Sei personaggi in cerca d'autore - 2° Turno

Tornata stasera ho deciso di dedicare la serata per votare le storie. Per farla breve queste sono le tre scelte
1 Butterfly

Appena letta questa storia ho sentito “a pelle” che era la “mia” storia: quella di cui ti ricordi frasi e sensazioni che ne sono scaturite.
Ho vissuto momenti nella mia vita in cui ho realmente pensato:
“se una situazione ti sembra troppo complicata, prova a guardarla da un’altra prospettiva.”»
Ed è una frase così vera e così bene inserita nel racconto che vorrei farne un epitaffio, qualcosa da ricordare nei momenti difficili, non a caso Severus si chiede disperato “come si fa? come fai?” a riuscirci Luna?
Luna ci riesce perché lei
E’ come una farfalla: le basta un piccolo battito d’ali per vedere la vita da un’altra prospetti-va.
Pacata, fuori dall’ordinario, semplicemente disarmante, speciale.
Leggera.
Sì, Luna è leggera; questa parola ripetuta anche nella seconda drammatica parte in cui Severus va incontro alla sua morte è il motivo di fondo di questo racconto : la leggerezza che non si traduce in superficialità, ma in un’arte squisita.
Severus da piangere, nel senso che il personaggio che tanto amo è descritto in situazioni e pensieri che mi hanno profondamente commosso.
Mi piace ricordare l’ultima frase per consolarmi e consolarlo:
E’ tempo di andare incontro alla pace che giunge spiccando il volo, libero e per la prima volta davvero a tuo agio.
Leggero.
L’ultima parte con il dipinto in cui Luna ammette Severus nell’empireo degli Amici è stupenda e delicata proprio come la dolcissima e leggera Luna che la scrittrice ha fatto emergere da queste ri-ghe.

2 Nuova Possibilità
Severus non muore ed ha una nuova possibilità, questa sintesi non rende affatto onore ad un racconto che mi ha affascinato per la conduzione ironica e a tratti sarcastica del dialogo che svela l’anima dei due personaggi.
La domanda chiave che potrebbe scoprire i sentimenti di Piton e che nei suoi pensieri ha una sola ovvia risposta è:
La risposta è una sola: Hogwarts è la tua casa. Come puoi solo pensare di abbandonarla definiti-vamente? Non c'è più Albus, è vero, ma i tuoi ricordi sono tutti lì.
Ma Severus non si smentisce e le dice invece "Sono un uomo abitudinario." ed è fino in fondo se stesso in questa frase, non scopre niente del suo sentire profondo o… per lo meno lo crede, perché la sensazione che resta in chi legge, è che Luna sa bene che cosa c’è nel cuore dell’uomo, anzi, dell’eroe che ha davanti e gli vuole bene tanto da esprimergli esplicitamente questo affetto :
"Professore, sono contenta che lei sia vivo. Spero che la vita che non ha perso quella notte la ren-da felice. Non mi è mai sembrato molto felice, ma vorrei tanto che lo diventasse, ora che può."
Ed io, che se potessi, vorrei davvero, come Luna, farlo felice mi rallegro per questa esternazione e per la luminosa conclusione: ringrazio la scrittrice di aver pensato per lui ad una nuova vita in cui Severus deve: Ricordarsi di ringraziare quella "dannata" ragazzina per averti salvato la vita. Ti ha dato una nuova possibilità di essere felice.


3 Angelo Nero
In questo racconto ho apprezzato la scelta di utilizzare alcuni ricordi come filo rosso che unisce le due vite .
Il primo riguarda l’episodio di bullismo che scatena rabbia in Severus, ma viene trattato con leggerezza da Luna che risulta quasi disarmante per Piton. Egli si sente “letto dentro” e svelato dallo sguardo puro della ragazza a cui ha fatto da angelo custode.
La situazione si ripete nell’incontro con i Thestral, l’angelo protettore è sempre lo stesso, ma anche Luna è sempre la stessa surreale e sensibile creatura convinta che in realtà il professor Piton aveva un cuore grande, forte e coraggioso, e glielo aveva letto dentro da subito, quasi che il suo nero involucro fosse fatto semplicemente di prezioso cristallo trasparente.
Quanta sincera verità in queste parole che la scrittrice ci regala.
Fino a giungere alla scena conclusiva ricostruita con originalità e precisione fin nei minimi particolari in cui sento Luna molto vicina, quando consola Severus nel momento della morte, come ho pensato tante volte, nelle mie fantasie, di poter fare, abbracciando il mio dolce Angelo Nero.
Poi chiuse delicatamente le palpebre sugli occhi vitrei, nei quali non avrebbe più potuto veder brillare alcuna luce.
- Non rimarrà qui da solo, signore… Non questa volta… Starò io qui, con lei, a tenerle compagnia. – sussurrò piano, con infinito rispetto, quasi temendo di svegliarlo.
Raccolse una mano inerme dell’uomo e la tenne stretta tra le sue.