Il Calderone di Severus

N. 1 - A tavola con Severus 2a Edizione del Gioco

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Rowizyx
view post Posted on 17/3/2007, 16:47




Potrebbe venire in mente qualcosa anche a me, probabilmente per i primi capitoli, ma non sono ancora sicura. Ci sto pensando...
 
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starliam
view post Posted on 20/3/2007, 21:06




Categoria: Oneshot
Capitolo: pranzo
Beta: Astry :D
Note: grazie a Astry per il supporto. La citazione del Requiem di Mozart è dedicata a te :D



CERTE COSE NON CAMBIANO

Quando ho ricevuto il suo invito, non ho neanche pensato all'eventualità di non accettare. In verità me lo aspettavo, certe abitudini non passano mai, neanche se tutto intorno a noi crolla e si trasforma. Piccole cose a cui rimaniamo attaccati con le unghie e con i denti, come per coltivare l'illusione che tutto sia rimasto come prima.
Naturalmente anche questo non è del tutto vero: siamo contenti quando le cose cambiano in meglio. E sicuramente è quello che è successo; anche se non sono del tutto sicura di come gli ultimi avvenimenti abbiano influito su Severus.

Sono entrata nel locale che mi ha indicato nella lettera, e mi sono seduta ad aspettarlo. Non ho neanche risposto al suo invito, non ce n'era bisogno: lui sa meglio di me che mi sarei presentata. E' un ristorante del tipo che piace a lui, in stile "vecchia Inghilterra"; molto affascinante con gli inserti di legno, gli alti sgabelli e i barili vuoti. Sfoglio il menu distrattamente, indovinando quale sceglierà fra i piatti proposti: agnello arrosto con salsa di menta.

Alzo lo sguardo dal menu proprio mentre lui sta entrando. Non è cambiato, fatta eccezione per i capelli più lunghi e una sottile cicatrice sulla fronte: l'unica che non è riuscito a eliminare dopo essere stato colpito da quell'ippogrifo.
Mi alzo per accoglierlo, e gli vado incontro di qualche passo. Mi stringe le mani e mi saluta con due baci sulle guance, come sempre.

- Ciao, Severus.
- Ciao. Come stai?
- Bene, grazie. E tu?

Mi fa un cenno affermativo con la testa, mentre sulle labbra si disegna un sorriso triste. Mi siedo di nuovo, imitata da lui, che apre il menu, senza accennare a parlare di nuovo. Sorrido, leggermente divertita. Le cose cambiano, ma alcune cambiano meno di altre. Il mondo magico può affrontare i più grandi stravolgimenti, essere quasi schiacciato da un pazzo di cui nessuno pronuncia il nome, e vincere grazie all'audacia di un ragazzino; e io, anno dopo anno, mi troverò sempre a pranzo con Severus in un locale come questo; ad aspettare il cameriere mentre lui fissa il menu in silenzio.

Ma forse, le altre volte questo velo di imbarazzo non c'era. E' normale che ci sia: l'ultima volta che ci siamo visti, Voldemort era ancora vivo, lui faceva ancora la spia e non aveva ancora ucciso Silente. Gli avvenimenti dei mesi successivi sono tanti, e troppo pesanti per evitare che l'imbarazzo si sieda come un commensale sgradito al nostro tavolo. Anche se, da un mese a questa parte, il mondo magico (e non solo...) è molto più leggero.

- Ma guarda...
alza appena lo sguardo dal menu ingiallito e mi scocca uno sguardo interrogativo.
- Chi avrebbe mai detto che un giorno avresti avuto un particolare in comune con Harry Potter?
Per un attimo pare non capire, poi si tocca la cicatrice sulla fronte e sogghigna. Per breve istante, nello sguardo divertito che mi lancia e in quel lampo di arguzia che vi traspare, vedo qualcosa del vecchio Severus. Del Severus ragazzino, che mi prendeva in giro quando sbagliavo catastroficamente una pozione e che rideva alle mie battute.

