Il Calderone di Severus

Alaide

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view post Posted on 6/2/2014, 09:41
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CITAZIONE (Severus Ikari @ 5/2/2014, 22:43) 
Sonata in quattro movimenti

Da oscure potenze mi circondo

Mi piace molto come hai raccontato la notte in cui sarebbe diventato un Mangiamorte, una personale interpretazione che segue e si mescola al brano da cui hai tratto ispirazione, rendendo la cupezza del momento e di quella notte che sottolineava la scelta sbagliata che avrebbe compiuto, ma la scelta più giusta per lui, in quel momento, l’unica che gli avrebbe consentito di uscire dall’anonimato in cui viveva, che gli avrebbe dato conoscenza, ma che gli avrebbe fatto perdere per sempre Lily, anche se per sempre l’aveva già perduta.

Sono felicissima che ti sia piaciuto questo primo movimento, Anastasia. Ho cercato di immaginare una delle molteplici possibilità di racconto di quella notte (ce ne sono tante quante le visioni che abbiamo di Severus). Il brano poi era adattissimo, considerando che Max nel Freischuetz andrà ad un passo dal dannarsi (poi lui è più fortunato perché è amato, cosa che purtroppo non si può dire per Severus).

CITAZIONE
E mentre uccido, io piango

E la sonata continua, straziante, e lo porta a fare i conti con la realtà, con ciò che la sua scelta avrebbe davvero comportato, perché nella vita non si ottiene nulla senza pagarne un prezzo, e il suo prezzo sarebbe stato la morte e sarebbe stato il sangue, e i tormenti che ogni persona uccisa gli avrebbero procurato; ed è bello il modo in cui racconti questa sua epifania, questo suo rendersi veramente conto di ciò che significava essere tra le file dei Mangiamorte, ed è bello perché in cuor suo aveva sempre sofferto per la visione di quelle immagini.
E senti la musica, lo strazio del brano che hai scelto, e ti senti addosso lo strazio di ciò che prova Severus e lo racconti in modo semplice e netto, in un modo che senti a pelle.

Questo è stato il primo "capitolo" che ho scritto, quindi potrei dire quello da cui sono partita. Tenevo tantissimo a mettere nero su bianco quest'idea che mi frullava da tanto tempo nella testa, questa epifania e sono veramente felice che tu abbia apprezzato e che il cuore della storia ti sia arrivato in maniera così diretta.

CITAZIONE
Ed io deforme, orribile così

In questa terza storia invece mi è piaciuto moltissimo il parallelismo, o meglio, la contrapposizione che hai fatto di Severus e la natura, seguendo il brano e marcando quel suo essere lordato da una macchia penetrata a fondo, fino all’anima, mentre il mondo intorno a lui si tingeva dei colori della bellezza, e in quel mondo e in quella bellezza c’era anche la sua Lily, e sempre ci sarebbe stata.
Sembra molto leggera come storia, ma dentro le parole si percepisce tutta la pesantezza di una condizione dovuta a scelte sbagliate e di una sofferenza che avviluppa il cuore del mago rendendolo un inutile pezzo di marmo.

Da brava lettrice dei grandi autori del romanticismo tedesco, ho sempre amato le contrapposizioni natura-animo umano (e anche i parallelismi), poi I Masnadieri mi hanno servito il pretesto su un piatto d'argento - d'altronde Carlo Moor ha molto tratti in comune con Severus - e ne è uscita la storia.


