Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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chiara53
view post Posted on 5/7/2013, 14:40 by: chiara53
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Per Severus che lo merita, un sorriso, non d'amore, ma comunque un sorriso. :lovelove:


Estratto da IL CUORE GRANDE DI HOGWARTS

11 maggio 1998

Magici o Babbani, gli ospedali sono tutti uguali.
Un mondo a parte, fatto di rumori attutiti, di campanelli imperiosi, di passi ovattati, di miste-riosi, silenziosi infermieri.
Socchiuse gli occhi e vide una lama di luce. Il suo corpo era uno scrigno di dolori.
Non era morto! La morte era stato solo il sogno di un momento.
Qualcuno l’aveva strappato da quella passeggera pace.
Il letto era molto scomodo come pure il cuscino.
Si chiese come mai fosse lì.
Ogni movimento, anche il più piccolo, era doloroso, sperava solo che qualcuno si accorgesse del fatto che era vigile.
L’istinto di sopravvivenza ancora una volta lo aveva battuto!
Medimaghi ed infermieri si erano accorti del suo stato e gridavano richiami tra loro.
Non potevano immaginare quanto gli facesse male la testa.
Poteva chiudere gli occhi, occludere la mente, ma, per il rumore, non c’era niente che potesse aiutarlo.
Sentì distintamente una porta aprirsi.
I medimaghi si affannavano intorno al suo letto.
- Deve stare tranquillo, Professore,- dissero quasi all’unisono - ora le somministreremo un ulteriore antidolorifico, le sue condizioni non sono ancora del tutto stabili.
Minerva era entrata nella stanza, lui non riusciva a vederla, ma sentiva il suo profumo e la sua voce incrinata dall’ansia:
- Sono qui, Severus, mi vedi? Puoi sentirmi?
Piton cercava di voltarsi verso quella voce conosciuta, Minerva era viva, era accanto a lui.
Avrebbe voluto sapere cosa era successo, ma la voce non sembrava voler venir fuori, faceva ancora troppo male, e costatò che gli era impossibile volgere il capo.
Il morso di Nagini era stato devastante.
Per fortuna Minerva comprese e cercò i suoi occhi: le iridi nere fissarono quelle azzurre, la domanda racchiusa in quello sguardo era chiara come il sole, e lei rispose a quella muta, ma pressante richiesta.
- Ci hai salvati, Severus! L’Oscuro è morto, Harry è sopravvissuto; ci ha raccontato tutto quello che ha visto nelle memorie che gli hai dato…
I ricordi tornarono in un attimo: la Stamberga, Potter, i suoi pensieri più nascosti, più intimi.
Violati.
Pensava di morire e li aveva lasciati andare.
Ma era sopravvissuto.
Minerva poteva lasciare finalmente scendere le sue lacrime, mentre stringeva una mano di Severus tra le sue: le mani rugose, ma calde, stringevano le dita bianche e fredde.
- Perdonami, Severus! Ho temuto di non poterlo fare: ti chiedo perdono! Ho compreso durante questa notte infinita il significato della parola: rimorso. Ho temuto di non poterti più parlare, spiegare… perdonami! Non ho avuto abbastanza fiducia in Albus… né in te. Quanta sofferenza devi aver patito, Severus, durante questi mesi, tu già così provato! Quanto disprezzo hai ingiustamente subito da parte mia!
Anche tra le ciglia di Piton brillavano lacrime; lui che pensava di non sapere più piangere, nell’udire le parole di Minerva, aveva ricordato all’improvviso la sensazione di infantile fiducia che provava da bambino, quando, dopo una delusione o un sopruso subito dagli altri ragazzi, si rannicchiava tra le braccia di sua madre: quello era l’unico porto sicuro a cui approdare.
Minerva gli accarezzava dolcemente la fronte, poi prese una pezzuola di lino e gli bagnò le labbra riarse per dargli sollievo e disse con affetto:
- Stai tranquillo, ragazzo mio, resterò qui vicino a te, non sei solo! Tanti vorrebbero salutarti, ma so che tu adesso hai bisogno soltanto di dormire e di tranquillità.
Un sorriso appena accennato si diffuse sulle labbra di Severus, mentre il medimago gli somministrava una pozione calmante direttamente in vena.
Si volse verso Minerva e con voce roca le chiese soltanto:
- Sognerò? *

* Citazione dal film “2010 l’anno del contatto” di D.Trumbull
 
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