Il cameriere arriva a interrompere il flusso dei miei ricordi.

- Io prendo agnello arrosto con salsa di menta, grazie.

Sorrido; certe cose non cambiano.
- Per me lo stesso, grazie.

Chiude il menu e lo consegna al cameriere. Adesso ho tutta la sua attenzione. Ma è lui il primo a parlare.

- Allora, che hai fatto in questi dieci mesi?
Dieci mesi? E' passato così tanto? Mi sembra passato al massimo un mese, da quando entrò in quel vecchio pub, bagnato fradicio per l'acqua che veniva giù a catinelle, e l'ombra di un peso enorme sulle spalle.
Adesso quell'ombra sembra non averla più; ma in quella piccola ruga sotto l'occhio e in quella cicatrice sulla fronte ci leggo amarezza che gli si è incollata addosso, per far parte di lui per sempre.

- Niente di particolare, le solite cose. Sono andata avanti col mio lavoro, ho visto i miei amici... Niente di che, davvero.
Per un attimo mi viene da aggiungere "e tu?", ma mi fermo appena in tempo. So bene cosa ha fatto lui in questi dieci mesi, non c'è mago o strega che non lo sappia. I giornali hanno parlato approfonditamente di come la sua condizione sia cambiata rapidamente; da assassino odiato da tutti a eroe del mondo magico. Non che questo gli possa rendere quello che ha perso.

- Immagino che non ci sia bisogno di raccontarti quello che ho fatto io, invece. Avrai letto tutto sui giornali...

Mi guarda inarcando il sopracciglio, mentre il cameriere di prima ci porta i piatti fumanti. Severus continua a guardarmi, mentre spiega il tovagliolo e se lo sistema con cura sulle gambe. So quale risposta vuole da me. Vuole che gli dica che ho letto tutto e so già tutto, che capisca che, se voglio fargli qualche domanda, non è questo il momento adatto, perchè lui non ha voglia di parlarne. Lo accontento.

- Si, Severus. Ho letto tutto quello che ti è successo in questi mesi.

- Non ne avevo dubbi. Non è mai stato da te perderti qualche pettegolezzo, l'occasione di indagare nella vita degli altri; soprattutto la mia.
- Beh, non è certo colpa mia se venivi a piangere tutte le tue lacrime sulla mia spalla perchè Lily Evans non voleva saperne!

Mi lancia il tovagliolo, sempre sorridendo, e io rido: un altro sprazzo del vecchio Severus, prima che torni a concentrarsi sul cibo.

L'agnello è ottimo, e capisco perfettamente perchè Severus se lo stia godendo in silenzio. E' sempre stato un amante dei piatti raffinati: filetto al pepe verde, salmone affumicato, risotto allo champagne.
Ha sempre mostrato un gusto particolare nella scelta e nell'apprezzamento dei diversi piatti; fin da quando cenavamo insieme al tavolo dei Serpeverde.

Anche io mi gusto la carne, cotta al punto giusto, ma ancora rossa al centro. Ricordo che una volta, anni fa, davanti a un piatto fumante di stufato alla Guinness, mi spiegò che amare la cucina per lui, era come amare la vita. "Il cibo viene associato, inconsciamente al nostro modo di rapportarci alla vita. Se una persona non ama il cibo, disprezzerà la vita stessa".
Quante volte ho ripensato a queste parole, negli anni a seguire! Quanta speranza hai dovuto avere, Severus? Quante volte avrai dovuto ricercare dentro di te questo amore per la vita, perchè ti desse la forza per continuare a fare tutto quello che stavi facendo?
Per un po' non parliamo, godiamo il cibo in silenzio. Severus sembra rilassato, non più nervoso come negli incontri precedenti.

Severus finisce il pranzo con un bicchiere di Whisky di malto scozzese, come sempre. Per me, invece, un espresso all'italiana.
Quando ci portano le ordinazioni, una smorfia di disgusto gli si dipinge sul volto.