CITAZIONE
Affranta è l'alma dalla lotta crudel

Spesso sarebbe assai meraviglioso se si potesse dimenticare molte cose della vita, sarebbe bello, ma sarebbe come prendere la strada più facile, e molti sono portati a intraprenderla, ma Severus no, il cuore di un uomo coraggioso che non teme per la sua vita e che è disposto a qualsiasi cosa, non è fatto per porre i suoi passi sul sentiero più semplice.
Mi piace molto questa sua introspezione che lo porta a pensare ad Albus, al chiedere aiuto alla persona che più di tutti lotta contro il suo padrone e contro di lui, e non deve essere semplice piegarsi al proprio nemico, neppure chiedere di salvare una vita.
L’oblio sarebbe stato semplice, ma sceglie la via dell’azione, sceglie di mettersi in ginocchio.
Poi, ho trovato bellissimo l’accenno al pellegrino penitente che cerca la pace del chiostro dopo varie tribolazioni, fantastico, queste cose mi affascinano sempre

Come dici l'oblio sarebbe la strada più facile, la strada che Severus non sceglie. Mi piaceva l'idea però di fargliela prendere almeno in considerazione e di ipotizzare i pensieri che l'hanno portato a pensare ad Albus e poi ad andare da lui.
Sono felicissima che ti sia piaciuto l'accenno al pellegrino penitente. Dovevo trovare un modo per fare andare d'accordo la seconda parte "musicale" con i mondo di Harry Potter. Il pellegrino penitente è stata un'immagine che è emersa immediatamente nella mia mente e sono veramente felice che ti sia piaciuta!

CITAZIONE
Insomma, per concludere, questa tua “Sonata in quattro movimenti” mi è davvero piaciuta, hai saputo prendere non solo le parole, ma proprio l’essenza dei brani d’Opera che hai scelto, d’altronde se non sai entrare nella loro anima tu
Quattro shot divise ma che raccontano del percorso di un uomo sceso nel buio più profondo per poi ritrovare quello spiraglio di luce necessario per non perdersi del tutto.
Veramente molto belle, non le ho trovate affatto pesanti, ma piuttosto scorrevoli, con il sottofondo dell’Opera che non appesantisce ma armonizza perfettamente.
Belle storie!

Grazie mille, Anastastia! :wub:
Sono felice che "Sonata in quattro movimenti" ti sia piaciuta!
 
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view post Posted on 6/2/2014, 18:22
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CITAZIONE (Alaide @ 6/2/2014, 09:41) 
Sono felicissima che ti sia piaciuto questo primo movimento, Anastasia. Ho cercato di immaginare una delle molteplici possibilità di racconto di quella notte (ce ne sono tante quante le visioni che abbiamo di Severus). Il brano poi era adattissimo, considerando che Max nel Freischuetz andrà ad un passo dal dannarsi (poi lui è più fortunato perché è amato, cosa che purtroppo non si può dire per Severus).

Sì, hai ragione, è un momento che si può immaginare in molteplici modi, e la musica fa un po' anche da binario per condurti in una data storia, e mi è molto piaciuta, è stato bello immaginarsi questa scena e assaporare ogni sensazione cullati dalla melodia splendida e assolutamente perfetta.

CITAZIONE
Questo è stato il primo "capitolo" che ho scritto, quindi potrei dire quello da cui sono partita. Tenevo tantissimo a mettere nero su bianco quest'idea che mi frullava da tanto tempo nella testa, questa epifania e sono veramente felice che tu abbia apprezzato e che il cuore della storia ti sia arrivato in maniera così diretta.

Mi è piaciuto veramente moltissimo, sarebbe difficilissimo dover scegliere il capitolo che ho preferito, perché sono tutti splendidi e sono tutti suoni che si susseguono e ti avvolgono e non si possono scomporre e scegliere.

CITAZIONE
Da brava lettrice dei grandi autori del romanticismo tedesco, ho sempre amato le contrapposizioni natura-animo umano (e anche i parallelismi), poi I Masnadieri mi hanno servito il pretesto su un piatto d'argento - d'altronde Carlo Moor ha molto tratti in comune con Severus - e ne è uscita la storia.

