Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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Ida59
view post Posted on 14/2/2013, 15:56 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Altri estratti di Antica Magia.

VI – La pozione

Dopo un primo, iniziale silenzio successivo alla loro entrata nella Sala Grande, subito si levò un ininterrotto brusio fatto di commenti incrociati, sospiri, sussurri, bisbigli, esclamazioni stupite, stridio di sedie che strisciavano sul pavimento e scalpiccio di piedi che correvano.
Severus notò immediatamente che il solito posto di Rhoxane era occupato da Sinistra, l’insegnante di Astronomia che di norma gli sedeva invece accanto.
Incrociò per un istante lo sguardo sorridente di Silente che gli fece cenno di proseguire: l’ultra decennale assegnazione dei posti alla tavola degli insegnanti era stata modificata.
La cena, seduto accanto a Rhoxane, fu certo più piacevole del pranzo, anche se nella sala c’era un rumorio più forte del solito, ma il mago si sentì perfino disposto a concedere un mezzo sorriso anche a Sibilla Cooman, che aveva appositamente abbandonato l’ovattata solitudine della sua torre ed ora lo guardava sconcertata, con quei suoi enormi occhi spalancati dietro le lenti.
La serata e la notte, quelle sì che furono splendide, di nuovo con la sua incantevole donna fra le braccia, da amare con tutto se stesso.
Il futuro si prospettava meraviglioso.

*

Il loro intenso e silenzioso abbraccio perdurò a lungo, fin quando una sensazione di calma e felicità tornò in loro.
Severus la guardò con un sorriso esitante. Rhoxane lo ricambiò con un radioso sorriso rassicurante. In quel momento non avevano alcun bisogno della nuova pozione per comprendersi completamente.
- Mi dispiace. - sussurrò Severus, lievemente imbarazzato. – Non sono riuscito a capire in tempo le sue intenzioni e… e me la sono ritrovata tra le braccia.
- Aah Severus, hai vissuto troppo a lungo lontano dal mondo. - esclamò sorridendogli soavemente. - Sei un uomo dal fascino tenebroso ed inconsapevolmente sensuale ed io non posso sperare che nessuna donna metta, mai, i suoi occhi su di te! Ma non permetterò loro altro che di ammirarti da lontano. - esclamò attirandolo a sé con grande determinazione.
- Ora baciami, con quei tuoi baci così dolci e struggenti ed appassionati, che mi fanno impazzire di desiderio. Baciami Severus, e dimmi che mi ami.
Il mago si chinò sulle sue labbra sussurrandole, mentre gliele sfiorava:
- Ti amo, ti amo, ti amo… - e le parole si confusero nell’ardore del bacio.
Un improvviso rumore richiamò la sua attenzione: il contenuto del calderone stava riversandosi lentamente fuori.
Per la prima volta nella sua vita il mago osservò desolato il disastro che alcuni dei suoi allievi commettevano giornalmente: quella pozione, ormai, era da buttare.
Era quindi inutile farsi distrarre oltre: con un cenno elegante delle dita spense il fuoco e riprese a baciare la sua Rhoxane.

*

Il mattino seguente, per fortuna, era sabato: avrebbero finalmente avuto due giorni tutti per loro. Mentre le accarezzava i lunghi capelli castani, Severus disse:
- Per la prima volta dopo tanti anni non ho più voglia di restare a Hogwarts durante il fine settimana: voglio ritornare a casa mia! Ti va?
- Sì, che bella idea! Sì, sì, sì lo voglio! - esclamò Rhoxane col consueto e contagioso entusiasmo, saltando subito su dal letto. – Andiamo, andiamoci subito!
Il mago sorrise felice sussurrando:
– Ti amo, mia adorabile e impetuosa bambina!
Lei lo ricambiò con un veloce bacio e lo spronò a vestirsi.
In un lampo Rhoxane era pronta e già fremeva d’impazienza:
- Come ci andiamo?
- Smaterializzazione! – annunciò Severus.
- Non conosco la Destinazione, quindi non posso smater… - ma le parole le morirono in bocca.
- Non penserai che sia un problema per me, vero? – ribatté sorridendo.
- Nuove tecnologie? – ammiccò maliziosa.
- Mmm… meglio gli antichi e possenti poteri di un giovane Mago Oscuro.
Gli intensi occhi neri sfolgoravano di luce, mentre con voce ferma pronunciava quelle parole ed il suo sorriso non venne meno: per la prima volta in tanti anni un ricordo del passato era tornato alla sua mente senza portargli il solito carico d’angosciosa sofferenza.

Edited by Ida59 - 17/8/2015, 22:16
 
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