Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 30/6/2013, 22:01 by: kijoka




Nr.25

Autore/data: Kijoka – 30 giugno 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Riflessioni in guizzi di coscienza
Parole/pagine: 833/2.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.





Tutto cambia

Sì, l'ho fatto.
E da quel momento sono diventato ciò che tutti pensavano già fossi: una spia.
La mia stessa indole li portava a crederlo: la mia mitezza, l'essere sempre in disparte, la mia mancanza di amicizie.
Sicuramente ebbe la sua parte anche il mio fissarli, studiarli e osservarli senza tregua.
Chissà perché nessuno ha mai pensato che fosse solo timidezza...
La verità era che ero curioso di capire come si potesse vivere una via normale, senza liti e discussioni notturne, senza percosse giornaliere e con tanti amici.
Mi ero promesso, negli anni, di cercare e desiderare per me stesso solo il meglio.
A quell'epoca ero davvero stanco, molto di più: stufo di essere ciò che non ero.
Non volevo più fingere che i compiti assegnati mi rendessero fiero. Non volevo più eseguire senza pensare. Non volevo più essere il braccio senza pietà della magia più oscura.
Quel giorno ho avuto un'occasione e non l'ho sprecata!
Il destino mi ha servito meravigliosa merce di scambio da dietro una porta socchiusa.
Ho sentito ed ascoltato parole senza senso. Mi sembrarono sogni di una donna insignificante e invece percepii qualcosa di speciale.
Quegli strani vagheggiamenti mi colpirono profondamente e compresi quasi subito quale importanza avessero.
Ora possedevo informazioni, certezze in un mare di domande.
Uniche risposte.
Esattamente ciò che mi serviva per uscire dall'incubo, per riorganizzare la mia vita.
Avevo un segreto importante che avrebbe potuto significare affrancarmi dalla schiavitù.
Svelando quanto udito potevo esigere un premio.
Ormai l'avevo capito anch'io: niente si faceva per niente nella mia nuova famiglia.
Perciò quello che avevo udito poteva avere un prezzo alto, altissimo.
Grazie al caso ero in grado di pretendere, avrei potuto guadagnare importanza e chiedere per me stesso dei profondi miglioramenti.
La fiducia che avrei guadagnato mi avrebbe permesso di smettere di uccidere, senza dover ogni volta trovare un inattaccabile sotterfugio.
Magari avrei potuto dedicarmi allo studio, armeggiare con incantesimi e pozioni, che sembravano essere ciò che mi riusciva meglio.
Avrei sicuramente migliorato la mia vita!
Nella mente mi nasce un mezzo sorriso amaro: quale ingenua e ironica mancanza di preveggenza!
Allora ero un altro, diverso, e l'ho fatto.
Senza timore sono andato da colui che teneva in pugno la mia vita e la mia morte e ho raccontato la Profezia.
Ora, oggi, steso in questo letto sconosciuto senza sapere dove esattamente mi trovo, posso confessarlo a me stesso: quel giorno cambiò tutto.
Non solo cambiai io e la mia vita, ma tutta la realtà che mi circondava.
Quella rivelazione modificò la mia posizione, ma anche le vite di persone che allora odiavo e anche di quelle che amavo...
La chiave di volta della mia vita è stata quell'azione in quel giorno.
Riuscii ad ottenere quella che vidi come una promozione: divenni una vera spia.
Presi a dedicarmi a sotterfugi non meno mortali.
Il pugnale rovente del rimorso continua a straziarmi il petto.
Non molto dopo compresi che nessuna buona azione resta impunita.
Il gesto più avventato della mia vita è stato l'unico che ho fatto solo per me stesso.
L'unica azione completamente egoista che abbia mai concepito, mi ha portato a distruggere ogni parte della mia stessa esistenza.
Nel passato, nel presente e nel futuro.
Eppure...
Nonostante tutto fu proprio quel gesto sconsiderato che mi portò a ragionare, a valutare di tornare sui miei passi.
Tornare al mondo che avevo conosciuto nella mia infanzia e pensare che anch'io avevo una scelta.
Avrei dovuto soffrire quanto mai in vita mia per prendere la decisione che mi avrebbe portato di nuovo dalla parte giusta.
Ricordi di un dolore così profondo che sembrava non potesse avere mai fine.
Quanto ha potuto influenzare il futuro del mio mondo quella decisione di riportare una parziale rivelazione?
Le implicazioni più ampie di quella terribile decisione sono poco importanti per me.
Per le conseguenze legate più direttamente al mio essere... già solo per quelle sono certo di meritare di morire.
E allora perché sono ancora qui?
Cosa faccio in una stanza senza riferimenti e con la mente che prende il sopravvento senza preavviso, quando il dolore mi lascia solo?
Perché non sono morto?
Sento il viso bagnato, ma non ho abbastanza forza né per alzare le palpebre per vedere la mia vergogna, né per sollevare una mano per asciugarlo.
Possono essere lacrime, queste?
Forse sono solo poche gocce di tutto il sangue che ho versato, che è tornato per bagnarmi il viso?
Non merito perdono né vita, perché sono ancora qui?
Il dolore sta tornando e con esso se ne andrà la consapevolezza.
Forse il futuro deve riservarmi altro...
Dei passi fuori dalla porta. Sarà lei?
Mi ha condotto a ritroso nel tempo ed ora dov'è?
So che non mi ha abbandonato perché sento dentro di me una strana, nuova forza che non mi appartiene.
Lei non deve vedere, lei non deve sapere...
Il buco scuro dell'incoscienza è ancora così allettante, ma io non sono un vigliacco!
Sono qui e qui resterò a fronteggiare qualunque situazione: Severus Piton non si arrende!




Mi porto avanti e mi vorrei prenotare per domenica prossima: 07.07.
Ki.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 14:14
 
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