Vero, il romanticismo tedesco ne è pieno (devo un po' riprenderlo in mano) e l'ho semplicemente adorato, e devo pure andarmi un attimo a ristudiare I Masnadieri perché non me lo ricordo, sono pessima XD

CITAZIONE
Come dici l'oblio sarebbe la strada più facile, la strada che Severus non sceglie. Mi piaceva l'idea però di fargliela prendere almeno in considerazione e di ipotizzare i pensieri che l'hanno portato a pensare ad Albus e poi ad andare da lui.
Sono felicissima che ti sia piaciuto l'accenno al pellegrino penitente. Dovevo trovare un modo per fare andare d'accordo la seconda parte "musicale" con i mondo di Harry Potter. Il pellegrino penitente è stata un'immagine che è emersa immediatamente nella mia mente e sono veramente felice che ti sia piaciuta!

Oh, sì, è stata un'immagine che mi è piaciuta assai e che ho adorato, trovo che ci sia un estremo fascino in queste cose.
Veramente bella la scelta e veramente bella tutta l'introspezione che hai delineato.

CITAZIONE
Grazie mille, Anastastia! :wub:
Sono felice che "Sonata in quattro movimenti" ti sia piaciuta!

Sì sì, mi è piaciuta veramente molto ed è stato un assoluto piacere leggerla :D
 
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view post Posted on 7/2/2014, 23:31
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Sonata in quattro movimenti



Delle storie che ho letto finora, questa è senz'altro la più "tosta" quella in cui ho trovato concentrato, in modo più crudo ed efficace, il mal di vivere di Severus. Agghiacciante la sua iniziale determinazione alla ricerca di affermazione e riscatto quando, ferito a morte dalla scelta di Lily, decide di diventare un Mangiamorte: un'affermazione voluta a qualsiasi costo che passa attraverso la scelta di potere e ambizione malati, perseguiti solo per dimostrare di valere qualcosa alla ragazza che gli ha preferito il campione di Quidditch, ma che segnerà tristemente la sua fine.
Proseguendo nella lettura sono stata sinceramente colpita dalla nitida sensazione di angoscia ed ineluttabilità che lo attanaglia e a cui hai saputo dar vita in modo magistrale, forgiando il suo crescente supplizio attraverso l'accurata scelta di parole e all'indovinata estrapolazione dei versi più drammatici dai testi delle opere selezionate: un connubio strepitoso fra contenuto scritto, immagini e musica che hanno dipinto in modo perfetto il quadro di inferno in cui è precipitato Severus; una realtà terribile, fatta di omicidi e azioni nefande, che si è costruito personalmente, comprendendo infine come non ci sia più modo di uscirne, se non affidandosi all'unico uomo che potrebbe dare un'altra svolta al suo destino.
Ma purtroppo sappiamo come, anche questa scelta, non gli permetterà di salvare Lily, perciò la disperazione rimane sospesa su un finale che, apparentemente, sembrerebbe regalargli un barlume di speranza. E' una storia mi ha coinvolta davvero in modo profondo e toccante, complimenti Leonora per come hai saputo gestire l'incalzare spaventoso degli eventi attraverso la tua deliziosa capacità descrittiva, sempre chiara e pertinente!
 
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view post Posted on 12/2/2014, 21:23
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Bellissimo il brano che hai scelto, così com'è assolutamente meravigliosa questa versione cantata da Kaufmann, d'altronde lui ha una voce e un'interpretazione veramente straordinari, ma torniamo alla storia, altrimenti mi perdo in Jonas e non ne usciamo più :D

Parti dal costrutto di una favola che Severus ha letto da piccolo, di questo libro che è la metafora di una dolcezza che in un certo passato aveva abitato in quella casa dove lui aveva invece visto nient'altro che dolore e lacrime, soltanto urla.
E seguendo la canzone dai vita alla favola di Severus, alla triste favola di Severus che trova finalmente la felicità alla fine della sua esistenza, preso per mano da quello stesso angelo che lo aveva portato fuori dall'oscurità quand'era stato bambino e che lui stesso invece aveva cacciato ed ucciso.
E sembra quasi un paradosso che la gioia nella morte gli viene data proprio da quell'angelo morto per mano sua, e invece la morte è bellezza, così come lo è la fine della storia, intrisa da una meravigliosa delicatezza (come tutto il racconto), come il tocco leggero di quella carezza che lo porta lì dove finalmente potrà essere felice.

