Il Calderone di Severus


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Storia 4 - L'ultima scintilla6 [42.86%]
Storia 9 - Aspettami... Severus3 [21.43%]
Storia 2 - La formula della felicità2 [14.29%]
Storia 7 - Dark Shadows2 [14.29%]
Storia 1 - Time before time1 [7.14%]
Storia 3 - Sogni0 [0.00%]
Storia 5 - Una notte d'estate0 [0.00%]
Storia 6 - Mudblood0 [0.00%]
Storia 8 - Un uomo diverso0 [0.00%]
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Sei personaggi in cerca d'autore - 1° Turno

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chiara53
view post Posted on 21/1/2017, 18:52 by: chiara53
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Mudblood di misslegolas86


Salì a passo svelto le scale a chiocciola e bussò alla porta di quercia che si aprì immediatamente. Silente non era solo. Seduta sulla sedia, dall’altro lato della scrivania, c’era Minerva McGranitt. Il suo cipiglio era più teso del solito. Severus Piton la conosceva da quasi tutta la vita, considerati i suoi anni da studente e poi da docente ad Hogwarts, ed era chiaro, come il sole a mezzogiorno, che qualcosa la contrariava. Minerva si voltò e, non appena lo vide, scattò in piedi.
“Bene! Lupus in fabula! Hai maltrattato qualche altro studente strada facendo, Severus?”
Letteralmente spiazzato dall’attacco della collega, gli era rimasto in gola il saluto che stava per rivolgerle.
“Ti lascio solo con lui, Albus.”
E senza dire altro, ma riservandogli uno sguardo gelido, uscì dallo studio del Preside.
Ancora impalato dove era, Piton sollevò lo sguardo su Silente.
“Vieni, Severus. Siediti.”
“Ma cosa l’è preso?” riuscì a biascicare ancora sorpreso dagli eventi.
Lo sguardo di Silente era un misto tra il divertito e il preoccupato.
“Sai quanto Minerva tenga a questa scuola e ai suoi studenti, Severus. Semplicemente non riesce a sopportare che tu maltratti gli studenti senza motivo. Soprattutto quegli studenti particolarmente dotati.”
“Studenti dotati?” simulò un sorriso sarcastico “E dove sarebbero? Io vedo solo teste di legno.”
“Hai sempre avuto la tendenza all’esagerazione, ragazzo mio. Sai bene che ritengo ogni studente una sfida per il professore. Solo la bravura di quest’ultimo lo renderà un buon mago o una buona strega. Credo poco nelle capacità innate o nel diritto di sangue, ma nell’impegno e nella dedizione.”
Sentire il Preside rivolgersi a lui in modo affettuoso lo faceva sentire sempre a disagio pur se, in cuor suo, era grato a quel vecchio per tutto questo.
“Siamo d’accordo, Silente, ma non ho ancora capito di cosa mi si accusa. Non vorrai ricominciare con la tua difesa di Potter!”
“No, non è di Harry che parliamo, anche se sai che non sono d’accordo con il tuo atteggiamento nei suoi confronti. Ma è una tua libera scelta e, per quanto possa deprecarla, non ho altro potere.”
“E dunque?” lo incalzò, spazientendosi ad ogni parola di più.
“Hermione Granger.”
Silente non aveva detto altro tranne il nome della studentessa, come se questa fosse entrata nella stanza, tanto che per un attimo Piton aveva avuto l’impulso di voltarsi. Visto che il Preside non aggiungeva altro, Piton fu costretto a rompere quel silenzio che sentiva imbarazzante.
“Non capisco cosa vuoi dire. Spiegati.”
Una costante inquietudine gli cresceva nel cuore: Silente lo conosceva meglio di chiunque altro ed era in grado di discernere il suo animo perfino meglio di lui stesso.
“Minerva mi ha riferito che, ultimamente, stai calcando un po’ troppo la mano con la ragazza nonostante non sia colpevole di alcuna mancanza scolastica. Teme che, visto il tuo passato, tu possa avere qualcosa contro di lei perché è figlia di Babbani.”
Era scattato in piedi senza neanche accorgersene:
“Cosa? Come… come può…” non riuscì a continuare.
“Come può pensarlo?” aveva continuato gentilmente Silente che con tatto non diede rilevanza alla sua reazione. “Forse perché, Severus, non hai consentito a Minerva di conoscerti bene come me. Non sa che posto particolare ha assunto nella tua vita una nata Babbana.”
Questo era il motivo principale per cui non amava parlare con Silente. A lui nulla sfuggiva.
Eppure era assurdo che proprio Minerva pensasse che lui maltrattasse la Granger perché non era una Purosangue.

