Il Calderone di Severus

Le parole del cuore

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view post Posted on 20/3/2011, 18:19
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Vedo che Strega e Fata hanno cominciato il loro lavoro, mentre il Folletto ancora si nasconde nel bosco... ma altre storie sono già in arrivo!

Mi rivolgo a chi, per MP, per mail o in questa stessa discussione, aveva comunicato di essere interessato a partecipare al gioco.
La scadenza sarebbe per fine mese: ce la fate a rispettarla o avete bisogno di una proroga? Per non svelare il vostro nome rispondetemi tramite MP, grazie.
 
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view post Posted on 20/3/2011, 18:42
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I ♥ Severus


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Vi ricordo che il gioco si basa sull'anonimato dei partecipanti affinchè si sentano pienamente liberi di esprimersi, e lo stesso vale per le identità di Fata, Folletto e Strega. Chiunque dovesse eventualmente capire qual è la persona celata sotto il nick è vivamente pregato di restare zitto.
Tutti gli utenti sono liberi di commentare le storie ed esprimere il proprio parere sulle stesse ma, per favore, non dite che non siete state voi a scriverle o che non scrivereste mai cose simili o altri giudizi negativi sull'autore delle storie: concentratevi sul contenuto delle risposte e lasciate perdere ogni commento personale sul suo autore perchè la persona celata sotto il nick ha diritto a tutto il nostro rispetto, qualunque cosa abbia scritto e in qualunque modo si sia espressa.
Provvederò personalmente a cancellare/censurare commenti che dovessero risultare irrispettosi delle persone.
Anche l'autore delle storie è libero di auto-commentarsi, stando attento a non farsi riconoscere.



Ecco le storie inviate da Cissy


3 - Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto...

Flash-fic- romantico/introspettivo/drammatico - fic di Harry Potter: 7° anno, Lucius/Narcissa


Negli occhi, una vita


Un fuoco freddo arde vivace nel sontuoso camino di marmo bianco, istoriato col blasone della famiglia Malfoy. Il signorile mantello di velluto blu è abbandonato con negligenza sul bracciolo di una poltrona e il bordo tocca il pavimento ricoperto dal tappeto di pregiata fattura.
Lucius è seduto sulla sua ampia poltrona di pelle, col solito altero portamento, la mano che sfiora appena le pagine del libro aperto appoggiato sull’angolo del tavolino; le fiamme delle candele del candelabro d’argento ondeggiano riverberando i lunghi capelli biondi dell’uomo che amo.
Ha gli occhi chiusi e l’aria stanca, il bel volto provato dal lungo anno di prigionia ad Azkaban. Sospira, le labbra sottili strettamente serrate, e la mano si chiude a pugno, di scatto.
Riapre gli occhi all’improvviso, cielo grigio e freddo, diamanti che hanno perso la loro luce. Non ha visto che lo osservo dalla porta della biblioteca, leggermente socchiusa.
Fissa il nulla, ora, il respiro contratto, quasi paralizzato dal gelo dei Dissennatori. Sussulta e stringe i pugni di nuovo, un’ondata di sofferenza negli occhi ora cupi e plumbei.
Ricorda il gelo oscuro di Azkaban, gli strazianti lamenti, gli orridi risucchi di felicità.
Un brivido mi percorre la schiena: non so proprio come sia riuscito a sopravvivere un anno là dentro. Forse è stata la preoccupazione per la sua famiglia a salvarlo, il timore per Draco sottoposto alla terribile prova dell’assassinio, il sapermi sola e inerme in mezzo a gente senza scrupoli. La sua infelicità l’ha protetto, la sofferenza è diventata la sua difesa.
I suoi occhi hanno un guizzo, ora, e un lampo di luce li rischiara riportandoli per un istante al loro antico splendore.
È solo un istante, poi le labbra che amo si arcuano in una piega amara, di sconfitta e delusione. Ombre cupe passano di nuovo negli occhi di mio marito, laghi ghiacciati senza speranza di disgelo: è la preoccupazione per il futuro che li anima adesso. Sa che dovrà piegarsi ancora ai voleri all’Oscuro Signore, che sarà costretto ad ospitarlo, insieme alla sua lurida schiera di Mangiamorte, proprio qui, nel suo regale maniero, nel regno finora inviolato riservato alla sua famiglia, ad un passato di gloria che non esiste più, ormai infangato dal presente.
Picchia il pugno sul libro, adirato, mentre stringe le labbra in un orgoglioso rifiuto che non può esprimere, pena la morte di chi ama.
Il libro oscilla sul bordo intarsiato del tavolino, si inclina e cade mentre le pagine si voltano nell’aria e due foglietti cadono a terra. La mano di Lucius li raccoglie veloce, mentre il libro resta abbandonato sul tappeto, le pagine piegate.
Sono le nostre foto, mia e di Draco.
Le porta sempre con sé da quando è tornato da Azkaban.
Le fissa, gli occhi spalancati, le osserva, lo sguardo che si addolcisce; le carezza, piano, con dolcezza, e le lacrime tremano sulle sue ciglia chiare.
Apro la porta di scatto e volo tra le sue braccia: non voglio che pianga ancora da solo.