Come ho detto, una storia colma di una straordinaria delicatezza e dolcezza che si lega perfettamente al Lied esaltandolo e creando una nuova e bella favola, dove non c'è una morale, dove c'è solamente la realtà di una vita ormai giunta alla fine.

Decisamente una bella storia.
 
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view post Posted on 12/2/2014, 21:58
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Der Engel



Una legge il riassunto e… allegria! Già cominciamo male, malissimo…
Il mio commento a questa storia potrebbe sembrare sciocco e ripetitivo (a margine dei fogli in pratica ho sempre, solo e ripetutamente scritto “Tremendo, terribile, povero, povero, povero amore mio!) ma non lo è affatto.
Quel continuo ripetere ossessivamente “povero amore mio!” è infatti solo sintomo preciso e inconfondibile di quanto sia stata profonda, per me, l’immedesimazione nel personaggio e, quindi, quanto mi sia piaciuta la storia.
Poi, addirittura due volte il nodo alla gola nel finale, a distanza di una sola riga una volta dall’altra, rende certo ed assoluto il mio gradimento (sì, qui mi tocca proprio rispolverare il “dolorimetro” e già partiamo da livelli molto elevati) di questa storia bella e straziante.
Per la cronaca, il nodo alla gola è arrivato, in due separati attacchi, a queste due frasi:
CITAZIONE
E sapeva che avrebbe trovato, tra pochi istanti, la liberazione che tanto aveva cercato.
[…]
Ma sarebbe stato libero dal fardello della sua vita colma di errori e di rimpianti.

Ed alla fine - povero amore mio! – vede il suo angelo ed anela alla fine della sua sofferenza, ma ancora non riesce ad illudersi di qualsiasi vana speranza: il massimo che riesce a sperare è che il dolore della sua vita cessi… con la vita stessa.
Tremendo, tremendo…
Dimenticavo: perfetta la resa della canzone in questa intensa e straziante song-fic.


Edited by chiara53 - 25/6/2015, 17:14
 
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Non esiste alcun potere nella capacità di dare la morte, e la purezza è nei volti dei bambini.
Questo è il racconto della storia di un assassinio compiuto che è capace di risvegliare un’anima.
Severus è giovane e come molti giovani cerca nella manifestazione della propria forza e violenza verso i deboli una conferma. Trova invece la straziante consapevolezza di aver compiuto il male per niente…
La presa di coscienza è lenta e inesorabile, raccontata con tutte le sfumature che trovano corrispondenza nella descrizione di un tramonto indimenticabile per il lettore.
Un tramonto che non trasmette i reali colori che assume, ma si tinge di rosso e di oscurità, metafora della nube nera che copre l’anima dell’assasino consapevole. L’unico tra tutti a vedere l’oscena realtà che ha contribuito a creare.
Ho letto ascoltando la musica scelta, perfetta per questa scena di una drammaticità che spaventa e fa tremare. E’ questo che mi sono trovata a sentire dentro: un tremito, un dolore profondo per l’assassino e per il mondo ferito dalla morte di creature innocenti.
Perfetta la descrizione delle case illuminate a festa, la vita calda e felice, il gioco e le risate di chi è inconsapevole del proprio destino.
Non una frase è scritta per caso, tutte raggiungono il cuore e lo fanno a pezzi.
Il contrasto tra la morte ingiusta e violenta di anime pure e incolpevoli con la vita e il calore del Natale è coinvolgente, perfetto e terribile.
Non esiste inferno più profondo di quello che raggiunge Severus in questo brano: un uomo che prende atto della propria disumanità e comprende il senso del male assoluto di cui ha fatto parte in ore di follia.
La follia del branco, la follia di chi torna a casa e accarezza i propri figli senza sentire il peso della morte dolorosa offerta ad altri bambini. Come se le creature non fossero tutte uguali, non avessero le stesse anime e desideri e speranze e immacolata purezza.
Solo Severus piange le sue vittime; Severus, il simbolo del male che prende coscienza di sé e vorrebbe rimediare a ciò che è impossibile da cambiare e cancellare.
Non c’è rimedio ad una ferita come questa, inferta con consapevolezza.
Severus, l’assassino redento, lo sa e vorrebbe patire la punizione che, tuttavia, non riuscirebbe a placare la sua anima. Nulla lo può.
La pietra è spezzata, il sangue è versato e gli occhi sono aperti sul male e sul cielo, senza sguardo.
E’ quella un’immagine terribile lo sguardo che scorre di bambino in bambino quasi a ferirsi l’anima più a fondo, quasi a bere l’amaro calice della propria colpa senza pietà per se stesso, una pietà che Severus sa di non meritare.
Le lacrime e la pietas di quest’uomo, finalmente e profondamente cosciente degli errori commessi, si concretizza in azioni e fatica.
La neve candida più dell’acqua ricompone i volti infantili, una scelta di colore che è metafora della purezza e innocenza di quelle povere piccole anime.
Quanta volontà di autopunirsi nello scavare a mani nude le tombe, ma nulla gli serve, nulla può aiutarlo a redimersi, nessuna pace per lui che non usa la magia, ma la fatica per le sepolture nella dura e fredda terra.
E lì accanto, la maschera d’argento gettata via in un angolo, con un gesto di rifiuto e ripulsa del male compiuto.
Questo è il Severus che adulto tu racconti, un Severus che non può e non vuole perdonarsi.
Mille immagini mi hanno attraversato la mente, ho pensato alla shoà, ai bambini usati come scudi umani, a quelli palestinesi e a quelli che tutti noi dovremmo seppellire a mani nude senza poter scontare la pena di aver permesso la loro morte.
Una storia, ma meglio direi un brano, che prende stomaco e cuore. Il più bello che ho letto tra i tuoi pur bellissimi, Leonora, un’emozione forte e straziante che anche ad una seconda lettura più attenta, ho trovato altrettanto violenta e dolorosissima.
Bravissima.
 
