Il Calderone di Severus

Prova 10 - Piton aiuta Harry e gli altri studenti

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Ida59
view post Posted on 23/1/2007, 12:52 by: Ida59
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I ♥ Severus


Potion Master

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Da un dolce sogno d'amore!

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Riprendendo fiato, quello [Draco]
puntò la sua bacchetta sulle ginocchia di Harry e gridò:
"Tarantallegra!" Un attimo dopo, le gambe di Harry avevano preso ad agitarsi senza controllo, in una specie di forsennata tarantella.
"Ferma! Ferma!" gridava Allock, ma Piton prese in mano la situazione.
"Finite Incantatem!" gridò; i piedi di Harry smisero di danzare
, Malfoy smise di ridere, ed entrambi furono in grado di alzare lo sguardo.

CUT

Malfoy sollevò rapido la bacchetta magica e gridò: "Serpensortia!"
La punta della sua bacchetta esplose. Harry la fissava sbalordito mentre un lungo serpente nero ne veniva letteralmente sparato fuori, cadeva pesantemente a terra e si rizzava, pronto a colpire. La folla arretrò rapidamente gridando.
"Non ti muovere, Potter" disse Piton con tono indolente, palesemente divertito alla vista di Harry che, immobile, fissava negli occhi il serpente arrabbiato. "Ci penso io a mandarlo via..."

[CUT]

Piton si fece avanti, agitò la bacchetta e il serpente si dissolse in una nuvoletta di fumo nero. Anche lui guardava Harry con un'espressione inaspettata: era uno sguardo scaltro e calcolatore, che a Harry non piacque affatto.
Harry Potter e la Camera dei Segreti, pag.174/5/6 - a cura dell'Ufficio GIP - GUP (N) LETTERA A


Sentì una fitta al ginocchio. L’ufficio di Piton era di nuovo visibile e si rese conto di essere caduto a terra; aveva sbattuto dolorosamente contro una gamba della scrivania. Guardò Piton che, che aveva abbassato la bacchetta e si massaggiava il polso, dove si era aperta una brutta piaga, simile ad un’ustione.“Volevi scagliare una Fattura Pungente?” chiese Piton, gelido.
“No” rispose Harry in tono amaro, alzandosi.
“ Lo immaginavo” commentò Piton, sprezzante “Mi hai permesso di andare troppo a fondo. Hai perso il controllo”
“Ha visto tutto quello che vedevo io?” chiese Harry, anche se non era sicuro di voler sentire la risposta.
“Delle immagini” rispose Piton, stringendo le labbra “Di chi era il cane?”
“Di mia zia Marge!!” mormorò Harry, odiandolo.
“Bene per essere un primo tentativo, non è poi troppo scarso” disse Piton, alzando di nuovo la bacchetta.
“Alla fine sei riuscito a fermarmi, anche se hai sprecato tempo ed energia per urlare. Devi rimanere concentrato e non avrai bisogno di ricorrere alla bacchetta”…

[CUT]

…eppure vedeva ancora Piton in piedi davanti a lui, gli occhi fissi sul suo viso, che mormorava a mezza voce…e in qualche modo l’immagine di Piton si faceva più chiara, e quella dei dissennatori sfumava…
Harry alzò la bacchetta.
“Protego!”
Piton barcollò, la sua bacchetta volò verso l’alto, lontano e all’improvviso la mente di Harry si riempì di ricordi non suoi: un uomo dal naso adunco che urlava contro una donna che cercava di difendersi, mentre un bambino piccolo coi capelli neri piangeva in un angolo…un adolescente dai capelli unti sedeva solo in una camera buia, puntando la bacchetta al soffitto per ammazzare le mosche…una ragazza rideva mentre un ragazzo ossuto tentava di cavalcare una scopa imbizzarrita…
“BASTA COSI!”
Harry sentì una forte spinta sul petto; indietreggiò di vari passi, urtò contro gli scaffali che rivestivano le pareti e sentì qualcosa infrangersi. Piton tremava leggermente ed era molto pallido.
La veste di Harry era bagnata sulla schiena. Uno dei contenitori alle sue spalle si era rotto; la cosa viscida che c’era dentro, si agitava in quel che restava della pozione.
“Reparo!” disse Piton e il recipiente si sigillò all’istante “bene Potter…questo è stato un vero miglioramento…” Con il respiro un po’ affannoso, Piton sistemò meglio il Pensatoio in cui aveva riposto alcuni pensieri prima della lezione, come per assicurarsi che ci fossero ancora.
“Non ricordo di averti insegnato un Sortilegio Scudo… ma senza dubbio è stato efficace…”
Harry non disse nulla; sentiva che parlare poteva essere pericoloso. Era sicuro di essersi intromesso nei ricordi di Piton, di aver appena visto immagini della sua infanzia.
Era fastidioso pensare che il bambino che poco prima aveva visto piangere mentre i suoi genitori urlavano ora si trovava di fronte a lui con tanto disprezzo nello sguardo.
“Riproviamo?” disse Piton…
Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 504/505 e 554/556 - a cura dell'Ufficio GIP - GUP (N) LETTERA B

