Il Calderone di Severus

Facciamo Finalmente Felice Severus!

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chiara53
view post Posted on 20/1/2012, 16:14 by: chiara53
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Appena tornata inserisco una breve storia che spero possa piacere a chi la legge, a me è venuta questa idea, un po' malsana! Io tifo per la felicità di Severus alla grande!

UNA PROMESSA E’ UNA PROMESSA

No, no, no e ancora no! – Severus Piton in piedi dietro la scrivania urlava. Era fuori di sé.
– Non sopporterò anche questo. No!
- Tu non solo lo sopporterai, ma, se dovessi rifiutarti, non pensare di vedermi domani vestita da sposa! - Urlò Hermione Granger con voce resa più acuta dall’ira.
- Ho acconsentito a tutte le tue folli richieste, Granger, non posso rendermi ridicolo fino a questo punto! Ho la mia dignità di Preside da difendere. Ricordati che cosa rappresento per questa scuola. - Disse Piton.
- Rappresenti un testardo, caparbio, protervo, antipatico pipistrello! Hai promesso! - gli urlò Hermione di rimando, impugnando la bacchetta che gettava scintille dalla punta, il che manifestava in modo oltremodo evidente la rabbia della proprietaria – E poi, una promessa è una promessa!
Sentirono spalancarsi la porta della presidenza.
Apparve Minerva McGranitt in tutta la sua austera e granitica presenza.
Due paia d’occhi scintillanti di rabbia si volsero verso la nuova venuta.
Senza lasciarsi minimamente intimidire, si rivolse ad entrambi con voce severa e irosa al tempo stesso e li redarguì come se fossero stati ancora suoi alunni.
- Sappiate che le vostre voci flautate hanno raggiunto la torre di astronomia e le segrete di Serpeverde. Penso che a questo punto tutta la scuola sappia che il Preside e la sua futura sposa stanno avendo un pacato scambio di idee. Chiedervi di lanciare un Muffliato sarebbe stato troppo per voi due, vero? - Poi, rivolgendosi con lo stesso tono al quadro di Silente, continuò – Albus, si può sapere perché non sei intervenuto e non hai interrotto questo - diciamo così - vivace scambio di opinioni?
- Minerva, sai benissimo di che cosa si tratta. Sono giorni che questa storia va avanti. – rispose sorridendo il ritratto del vecchio mago - sono giovani; cosa volevi che facessi? In fondo sono solo un ritratto! E poi, se Severus ha promesso, non posso credere che si tirerà indietro: non l’ha mai fatto in vita sua.
- Come nel caso di quella piccola, fastidiosa incombenza che mi hai delegato una quindicina di anni fa, Albus? - interloquì Piton, gli occhi pericolosamente ridotti a due fessure - Possibile, per Morgana, che non riesca mai a venire meno al mio dannatissimo senso del dovere? – aggiunse sibilando ancora più inviperito, questa volta contro se stesso.
A quelle ultime parole Hermione girò i tacchi e, senza aggiungere altro, chiuse con violenza la porta alle sue spalle, facendo staccare qualche pezzetto di intonaco che cadde a terra in una nuvoletta di polvere.
- Quella donna mi farà impazzire! L’avevo detto io, non dovevo accontentarla! Ho ceduto su Potter come testimone, passi la cerimonia da tenersi ad Hogwarts invitando tutti i parenti ed amici che le sono venuti in mente, passi persino la presenza degli studenti – a queste ultime parole si sentirono i denti scricchiolare per la rabbia trattenuta - Ma questo no! Mi rifiuto!
- Severus, – accennò con una punta di malizia Minerva - e tu vorresti buttare tutto all’aria per uno stupido puntiglio da nulla? Impensabile! Sarebbe un’azione sbagliata; ti rammaricheresti per anni se ti rifiutassi di accontentarla per quest’ultimo insignificante particolare! Concluse con voce flautata.
- Tu lo chiami particolare insignificante? – Minerva, ma voi donne avete meno compassione di un Mangiamorte imbufalito!
- Tu la ami, sei felice con lei, è la donna giusta per te – disse la McGranitt e, guardandolo da sopra gli occhiali, aggiunse perfida - saprà farti stare al tuo posto e addolcirà quel tuo orribile, insopportabile carattere. Severus, ti giuro, per tutte le trasfigurazioni! Domani mattina ti accompagnerò a quell’altare, che tu lo voglia o no, anche in mutande! Fosse l’ultima cosa che faccio!
Poi anche lei si girò e, impettita, con le narici frementi e assestandosi gli occhiali sul naso, aprì la porta e la richiuse alle spalle con violenza.
- Coraggio, ragazzo mio – sussurrò sornione il ritratto di Silente; in fondo si tratta di sopportare solo per poche ore, poi tutto tornerà come prima e potrai fare come vuoi.
- Albus, credo che da domani in poi non potrò mai più fare come voglio, per tutto il resto della mia vita. - Disse Severus ormai distrutto e vinto dagli eventi che si succedevano inarrestabili.
- Ragazzo mio, è questo l’amore; te l’avevo sempre detto che ci saresti caduto anche tu!
Severus si riscosse e volgendo gli occhi fiammeggianti al quadro del vecchio preside, più che pronunciarle sputò fuori poche, stizzose parole:
- E poi, poi… smettila di chiamarmi continuamente “ragazzo mio”: ho più di cinquant’anni ormai!
Uscì dalla stanza,sbattendo anche lui la porta; il ritratto di Silente ridacchiò ancora e rispose:
– Hai ragione, scusami… ragazzo mio.