“Non ho bisogno dell’aiuto di una sporca Mezzosangue”.
Avrebbe dovuto imparare a tacere già da allora.
“Chiami tutte quelle nate come me così. Perché per me dovrebbe essere diverso?”
L’unica volta in cui era fondamentale che parlasse era rimasto muto. Il primo di una lunga serie di silenzi che avrebbero costellato la sua vita. Ma nessuno sarebbe stato altrettanto doloroso.
“Puoi amare donne molto più degne di una lurida Mezzosangue” la voce serpentina del suo Signore suonava fredda gelando nel cuore la speranza di poter salvare la sua Lily.

Eppure, Lily c’entrava nella sua reazione contro Hermione.
Non era una questione di nascita ma di capacità. La Granger era brillante e intelligente quanto Lily, e in questo le assomigliava sorprendentemente. Vederla accanto a Potter riapriva una ferita mai sanata nel suo animo. Aveva fatto ritornare a galla il dolore per le sue sventurate scelte di ragazzo che avevano condotto Lily lontano da lui, nelle braccia di Potter. Non c’era nulla di razionale nel suo comportamento, lo sapeva bene eppure, c’erano momenti in cui non riusciva a controllarsi. Nella sua mente non provava alcun interesse per la ragazza ma, con i suoi modi di fare, lei era capace di spalancare, con una facilità sorprendente, la porta dei ricordi che con tanta fatica, a stento, riusciva ogni volta a richiudere. E insieme ai ricordi, loro compagno inseparabile, il rimorso lacerante tornava a torturarlo implacabile.
“Severus.”
La voce di Silente lo ridestò dai suoi pensieri.
“La Granger è un’eccellente studentessa. Le ho tributato la mia fiducia consentendole di utilizzare per quest’anno scolastico una Giratempo. Ed è un’ottima amica di Harry. La sua amicizia è fondamentale per quel ragazzo: lei è dotata di molto buon senso ed è l’unica che sembra farlo ragionare un po’.”
“Silente, per me gli studenti sono tutti uguali. Non farò favoritismi perché amici della star Potter.”
“Severus, so che la Granger ti ricorda Lily, ma non puoi renderla vittima dei tuoi mostri di tenebre. Tortura pure quanto vuoi te stesso, ormai ho abbandonato la speranza di farti capire che devi essere meno duro. Ma ragiona con la mente e vedrai che non sbaglio.”
Il Preside aveva detto tutto come sempre; non c’era null’ altro da aggiungere.

“Qual è l’utilizzo dell'essenza di elleboro?”
Dopo un rapido sguardo alla classe, si sorprese di non vedere la mano della Granger in alto, pronta a rispondere. La ragazza, invece, teneva gli occhi bassi, quasi timorosa di mostrare le sue capacità.
“Signorina Granger?” la interpellò.
“E’ l’ingrediente fondamentale della Bevanda della Pace” rispose Hermione a voce bassa.
“Può ripeterlo a voce più alta? Può darsi che i suoi compagni teste di legno imparino qualcosa da queste lezioni.”
Hermione, incoraggiata dalla richiesta del professore, ripeté la risposta con voce stentorea.
“Cinque punti a Grifondoro!”
Il sorriso della Granger fu un balsamo per il suo orgoglio ferito. Magari avesse avuto un così dolce rimedio ogni volta che svendeva la sua dignità ai piedi dell’Oscuro o servendo Silente come un burattino nelle sue mani. Tuttavia, come aveva imparato, ormai a caro prezzo, non era importante quello che provava lui. Il suo modo personalissimo di torturarsi non avrebbe coinvolto nessun altro. Nella sua vita si era già macchiato di molti errori, e per questo chi doveva pagare era solo lui. Non avrebbe condannato altri per le sue colpe.
“Mai più” sussurrò tra sé, mentre voltava le spalle alla classe e puntava la bacchetta alla lavagna, dove immediatamente apparvero le istruzioni per l’infuso da preparare.
 
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175 replies since 30/12/2011, 23:28   3087 views
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