- Quella roba è disgustosa. Come diavolo fai a berla?
Sorrido, mescolando lo zucchero di canna nella tazzina.
- Lo sai che mi piace l'espresso.
- Noi inglesi siamo bravissimi a preparare molte cose, ma di certo non l'espresso.
- Vorrà dire che prima o poi andrò a berlo direttamente in Italia.
- Intanto, pensa a stasera.
Lo guardo
- Che c'è stasera?
Sembra quasi imbarazzato. Tiene lo sguardo fisso sul bicchiere, che fa dondolare leggermente, facendo oscillare il liquido ambrato al suo interno.
- Alla Royal Albert Hall suonano il Requiem di Mozart... Ti andrebbe di venirci con me?
Abbasso lo sguardo sulla tovaglia, continuando a mescolare lo zucchero che ormai sarà più che sciolto.
- Perchè no?

Edited by Ida59 - 7/7/2015, 12:06
 
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Rowizyx
view post Posted on 24/3/2007, 16:39




Ricatto d'avena



Mattina: troppo presto per agitare su e giù un cucchiaino pieno di porridge cercando di farlo apparire interessante, troppo presto per dover ascoltare i suoi capricci.
- Avanti, apri la bocca.
- Ngo!
Tentò di buttarla sul gioco, disperata: - Guarda, arriva il drago per entrare nella caverna...
-Ngo!
Eileen Prince in Piton lasciò cadere la posata nella scodella di porcellana chiara, senza sapere cos’altro inventarsi. Non si reputava una mamma asfissiante, eppure suo figlio non sapeva dire altro. No. Sempre e sempre no.
La giornata era appena iniziata e già la donna si sentiva stanchissima: aveva armeggiato per più di un’ora con i fornelli per preparare una colazione decente senza usare la magia, tentando di compiacere per una volta il marito.
Fermò alcune ciocche dei suoi lunghi capelli neri dietro l’orecchio sinistro, incerta sul da farsi. In effetti le frittelle bruciacchiate non erano molto invitanti, dovette riconoscerlo, e nemmeno la pappa d’avena aveva un buon sapore.
Lo sapeva, l’aveva assaggiato sia per controllarne la temperatura che per dimostrare a suo figlio che era ottimo. Si vergognava un po’ ad imbrogliarlo in quel modo, ma non era stata istruita per essere una brava casalinga o una cuoca, perciò non poteva fare di più.
Doveva imparare a mostrare più polso: non riusciva nemmeno a rimproverarlo quando combinava qualche pasticcio o non le ubbidiva; come avrebbe potuto?
Era il suo tesoro, l’unica cosa che nella vita aveva fatto davvero bene. E senza usare la magia, a parte forse un piccolo aiuto fornito molto tempo prima da un’ampolla di Amortentia...
Guardò teneramente il suo bambino, seduto su un seggiolone dalla lungimirante età; teneva una manina stretta a pugno in bocca e continuava a fissarla con i suoi grandi occhi scuri, troppo seri e profondi per la sua età.
Su quel visetto paffuto spiccavano le tracce del porridge che Eileen non era riuscita a fargli mangiare.
Tanta fatica per preparare quel pasto e nessuna gratificazione! Tobias non se ne sarebbe nemmeno accorto, era uscito di buon’ora per andare al lavoro dimenticandosi perfino di fare colazione.
Il pensiero del marito le fece ritrovare la grinta: al diavolo la promessa di adattarsi allo stile di vita babbano, aveva bisogno di trovare una soluzione!
- Severus, lo sai che i bambini cattivi, che non mangiano tutta la loro pappa, non possono giocare con la scopetta volante? — Il piccolo smise di assaggiare le proprie dita, rimanendo a bocca aperta, improvvisamente interessato dalle parole della madre.
Il manico di scopa giocattolo che la strega aveva comprato appena qualche giorno prima a Diagon Alley era appoggiato in un angolo della stanza; ad Eileen non servì altro che un colpo di bacchetta per farlo Evanescere, sotto lo sguardo spaventato del bimbo.
- È così, tesoro: come faresti a volare senza le energie per tenerti alla scopa?
Non si era mai sentita tanto fiera di essere stata smistata a Serpeverde; in realtà, la scopa non levitava a più di cinquanta centimetri dal pavimento, ma per l’età di Severus era più che sufficiente.
Sapeva di aver trovato un ottimo argomento per convincerlo ad ubbidire, si era innamorato di quel giocattolo non appena l’aveva scartato: come a dare ragione ai pensieri della madre, il pargolo scoppiò in un pianto disperato.
- Sei blutta e cattiva, mamma... Non ti voglio più bene!
Eileen non sopportava di vederlo così, ma decise di tenere duro: già non aveva alcun controllo sul marito, non sarebbe stato lo stesso per suo figlio.
- Severus, se tu mangiassi tutta la pappa, forse la mamma ricorderebbe l’incantesimo per far riapparire la tua scopa.
Non servì aggiungere altro. Il bambino la guardò fisso ancora per un momento, moderando i singhiozzi, poi con la velocità di un Bolide impazzito afferrò il cucchiaino e vuotò la sua tazza.
La madre sorrise molto soddisfatta, ringraziando Merlino e Morgana che le avevano donato la magia. Sapeva benissimo che, pur di non rinunciare al suo divertimento preferito, Severus avrebbe fatto molto di più che mangiare un po’ di porridge dal pessimo gusto; probabilmente si sarebbe occupato di mettere in ordine i giocattoli dopo averli usati, o magari avrebbe addirittura dormito con le candele spente, da bravo maghetto coraggioso.
- Inito tutto! — Altro che finito, nella foga di non lasciare una sola goccia di latte aveva rischiato di strozzarsi!
Eileen pulì il volto del suo cucciolo con un bavaglino su cui aveva amorevolmente ricamato orsetti e arcobaleni, poi fece riapparire la scopa e gli permise di scendere dal suo alto sgabello.
Guardandolo trotterellare in giardino, scoppiò a ridere: ora capiva come sua madre fosse riuscita per tanti anni a seguire quelle maledette lezioni di ballo.

