Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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chiara53
view post Posted on 8/4/2013, 16:18 by: chiara53
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Questo raccontino è un'altra "puntata" di Una giornata uggiosa .
Seguirà un ultimo capitoletto fra un po'.
Per Severus con tanto amore! :lovelove: :D :D :D

p.s. pingui79 ha betato :D


Una giornata uggiosa – Risveglio - 1



Fuori è ancora buio.
Il mio corpo è abituato a svegliarsi prestissimo, prima che faccia giorno: oggi infatti l’ospedale mi attende per il primo turno.
Non respiro, non mi muovo. Sorrido.
Avvolta dal caldo delle coperte respiro il profumo della sua pelle.
Quella fragranza è ancora su di me, la porterò addosso per tutto il giorno. È l’aroma sottile dell’uomo che amo: è così piacevole, sa di erbe e agrumi.
Chiudo le palpebre su ricordi recenti e ancora sorrido.
Quanta dolcezza e delicatezza ha usato! Rabbrividisco di piacere e sento ancora la sua pelle sulla mia, rivivo le carezze e l’amore, sognato, desiderato e bevuto dalle sue labbra.
Asciugo una lacrima di gioia, stupida che non sono altro.
Sono diventata donna.
Era ora!
Lo stupore sul suo viso nello scoprirlo: impagabile!
L’ho sorpreso ancora.
Era il mio regalo, tenuto in serbo per lui. Ora lo so, che era per lui e lui solo.
Gli sono rimasta vicina per tutta la notte, non mi sono mai mossa.
Il calore del suo corpo evoca in me la passione, l’amore, vorrei rimanerne avvolta ancora a lungo, ma i minuti trascorrono inesorabili.
Appoggio la testa ad un braccio e mi godo lo spettacolo.
Lo guardo dormire, vorrei sfiorarlo, ma il suo sonno è così leggero… trattengo a fatica la mano che vorrebbe avvicinarsi a lui.
Oh Severus, cosa diavolo ti è venuto in mente di dar retta a Harry e offrirti volontario per aiutarlo a catturare gli ultimi seguaci dell’Oscuro?
Per fortuna è finita bene.
E’ finita, una volta e per tutte.
E non si è trattato di fortuna, sei tu che sei un grande!
Mi toccherà persino ringraziare Harry se ho potuto passare la notte accanto a te per la prima volta.
La tua mano è accanto alla mia: la guardo e sorrido ancora, come faccio a farne a meno?
La felicità è qui e ora.
Posso contemplarlo e abbandonarmi alla pace e al silenzio, anche se per poco.
Un momento ancora, voglio fissarmi questo attimo imperdibile negli occhi e nel cuore.
I capelli sono sparsi sul cuscino, li sfioro appena, non posso trattenermi. Le ciocche nere scivolano tra le mie dita, la bocca è solo una linea sottile, le palpebre chiuse fremono appena seguendo i movimenti degli occhi, il naso importante è perfetto sul suo viso.
E’ bellissimo, il mio pipistrello, bellissimo.
Scruto tutte le piccole rughe e le imperfezioni che lo rendono così infinitamente perfetto.
Ho contato in silenzio le cicatrici che porta sul corpo con fierezza e disgusto per quello che significano, per quello che ha fatto e dovuto subire, ma soprattutto, per quello che non ha potuto fare.
Devo farmi forza per non accarezzarlo, per non sfiorargli le guance con un bacio leggero.
Non ce la farei ad andarmene se si svegliasse, se aprisse i suoi occhi e mi regalasse un sorriso.
Sta sognando e anche nel sonno la piccola ruga tra le sopracciglia non scompare.
Cosa sogni Severus? Cosa ti agita?
Gli eventi di ieri quali ricordi hanno riportato a galla?
Ed io che vorrei strapparteli dal cuore, se potessi.
Lasci andare un sospiro più profondo, e ti muovi, stringi i pugni.
No, non voglio che tu ti svegli, non ora.
Riposa, per favore.
Invece sospiri ancora.
Non ti avevo mai visto abbandonato nel sonno, così inerme e indifeso.
A malincuore scivolo via dall’abbraccio caldo delle coperte.
Prendo gli abiti ed esco in silenzio dalla stanza.