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I bambini



Una storia davvero terribile. È intensa, cruda e ossessiva; è opprimente da far seccare la bocca mentre leggi a denti serrati per tenere sotto controllo ogni emozione.
E il cuore batte, lento, e rimbomba ad ogni spietata parola di accusa rivolta da Severus a se stesso.
A qualcuno ciò che ha fatto Severus, e soprattutto il modo in cui lo ha fatto, può forse parere eccessivo. Ma io credo che vada bene. Purtroppo. Del resto, se Piton non è mai riuscito a perdonarsi in tutta la vita, un motivo ci sarà, no?


Edited by chiara53 - 25/6/2015, 17:14
 
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Der Engel



Quanto struggimento e malinconia racchiusi in questa breve storia! :cry: Il piccolo Severus che incontra finalmente l'angelo desiderato da che ha scoperto il libro della vecchia zia Josephine, e vede realizzato il suo dolcissimo, innocente sogno che sottolinea però già una condizione desolante e preannuncia un cammino di vita lastricato di sofferenza. Alla fine il groppo in gola è inevitabile e il cuore si spezza quando arriva il momento in cui è lo stesso angelo che lo viene a prendere per liberarlo, finalmente, dal peso insopportabile di un'esistenza dolorosa.
E' uno stupendo omaggio alla sua sofferenza eroica e solitaria, quello che hai fatto, Leonora, con il consueto impeccabile stile denso di lirismo, accompagnato in modo sublime e reso ancora meglio in tutta la sua drammaticità dalla musica di Wagner e l'incredibile voce di Kaufmann!
 
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view post Posted on 18/5/2014, 15:13
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Acqua

Una storia che riconcilia Severus con il mondo e con la vita.
Quanto l'ho attesa!
Anne ed Heloise sono finalmente le sue amate figlie, lui riesce ad uscire dalla corazza che ha dovuto portare per tanti, troppi anni.
La delicatezza di questa storia e la tenerezza che suggerisce è pari al dolore dei ricordi che assalgono Severus.
Sei molto brava nell'alternare passato e presente, serenità e asprezza. L'anima, non dimentica mai: questo ci dici, questo narra la storia. Il passato non si dimentica, ma si può superare, si può stemperare anche in bicchiere d'acqua limpida, trasparente e pura, come l'amore che merita di ricevere e può finalmente donare.
Tutto è narrato con lo stile scorrevole e fluido che ti contraddistingue.
Brava!
 
