Il Calderone di Severus

Prova 10 - Piton aiuta Harry e gli altri studenti

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Ida59
view post Posted on 23/1/2007, 14:27 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Deduzione #483 fornita da Linda di Pisa - Accusa

LETTERA G
Severus Piton non interviene per salvare la vita dei tre studenti: quel che lo ha spinto ad entrare nel Platano Picchiatore per raggiungere la Stamberga Strillante è stato solo il desiderio di avere il merito per aver ripreso Black. Questo è evidente nel momento in cui si rivolge al fuggiasco:
"La vendetta è dolcissima [...] quanto ho sperato di essere io a catturarti...".
Piton non si è minimamente preoccupato del fatto che, per quanto ne sapeva, tre studenti erano nelle mani di un assassino e del suo complice, altrimenti avrebbe chiesto aiuto ad altri insegnanti; quando Silente, il mago più potente di tutti i tempi, comprende che Malocchio Moody non è altro che un impostore, si precipita a salvare Harry insieme ad altri due maghi, per poter fronteggiare meglio il mangiamorte. Severus Piton, noto per la sua astuzia e la sua freddezza, in questo caso ha agito solo ed esclusivamente per la sua soddisfazione e la sua gloria, e, se Black e Lupin fossero stati veramente i traditori che il professore di pozioni credeva, molto probabilmente Potter, Granger e Weasley avrebbero avuto poche chances per salvarsi. Questo non è un comportamento che un insegnante dovrebbe permettersi. Di conseguenza, in questo caso, Piton non aiuta Harry e i suoi compagni: cerca di fare l'eroe, senza curarsi minimamente dei suoi studenti.



Deduzione #580 fornita da Niky - Difesa

LETTERA G e in risposta alla deduzione d'accusa 483, fornita da Linda di Pisa
Tutto ciò che possiamo dire per certo, esaminando la prova è che, almeno inizialmente, Piton si recò alla Stamberga Strillante (attraverso il passaggio del platano picchiatore) per raggiungere Remus Lupin, che aveva visto sparire nel passaggio segreto tramite la Mappa del Malandrino (mappa che segnala ogni persona in movimento entro i confini di Hogwarts).
Certo, come Piton stesso afferma, seguendo Lupin sperava di trovare anche Black, dato che li riteneva complici.
Questo è verissimo, com'è vero che Piton aveva anche rilevanti motivi personali per desiderare di essere lui stesso l'artefice della cattura di Sirius e, possibilmente anche di Remus (sempre che, appunto, i due fossero stati complici).
Appare però limitativa l'affermazione dell'accusa secondo cui Piton era mosso solo dal desiderio di vendetta.

Piton è pur sempre un Professore e anche se tecnicamente la Stamberga è fuori dai confini di Hogwarts (infatti la mappa stessa non ne mostra l'interno) essa è pur sempre collegata alla scuola da un passaggio segreto che, come Piton ben sa, sia Sirius che Remus conoscono perfettamente e quindi possono utilizzare per entrare e uscire a piacimento da Hogwarts.
Questo non può certo andare a genio a un Professore, qual'è appunto Piton, se si pensa che Lupin è un licantropo, che c'è luna piena e che ha scordato di bere la pozione anti-lupo e, in aggiunta, che, per quel che può saperne Piton, Sirius Black è un pericoloso assassino, un folle intenzionato a uccidere Harry Potter e un Mangiamorte (proprio colui che tradì i Potter, a detta di tutti).
Possiamo dunque dire, senza temere di essere smentiti, che Piton, in quel particolare frangente, agì mosso anche dal desiderio di proteggere e salvare non solo Harry Potter, bensì l'intera scuola e tutti i suoi studenti e docenti, dalla possibile incursione di un lupo mannaro e di un pazzo omicida, Mangiamorte.
Inoltre, anche se non sappiamo come ne sia venuto al corrente, Piton sa benissimo che Potter possiede un Mantello dell'invisibilità (Piton stesso, infatti, ringrazia ironicamente Harry per aver lasciato il proprio Mantello all'ingresso del platano, dicendo che gli è stato molto utile per raggiungere la Stamberga non visto).
Di conseguenza, non appena Piton trovò il Mantello ai piedi del platano comprese immediatamente che Potter si trovava all'interno, insieme col pericoloso licantropo e con il non meno pericoloso Black.
Appreso ciò, è corretto dire che Piton intervenne anche per salvare la vita di Harry (come sempre, del resto), proprio come dichiara lui stesso, parlando col ragazzo ("Levati di torno, Potter, sei già abbastanza nei guai" sibilò Piton. "Se non fossi stato qui a salvarti..." e ancora "Tale padre tale figlio, Potter! Ti ho appena salvato la vita, dovresti ringraziarmi in ginocchio! Ti sarebbe stato proprio bene se ti avesse ucciso! Saresti morto come tuo padre, sei troppo arrogante per credere che potresti esserti sbagliato sul conto di Black... ora fuori dai piedi, o ti ci spedirò io... FUORI DAI PIEDI, POTTER!" lettera G di questa prova).

