Pezzo tratto da "La vita non é altro che un brutto quarto d'ora, composto da momenti squisiti" (seria parodia comica - WIP), capitolo 44 (Chi non mangia in compagnia, o é un ladro o una spia)
Tipologia: One-Shot
Personaggi : Severus, Lord Voldemort, 11 altri Mangiamorte, il Sorcio Peter e una dozzina di Novizi (apprendisti Mangiamorte)
Collocazione: 7 - Spuntino di mezzanotte
Il Cenacolo
Spuntino di mezzanotte
E non c’é il due senza il tre: dopo la Chiesa cattolica e Dan Brown, provo anch’io ad interpretare il celebre dipinto di Leonardo da Vinci. Immaginatevi l’Ultima cena e con un po’ di fantasia e tanti cappucci neri, quella serata avrebbe potuto svolgersi anche in questo modo:Bellatrix fu l’unica a rimanere impassibile quando le porte dell’Oval office si riaprirono, svelando finalmente il mistero che gelosamente avevano custodito per alcuni minuti. Gli altri Mangiamorte e i novizi scelti, al contrario, rimasero folgorati da tanta eleganza e tanto stile. La sala ovale era rimasta uguale nella struttura, mutando pero’ da anfiteatro in miniatura (con le gradinate in pietra, il trono marmoreo e tutto cio’ che anche Giulio Cesare avrebbe desiderato) a maestoso salone per ricevimenti. L’atmosfera, da luminosa e ludica si era trasformata in intima ma esclusiva. Al centro della sala, Severus aveva piazzato la tavola nera con le sembianze bestiali e le sedie assortite. La sedia vertebrata piu’ grande, quella per il capo tavola, troneggiava pericolosa nel mezzo della parte piu’ lunga della tavola. Alla sua destra e sinistra altre dodici sedie attendevano i dodici migliori Mangiamorte. La tavola era stata apparecchiata in modo da lasciare un lato libero, ed era stata parzialmente coperta da una scintillante tovaglia in broccato color crema che lasciava libere le gambe della tavola. Lo splendore dei lucidissimi mobili neri faceva a gara con i fili argentati del broccato e lo sfavillio delle stoviglie in argento finemente cesellato. Nessuno si mosse, nessuno fiato’, nessuno oso’ mettere piede sulle lastre di lucido marmo nero, che rimandavano anch’esse bagliori riflettendo la luce delle fiamme che ardevano nei bracieri.
PUFF!
Dal nulla, sulla sedia del Lord, si manifesto’ abbondante fumo verde. L’arrosto? No, il fumo si dissolse lentamente lasciando il posto ad una rada nebbiolina e un puzzo di zolfo: la figura dell’Oscuro Signore si delineava lenta e trionfale sul suo maestoso trono.
Il Moccioso aveva inscenato anche l’apparizione del Suo Signore con tanta bravura… Bellatrix era furente! Sprezzante fissava la tavola imbandita a festa e noto’ velenosa piu’ che mai: << C’era bisogno di tanto sfarzo per uno spuntino di mezzanotte? Inoltre s’è dimenticato dei novizi scelti! Staranno in piedi a fissarci mentre mangiamo, forse… Evidentemente le scarse doti magiche di quel mentecatto non bastano per far apparire ancora alcune tavole e delle panchine per i novi >>
PAFF!
L’apparizione delle mancanti mense e seggiole smorzo’ la sillaba conclusiva della Senior Deatheater.
Alcune tavole rotonde, anch’esse imbandite, riempirono lo spazio rimasto fra la tavola ovale e le pareti dalle colonnine a forma di costole che ornavano le pareti bombate. Dei bicchieri in cristallo tintinnarono limpidi, mossi dalle vibrazioni imposte dalla materializzazione.