Edited by Ida59 - 7/7/2015, 12:06
 
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Astry
view post Posted on 24/3/2007, 16:50




Teeeeeenero, ma perchè dovevamo linciarti? A noi piace Piton piccolino, è dolce.
E la tua storia è originale, anche se mi confondo un po' sull'età, non mi intendo di bambini. Un bimbo che parla in quel modo, corre in cortile, mette a posto i giochi, non è un po' cresciuto per farsi imboccare nel seggiolone? E' normale? Lo chiedo alle mamme.
 
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Rowizyx
view post Posted on 24/3/2007, 16:53




Boh, ho eliminato più ricordi possibili di mio fratello da piccolo e non saprei... Comunque penso che Eileen fosse una mamma un po' apprensiva alla Molly, per capirci, anche se lei afferma il contrario! ;)
 
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Nykyo
view post Posted on 24/3/2007, 17:21




Ahahaha, splendido! Severus con il bavaglino a orsetti e arcobaleni è qualcosa di unico.
Scommetto che lo conserva ancora, ma ha il terrore folle che qualcuno possa trovarlo :lol:
Molto molto carina questa storia e non si vede perchè avremo dovuto linciarti.

Se posso permettermi un consiglio, in realazione a quello che ti ha fatto notare Astry, secondo me per eliminare l'effetto di incongruenza riguardo all'età e alle capacità del nostro pargolo basterebbe un accorgimento minimo.
Fallo parlare in modo più infantile anche negli altri dialoghi, come fa all'inzio (sai tipo: "Blutta blutta mamma... Cattiva. Gnon ti voglio più!" e anzichè "Finito!" una cosa tipo "Inito tutto!". Sai quel modo buffo di parlare dei pupi) e anzichè "correre in giardino" se metti "trotterellare in giardino" dai già l'idea di un'andatura molto più incerta e infantile.