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view post Posted on 23/5/2014, 18:53
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Acqua



Procedendo con lentezza esasperante nella lettura delle tante, bellissime, variegate storie contenute in questa sfida, mi imbatto finalmente in qualcosa di familiare e mi sento invadere dalla tenerezza! Anne ed Heloise, le bimbe di cui ho seguito e amato le drammatiche vicende scritte con sentimento profondo e vibrante, che bellezza, Leonora! Ritrovarle in un contesto sereno e protetto, impegnate a preparare una sorpresa al loro genitore così come può accadere a tanti bambini fortunati, è stato meraviglioso. Così come ritrovare questo Severus paterno, splendido e protettivo, che avevo amato infinitamente in questo ruolo già ai tempi, e al quale ora regali la bellezza di un'anima mondata dai rimorsi, dai ricordi peggiori: finalmente, anche il semplice gesto di bere dell'acqua non costituisce più motivo di sofferenza, ora che il suo sapore non ricorda più quello amaro del fiele.
Bellissimo e consolante, dunque, assaporarne assieme a lui la freschezza e la purezza, rese ancora più speciali dal gesto spontaneo e affettuoso della bimba più piccola, che non sa che cosa potrebbe andare bene da offrire ad un adulto e pensa a quel semplice bicchiere di acqua che sa di amore e attaccamento verso colui che considera ormai proprio come suo padre.
Un brano di intensità e delicatezza davvero commoventi, scritto con la consueta sensibilità e bravura, che mi ha fatto davvero molto piacere ritrovare tra le tante storie di questa sfida.
 
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view post Posted on 6/7/2014, 21:35
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M'educava il deserto



In questa fic, ciò che mi ha stupito di più è stata la tua eccezionale bravura ad adattare la storia a ben il 75% dell'aria dell'opera, cosa tutt'altro che facile dato il testo che, in alcuni punti, sembrava allontanarsi completamente dalla relatà di Piton. Davvero i miei più sinceri complimenti!
Sottolineo in particolare i versi:
"In un carcere nacqui, m'educava il deserto [...]
I miei parenti
sognarono un trono, e li destò la scure"

Che mi sembravano davvero impossibili da adattare, e invece tu ci sei riuscita alla grandissima!
Bellissimo, quindi, il deserto dato dalla solitudine delle sue colpe, per non parlare della scure della realtà che distrugge ogni suo sogno!
Complimenti vivissimi!


Non mi hai riconosciuto nella folla.



Una storia straziante, pregna di un grande dolore e di una totale disillusione.
comincia già malissimo, con quel diverso andare a King's cross, non più insieme a Lily. E già qui è un colpo al cuore.
e poi, il secondo, definitivo colpo al cuore: quella tremenda indifferenza, lei che non lo vede, quello sguardo che non dicev nulla, terribile, che quasi neppure lo riconosceva, davvero tremendo.
Nulla, più nulla, non l'amicizia, non il disprezzo: solo il nulla dell'indifferenza.
Lui, come se non esistesse più èer lei, mentre lui ricorda ogni singolo istante trascorso con lei...
E' fuori dalla sua vita, oltre a quella porta chiusa nel cuore della notte.
E' tutto finito.
Il sogno. Il futuro.
Rimane solo una tremenda rassegnazione, mentre Severus scompare nel nulla della folla, dove Lily non lo ha riconosciuto.
Una cosa davvero tremenda. La fine di tutto, dell'amore e del futuro, nell'indifferenza dell'oblio.
Come se nulla, mai, tra loro fosse accaduto.
Tremendo!