<< Ho optato per il cristallo di Dartington, questa volta… >> osservo’ una conosciuta voce suadente << … Bellatrix… >>
<< Aaaargh! >> gracchio’ carica di stizza la Lestrange << E tutto cio’ per uno spuntino?! Pensi di offuscarci le papille gustative con questa farsa? Credi cosi’ di farci passare plebei panini per elaborata pietanza? Sei patetico e ridicolo. Moccioso! >>
Ma nessuno fece caso all’invidia della Senior Deatheater. Le sue parole rimasero nell’aria per poco, assorbite dai rumori causati dall’agitazione dei presenti. I mantelli dei commensali frusciavano, accompagnati dallo stupore e dalla curiosita’, verso l’interno della sala. Infatti non solo i cenni di Lord Voldemort invitavano ad entrare, anche un esotico e speziato profumo che si era manifestato da poco.
Il flusso di mantelli fluiva all’interno dell’Oval office, incurante dell’isolotto imbronciato che Bellatrix simboleggiava. Alla sua sinistra e alla sua destra scorrevano i compagni, noncuranti della strega e del mago immobili uno accanto all’altro.
<< Non entri, Bellatrix? Pecchi abbondantemente e sovente di tutti e sei i vizi capitali, ignorando di fare onore anche al settimo! Dimentichi l’ingordigia, la gola! Tsk, Tsk… non sei coerente… >> commento’ ironico Snape arricciando le labbra in uno dei suoi tipici e taglienti sorrisi.
Mentre terminava la frase si uni’ all’ultimo commensale che ordinato entrava in sala.
<< Puzza! >> sibilo’ la strega << Nella sala c’è una puzza… saranno i tuoi tramezzini che puzzano cosi’. Che schifo! >> aggiunse laconica la Mangiamorte mentre si incamminava anche lei per prendere posto alla tavola << Mangiare a questa ora tarda… sono certa che non digeriro’ nemmeno una briciola del tuo schifoso spuntino! >>
Davanti all’Oscuro si era formato un gruppetto di curiosi.
<< Sscio’! Via! Mi offusscate, mi… date fasstidio! Boia! >> sibilo’ seccato Voldemort, mentre con la mano eseguiva gestacci per evidenziare le parole appena pronunciate.
<< Mio signore… >> s’azzardo’ Piotr Slutsky << Ci sono dei cartellini ornati e ripiegati sparpagliati sulla tavola… anche davanti a vostra Signoria ce n’è uno. Cosa sono? >>
Severus rispose leggermente infastidito da cosi’ poca immaginazione: << Segnaposto! Se leggi su ogni cartellino, noterai che il nostro Signore ha apposto di proprio pugno il nome del commensale. Li’ prendera’ posto. >>
Phlippe Ledoux, accortosi del “faux-pas” di Piotr, si affretto’ a riportare sua Signoria il Lord di buon umore, o almeno di contenere il danno causato dal collega…
<< Uh! Oh! Ravissantes! Magnifiques! Quelles jolies “garde-places” Monseigneur ! >> e dopo essersi inchinato varie volte, ricordando i movimenti di un coltellino a serramanico incantato, saltello’ pimpante alla ricerca del suo posto leggendo ad alta voce i nomi alla destra del Lord << Bellatrix… c’est une femme… Severus… non, pas ici… Piotr… non plus… >> poi si sposto’ per leggere i nomi alla sinistra del suo Pardone << Thomas… rien! Jack… Oooh, Philippe, c’est moi , je trouvé ma place! >>
Andrej si gratto’ il cappuccio nero, indeciso se porre o no la domanda.
Si fece coraggio e chiese piu’ cortese che mai, indicando il segnaposto di Voldemort: << Mio Signore… come mai sul suo cartellino c’è scritto “CEO”? >>
Infatti sulla tavola, davanti a Voldemort, c’era un cartellino che riportava quelle tre lettere.
<< Si-i-o… Cosa vuol dire? >> gli fece eco un folto coro di Mangiamorte incuriositi.
