Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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chiara53
view post Posted on 28/1/2013, 17:19 by: chiara53
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Severus, vorrei che tu fossi sempre felice....


Autore/data: Chiara53 – 27 gennaio 2013
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Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton.
Pairing: nessuno
Epoca: Post sesto anno.
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: Una notte estiva e Severus.
Parole/pagine: 514/2


Note:
Questa storia è stata scritta per il Gioco Creativo n.13 “Un anno di sorrisi per Severus”








LUCCIOLE




Nessun canto di grilli.
Niente luna.
La notte è buia e calda. Un’estate anomala per queste latitudini.
Il mondo sceglie di andare per conto suo e cambiano stagioni e temperature.
Hogwarts non cambia, mi guarda dall’alto delle torri.
Volgere lo sguardo al cielo non mi appartiene, non è per me.
Sono legato agli inferi, ancorato al profondo, senz’anima, senza cuore: sono una cosa, non sono più un uomo anche se respiro e vivo.
Nascondo nel nero del mantello questa visita agognata e che ritenevo impossibile.
Ho superato tutti i veti e nell’ombra nascondo i miei passi furtivi.
Le luci sono spente, mi muovo tra gli alberi, nessuno può vedermi e nessuno mi vedrà.
Sono bravo a lanciare incantesimi di dissimulazione.
Me lo dicevi anche tu, Albus.
Sono qui per te.
Sarò Preside.
Tu lo sapevi, ci contavi, lo speravi.
Che ne sarà di me quando incontrerò gli occhi di chi mi ha visto uccidere?
Già ma che t’importa, tu sei morto, sono io quello che si trova ancora qui.
Il candore della tomba esplode nel buio.
Questa è la tua vittoria ed io sono lo sconfitto.
Sei in pace, Albus?
Sei felice che tutto si andato come volevi?
L’unica risposta è il silenzio immobile, maledizione! Nemmeno un soffio di vento dal Lago Nero.
Rimbombano i pensieri.
Amico e padre, che devo fare?
Aiutami, dammi un segno, mostrami la strada, oppure spegni il mio cuore che si ostina a battere!
Non ce la faccio a toccare il marmo con le mani che sono ancora sporche del tuo sangue.
Non ce la faccio!
Non cerco pietà, cerco risposte che non puoi più darmi.
Ti odio e ti amo infinitamente.
Sono solo, dannatamente ed inesorabilmente solo.
Chiudo le palpebre e scivolano lente e calde quelle lacrime che erano nascoste nei miei occhi.
Piango per te e per me.
Piango tanti dolori insieme.
- Aiutami.
Sussurro alla notte, al vuoto, al nulla, alla mia disperazione.
Scintillano luci tra le lacrime.
Non ci credo. E’ un’illusione ottica generata dalla stanchezza.
Eppure le luci sono tra le foglie, sono qui vicino.
Sono comparse all’improvviso.
Lucciole.
Si affollano tra i cespugli, piccole candele di vita in questa notte troppo placida.
Si avvicinano a me che sono solo buio.
Si posano sul mantello e sulle mie mani che le accolgono.
Incredibili inviati che mi illudo siano mandati da te.
Piccole creature luminose nella mia oscurità senza sogni.
Albus, riesci ancora a stupirmi.
E’ questa la tua risposta?
Lucciole.
Una luce di fiducia mi circonda.
Incredibile: sulle mie labbra aleggia un sorriso, mentre – come da bambino – ne catturo una e la tengo tra le mani, attento a non schiacciarla.
Sbircio tra le dita il tenue bagliore che emana l’insetto.
Un messaggio di speranza?
Si affollano intorno alla tua lapide, vogliono forse indicarmi la via?
Vogliono dirmi che sei qui, con me e sai cosa mi passa per la testa?
Volevo farla finita Albus, compiere un gesto da codardo.
Fuggire.
Tu lo sapevi vecchio amico, vero?
Invece me ne vado sorridendo alle piccole creature luminose che danzano intorno a me.
Grazie della risposta, Albus.

Edited by chiara53 - 28/1/2013, 19:25
 
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