4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?

Flash-fic - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 7° anno, Lucius/Narcissa


Inverno regale



L’inverno, col regale manto di brina, mi sorride algido dal suo volto dai lineamenti perfetti, alteri ed eleganti.
Vorrei toccarlo, sfiorarlo, farlo mio, ma non posso: ancora non è il momento e il rispetto delle convenzioni è essenziale per lui, talvolta anche più importante dell’amore e del desiderio.
Amore… sì, è nei suoi occhi, ardenti stelle di ghiaccio, nelle labbra sottili strette in quel sorriso sprezzante rivolto al monto intero, ma non a me, a me che ho saputo conquistare il cuore del nobile Lucius Malfoy.
La parola amore si cristallizza sulle sue labbra in acuminate sillabe che trasformano il mio nome nel suo lussurioso impero: mi sfiora piano con la punta delle dita facendomi rabbrividire, in una languida carezza di possesso, poi con un gesto lento e solenne scosta il mantello per avvolgermi con sé nel caldo e morbido velluto blu.
Alzo lo sguardo e vedo il suo volto, bello ed abbagliante come il sole crudele e tagliente dell’inverno che splende sui monti innevati.
I suoi lunghi capelli, seta sottile, fili di ghiaccio dorati dal sole, mi solleticano il viso: amo scioglierli dal prezioso fermaglio di zaffiro e immergervi le dita, avide di quel freddo calore che emana da lui, principe del ghiaccio in cui arde un appassionato fuoco. Solo per me, che sono riuscita a sciogliere il gelo del suo cuore, che ho trasformato l’unione di due giovani rampolli purosangue in un legame d’amore condiviso.
Il gelo invernale promana dal tocco elegante delle sue mani, eppure bruciano le dita affusolate sulla mia pelle mentre mi stringe a sé in un gesto che occhi superficiali scambiano per maschio possesso.
Lucius è il mio regale inverno: appare intoccabile, pena il congelamento dell’anima, eppure nei suoi occhi vi è il cielo grigio di tempesta, diamanti di ghiaccio venati d’infinito, sguardo intenso che mi fa sua davanti a tutti. Dopo tanti anni ancora arrossisco quando posa gli occhi su di me, ma non desidero altro, oggi e per sempre.
Negli anni ha ricoperto la mia pelle di gioielli preziosi, freddi cristalli di neve del suo potere, ma sono le perle iridescenti dei suoi denti che mi fanno rabbrividire in piccoli morsi, sono i suoi occhi di ghiaccio che brillano nella notte ad illuminare il mio cuore, è la sua forza decisa che mi guida e mi trascina come vento di tramontana, sì, anche verso l’oscurità di quel Marchio che ancora arde sulla sua nivea pelle.
Un bagliore glaciale nel grigio dei suoi occhi, una scintilla di preoccupazione e il nome di nostro figlio si cristallizza sulle sue labbra in un cupo sospiro: le scelte d’un tempo non hanno più importanza davanti al frutto del nostro amore, anche il tradimento è possibile per la sua salvezza.
Ma la maschera d’argenteo ghiaccio è di nuovo calata sul suo volto, l’altera freddezza si è di nuovo impossessata di Lucius Malfoy che s’inchina davanti al suo Signore, per amore della sua famiglia.