Scendo le scale e non posso impedirmi di pensarti bambino, seduto su questi gradini di legno.
In questo momento odio Lily che ti ha conosciuto a quel tempo, lei, che ti ha visto quando ancora eri sorridente e ingenuo, quando non avevi ancora scelto la strada sbagliata.
No, io non te l’avrei permesso, non ti avrei scacciato da me.
Se avessi una Giratempo vorrei incontrarti com’eri allora per consolarti, per esserti amica, compagna e amante.
Ma non è possibile, mi devo accontentare di viverti per come sei ora: forte, coraggioso e fragile. Mi rendo conto di amarti non solo per quello che sei, ma anche per quello che sei stato.
Amo tutto di te, soprattutto i tuoi errori. Non saresti l’uomo che sei diventato se non fossi caduto e non ti fossi rialzato con coraggio, dolorosamente, ma con dignità. Sempre.
Ripenso alle parole che sono sfuggite dalle tue labbra ieri sera e ancora ho il cuore in gola: Severus Piton mi ama.
Ed ora vorrei urlarlo al mondo, al cielo ed alla terra.
Ti rivedo chinare la testa e sfuggire il mio sguardo. Com’eri imbarazzato, di cosa avevi paura?
Io so di cosa hai paura: tu temi i sentimenti, li combatti, ma è una guerra persa ormai.
Hai rischiato per me, o meglio, anche per me: stupido testone con la mania di proteggere il mondo!
Mentre mi vesto in fretta mi guardo intorno: in questo piccolo soggiorno hai stipato tanti libri, toccarli è come toccarti, sono tuoi, sono te.
Vecchi libri di cui le copie sono di certo anche ad Hogwarts, non faresti mai a meno del tuo sapere.
C’è polvere dappertutto, ma sono veloce, un movimento con la bacchetta e ripulisco.
Gratta e netta.
Così va molto meglio.
La signorina perfettini colpisce ancora. Sorrido.
Sono le cinque e mezzo, devo proprio andare.
Lascio con rammarico questa piccola casa abbandonata che ti ha visto bambino.
Qui dentro aleggiano insieme tanto male e tanta innocenza, parti di te che non avrò mai, che non ho vissuto e che non vuoi raccontarmi, altre pene che ti ostini a tenere nascoste.
Mi addolora vedere come è trascurato questo posto: il primo dove siamo stati davvero insieme. Non lo merita.
Faccio una promessa a me stessa quando sono sulla porta: rimetterò tutto in ordine.
In fondo è un luogo che ti somiglia, potrebbe essere anche una casa felice, meno buia, meno triste.
Sì, ho deciso che la sistemerò. Tende chiare e muri bianchi di calce, quadri e un divano verde per farti felice, verde e argento magari…
Sarà bello vederti sorridere, perché ti giuro che sorriderai. Con me, in questa casa, in questa vita, adesso. Giuro che lo farai!
Alla finestra un enorme gufo reale vuole entrare, apro e cerco di non fargli fare rumore.
Vola via offeso.
La lettera è di Minerva.
Ci ha pensato Harry ad avvertirla che tutto è andato bene o quasi: povera, doveva essere fuori di sé per l’angoscia.
Leggo le poche parole che ha scritto.
“Hermione, assicurati che Severus stia bene. Domani non ha lezione, lo sostituirò io.
Minerva.”

Ora Minerva sa di noi, Harry non sa tenere proprio niente per sé.
Severus, la farai morire d’angoscia un giorno o l’altro.
Io non sapevo nulla, ma lei sì.
Ti aspetta.
Posso immaginarla e immaginarti quando vi vedrete, un cenno, un sorriso appena mostrato e niente di più.
Eppure vi lega qualcosa di più forte che la colleganza: lo so, l’ho visto.
Sono contenta che lei sappia di noi.
Io non ho niente da nascondere e non voglio nascondermi.
E tu?
Ti lascio sul tavolo la lettera di Minerva con una piccola aggiunta di mio pugno, il mio saluto per quando ti sveglierai.
Il mio cuore resta qui, con te, mentre mi smaterializzo e vado al lavoro.
****

Edited by Ida59 - 18/8/2015, 21:39
 
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