti prima.
Prese un profondo sospiro e si avvicinò al trespolo, dove Fanny, la Fenice, becchettava tranquilla il suo osso di seppia.
La sensazione era quella di essere quanto mai vecchio.
Ciò che mai avrebbe voluto indovinare era infine accaduto e molte persone stavano già soffrendo.
Il giovane uomo che era appena uscito dal suo ufficio ne era la prova vivente.
Si era impegnato a fondo, e quando era stato quasi sicuro di avercela fatta, scelte non sue avevano inficiato ogni sforzo.
Eppure Albus aveva riflettuto a fondo, e per molto tempo, sulle conseguenze di decisioni che, nel momento in cui erano state prese, sembravano geniali soluzioni.
Si era impegnato a fondo, aveva fatto di tutto per proteggere e nascondere i Potter, ma perché non era riuscito a convincerli a trovare un più affidabile Custode Segreto? Forse non aveva insistito abbastanza...
Oh, via, che senso aveva pensarci adesso?
Ogni cosa si era ormai compiuta.
Benché non fosse affatto sicuro che tutto quanto fosse davvero estraneo all'avverarsi della profezia...
Ora doveva ragionare freddamente e preparare il contrattacco.
Doveva pensare più in grande, pensando al bene comune, al bene superiore.
Doveva relegare in un angolo del cuore e della mente il dolore che lui stesso provava per quelle vite innocenti spezzate.
Non potevano permettersi di abbassare la guardia, dovevano rimanere all'erta per essere pronti!
Ciò che era successo doveva avere un'altra chiave di lettura, che al momento non era chiara alla sua logica, ma non al suo intuito, affinato in anni di pratica.
Sentiva che qualcosa gli sfuggiva nel quadro d’insieme.
Il destino aveva in riserbo qualche altra sorpresa per loro.
Ne era ogni attimo più convinto.
Il piano originale del mago più crudele mai vissuto non poteva essersi, così, compiuto.
Lo sapeva, sentiva dentro di sé che, nonostante l'inspiegabile piega presa dagli eventi, qualcosa ancora eludeva la luce della ragione e si aggirava nel buio dell’ignoto.
Non riusciva a credere che tutto il male del mondo potesse essere svanito in un attimo, senza lasciare traccia di sé.
Aveva abbastanza conoscenze magiche da ritenere più che probabile il fatto che Voldemort sarebbe ricomparso.
A dispetto del sollievo che aveva anche provato, non riusciva ad essere appagato e felice nel pensare che il loro mondo si fosse finalmente liberato da un tale potere malvagio.
C’era una nota stonata, qualcosa cui forse nessuno aveva ora il tempo nemmeno di pensare, qualcosa che avrebbe potuto far tornare l’incubo, presto.
Fanny continuava nel suo rito quotidiano senza degnarlo di un’occhiata.
Prese allora a carezzare con delicatezza le lucide piume color di brace, seguendo più profondamente la corrente dei suoi pensieri.
Quel dolore senza fine, quel pozzo buio dove Severus sembrava essere stato risucchiato, quel non comprendere le parole che gli aveva rivolto, quel lamento straziante, gli erano rimasti nella mente e nel cuore come marchiati a fuoco.
Molti mesi prima, sul colle ventoso, era stato attento a non cadere nella trappola.
Non aveva voluto credergli subito, nonostante gli fosse parso totalmente sincero.
Era rimasto sulla difensiva perché non si fidava. Non era riuscito a credere che quel ragazzo magro, sempre pallido tanto da sembrare malato, e senza alcun tipo di fascino, avesse davvero deciso di dare una svolta così radicale alla sua vita.
Aveva poi potuto appurare quanta verità ci fosse in ciò che gli aveva da allora riferito.
Nel tempo passato insieme ad Hogwarts aveva avuto mille riprove della sincerità del passaggio compiuto da Piton.
Eppure aveva sempre la tentazione di tenerlo d'occhio, quasi non lo sentisse completamente sincero, quasi gli nascondesse sempre qualcosa.
Questo anche perché, per carattere e per partito preso, non dava mai totale fiducia a traditori, da qualsiasi parte essi provenissero.
Piton si era rivelato un ottimo professore, ma il suo distacco e la sua ferrea disciplina non lo facevano entrare nei cuori degli alunni.
Tutti lo temevano, lo tenevano a distanza e Silente era pressoché convinto che questo fosse cercato e ispirato dallo stesso Severus.
Era talmente gelido con il prossimo che lui stesso aveva preso a ritenersi quasi certo che il giovane mago non possedesse nemmeno più un'anima, che avesse abbandonato tutto sotto il dominio del Signore Oscuro.
Allora si era incaponito a cercare di scoprire ciò che si celava dietro quel nero sguardo di ghiaccio.
Nonostante i numerosi sforzi gli sembrava, ogni giorno di più, di non riuscire a scalfire minimamente la dura corazza che proteggeva il vero Severus.
E invece quel giorno qualcosa era cambiato.
Possibile che nonostante i suoi indubbi poteri e il suo innato sesto senso non avesse davvero compreso?
