Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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ellyson
view post Posted on 22/4/2013, 08:38 by: ellyson
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Ecco il sorriso di inizio settimana... mmmh forse doveva essere un po' più allegro.


n. 11
Titolo: Solo una copia
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: nessuno in particolare
Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Albus Silente
Pairing: nessuno
Epoca: post 7 anno
Avvertimenti: missing moment
Riassunto:
Harry avrebbe voluto dire molto di più. Ma non poteva, quello che aveva di fronte non era il vero Severus Piton, era solo una copia. Una copia molto ben fatta, ma sempre e solo una copia.
Parole: 1010


Solo una copia

- Dove lo vuole signor Potter?
Non si era ancora abituato.
Non era mai stato il signor Potter, ma solo Harry. Sentirsi chiamare in modo tanto formale lo faceva sentire troppo adulto, troppo grande. E per uno che era stato costretto a crescere prima del dovuto avrebbe voluto essere Harry ancora per molti, molti anni.
Ma la vita non si può fermare.
- Lo appoggi pure al muro. - disse indicando una zona sgombra di mobili.
- E' sicuro? Se vuole posso appenderlo.
- No, grazie. Ci penserò da solo.
Il mago che l'aveva accompagnato nello studio circolare del nuovo Preside di Hogwarts gli lanciò un'ultima occhiata, senza tralasciare la cicatrice sulla fronte, ed uscì lasciandolo solo.
Poteva benissimo immaginare i commenti che avrebbe fatto quella sera al pub con gli amici davanti ad una birra.
Oh sì io e Harry Potter in persona nella stessa stanza!
Lasciò il pensiero del fattorino in un angolo della mente e si concentrò sull'oggetto che aveva fatto appoggiare al muro.
Era coperto dal telo, non lo aveva ancora guardato.
Forse per timore di quello che avrebbe scatenato nel suo animo.
Attorno a lui il silenzio. Si sentiva osservato da tutti i Presidi presenti, perfino da Silente, ma nessuno parlava. Forse sapevano che era una questione in sospeso tra lui e l'altro.
Restò fermo per parecchi minuti, indeciso su cosa dire, su come comportarsi.
Si era studiato un piccolo discorso, ma ora ogni parola gli sembrava stupida, inutile.
Sapeva come funzionava quella magia, ma non era certo che valesse anche in quel particolare caso. In fin dei conti l'artista si era accontentato di una fotografia presa dalla Gazzetta del Profeta e delle parole che un trio di maghi appena diplomati e una professoressa di Trasfigurazione avevano detto sul suo conto.
Non era certo la stessa cosa. Ma non si era stupito più di tanto quando si erano resi conto che Piton non aveva ordinato un ritratto dopo la nomina di Preside.
Finalmente dopo un sonoro sospiro si avvicinò al quadro e tolse il telo che lo copriva.
Severus Piton, il Preside Severus Piton si corresse mentalmente, stava dormendo. O, comunque, faceva finta di dormire.
A differenza dei suoi predecessori aveva optato per una semplice cornice d'argento.
Prese il quadro con entrambe le mani e si avvicinò al muro dove lo voleva appendere in accordo con l'attuale Preside.
Accanto a Silente.
Vicini nella morte. Nello stesso modo in cui erano stati vicini nella vita.
Ma, forse, Piton avrebbe preferito stare accanto a sua madre.
Avrebbe potuto farlo con la magia, ma, proprio come era stato per la tomba di Dobby, voleva farlo con lei sue mani.
In fondo anche quella era un po' una tomba ai suoi occhi.
Si spostò di lato per evitare di inciampare nella gamba di un tavolino e per poco non inciampò nel tappeto.
- Vuole stare più attento, Potter! - sbottò una voce nota all'altezza del suo orecchio.
Sorrise.
- Mi... mi scusi...- balbettò arrivando alla parete - è più pesante di quanto immaginassi.
- Nessuno le ha insegnato un semplice incantesimo di levitazione?
- Volevo farlo personalmente.
Udì un borbottio che assomigliava incredibilmente ad un imbecille.
L'artista aveva fatto un ottimo lavoro.
Quando riuscì ad appendere il quadro al muro indietreggiò di un passo osservando il lavoro finale.
Piton aveva sempre gli stessi abiti neri che indossava in vita; dietro di lui il pittore aveva dipinto una poltrona color verde scuro, lo sfondo era di un verde più chiaro molto simile a quello dello stemma di Serpeverde. Gli sembrò di intravedere il profilo di una libreria su un lato del dipinto.
Aveva la netta sensazione che la libreria fosse un'idea di Hermione.
Era decisamente realistico.
- Benvenuto, Severus. - fece Silente – Un ottimo dipinto, Potter.
- Che nessuno ha richiesto. - precisò Piton incrociando le braccia al petto – Perché sono qui?
- Lei è stato Preside. - rispose Harry che si aspettava una reazione del genere
- Non ho finito il mandato.
- Non importa. Io so che questo è il suo posto. Lei ha fatto in pochi mesi molto di più che alcuni suoi predecessori in svariati anni. - ignorò le proteste di alcuni presidi appesi – E poi se ho bisogno di essere insultato so dove venire.
- Sono sempre disponibile ad insultare una testa di legno come lei, Potter.
Harry avrebbe voluto dire molto di più. Ma non poteva, quello che aveva di fronte non era il vero Severus Piton, era solo una copia. Una copia molto ben fatta, ma sempre e solo una copia.
Il senso di colpa per tutto quello che aveva detto e pensato su di lui per sette anni tornò prepotente a scuotere il suo animo. Avrebbe potuto dire a quel Piton dipinto tutto quello che sentiva, ma non sarebbe stata la stessa cosa.
Incredibile... gli mancava il vero Severus Piton.
Forse era per questo che aveva insistito per tanto tempo per avere quel quadro.
- Grazie, Preside Piton. - cercò di metterci tutto se stesso in quel grazie, ma sapeva che non era sufficiente, non sarebbe mai stato sufficiente – Ho chiesto al professor Lumacorno se poteva appendere nel laboratorio di pozioni una tela gemella. Ha accettato con entusiasmo la mia proposta.
- Era il mio sogno poter stare qui in questo castello a sentire i pettegolezzi di quadri frivoli ed a vedere mandrie di teste di legno che vengono qui cercando di imparare qualcosa. O osservare branchi di alunni che mutilano gli ingredienti per le pozioni più semplici.
Harry scosse il capo e si tolse gli occhiali pulendo le lenti con un fazzoletto. Quando li rimise Piton era scomparso oltre la cornice d'argento.
Se lo aspettava a dire il vero.
- Non prendertela, Harry. - disse Silente visibilmente divertito – era il suo modo per dirti grazie.
- Allora è meglio non dirgli che c'è un’altra tela nel mio studio a Grimmauld Place, proprio accanto al suo ritratto, Silente.
L'Albus Silente dipinto ridacchiò.
- No, lasciamoglielo scoprire da solo.
Harry osservò lo sfondo verde del quadro di Piton e fece un sorriso divertito.
 
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