<< Ma boia d’un boia! Vuol dire “Chief Essecutive Officer”! In poche parole comando io qui’… sse non ss’era ancora capito! Ssono o non ssono l’Essssere Ssupremo?? Boia che banda di ‘gnurant che ssiete. >>
Lesti i curiosi sfumarono liberando la vista al Lord. Ognuno trovo’ il suo posto e finalmente lo spuntino poteva essere consumato. Novizi e Mangiamorte sedevano compiti, solo il rumore degli stomaci bramosi insisteva contro il silenzio spettrale calato sull’Oval office. Dalle zuppiere in argento, disposte sulle tavole, si levava un promettente vapore, e ancor piu’ promettente era il profumo che solleticava le narici degli affamati. Il Signore oscuro fece servire il vino e scoperchiare contemporaneamente le terrine da incantesimi. Finalmente il misterioso contenuto venne rivelato.
Il cuoco Snape si alzo furtivo e annuncio’ il nome della pietanza: << Spaghetti al pesto! Accompagnati da un Pigato “Tenuta della Croce” anno 1995, vino bianco leggero, da servire fresco. >> per poi risedersi distinto e posare il tovagliolo sulle gambe.
Mestoli incantati servirono dei lunghissimi fili gialli lambiti da pezzettini verdi e un colore chiaro indefinito. Il tutto dava l’idea di essere piuttosto oleoso. Magiche grattugie e pezzi di un formaggio a pasta dura levitavano sui piatti facendo nevicare fiocchi di saporito condimento supplementare. Incuriositi sguardi seguivano i movimenti, sperando di poter presto assaggiare quel cibo misterioso. Bellatrix, sempre piu’ schifata, si porto’ la maschera da Mangiamorte al viso: la puzza non identificata le dava il voltastomaco. Lord Voldemort impugno’ la forchetta e la calo’ con forza nel suo piatto, ripescando alcuni spaghetti che esibi’ a mo’ di trofeo.
<< Buon appetito! Diamoci ssotto! Abbuffatevi come sse fosssse l’ultimo vosstro passto! Ssiete invitati! È tutto aggratiss! Uah… Uah… >>
Altre forchette seguirono quella del Lord. Non tutte riuscivano a portare alla bocca del commensale degli spaghetti. I feroci Mangiamorte lottavano impotenti e impacciati con quei fili oleosi che scivolavano villani nei piatti in finissima porcellana fiorentina. Qualcuno chiese se poteva usare un incantesimo per inforcare con successo la pasta impertinente. Severus a malincuore lo permise.
Un coro di “Collocibus” si diffuse, accompagnando il rumore cristallino che le posate in argento producevano punzecchiando le preziose ceramiche.
<< Aaah… Uuuh… Questa ssalssa… Oooh boia, com’è piccante! Cossa ci hai messsso dentro?! Provala! >> ordino’ l’Oscuro Signore a Severus agitando le mani verdastre davanti alla bocca come per farsi aria.
Approfittando dell’occasione, una mano argentea spunto’ da sotto il tavolo e tasto’ furtiva nel piatto di Philippe alla ricerca di cibo; ma si ritiro’ subito, per evitare la posata a quattro punte del mago francese. L’Oscuro Lord allungo’ verso il cuoco la forchetta con un boccone di spaghetti al pesto letteralmente annodati sopra.
Allungandosi per raggiungere Severus, passo’ con il boccone proprio sotto il naso di Bellatrix, ben protetto dalla maschera. Nonostante l’argentea barriera, l’odore penetrante dell’aglio s’insinuo’ prepotente dietro le quinte del metallico sipario, deciso a farsi riconoscere dalla Mangiamorte. L’operazione ando’ in porto e questa fece cadere l’argento forgiato, portandosi veloce le mani davanti al naso sigillandolo.
Arretro’ un poco, spaventatissima: << Iiiih! C’è aglio dentro! C’è aglio dentro!! Non ne voglio! Evanesco!! Evanesco allium!!>> gridava isterica la Mangiamorte.
