Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

« Older   Newer »
  Share  
kijoka
view post Posted on 25/5/2013, 16:26 by: kijoka




Nr.19

Autore/data: Kijoka – 16 maggio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Malandrini
Avvertimenti: Missing moment
Riassunto: Pensieri liberi in un luogo caro.
Parole/pagine: 866/2.




Domani

Chiude il libro con un tonfo. La biblioteca deserta rimbomba per qualche momento.
Appoggia il mento sulle mani e lascia correre la mente.
Domani.
L'esame del G.U.F.O. è domani, ma si sente preparato. Sa di conoscere tutte le risposte. Sa di poter padroneggiare la materia e la sua stessa ansia. Sa di aver trascorso più ore di quante dovesse lì dentro, trovando risposte alle ossessive domande, ma ora è pronto.
Chiude gli occhi.
E' tardi. Forse sarebbe meglio andarsi a coricare: domani deve essere assolutamente concentrato.
Il grande salone è così quieto e silenzioso! E' rilassante stare qui, in mezzo al profumo del legno e immerso nel sapere antico.
I libri, vecchi amici sempre nuovi, cui porre infinite domande, senza mai essere deluso.
Qui, solo qui si sente se stesso.
In pace con il mondo. Rilassato come in una casa amata, persa e ritrovata
In questo posto riesce a ritrovare la calma e a immaginare il futuro.
Sognare. Non sempre e solo a occhi chiusi...
Domani è un giorno importante.
Sorride tra sé.
Le labbra sottili si tendono appena, il viso prende vita, ma solo gli occhi scuri sembrano dar libero sfogo ai pensieri. Luccicano come ossidiana alla luce della candela accesa sul tavolo.
I lineamenti aguzzi si ammorbidiscono per un breve istante.
Domani riuscirà a terminare il compito nel modo giusto e, se questo avverrà, sarà il segno atteso che il momento è arrivato.
E' abbastanza grande per non nascondere più ciò che sente.
Sta diventando bravo ed è sicuro di poter pretendere qualcosa per sé, adesso.
Cercherà di stare lontano dai quattro compari che, trattandolo come un incapace senza alcuna intelligenza, lo rendono nervoso.
Lo irrita profondamente il fatto che debba stare sempre attento a non infastidirli, solo per evitare guai.
Ancora non comprende cosa abbia scatenato quella competizione con loro, non capisce cosa esattamente li provochi tanto nel suo modo di essere.
Incomincia a pensare che sia la sua stessa esistenza ad aizzarli.
Sta conoscendo solo adesso una nuova parte di se stesso, quella che vorrebbe misurarsi con gli altri. Eppure non ha mai dovuto affrontare una simile situazione!
In vita sua non ha mai dovuto competere con nessuno, solo difendersi. Ed è sicuramente questo che sa fare meglio.
Ha già dovuto realizzare che la mente vale poco contro i muscoli, soprattutto a quest'età.
Sa di essere stufo di essere continuamente preso di mira, ma come può davvero fare a toglierseli dai piedi?
Capisce che deve sempre riuscire a stare calmo, controllando la sua volontà di far loro davvero del male in qualche modo...
Le umiliazioni cui l'hanno sottoposto bruciano come sale su una ferita.
Non è solo questo. Sono capaci di renderlo ridicolo. Tutta la scuola ormai si diverte alle sue spalle.
Un sospiro spezza il silenzio.
Lei è l'unica che sembra ancora capirlo, anche se, negli ultimi tempi sembra fare molta fatica a comprendere le sue scelte.
E' sicuro di essere parte della ragione per cui si sta allontanando.
Lo stomaco si stringe. Non ce la fa neanche a pensare di perderla.
C'è una sola scelta: dirglielo.
Gli resterà vicina sapendo?
E' la domanda che più di ogni altra lo tiene sveglio di notte.
Lei non ama le sue domande, lei non ama i suoi amici. Pensa davvero che potrà amare lui?
Un nuovo sospiro, più profondo e prolungato, che scioglie il nodo allo stomaco.
Domani è una giornata importante.
Se tutto andrà bene, se svolgerà il compito senza errori, se riuscirà a sfuggire ai suoi nemici giurati, se arriverà ad portarla lontano dei suoi compagni, allora, e solo allora, sarà sicuro di riuscire a trovare le parole per confessare ciò che ha fatto fatica ad ammettere con se stesso.
Come farà?
Con quali parole, con quale voce, con quale coraggio?
Il coraggio...
Perché sembra abbandonarlo ogni volta che ne ha più bisogno?
E' sicuro di non essere un codardo. La verità è che avrebbe ogni possibilità di nuocere gravemente ai suoi nemici, se solo lo volesse. Spera ogni volta di non superare quel limite, così labile, tra l'umiliazione e la rabbia vera. Non sa cosa questo lo porterebbe a fare!
Ha sempre cercato, nella sua vita, di controllarsi, di non lasciarsi andare alla parte oscura di sé. Non vuole alcun modo assomigliare al padre che ha lasciato a Spinner's End.
Non vuole nemmeno pensare a cosa potrebbe accadere se davvero si lasciasse sopraffare.
Ha sempre temuto quell'eventualità e cerca sempre di lavorare su se stesso perché questa eventualità possa non accadere mai.
D'un tratto una voce lo scuote dai suoi pensieri:
- Piton!
Alza gli occhi dalla candela che stava fissando. Il Professor Vitious lo sta osservando con espressione interrogativa:
- Che ci fai ancora qui? E' mezzanotte passata e, anche se hai il permesso di restare fino a tardi, domani devi affrontare!
Severus annuisce piano e si alza dalla sedia, dirigendosi velocemente verso la porta.
- Buonanotte... - Mormora passando davanti al professore.
Poi si ferma. Si volta a guardare l'ampia stanza colma di libri fino a soffitto.
Nel petto rimbalza la strana sensazione di veder chiudersi un ciclo.
Abbassa gli occhi, scuote la testa e, sorridendo appena tra sé e sé, imbocca il corridoio per tornare al dormitorio.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:36
 
Top
1897 replies since 9/1/2013, 00:04   27942 views
  Share