Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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Ida59
view post Posted on 21/2/2013, 22:36 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Mi scuso per il ritardo.


Estratto da Antica Magia.

Capitolo VII - Voldemort


Cenarono nella grande sala da pranzo, scaldati dalle alte fiamme dell’enorme camino e venerati dagli elfi domestici, felici come non mai. Il numero delle portate sembrava infinito e c’era un continuo andirivieni dei piccoli esseri che non cessavano di incrociarsi, scontrarsi ed urtarsi, tutti presi dalla frenesia di fare bella figura con i gentili padroni.
Finalmente Severus riuscì a congedare tutti gli elfi e a restare solo con la sua “castellana”.
- Ti stupirebbe molto se… se ti chiedessi di ballare con me?
- Ballare? Ma tu non odiavi…
- Sapresti perdonarmi quella piccola menzogna?
Il suo sorriso era deliziosamente imbarazzato, mentre le cingeva la vita con un braccio e le carezzava i lunghi capelli sussurrandole:
- Vieni, andiamo nella sala della musica: suonerò per te e poi balleremo.

- Questa sala l’ha voluta mia madre. – spiegò indicando i vari strumenti sparsi in giro. - Quella è la sua arpa: era bravissima, sapeva trarne una musica così dolce e struggente, sempre da sola in tutte le lunghe giornate. – mormorò abbassando gli occhi sullo strumento. - La ricordo bene, pallida e magra, sempre vestita di nero in quell’angolo: io rimanevo a lungo ad ascoltarla da bambino, rapito da quella leggiadria, e ingenuamente pensavo che piangesse per la tristezza della musica! – sussurrò appena Severus con gli occhi appena lucidi, poi sfuggì allo sguardo interrogativo di Rhoxane spiegando:
– Quello, invece, lo suonava spesso mio nonno. - e indicò un grande pianoforte a coda – Ed anche io, qualche volta: ora lo suonerò per te. – sussurrò sorridendole con tenerezza, prima di sfiorarle le labbra con le sue.
Mentre suonava con gran maestria, Rhoxane lo guardava estasiata, pensando a come fosse meraviglioso essere lì con lui, nel suo regno straordinario, attorniata dai ricordi di un lontano passato. Ma aveva compreso che c’era anche una greve tristezza, legata a quei tempi, nel cuore dell’uomo che amava.
Severus aveva finito di suonare e la maga si riscosse all’improvviso dalle sue fantasticherie quando lui la baciò con trasporto, prima di invitarla a ballare.
Un elegante movimento delle dita di Severus nell’aria, e tutti gli strumenti presero a suonare un armonioso valzer lento. Un altro raffinato gesto e Rhoxane si trovò avvolta in un ampio e vaporoso abito rosso: una veste da ballo di tempi lontani. Anche Severus era abbigliato come un nero principe delle fiabe e la faceva volteggiare leggera tra le sue braccia, seguendo la magia delle note.
Al variare della musica Severus mutava i loro abiti: l’oro imperiale di una veste di broccato per la regina incontrastata del suo cuore, il verde smeraldo e rilucente della seta per avvolgere la sua dea, l’intenso turchese di soffici veli sovrapposti per volare con lei nell’infinito, un profondo blu, cangiante in indaco, per il caldo velluto di una notte di sogno.
Per ogni abito c’era un bacio soave, venerante, appassionato, infuocato di desiderio nel crescendo della musica.
Infine non ci furono più abiti, ma solo l’incontro fremente dei loro desideri.

Edited by Ida59 - 18/8/2015, 11:21
 
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