Allock chiese il silenzio con un gesto, poi gridò: ‘Avvicinatevi!Avvicinatevi! Mi vedete tutti? Mi sentite tutti? Molto bene! Il professor Silente mi ha dato il permesso di fondare questo piccolo Club dei Duellanti perché possiate allenarvi, nel caso doveste avere bisogno di difendervi, come è capitato a me innumerevoli volte. Per ulteriori particolari, si vedano i lavori da me pubblicati.
‘Permettete che vi presenti il mio assistente, il professor Piton’ continuò Allock con un largo sorriso stampato in faccia. ‘Mi dice di intendersi un po' dell'arte del duello e molto sportivamente ha accettato di collaborare per una breve dimostrazione, prima di iniziare. Niente paura, ragazzi... quando avrò finito avrete ancora il vostro insegnante di Pozioni tutto intero, non temete!’
‘Non sarebbe male che si facessero fuori a vicenda’borbottò Ron all'orecchio di Harry.
Harry Potter e la Camera dei Segreti, pag.171 - Ufficio Gip-Gup S LETTERA C


Su, sbrigatevi, vi devo accompagnare alla lezione di Erbologia’ sbraitò Piton per superare il frastuono della classe. Harry e Dean uscirono per ultimi, sempre tenendo Ron che si divincolava. Lo lasciarono soltanto dopo che Piton li ebbe accompagnati fuori del castello e la classe si fu avviata verso l'orto.
Harry Potter e la Camera dei Segreti, pag. 241- Ufficio Gip-Gup S LETTERA D


"Tu sai perchè siamo qui, vero, Potter?" chiese Piton con voce basa e minacciosa. "Tu sai perchè sto sprecando le mie serate in questo lavoro tedioso?"
"Sì" rispose rigido Harry.
"Ricordamelo, Potter".
"Perchè io impari l'Occlumanzia" disse Harry, osservando un'anguilla morta.
"Giusto, Potter. E per quanto tu possa essere tardo..."<...>
Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag .554 – Fornita da Elaine Marley LETTERA E


…Piton si bloccò, le dita già sulla maniglia della porta.
“Felpato?” esclamò la professoressa Umbridge, lo sguardo avido che scorreva da Harry a Piton. “Che cos’è Felpato? Dov’è nascosta che cosa? Che cosa significa, Piton?”
Piton si voltò. La sua espressione era imperscrutabile. Harry non sapeva se avesse capito oppure no, ma non osò parlare più chiaro davanti alla Umbridge.
“Non ne ho la minima idea” risposa gelido Piton. “Potter, se mai mi venisse voglia di sentirmi urlare delle assurdità, ti somministrerò una Pozione tartagliante. Tiger, per favore, allenta quella presa. Se Paciock soffoca, ci toccherà riempire una montagna di noiose scartoffie e temo che dovrei farne cenno nelle tue referenze, se mai tu cercassi lavoro”.
Uscì, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Harry in preda a un’angoscia ancora più acuta: Piton era stato la sua ultima speranza…
Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pag. 693/694 - A cura dell'Ufficio GIP-GUP (N) LETTERA F

