Il Calderone di Severus

N.13: Un anno di sorrisi per Severus

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Ale85LeoSign
view post Posted on 20/1/2013, 13:14 by: Ale85LeoSign




Esco dalla grafica e pubblico un'inedito scritto la scorsa notte, la mano guidata da pensieri positivi. La notte è proprio un momento ideale per scrivere :D



Autore/data: ale85leosign- 19 gennaio 2013
Beta-reader: -
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: romantico
Personaggi: Severus Piton
Pairing: nessuno
Epoca: Post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: Fu come ridestarsi in un sogno.
Parole: 521


Verso l'alba




Il cuore della notte.
La fiamma tremolante di una candela.
Occhi luccicanti, troppo belli da guardare, impossibili da evitare; occhi di una saggezza che nel tempo si è ammantata dell’oscuro velo del dolore, fortificandosi e mutandosi in una determinazione sempre più forte.
Ma in quel momento quegli stralci di tenebra erano oscuramente calmi, come la notte che vi si trovava oltre.
Severus sollevò il braccio sinistro e cominciò a sbottonare la manica scura, slacciando lentamente ogni singolo bottone, risalendo con estrema calma, accarezzando ogni singolo istante che lo separava dalla verità. Armeggiando a quel modo, con estrema cura, alzò una volta gli occhi neri verso la notte, amandone il silenzio e la calma che infondeva al suo animo temprato da anni di furiosi tormenti e laceranti sensi di colpa.
Piano, con lo stessa delicatezza con cui avrebbe voltato le pagine di uno dei suoi libri o riposto un ingrediente friabile per una pozione, sollevò la manica bianca della camicia sottostante, sfiorando appena la pelle coi polpastrelli.
Fermò il movimento delle dita sottili e pallide, i grandi occhi scuri improvvisamente animati da un sentimento di stupore, lontano dall’antica disperazione di un cuore umano, ma mirabilmente eroico.
Sotto la stoffa del lungo abito nero, aveva scoperto nient'altro che una pelle chiara e immacolata: l’oscura catena che un tempo gli serpeggiava sull'avambraccio, con le sembianze di un teschio avvolto da spire, era scomparsa.
Fu come ridestarsi in un sogno.
Dal principio fu poca cosa, un fremito incerto, un tremito impercettibile. Poi affiorò alle labbra, stirandone la morbida piega in un tiepido sorriso, animato dalla commovente felicità che risplendeva nello sguardo scintillante, cielo finalmente terso, sgombro dalle nubi di doveri e supplizi.
Severus si concesse di sorridere, sentendo affiorare quel sentimento dal profondo del cuore e divampare nella fiamma che balenò nel suo sguardo, assaporando quella sensazione di libertà; un’estasi proibita e rinnegata per anni; la sognante euforia di aver ritrovato un Paradiso perduto e di poter scacciare l’Inferno quotidiano che aveva divorato le sue giornate e riarso interminabili notti di tormento.
Finalmente poteva permettersi di sollevare gli occhi, di guardare lontano verso un futuro ammantato degli astri della speranza di una nuova vita.
Era stato troppo tempo lontano dal suo cuore.
Ma ora poteva arrendersi alla felicità.
Lasciarsi alle spalle il passato.
Ricominciare ad amare...
Con le labbra ancora curvate in un sorriso sensuale, fece per riabbassarsi la manica, ma all’ultimo ebbe un’esitazione.
Un sopracciglio scuro si arcuò verso l’alto mentre il mago, invece di riassettarla, la lasciava scoperta, ripiegandone con cura i bordi, in modo che non scivolasse sopra quel tratto di pelle libero e privo di qualsiasi ombra passata.
Non c’era più nulla da nascondere.
Doveva solo aspettare che si facesse giorno, per la prima volta, con impazienza, ma con l'appagante consapevolezza di poter vivere ogni secondo della sua vita da uomo libero, interamente padrone di sè e del proprio destino.
E quando sarebbe tornato da lei, verso l'alba, non avrebbe avuto bisogno di parole o di gesti per mostrarle quella nuova, meravigliosa realtà.
Solo dei suoi occhi, del suo amore… e di quel sorriso che proprio non se ne voleva andare.

Edited by Ale85LeoSign - 20/1/2013, 14:25
 
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