9 - Vi offrono una serata a teatro. Che spettacolo teatrale andreste a vedere con lui/lei?

One-shot - romantico/introspettivo/drammatico - fic di Harry Potter: 7° anno, Lucius/Narcissa


Melodie


La Royal Opera House è davanti a noi, con le sei possenti colonne bianche, illuminate dai riflettori, che sorreggono l’imponente frontone: solo i Babbani la chiamano ancora Covent Garden.
I nostri abiti eleganti spiccano tra quelli dei Babbani, resi perfetti dalla magia a loro preclusa; i miei gioielli sono i più preziosi e scintillano sulla mia pelle nivea.
Il palco di famiglia dei Malfoy, il numero 33 a destra, ci attende nella Donald Gordon Grand Tier (1), con i suoi velluti rossi e gli stucchi raffinati.
Questa sera c’è un Recital con i tre migliori cantanti del momento, tenore, soprano e basso, oltre ad altri cantanti per le parti minori nei duetti e terzetti; nel programma sono previste arie bellissime dalla melodia unica.
Le luci si abbassano lentamente e le prime note si liberano nell’oscurità protettiva del teatro; la realtà svanisce quando osservo mio marito, il nobile Lucius, e mi perdo nei suoi occhi, argentee scintille che riverberano la luce del palcoscenico.
Sa che lo sto osservando, lo faccio sempre e lui sa quanto mi piace annegare lo sguardo nei suoi occhi; si accomoda meglio sulla poltroncina e poi allunga discreto una mano, le dita affusolate a sfiorare appena le mie.
È la voce del basso a levarsi per prima nell’aria: un brivido mi percorre la pelle ed è il nostro amore, la nostra famiglia che va in scena sulla melodia delle note.

Il mio sangue, la vita darei
per vederlo felice, possente!...
E a’ miei voti, agli ordini miei
si opporrebbe quel cuor sconoscente?
Di dolcezza l’affetto paterno
a quest’alma sorgente non è…
Pena atroce, supplizio d’inferno
Dio sdegnato l’ha reso per me. (2)


Il Conte Walter si è macchiato le mani di sangue innocente per assicurare al figlio potere e ricchezze, così come Lucius continua ad indossare ogni notte l’argentea maschera ed impugna lo stiletto dei Mangiamorte.

L’alto retaggio non ho bramato
di mio cugino, che sol per esso!…
Ad ottenerlo, contaminato
mi son purtroppo di nero eccesso!... (3)


Chiudo gli occhi mentre Lucius mi stringe piano la mano tra le sue: amo la coraggiosa determinazione del Conte, il suo inseguire il potere ed il desiderio di trasmetterlo al figlio.
Mi perdo tra le note, di nuovo cercando l’argento degli occhi di Lucius ed incontro il suo sguardo, sempre sicuro a dispetto dei rimorsi che lo tormentano, deciso, nonostante tutte le preoccupazioni che lo attanagliano, anche se le ombre cupe di Azkaban non lo abbandonano mai: tanti anni fa ha fatto una scelta, come il conte Walter si è tinto le mani di sangue innocente, ed ora sa che non gli è permesso tornare indietro, pena la morte.
Ma nostro figlio ha fatto una scelta diversa ed un amico misericordioso è intervenuto a salvare la sua giovane anima.
Che ne sarà di Draco nella guerra che ormai si approssima inesorabile?
Stringo più forte la mano di Lucius mentre un brivido di paura mi scende lungo la schiena: che ne sarà di noi, della nostra famiglia caduta in disgrazia? Per quanto tempo ancora dovremo inchinarci davanti ad un Mezzosangue che crede di essere immortale? Per quanto tempo, ancora, Lucius dovrà piegare il proprio orgoglio, addirittura ospitandolo nella magione avita?
Fin quando sarà necessario.
Me lo ha ripetuto tante volte e ancora lo vedo nei suoi occhi mentre risponde alla mia muta domanda.
Il suo braccio mi circonda la vita e mi trae a sé, la poltroncina che scricchiola un poco mentre appoggio il capo sulla sua spalla, sospirando piano.
Chiudo gli occhi e mi abbandono al calore dell’abbraccio di mio marito, mentre la voce del soprano mi ricorda il gelo della sua mancanza, quel tremendo anno di lontananza, quando era rinchiuso ad Azkaban.