Complimenti in ogni caso :)
 
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view post Posted on 24/3/2007, 19:02
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I ♥ Severus


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Molto bella la tua storia, Stella, originale, eppure conosciuta, come se io fossi lei e tutto fosse già accaduto, l'anno precedente e quello prima ancora, e ancora... ancora.
Una stranissima sensazione, veramente.

Solo una cosa: io cambierei il titolo.
Giocherei con il ritornello che hai usato nella storia, quello sulle cose che cambiano... o non cambiano (come tu preferisci)

Molto bella Stella, complimenti.



Vai tranquilla Rowi: se voglio che Rossana finisca TUTTO quel che c'è nel piatto DEVO imboccarla anche adesso che ha 12 anni!

Molto carina la storia: non sai come ho invidiato Eileen!

Ti comunico che la tua sarà la storia d'apertura della raccolta del forum.

Edited by Ida59 - 7/7/2015, 12:07
 
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starliam
view post Posted on 24/3/2007, 19:12




Grazie davvero, Ida, non sai quanto mi faccia piacere questo commento: non ero convinta che potesse piacere. L'idea era proprio quella, di creare una sensazione di "familiarità". Ho tralasciato anche il nome del personaggio femminile, volutamente: l'ho descritta come una ex compagna di scuola; ma chiunque ci può vedere chi vuole, anche immedesimarsi.

Sul titolo hai ragione, io ai titoli non ci penso mai; solo quando arrivo a doverla pubblicare mi accorgo che non ho scelto nesusn titolo e metto il primo che mi viene in mente.
Adesso però lo cambio, penso che "Certe cose non cambiano" possa andare bene!
 
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view post Posted on 24/3/2007, 19:15
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (starliam @ 24/3/2007, 19:12)
Adesso però lo cambio, penso che "Certe cose non cambiano" possa andare bene!

Assolutamente perfetto!

Ti assicuro che, per davvero, era come se io fossi seduta davanti a lui...
 
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Nykyo
view post Posted on 24/3/2007, 19:33




Oh, Stella mi ero persa la tua shot. E' carinissima.
Mi piace molto l'aria di intimità che hai saputo trasmettere. Bravissima!
 
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Rowizyx
view post Posted on 24/3/2007, 19:46




Grazie Ida... E wow, che onore! ^^
Non so se scriverò ancora qualcosa, avevo un'altra idea per la colazione ma non me gusta...
 
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starliam
view post Posted on 24/3/2007, 20:13




Grazie anche a te Nyky!
Sono davvero felice!!
 
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Astry
view post Posted on 24/3/2007, 20:19




CITAZIONE (starliam @ 20/3/2007, 21:06)
Note: grazie a Astry per il supporto. La citazione del Requiem di Mozart è dedicata a te :D

Ehm, ehm, è la prima volta che qualcuno mi dedica un Requiem :blink:
Comunque, sarò stramba, ma ne sono felice :P .

La storia ti ho già detto che mi è piaciuta, Ida ha ragione, ognuno può vederci una persona diversa nella misteriosa amica di Severus, io ci vedevo benissimo una certa Starliam, anche perchè io l'avrei portato a mangiare fagioli con le cotiche (non sono molto raffinata in fatto di cibo)
Chissà, magari gli sarebbero piaciuti.

Astry
 
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starliam
view post Posted on 24/3/2007, 20:34




Magari si!
Col fatto del Requiem ho fatto una delle mie gaffes? :P
 
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Nykyo
view post Posted on 24/3/2007, 20:36




Astry, prima la Banshee e poi il Requiem... ehehe che amiche terribili che ti ritrovi... perdonaci ;) :D
 
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293 replies since 6/1/2007, 15:13   7253 views
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