Edited by chiara53 - 25/6/2015, 17:15
 
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view post Posted on 8/7/2014, 21:37
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Non dimenticare



Bellissima la contrapposizione tra i pensieri di morte e la pianta che può salvare la vita, che fa svanire i primi.
Davvero complimenti per come hai saputo "piegare" con intelligenza l'intrepretazione del lied al tuo scopo, con quel colpo di scena finale che ha del tutto ribaltato la situazione.


Edited by chiara53 - 25/6/2015, 17:15
 
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view post Posted on 10/7/2014, 08:16
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Non dimenticare


I ricordi e il passato sono ben presenti in questa storia,” la voce fatta d’acqua“ è una frase poetica ed evocativa, così come anche gran parte del racconto ritmato sullo sciabordio dell’acqua contro lo scoglio.

L’uso che fai delle parole è affascinante: colleghi le parole del Lied con quelle che nascono nella mente di entrambi gli attori di questa storia. E Severus vede nel volto e nello sguardo del suo compagno il suo stesso aspetto, lo stesso dolore, mentre la voce dell’acqua magica e maligna affascina come una sirena il cuore degli uomini.

Severus torna se stesso: riservato e silenzioso salva dalla morte o dal desiderio di perdersi sia se stesso che l’altro.

La rinascita di Severus è determinata dall’anelito alla vita che comprende fino in fondo, vita di cui è grato cosa di cui non aveva ancora preso atto.

Al di là dell’originale soluzione e conclusione c’è tanta magia, sussurri di emozioni impalpabili, rese con una prosa musicale che ti contraddistingue, Leonora.
Bella, molto bella e ricca di temi su cui riflettere.
Brava!
 
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view post Posted on 22/7/2014, 08:59
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Un giglio d’acqua


Belle descrizioni che trasmettono molto bene il senso di purezza ed innocenza che emerge dalle acque del lago contrapposto alla colpevolezza di Severus.
Mi è piaciuto molto il punto in cui, all’ombra delle nuvole, tocca l’acqua e teme di averla sporcata col sangue delle sue colpe ed invece, al ritorno della luna, le acque ancora mantengono la loro innocente limpidezza.
Molto evocativa l’immagine del volto pallido di Severus, illuminato dalla luna, che si mostra per quello che è e chiede perdono.
E’ intenso il finale in cui emerge forte il messaggio delle acque, l’indicazione della strada per raggiungere il perdono.
Una bella storia, dolce e delicata.


Edited by chiara53 - 25/6/2015, 17:15
 
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view post Posted on 29/7/2014, 15:21
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Non dimenticare



L'apertura di scena, soffusa di atmosfera quasi irreale, che dà inizio alla vicenda mi ha da subito incantata: lo sciabordio dell'acqua contro il bordo della barca e il silenzio della notte circostante che, contrapponendosi, creano un'aura di inquietudine, è tratteggiata in maniera straordinaria e sono veramente tangibili; poi, man mano che la storia si dipana, si arriva quasi a sentire la voce della creatura di leggenda che si cela nelle acque del fiume, e la tua abilità descrittiva riesce con delicatezza e maestria a condurre in un mondo dove magia e realtà si fondono. Tutto ciò tramuta questa storia in un piccolo miracolo di fantasia, in cui mi sono sentita avvolta dal richiamo di fascino e mistero che si sono ampliati attraverso l'ascolto che ho voluto fare delle note del Lied musicato da Schumann. E tutto, allora, ha preso ancora più vita: davanti ai miei occhi si sono formati, ancora più vividi e intriganti, le immagini di quell'ansa del fiume in cui sta per consumarsi un'altra tragedia e i suoni di una realtà fatta di sogno. Sembra che ogni cosa si stia per trasformare in incubo quando, alla fine, ecco arrivare il tuo piccolo magistrale tocco di bacchetta che tramuta l'esperienza in motivo di riflessione e di salvezza per un Severus che ritroverà la voglia di andare avanti: bellissimo racconto, Leonora, mi ha davvero colpito molto, complimenti!
 
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