Harry rimase lì paralizzato, senza sapere cosa fare o a chi credere. Guardò Ron e Hermione. Ron era confuso quanto lui e continuava a lottare per trattenere l'agitatissimo Crosta. Hermione, comunque, fece un passo incerto verso Piton e disse, con voce rotta:
"Professor Piton... non... non le pare il caso di ascoltare quello che hanno da dire, o... o no?"
"Signorina Granger, sei già praticamente sospesa!" sbottò Piton.
"Tu, Potter e Weasley siete fuori dai confini della scuola, in compagnia di un uomo condannato per assassinio e di un Lupo Mannaro. Per una volta nella vita, chiudi la bocca".
"Ma se... se ci fosse stato un errore..."
"STAI ZITTA, STUPIDA RAGAZZINA!" urlò Piton, perdendo il controllo all'improvviso. "NON PARLARE di COSE CHE NON CAPISCI!" Qualche scintilla sprizzò dalla punta della sua bacchetta, che era ancora puntata verso il volto di Black. Hermione tacque.
"La vendetta è dolcissima" sibilò Piton a Black. "Quanto ho sperato di essere io a catturarti..."
"Rischi di nuovo di passare per stupido, Severus" sibilò Black. "Se questo ragazzo porta il suo topo al castello" e fece un cenno verso Ron, "ti seguirò senza far storie..."
"Al castello?" disse Piton suadente. "Non credo che dovremo andare così in là. Non devo far altro che chiamare i Dissennatori, una volta usciti dal Platano. Saranno felicissimi di vederti, Black... così felici che ti daranno un bacetto, credo..."
Quel poco di colore rimasto sul viso di Black svanì.
"Tu... tu devi ascoltarmi" disse con voce roca. "Il topo... guarda il topo..."
Ma nello sguardo di Piton c'era una luce folle che Harry non aveva mai visto prima. Sembrava aver perso la ragione.
"Muovetevi, tutti quanti" disse. Schioccò le dita, e i capi delle funi che tenevano legato Lupin gli volarono in mano. "Io terrò il Lupo Mannaro. Forse i Dissennatori vorranno baciare anche lui..."
Senza perdere tempo a riflettere, Harry attraversò la stanza in tre passi e bloccò la porta.
"Levati di torno, Potter, sei già abbastanza nei guai" sibilò Piton. "Se non fossi stato qui a salvarti...""Il professor Lupin avrebbe potuto uccidermi cento volte quest'anno" disse Harry. "Sono rimasto solo con lui per ore, a prendere lezioni di difesa contro i Dissennatori. Se davvero stava aiutando Black, perché non mi ha finito allora?"
"Non chiedermi di immaginare come funziona la mente di un Lupo Mannaro" sibilò Piton. "Togliti, Potter".
"LEI è PATETICO!" gridò Harry. "SOLO PERCHE’ A SCUOLA LA PRENDEVANO IN GIRO NON HA NEMMENO INTENZIONE DI ASCOLTARE..."
"SILENZIO! NON PERMETTO CHE MI SI PARLI CON QUESTO TONO!" strillò Piton, più folle che mai. "Tale padre tale figlio, Potter! Ti ho appena salvato la vita, dovresti ringraziarmi in ginocchio! Ti sarebbe stato proprio bene se ti avesse ucciso! Saresti morto come tuo padre, sei troppo arrogante per credere che potresti esserti sbagliato sul conto di Black... ora fuori dai piedi, o ti ci spedirò io... FUORI DAI PIEDI, POTTER!"
Harry decise in un lampo. Prima che Piton potesse fare anche solo un passo verso di lui, alzò la bacchetta."Expelliarmus!" gridò. Ma la sua non fu la sola voce a urlare. Si udì un lampo che fece tremare la porta sui cardini; Piton fu sollevato da terra e sbatté contro il muro, poi scivolò a terra, con un rivolo di sangue che gli scorreva tra i capelli. Era svenuto...
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, pag. 305-6 A cura dell'Ufficio GIP-GUP (L) LETTERA G

