Dopo l'introduzione, passo alla spiegazione di ogni opera, ovviamente divisa in Atti o in Scene.
Das Rheingold
Scena Prima
La prima opera della Tetralogia è un atto unico diviso in scene che si susseguono senza soluzione di continuità. In questo Wagner, considerando i mezzi scenici dell'epoca, è sicuramente un visionario (ma lo si vedrà meglio in Parsifal, dove ad un certo punto, sembra di leggere la descrizione di un piano-sequenza cinematografico).
L'oro del Reno si apre su una scena acquatica, sulle rive del fiume tedesco:
Chiarore verdastro, più luminoso sopra, più scuro in basso. Occupano tutta la parte alta acque fluttuanti che scorrono senza sosta verso sinistra. Nel profondo i flutti si dissolvono in nebbiosa umidità sempre più sottile, in modo che lo spazio, a cominciare dal fondo e per l'altezza d'un uomo, sembra completamente libero dall'acqua, che sopra il fondo tenebroso scorre via come in banchi di nubi. Ovunque si ergono dalla profondità irte scogliere, le quali segnano lo spazio della scena. Tutto il suolo è un frantumato groviglio di punte, in modo tale che nessun luogo sia completamente piano e fa supporre già, in ogni parte, profonde voragini di densissima tenebra.
Al centro della scena, intorno ad uno scoglio, che con la sua punta sottile raggiunge in alto le onde più dense e in luce più chiara, gira una Figlia del Reno, nuotando in cerchio con gesti aggraziati.Questa lunga descrizione mostra, quindi, un mondo altro - un Reno mitico, tanto che la descrizione non corrisponde a nessuna parte del corso del fiume tedesco come lo conosciamo oggi - dove vivono le tre figlie del Reno, tre esseri simili alle ondine, che nuotano. E' ovvio che questa visione può essere solo suggerita sulla scena. Nel video che propongo - e che contiene tutta l'opera, di cui io indicherò il minutaggio dei vari ascolti - il regista è ricorso ad un gioco di videoproiezioni che può essere una buona soluzione, quando si voglia restare nella messa in scena nel mondo "fantasy" descritto dall'opera.
Il primo stralcio d'ascolto, riguarda il preludio musicale dell'opera, che evoca un mondo originario, il suono pare nascere dal nulla e poi svilupparsi lentamente fino a raggiungere un ritmo quasi "ondoso" che introduce le Figlie del Reno. La cosa interessante è però proprio la parte iniziale, misteriosa quasi che immerge l'ascoltatore in un mondo altro, ai suoi albori, quasi.
Ascolto 1: 1'56''-6'06''
La scena si apre con le Figlie del Reno che giocano nell'acqua, senza alcuna preoccupazione, quando, invece, dovrebbero avere più coscienza di quella che è la loro missione. Le tre Figlie del Reno appaiono fin da subito come creature piuttosto ingenue, incapaci di comprendere ciò che le loro azioni possono causare.
Ad un certo punto, emerge dall'abisso, un Nibelungo.
I Nibelunghi corrispondono, all'incirca, ai Nani oppure - come vengono chiamati a volte - a degli Elfi Oscuri. Quello che è certo è che vivono nelle profondità della terra, abili minatori e lavoratori di metallo.
Alberich, uno di questi, emerge alla luce e nota le Figlie del Reno che rappresentano per lui, che proviene dalla
notte del Nibelheim la bellezza e la perfezione.
Alberich corteggia, forse un po' goffamente, ma con trasporto sincero, le tre Figlie del Reno, le quali - e qui si palesa il loro carattere assolutamente incapace di valutare le conseguenze delle loro azioni - si fanno gioco di lui, fingendo, l'una dopo l'altra, di essere attratte di lui, per poi rigettarlo. Non c'è vera cattiveria nelle azioni delle tre Ondine, quanto piuttosto assoluta incomprensione ed insensibilità per i sentimenti degli altri, in questo caso i sentimenti di Alberich.
E' chiaro che man mano che le beffe aumentano, più Alberich vi risponde con rabbia - e amarezza, aggiungerei.
L'azione si blocca però all'improvviso, quando, improvvisamente
atrtaverso le onde penetra un chiarore sempre più vivo, che su un punto elevato dello scoglio di mezzo a mano a mano si accende fino ad irradiare un luminossisimo, abbagliante fulgore d'oro; da lì una magica luce aurea si diffonde nell'acqua). Viene introdotto musicalmente un nuovo motivo, che "corrisponde" (ma la costruzione motivica wagneriana è più complessa di cercare un semplice gioco delle corrispondenze tra motivi musicali ed oggetti) all'Oro del Reno.
Le tre Figlie del Reno riconoscono il lugore come quello dell'Oro che custodiscono e, dopo un primo rapido scambio di battute, si lanciano a cantare dell'Oro:
Heia jaheia!
Heia jaheia!
Wallala lalala leia jahei!
Oro del Reno!
Oro del Reno!
Lucente letizia,
come ridi serena, sublime!
Splendente splendore
ti sfugge fulgendo nell'onda sacra!
Heja jahei!
Heia jaheia!
Veglia amico!
Veglia sereno!
Volttuosi giochi
giochiamo per te!
Sfolgara il fiume,
fiammeggia il flutto,
fluendo affondiamo,
danziamo, cantiamo,
in bagno beato intorno al tuo letto!
Oro del Reno!
Oro del Reno!
Heja jaheia
Wallallalala heia jaheia!Quello che è interessante di questo momento è l'invocazione Oro del Reno che tornerà, seppur con tono decisamente diverso, quando, alla fine dell'opera, le Figlie del Reno invocheranno nuovamente l'Oro del Reno, senza la giocosità che ascoltiamo in questo frammento.