La sedia vertebrata accolse il movimento brusco della strega fremendo e producendo un rumore di ossa scricchiolanti.
Mentre Snape provava la salsa dal suo piatto (non c’era motivo di mettere in bocca la forchetta leccata da Voldemort, la salsa era la stessa!), Thomas Fisher commento’ preoccupato: << Severus ha sbagliato la ricetta… >>
Il cuoco mastico’ lentamente il boccone, facendolo passare su tutte le parti della lingua per gustarlo attentamente. Non c’era nulla di strano nel suo pesto, la consistenza e le percentuali degli ingredienti erano a dir poco perfette: pestato nel mortaio non troppo grosso e non troppo fine, sale marino quanto bastava, un basilico maturo al punto giusto… tanto da trasportare con l’immaginazione alle soleggiate Terre liguri, pinoli maturi leggermente tostati, il miglior olio d’oliva in commercio, un parmigiano da concorso e una decente nota d’aglio finale che stuzzicava il palato a masticazione conclusa… Una sogno di una salsa, che accompagnava esclusivi spaghetti di grano duro cotti in abbondante acqua salata fino a raggiungere la tipica denominazione di “consistenza al dente”. Per una volta si era addirittura distanziato dalla pessima abitudine che aveva di spezzare gli spaghetti prima di immergerli nell’acqua bollente…
(N.d.a Ditemi voi se non ci siano i presupposti per preparare una salsa meritevole di lodi!)<< Mio Signore, la pietanza è riuscita perfettamente. È solo un po’ saporita, ma per un mago del vostro calibro non risultera’ difficile abituarsi al gusto corposo della salsa. >>
Piotr, nel frattempo, aveva posato una mano sulla spalla di Bellatrix per riportarla alla ragione: << Ma dai, non fare cosi’ la schizzinosa! Se poi ti puzzera’ l’alito ti farai dare un po’ di acqua dentifricia da Snape! Mangia! Non hai nemmeno assaggiato… >>
Nuovamente la mano fantasma spunto’ da sotto la tavola rubando una grosso pezzo di Parmigiano.
E Thomas, sempre scettico: << Io non credo che quell’acqua dentifricia elimini completamente l’odore di aglio, dovrei provare questo miracolo per l’igiene orale, per crederci. >>
Piotr gli rispose: << Non ti sei accorto che con Nagini funziona? Simeon la da anche alla serpe e da all’ora l’odore di carne putrida nei nostri bagni è sparito! >>
Simeon, avendo udito il suo nome, si volto’ di scatto e volle sapere: << Cosa ho fatto io? >>
Philippe si stava agitando perché pensava di aver consegnato a Severus l’erba sbagliata.
<< Mio Signore… Sono forse io il colpevole? >> chiese rivolgendosi al Lord che aveva ancora il palato in fiamme.
La mano, che in apparenza non apparteneva a nessuno dei commensali, apparve nuovamente da sotto la tavola e intinse un dito argentato in una zuppiera contenente spaghetti al pesto.
Bartholomeus alzo’ la voce per fare un’osservazione a Piotr: << Attento! Metti via il coltello del pane, posalo! Stavi quasi tagliando la tovaglia in broccato. Se continui a gesticolare a quel modo con quel coltello in mano, in un domani, potresti addirittura tagliare, che so io… un orecchio a qualcuno!! >>
Per fortuna la voce di Bartholomeus copri’ il grido, quasi uno squittio, del proprietario del dito argentato che aveva provato anche lui la saporitissima salsa incriminata.
Il Lord ingurgito’ a fatica gli spaghetti, avendo cura di lasciare piu’ pesto possibile nel piatto.
Severus Snape lo noto’ e chiese cortesemente a Lord Voldemort se poteva intingere un boccone di ciabatta all’olio nel suo piatto, per “pulirlo”.
Sarebbe stato un vero crimine sprecare quella salsa divina…
Edited by Ida59 - 7/7/2015, 12:01