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La mattinata si prospettava splendente, era giugno inoltrato e davanti al castello un manto verde faceva da cornice agli addobbi floreali ed al padiglione che era stato innalzato sul prato.
Gli invitati cominciavano ad arrivare e tutti erano eleganti e colorati negli abiti da cerimonia Gli studenti erano rimasti, dopo gli esami, per assistere al glorioso evento: l’oscuro e burbero Preside Severus Piton convolava a nozze con Hermione Granger, funzionario di punta del Ministero della Magia.
Tra i primi ad arrivare erano stati Harry con Ginny e tutta la famiglia Weasley. Ron era comunque rimasto amico di Hermione, anche dopo la rottura del loro rapporto avvenuta anni addietro, e Molly non aveva mai smesso di trattarla come una figlia in più.
Molly si diresse subito verso Minerva che sembrava piuttosto agitata e nervosa.
- Andiamo a vedere come procedono i preparativi. - Disse allegra Molly, poi chiese – Sei così tanto emozionata perché devi accompagnare all’altare lo sposo?
Minerva non sembrava altrettanto contenta:
- No, ben altro mi preoccupa. Temo che sarò costretta a lanciare a Severus un Imperio per farlo uscire dalla sua stanza! Quell’uomo impossibile mi ha fatto disperare fino a ieri sera: non vuole mettersi il vestito da sposo che Hermione ha comperato per lui!
Molly fece una faccia stupita, ma le veniva decisamente da ridere.
Cercò di rimanere quanto più impassibile le consentisse l’improvvisa ilarità che la invade-va, davanti ad una furente McGranitt.
- Andiamo da lui - disse Minerva – questa incertezza mi sta uccidendo; ti prego, Molly, vieni con me e aiutami a convincerlo.
Si avviarono sottobraccio verso le stanze di Severus.
Bussarono, ma dall’interno non proveniva né un rumore, né una voce.
La porta era chiusa; le due streghe pronunciarono un incantesimo di Alohomora e finalmente entrarono nella stanza occupata da Severus.
Lo sposo, che per farsi coraggio stava bevendo un bicchiere colmo di Whiskey Incendiario, era appoggiato al camino; guardò le due donne e disse sconsolato:
– Vorrei dover affrontare Voldemort in persona con tutti i suoi Mangiamorte con le bacchette sguainate: sarebbe più facile e meno terrificante che affrontare gli invitati conciato così.
Minerva e Molly sorrisero con dolcezza al viso sconvolto di Piton.
Erano profondamente commosse.
Minerva si avvicinò all’uomo alto e slanciato nel suo splendido abbigliamento color panna.
Il gilè fasciava perfettamente il suo corpo snello, la camicia elegante era guarnita da un papillon dello stesso colore, pantaloni affusolati completavano l’insieme.
La giacca era ancora appoggiata sulla spalliera di una sedia ed il leggero mantello di seta era deposto sul divano.
La vecchia insegnante guardò il volto incorniciato da due bande di neri, lucidissimi capelli e fissando con sguardo lucente di lacrime gli occhi nerissimi di Severus, disse in un soffio
– Sarai uno sposo bellissimo e fortunato, questo colore esalta la tua persona e mostra quello che sei veramente. Finalmente anche la tua anima candida e splendente è riuscita ad emergere ed a mostrasi all’esterno. Sono orgogliosa di accompagnarti verso la tua meritata felicità.- Poi lo abbracciò stretto e lo baciò sulla fronte come se fosse stato quel figlio che non aveva mai avuto.
Molly era rimasta in silenzio, ma anche lei si era commossa; finalmente anche Severus stava per avere quello che tutti desideravano da tempo per lui: una donna che con coraggio lo aveva scelto, dopo averlo corteggiato, e che lo aveva convinto, nonostante la timidezza e la ritrosia di Severus, ad avvicinarsi a lei.
Hermione aveva dovuto fargli comprendere tutto l’amore che provava per lui e aveva dovuto usare infinita pazienza.
Severus meritava di amare e, soprattutto, meritava di essere ricambiato incondizionatamente.
Hermione aveva voluto che il suo abito da sposo fosse bianco: un simbolo evidente del ritrovato candore e dell’innocenza della sua anima.
Quella ragazza era veramente geniale, pensò Molly, e tanto, tanto testarda.
Severus era stupefatto e turbato di fronte alla reazione che le due donne avevano avuto nel vederlo così abbigliato.
La loro commozione si trasmise anche a lui e fu sommerso da un’ondata di emozioni.
Immaginò che di lì a qualche minuto Hermione, la sua Hermione, lo avrebbe raggiunto davanti all’altare.
La sua mente non riuscì più a concentrarsi su nient’altro che sul pensiero del viso e degli occhi della sua sposa; era felice, nonostante quello stupido vestito: era intensamente felice.
Indossò la giacca, si drappeggiò il mantello ed infine, guardandosi allo specchio che rifletteva un’immagine così profondamente diversa da quella abituale, sfoderò un sorriso che dal cuore gli era salito agli occhi ed alle labbra.
Si fece prendere sottobraccio da Minerva, che lo guardava con infinito affetto, e si avviò verso la sua vera, infinita, desiderata e meritata felicità.
 
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