Ascolto 2: 16'30''-18'40''Gli occhi di Alberich si fissano sullo splendore della luce dell'oro che illumina la scena. E chiede cosa sia quella luce. Le figlie del Reno discustono tra loro ed il discorso introduce l'Anello e con esso la tematica del Potere assoluto:
WELLGUNDE
Il dominio del mondo
intero otterrebbe
colui che dall'oro
forgiasse l'Anello
che gli può dare il Potere Assoluto.Flosshilde mette in guardia le sorelle: loro compito è custodire l'Oro e non dirne nulla a nessuno.
Ma l'altra sorella la tranquillizza.
Il passaggio successivo è fondamentale, perché è uno dei momenti fondatori dell'intera saga, dove viene introdotto la tematica dell'Amore e della sua negazione, tematica fondamentale per la comprensione di alcuni passaggi della trama.
WELLGUNDE
Sorella saggia,
ci stai accusando?
Quindi non sai
a chi soltanto
è concesso di temprare l'oro?
WOGLINDE
Solo colui che rinnega
la forza dell'Amore
solo colui che dell'Amore
respinge la gioia,
a lui soltanto tocca la magia
che permette di costringere l'oro in un cerchio.Le tre Figlie del Reno rivelano quindi il modo con cui si può costruire l'Anello del Potere perché sono sicure e certe che nessuno può maledire l'Amore, nemmeno una persona beffata ed in preda al senso di rivalsa e alla sete di vendetta come Alberich, perché l'Amore è una forza a cui non si può resistere, a cui, dicono loro, non può resistere nemmeno il Nibelungo che era preso dal desiderio di loro tre, o meglio dalla loro perfezione e bellezza.
L'Amore è ciò che tutti cercano (e queste parole risulteranno verissime, nel momento in cui si affronterà il primo atto di Siegfried) e nessuno vuole evitare l'Amore. E' su questa convinzione che quindi le tre Figlie del Reno continuano a parlare.
WELLGUNDE
Noi stiamo al sicuro,
libere d'ansia:
poiché ciò che è in vita, cerca l'amore,
e nessuno vuole evitare l'amore.
WOGLINDE
E costui meno d'ogni altro,
l'elfe lascivo;
dalla lussuria,
per poco non muore.
FLOSSHILDE
Io non lo temo,
per come mi è noto:
il suo fuoco amoroso
mi ha quasi bruciata.
WELLGUNDE
Un sulfureo incendio
tra onde e marosi:
per amoroso futrore
sibila forte!
LE TRE FIGLIE DEL RENO
Wallala! Wallaleialala!
Elfe leggiadro!
Tu non ridi con noi?
Nella luce dell'oro
risplendi e sei bello!
Vieni, o leggiadro, ridi con noi!
Hejaheja! Heiajeheia! Wallalalalaleiajahei!Le Tre Figlie del Reno, nel rassicurarsi, si prendono ancora una volta gioco di Alberich, senza comprendere ciò che comporterà la loro azione.
Sono inconscienti, troppo sicure di loro stesse o forse incapaci di comprendere ciò che sta avvendenendo nell'anima di chi li sta ascolta.
Alberich ha infatti occhi solo per l'oro, ha in mente solo il fatto che ha a sua disposizione la vendetta per le beffe ricevute (forse non le prime ricevute quando si è avventurato al di fuori del regno sotterraneo del Nibelheim) ed è per questo che giunge a prendere la decisione di maledire l'Amore per poter così rubare l'oro e da questo ricavare l'Anello del Potere.
Vorrei sottolineare come Alberich non sia un personaggio che nasce malvagio, non è un cattivo semplicemente cattivo, ma qualcuno che arriva a maledire l'Amore perché nessuno l'ama (si può forse ipotizzare che nemmeno nel Nibelheim sia amato). La maledizione dell'Amore significa anche la rinuncia all'Amore ed è una rinunzia che, più avanti nel corso della priam opera, Alberich definirà difficile, perché maledire l'Amore è come andare contro se stessi ed è questa la terribile scelta che Alberich compie.
ALBERICH
(fissi gli occhi sull'oro, ha prestatao attenzione al cicaleccio delle sorelle)
Il dominio del mondo
intero avrei attraverso di te?
Se non posso afferare l'amore,
non posso forse conquistarmi con astuzia il piacere?
(Terribilmente forte)
Continuate pure a schernirmi!...
Il Nibelungo al vostro gioco s'appressa!
(Furenta si slancia su per lo scoglio di mezzo, arrampicandosi con rapidità spaventevole verso la sua punta - Le fanciulle si sperdono con con stridi e risalgono verso la superficie in diverse direzioni)
LE TRE FIGLIE DEL RENO
Heia! Heia! Heia! jahei!
Salvatevi!
L'elfe infuria;
sprizzano l'acque
dov'egli salta:
l'amore lo rende folle!
(Ridono con temeraria follia)
ALBERICH
(giungendo al vertice con un ultimo balzo)
Ancora non temete?
Svagatevi al buio,
umida razza!
(tende la mano verso l'oro)
La vostra luce io spengo,
strappo alla roccia l'oro,
tempro l'Anello delle vendetta;
odano i flutti:
io maledico l'Amore!
(Con spaventosa violenza strappa l'oro dallo scoglio e con esso subito si getta nel profondo, dove scompare in fretta. Una fitta oscurità si diffonde all'improvviso su tutto. Le fanciulle si immerdono rapidissime all'inseguimento del ladro).Ascolto 3: 20'00'' - 24'44''Video di Riferimento: [VIDEO NON PIU' DISPONIBILE]
Edited by Ida59 - 6/10/2023, 10:18