Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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ellyson
view post Posted on 29/4/2013, 08:40 by: ellyson
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n. 13
Titolo: Il sorriso di Severus Piton
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: nessuno in particolare
Personaggi: Ron, Luna
Pairing: Hermione / Severus
Epoca: post 7 anno, epilogo alternativo
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Ron non capiva.
Ce la stava mettendo tutta.
Ma non capiva.

Parole: 836

Il sorriso di Severus Piton

Ron non capiva.
Ce la stava mettendo tutta.
Ma non capiva.
Seduto ai margini della pista da ballo osservava le coppie che ballavano sul luccicante pavimento argentato che suo padre aveva fatto comparire dopo la cerimonia che aveva unito Ginny e Harry in matrimonio.
Aveva capito la rottura del fidanzamento con Hermione. Aveva sempre saputo che lei era veramente troppo per un tipo ordinario come lui. Aveva capito la scelta di Hermione di cercare la sua strada altrove iniziando a lavorare al San Mungo come medimaga. Aveva capito, perfino, l'inizio di quella strana amicizia nata proprio all'ospedale dove lui era stato ricoverato per quasi un anno.
Aveva capito tutto questo.
Eppure questa sua scelta proprio non riusciva a capirla.
E più la guardava ballare al centro della pista con il suo compagno meno la capiva.
Il mago inclinò la testa di lato per analizzarlo meglio.
Per prima cosa era vecchio.
Non serviva un'analisi accurata per capirlo.
Era più grande di lei di svariati – troppi - anni. Poteva essere suo padre.
Non era un bell'uomo, ma quando si parlava di Hermione Jane Grager la bellezza esteriore non contava poi molto. Insomma neppure Krum era bello! E lui non sarebbe mai entrato nella classifica dei maghi più belli del Settimanale delle Streghe.
Ma Severus Piton non aveva proprio nulla di bello.
Insomma aveva i soliti capelli lunghi e che molto probabilmente con gli anni erano ancora più unticci. Il naso troppo grande, la pelle era meno olivastra poiché non viveva più nei sotterranei, ma era comunque pallido come il fantasma che viveva nella soffitta della Tana. Vestiva sempre di nero...
Com'era quella favola Babbana? Ah sì, la Bella e la Bestia.
Come poteva Hermione vivere nella stessa casa con quell'uomo?
Socchiuse gli occhi.
Piton non era cambiato dopo la guerra, neppure dopo la sua miracolosa guarigione. Era sempre scorbutico e non aveva smesso di terrorizzare gli studenti a Hogwarts. Non aveva smesso di preferire i Serpeverde. E, nonostante fosse Preside, se poteva togliere punti a Grifondoro non se lo faceva ripetere due volte.
Hermione non aveva mai cercato di spiegare quella strana relazione.
Un pomeriggio assolato aveva lanciato la notizia bomba lasciando tutti di stucco alla Tana.
Anche il fantasma della soffitta.
Alla fine, vedendo che tra di loro le cose andavano bene, tutti avevano capito ed accettato la novità.
Lui, invece, non riusciva proprio a capire.
- Stai cercando di vedere i Nargilli? - domandò Luna sedendosi accanto a lui.
- Cosa? - sussultò guardandosi attorno improvvisamente distolto dai suoi pensieri – I Nargilli?
- Oh sì. - continuò Luna con i suoi occhioni sgranati e l'aria sognante – Amano i fiori dai colori accesi. Ho detto a Ginny che i fiori rossi non erano l'ideale per il matrimonio, ma non ha voluto ascoltarmi.
- No... stavo solo guardando...
- Oh... - fece Luna intercettando il suo sguardo – stai guardando loro. Credo che sia normale, tu e Hermione siete stati fidanzati per tanto tempo. Anche se ho sempre pensato che lei fosse troppo intelligente per te.
- Grazie, Luna – rispose il rosso non sapendo se sentirsi offeso o meno.
- Prego, non c'è di che. - fece lei prendendo una tortina al rabarbaro – Credo che lei e Piton abbiano molto in comune.
- Tu dici? - le domandò il mago.
- Guardali, sembrano così felici.
Ron tornò a guardare la pista da ballo.
Sua madre e suo padre ballavano stretti, sorridevano entrambi.
Anche Bill e Fleur stavano ballando, lui le accarezzava il pancione, sorridevano entrambi.
Harry e Ginny fecero un giro di pista, i loro sorrisi avrebbero potuto illuminare tutto il giardino della Tana.
Hermione e Piton non sorridevano.
O meglio.
Hermione sorrideva, mentre Piton si limitava a fissarla.
Non sembrava arrabbiato, ma neppure felice.
Indossava una fredda maschera di indifferenza.
- A me non sembrano felici. - dichiarò – Piton ha una faccia da funerale.
- Uh... - mormorò Luna ingoiando l'ultimo boccone di pasticcino – credevo che volessi fare l'Auror.
- Io sto facendo l'addestramento da Auror!
- Allora dovresti osservare meglio le persone. Oh... uno gnomo da giardino.
Ron la osservò allontanarsi con il suo solito passo saltellante. Il modo schietto di parlare di Luna era in grado di pietrificarlo, anche Harry restava senza parole con lei. Perfino Hermione faceva fatica a risponderle a volte e lasciare Hermione senza parole era difficile.
Tornò a guardare la pista da ballo.
La musica stava per finire. Si ritrovò ad osservarli di nuovo, soffermandosi sul Preside.
Effettivamente i lineamenti di Piton sembravano meno duri quel pomeriggio, perfino le sue labbra non erano piegate nel solito beffardo sorriso. La profonda ruga che gli solcava la fronte era appena accennata.
E poi lo vide.
Il suo sguardo.
Quegl'occhi neri e profondi, che gli avevano sempre ricordato gli occhi freddi ed inespressivi della bambola di pezza di Ginny, erano illuminati da una luce nuova. Sembravano vivi, intensi e fissi sulla sua compagna.
Severus Piton non stava sorridendo apertamente ad Hermione. Eppure le stava sorridendo a modo suo.
Ron sgranò gli occhi incredulo.
Ora capiva.
 
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