…”Voleva vedermi signora Preside?” chiese Piton. Il suo sguardo scivolò indifferente sulle coppie di studenti che continuavano ad azzuffarsi.
“Ah, professor Piton”. La Umbridge si alzò sorridendo. “Sì, gradirei avere al più presto un’altra bottiglia di Veritaserum”.
“Ha usato l’ultima che avevo per interrogare Potter” rispose lui, osservandola gelido attraverso la cortina unticcia di capelli neri. “Non l’avrà consumato tutto? Le avevo spiegato che tre gocce sarebbero bastate”.
La Umbridge arrossì.
“Ma può prepararne dell’altro, no?” insisté; la sua voce, come sempre quand’era furibonda, diventò ancora più leziosa.
“Certo” rispose Piton arricciando le labbra. “Dato che serve un intero ciclo lunare perché sia pronto, dovrei poterglielo consegnare più o meno fra un mese”.
“Un mese?” gracidò la Umbridge, gonfiandosi come un rospo. “Un mese? A me serve adesso, Piton! Ho appena sorpreso Potter che usava il mio camino per comunicare con una o più persone sconosciute!”
“Ma davvero?” commentò Piton, mostrando il primo vago segno di interesse mentre si voltava a guardare Harry “Be’, non mi stupisce. Potter non ha mai avuto un’eccessiva inclinazione a seguire le regole della scuola”.
I suoi freddi occhi scuri trafissero Harry, che sostenne il suo sguardo, concentrandosi sulla visione avuta in sogno, desiderando che Piton gli leggesse la mente, che capisse…
“Voglio interrogarlo ora!” urlò la Umbridge e Piton distolse lo sguardo da Harry per fissarlo sulla grassa faccia tremolante di collera. “Desidero che lei mi fornisca subito una pozione che lo costringa subito a dire la verità!”
“Gliel’ho spiegato” replicò imperturbabile Piton. “La mia provvista di Veritaserum è finita. A meno che non voglia avvelenare Potter - e le assicuro che in tal caso avrebbe tutta la mia simpatia – non posso aiutarla. Purtroppo la maggior parte dei veleni agisce troppo in fretta e non lascia alla vittima il tempo di dire la verità” […]
“Lei è in verifica, se lo ricordi!” strillò la professoressa Umbridge e Piton si voltò nuovamente verso di lei, inarcando appena le sopracciglia. “Mi sta ostacolando deliberatamente! Mi aspettavo di meglio: Lucius Malfoy parla sempre così bene di lei! Ora esca dal mio ufficio!”
Piton le rivolse un inchino ironico e fece per andarsene…
(Harry Potter e l'Ordine della Fenice, pp. 692-693) Inserita da Ufficio Gip-Gup LETTERA H


‘Preside, mi permette una parola?’ La voce di Piton proveniva dall'angolo buio dove lui si trovava e i presentimenti di Harry si fecero ancor più cupi. Era sicuro che qualsiasi cosa avesse detto Piton non avrebbe certo giovato alla sua situazione.‘Può darsi semplicemente che a Potter e ai suoi amici sia capitato di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato’ disse Piton con un sorriso che gli incurvava le labbra in una smorfia, come se dubitasse delle sue stesse parole.
(Harry Potter e la Camera dei Segreti, pag. 301) Inserita da Ufficio Gip-Gup LETTERA I



« Vuoi smetterla con quel libro? » sbottò Harry. «Il Principe l'ha solo copiato! Non ha consigliato a nessuno di usarlo! Per quello che ne sappiamo, può aver preso un appunto su qualcosa che è stato usato contro di lui! »
«Non ci credo» riattaccò Hermione. «Stai difendendo... »
« Non sto difendendo quello che ho fatto! » la interruppe Harry. «Vorrei che non fosse mai successo, e non solo perché ho una decina di punizioni. Lo sai che non avrei usato un incantesimo del genere, nemmeno contro Malfoy, ma non puoi dar la colpa al Principe, lui non ha scritto 'Provalo, è ottimo'... Prendeva solo appunti per sé, no? Non per qualcun altro... »
« Mi stai dicendo» chiese Hermione, «che tornerai...? »
« A prendermi il libro? Certo» affermò Harry con decisione. «Senti, senza il Principe non avrei mai vinto la Felix Felicis. Non avrei mai saputo come salvare Ron dall'avvelenamento, non avrei mai...
« ... ottenuto una fama di abile pozionista che non meriti »concluse Hermione, perfida.
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 481-2) Inserita da Ida59 LETTERA L


Nonostante la crescente ferocia di quegli incantesimi scarabocchiati, si era rifiutato di pensare male del ragazzo che era stato così intelligente, che l'aveva tanto aiutato...
Aiutato... era un pensiero quasi insopportabile, ora...
(Harry Potter e il Principe Mezzosangue, pag. 575) Inserita da Ida59 LETTERA M
 
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9 replies since 23/1/2007, 12:52   1525 views
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