Possibile che quel ragazzo giovane ed inesperto fosse riuscito ad ingannare anche lui? L'amore adolescenziale per la Evans, che gli aveva appena dimostrato quanto fosse diventato adulto, aveva stupito anche lui, che da mesi lavorava fianco a giovane mago.
E non era mai riuscito a leggergli nei pensieri e nel cuore!
Aveva intuito che avesse una grande ed innata propensione verso l’Occlumanzia, lo aveva notato nelle lunghe chiacchierate fatte con lui, senza riuscire a leggere nulla del suo vero io, né con la sincerità, né con gli inganni.
Lo aveva sempre tenuto a distanza, quasi non potesse permettersi di lasciarsi andare.
Ed ora...
Quel dolore era così straziante e autentico!
Forse, in fondo, anche Severus Piton aveva ancora un’anima.
Un'anima che Silente aveva dato per lacerata e persa, si era invece mostrata a lui, in tutta la sua inconsolabile sofferenza.
E poi quella richiesta...
Quasi una supplica, rivolta proprio a lui.
Severus voleva nascondere al mondo ciò che qualsiasi altro avrebbe voluto mostrare.
Chissà cosa si agitava davvero nel fondo di quell'anima che non aveva mai pensato ancora esistesse!
Naturalmente si era prontamente ravveduto e ora riusciva a concepire benissimo che anche quel ragazzo ne avesse una, che non l'avesse persa nel periodo in cui uccideva e terrorizzava.
Adesso riusciva a pensarlo come un uomo e non più come un Mangiamorte, non più come un assassino.
Un uomo che ha guardato negli occhi il Male può avvincere così stretta la vita da continuare ad amare?
Quella manifestazione di profonda angoscia e rimorso testimoniavano un amore, certo.
Forse un amore ancora legato all’egoismo giovanile, ma manifestato da vera disperazione.
Eppure sapeva che quel terribile dolore, di cui poco prima era stato testimone, non sarebbe svanito velocemente.
Perché, a dispetto di ogni sua logica elucubrazione, il giovane mago amava.
Aveva profondamente amato, si era illuso ed ora soffriva.
Conosceva quel dolore, diverso, ma sempre uguale.
Perdere per sempre una persona amata.
Il cuore si strinse in una morsa e i vivaci occhi azzurri tradirono un attimo di debolezza.
Fanny alzò il capo e lo piegò su un lato, quasi a chiedere spiegazioni.
Silente sospirò piano riprendendo a carezzare il capo dell’amica piumata.
Quante volte aveva ripensato al tempo del suo terribile errore, quante volte avrebbe voluto essere così saggio in quel momento da comprendere e rimediare, aggiustare tutto!
Quanto avrebbe voluto poter abbracciare un'ultima volta la bimba che ricordava e domandare uno straziante, quanto tardivo, perdono!
Sia lui che Severus avevano davvero commesso un terribile errore: riporre la loro fiducia in qualcuno che non la meritava affatto.
I risultati erano stati catastrofici. Per entrambi.
Prese a percorrere lo studio a grandi passi.
Dunque c'era qualcosa che curiosamente li accomunava, anche se al solo pensiero un fugace, ironico sorriso, aleggiò sul volto del vecchio mago.
Quanto doveva essere costato a Piton accettare di difendere e proteggere il figlio di un uomo che l’aveva umiliato per anni in mille modi?
Ma aveva dovuto scuoterlo, con affermazioni e provocazioni dure e insensibili.
Doveva portarlo fuori da quell'incubo di dolore trovando una motivazione che potesse spronarlo.
Il suo compito ora era di dargli uno scopo, seppur difficile e pieno d’insidie.
Doveva farlo, nonostante la possibilità che, perseguendo quello scopo, anche Piton avrebbe potuto morire.
In realtà capiva bene quanto quel mago, ancora giovane e senza grossa esperienza, avrebbe potuto essere un formidabile complice e un preparatissimo alleato.
Lo avrebbe aiutato, gli sarebbe stato vicino e avrebbero imparato insieme a costruire nuove difese. Era certo di riuscire a trasformarlo in un fantastico strumento come era sicuro che, negli anni a venire, ne avrebbe avuto disperato bisogno.
Entrambi, per un verso o per l'altro, avrebbero dovuto agire per il bene superiore, per la sicurezza e la felicità del loro mondo, sacrificando ciò che avrebbero dovuto immolare, perfino loro stessi!
Fanny si scosse e, dimenticando l'osso di seppia, piegò il capino sotto l'ala per dormire.
Silente si allontanò verso le piccole ampolle nella teca di vetro.
Era la cosa giusta da fare? Era giusto sacrificare se stessi, persone e affetti profondi sullo stesso altare?
Non avrebbe mai pensato di perdere i Potter...
Non avrebbe mai pensato di comprendere a fondo un dolore non suo, svelato, sincero e reale.
Non avrebbe mai pensato di dover ripercorrere il passato per anticipare l'avvenire.
Si riscosse dagli oscuri pensieri: ora Fanny lo chiamava dal trespolo.
Si riscosse, come sempre quando si metteva a riflettere il tempo volava via.
Sorrise piano alla compagna di tante avventure.
- Tranquilla Fanny. Sto bene. Ora almeno tu dormi un po’. Domani sarà il primo giorno di un nuovo futuro e avremo moltissimo da fare.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:30
 
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