Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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kijoka
view post Posted on 12/5/2013, 16:25 by: kijoka




Autore/data: Kijoka – 05 maggio 2013
Beta-reader: nessuno
Tipologia: One shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Personaggio originale
Pairing: nessuno
Epoca: Post HP7
Avvertimenti: AU
Riassunto: Pensieri liberi in una notte insonne
Parole/pagine: 697/2.
Note: In questa storia ho dato una mia personalissima versione di fatti e/o personaggi che non vuole essere verità assoluta, ma solo un'opinione.




La mente e il cuore

Credo esistano persone che non capiscono cosa significhi.
Neanche quando lo leggono negli occhi delle persone che amano.
Eppure non è così complicato intuire la verità.
Il ragazzo nascosto al mondo dalle tende verde smeraldo del suo letto a baldacchino, lasciato da solo, lo urlava con lo sguardo.
Stanotte ogni volta che cerco di chiudere gli occhi ritrovo la stessa immagine, straziante, che me li fa riaprire.
Non avrei dovuto, lo so. Eppure ho letto i suoi ricordi senza malizia e senza intenzione alcuna di farlo.
Nel momento in cui ha aperto gli occhi, mentre ancora la sua mente non era vigile, né presente a se stessa, senza rendermene conto, io ho visto.
Deve essere l'incantesimo il colpevole di tutto ciò, perché non ho pronunciato la formula per entrare nella sua mente.
Solo mi sono trovata proiettata in un'infanzia che non era la mia: due occhi neri spalancati nel buio, in un'angoscia indescrivibile.
Il drammatico senso dell'abbandono si poteva quasi toccare.
Povero piccolo Severus!
Nessuno ha mai saputo quando tu fossi solo, quanto tu desiderassi sentirti accettato, essere parte di qualcosa, condividere con qualcuno quell'esperienza meravigliosa che stavi vivendo.
L'unica persona che poteva starti vicina te l'avevano strappata via.
Quanto era importante lei per te!
Non solo perché l'amavi, non solo perché ti conosceva, ma soprattutto perché sembrava capirti e condividere i tuoi pensieri sul mondo. Nessun'altro sarebbe stato capace di tanto!
La solitudine può portare a pensieri terribili.
La mente vacilla e l'ovvio diventa profondo dubbio.
Ecco cosa davvero ti hanno tolto: le certezze.
La tua vita invece ne aveva assoluto bisogno.
Chissà se i tuoi insegnanti di allora se ne sono resi conto...
Chissà se, guardandoti con occhi diversi, anche tua madre avrebbe potuto capire cosa stava succedendo dentro di te.
Ciò che ti circondava non sembrava offrirti appoggio o comprensione e, quindi, hai cominciato a cercare.
La via era quella sbagliata, i compagni erano quelli sbagliati, ma tu cercavi. Con testardaggine e curiosità, da sempre innate in te, continuavi a cercare là dove sembravano esserci verità.
Loro parevano avere sempre la risposta più giusta, avevano libri interessanti, sapevano incantesimi che nessun'altro conosceva.
Mi si blocca il respiro mentre penso a come in un soffio la tua vita abbia imboccato una strada tortuosa e buia .
Nessuno ti amava così tanto da rincorrerti per raggiungerti là dove ti stavi inoltrando, per fermarti.
Nemmeno lei, che si professava ancora tua amica!
Sorrido di me stessa.
Forse è fin troppo facile comprendere adesso, quando tutto si è compiuto.
L'ironia si stempera nella tenerezza. Il mio sorriso è tutto per te adesso.
Uno scricciolo spaventato e solitario che, rannicchiato nel suo letto con le braccia attorno alle ginocchia su cui appoggia il mento aguzzo, cerca con la mente una soluzione che solo il cuore può dargli.
Già da allora avevi paura di soffrire, vero?
Come non capirti, dolce, piccolo Severus?
Come non pensare che solo un briciolo d'amore in più avrebbe potuto donarti la forza per renderti sordo alle lusinghe delle facili persuasioni, della falsa comprensione e dell'inganno più nero?
Nella mente stringo a me quel bimbo fermo sulla soglia dell'esistenza, solo per regalargli la tenerezza di un abbraccio.
Stanotte i sogni non vogliono portarmi in quel regno irreale che mi permette di offrire all'uomo, lontana ombra del ragazzo di un tempo, quell'amore che sembra essergli sempre stato negato e che ha negato a se stesso per tutta la vita.
Tiro a me le coperte e provo a dormire.
Domani sarà un'altra dura giornata.
Tutto ciò che mi fa andare avanti è sapere che sono riuscita nel mio intento e che ogni giorno il suo corpo diventa più forte, combattendo contro il veleno del serpente. Domani sarà meglio di oggi, e ogni giorno sarà meglio del precedente: così dicono i medici.
Non riesco a guardare oltre, per adesso.
Eppure la ragione conosce i desideri che albergano nel mio cuore. Quelli non riesco a scacciarli, al pari del pensiero non mio che non mi permette di prendere sonno.
La mia unica speranza ormai è che possa esserci un futuro e a questa ottimistica visione devo attenermi, sognando di notte ciò che di giorno non posso permettermi neanche di pensare.

Edited by Ida59 - 19/8/2015, 13:18
 
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