In conclusione, Piton da prima tenta di assicurare alla giustizia un pericoloso assassino e Mangiamorte evaso da Azkaban e il suo complice, difendendo l'intera scuola dal suddetto duo formato da un omicida e da un licantropo e, in secondo luogo, agisce anche per salvare Harry, Ron ed Hermione da quella che lui (e dal suo punto di vista ha ragione da vendere) ritiene una morte certa.
In tutto ciò, per altro, Piton dimostra notevole sangue freddo e coraggio, dal momento che si reca da solo ad affrontare ben due pericolosi maghi (uno dei quali, già in passato, ha tentato di ucciderlo, proprio mandandolo a farsi sbranare dall'altro) di cui uno è perfino un licantropo (e Piton sa bene che Lupin quella notte ha scordato di bere la pozione).
Questo di sicuro non è un comportamento da Mangiamorte (per altro, non vi è nulla di più assurdo di un Mangiamorte che tenta di catturarne un altro per farlo tornare ad Azkaban e già questo basterebbe di per sè a dimostrare pienamente che Piton non è un vero Mangiamorte) e nemmeno da cattivo Professore.
E' il comportamento di un uomo leale all'Ordine che come sempre protegge Harry Potter, il "Prescelto", ed è il comportamento di un Professore che ha a cuore la sicurezza dei suoi studenti; di tutti i suoi studenti, dal primo all'ultimo, a qualunque Casa appartengano.


La prova che stiamo esaminando, poi, ci consente un'ultima interessantissima annotazione, che esula da quanto finora detto in risposta all'accusa.
Si noti, infatti, come Piton, in preda alla collera (pienamente giustificata, dal momento che in Piton è ancora bruciante lo smacco per tutte le angherie subite in gioventù dai Malandrini e anche l'imputato è pur sempre un essere umano, che può perdere ogni tanto le staffe) risponde bruscamente a Harry e Hermione, ricordando loro che, in quanto studenti che hanno infranto parecchie regole, sono nei guai e passibili addirittura di espulsione.
Ciò nonostante, quando in seguito Piton e i ragazzi tornano al castello e Piton può denunciare l'accaduto (nel frattempo, i ragazzi si sono messi ancor più nei guai, aggredendolo con la magia, malgrado Piton sia un Professore) anzi che farlo in maniera tale da ottenerne l'espulsione (cosa che dovrebbe essergli graditissima se davvero odia tanto i tre Grifondoro) minimizza ogni cosa, e addirittura, pur sapendo di mentire, insinua nel Ministro l'idea che i tre studenti abbiano agito in quel modo solo perchè sottoposti a un incantesimo confundus e, dunque, incapaci di intendere realmente la portata dei propri gesti.
Tant'è che nessuno dei tre ragazzi viene, non solo espulso, ma, per quanto ne sappiamo, nemmeno punito, nonostante le gravissime e ripetute infrazioni delle regole di Hogwarts (e più in generale, dato l'interessamento mostrato da Caramel, del mondo magico).

Il Professore che tutti dicono perfido al punto di causare rilevanti danni psicologici agli alunni e parziale nell'accanirsi senza motivo, secondo l'accusa, solo sui Grifondoro perde una splendida occasione per infliggere alla Casa rivale di sempre un notevolissimo smacco e per maltrattare con particolare durezza il trio.
La verità è che, per quanto sia cupo, sarcastico e utilizzi metodi d'insegnamento assai duri, Piton non è affatto il cattivo Professore che l'accusa tenta di dipingere, ma è, invece, un docente che ha a cuore la sicurezza dei suoi alunni e che sa anche essere magnanimo con gli studenti, Grifondoro compresi, qualora ciò sia necessario.
 
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