Seguo l'impulso interiore,
io non vacillo,
mi dà forza il dovere
d'un fedele amore di sposa!
O tu, per cui tutto sopportai,
possa io penetrare là
dove la malvagità ti tiene in catene,
e portarti il dolce conforto! (4)


Con un lungo sospiro mi riscuoto e riapro gli occhi, solo per fissarli nelle iridi di Lucius, rese d’argento dal riflesso delle luci di scena. Amo i suoi occhi: è lì che ho letto tutto il suo dolore, e la sua paura, ma anche il coraggio e l’orgoglio che non lo hanno mai abbandonato.

Dio! Qual buio qui!
O orribile silenzio!
Deserto è tutt'intorno a me:
nulla vive oltre a me.
O severa prova! (5)


Il seducente colore della voce tenorile mi colpisce dritto al cuore; percepisco in modo tangibile tutta la sofferenza, quasi tagliata nella carne viva, dell’aria del povero Florestan: quanto deve aver sofferto, Lucius, in quel tremendo anno in cui l’Oscuro Signore l’ha punito lasciandolo marcire tra i Dissennnatori!

Forse non sento un'aria soave,
che sussurra dolcemente?
E non s'illumina la mia tomba?
Vedo come un angelo in rosea fragranza
posarsi consolatore al mio fianco,
un angelo, Leonore, la sposa
che mi guida alla libertà nel regno dei cieli. (6)


Tremo tra le braccia di Lucius che di nuovo mi stringono a lui, il suo tocco leggero eppure deciso, rassicurante e pieno d’amore, mentre le voci del soprano e del tenore sottolineano il nostro abbraccio.

(Leonore)
Mio marito, mio marito al mio petto!
(Florestan)
Mia moglie, mia moglie al mio petto! (7)



___________________
1 - Donald Gordon Grand Tier è il miglior ordini di palchi della Royal Opera House e il n. 33 è verso il centro.
2 - Luisa Miller (G. Verdi) – Atto primo, Scena quinta. Si tratta dell’aria del Conte Walter che si duole che l’amato figlio, per il quale a suo tempo ha commesso un omicidio per assicurargli potere e ricchezze, ora non segua il suo volere e vede in questo la punizione divina per il suo crimine.

3 - Luisa Miller (G. Verdi) – Atto secondo, Scena terza. Sempre il Conte Walter, in un duetto, che ricorda l’omicidio compiuto per conquistare un ambito retaggio da trasmettere al figlio.
4 - Fidelio (Beethoven) – Atto primo, Scena sesta. La parte finale dell’aria di Leonore che, pur di ritrovare il marito (ingiustamente incarcerato), si è travestita da uomo per trovare un lavoro nel carcere dove sospetta che sia stato rinchiuso.
5 - Fidelio (Beethoven) – Atto secondo, Scena prima. Si tratta dell’’aria di Florestan, rinchiuso in un carcere sotterraneo, che apre l’atto e precede l’arrivo di Leonore nel sotterraneo.
6 - Vedi nota 5.
7 - Fidelio (Beethoven) – Atto secondo, Scena quinta. Tratto dal duetto dei due sposi che si abbracciano, finalmente liberi e felici.






10 - Se fosse un’emozione sarebbe...

Flash-fic - romantico/introspettivo/drammatico - fic di Harry Potter: 7° anno, Lucius/Narcissa


Apparenza




Il bel volto di Lucius appare algido e altero a sguardi distratti ed estranei, le labbra sottili atteggiate in una piega di costante disprezzo, il mento lievemente sollevato in quella sua connatura posa di superiorità e gli occhi come taglienti diamanti che incutono timore.
Freddezza, alterigia e perfetto controllo di sé, questo è l’uomo che amo per chi non lo conosce.
Il risultato dell’educazione che Lucius ha ricevuto, che anche a me è stata severamente impartita; è ciò che dobbiamo apparire di fronte al mondo: una coppia perfetta e regale, l’emblema della nobiltà delle casate e della purezza del nostro sangue.
Ma quando i riflettori si spengono e il sipario cala, diversa è la realtà, solo per noi due, un uomo e una donna che si amano, nonostante i loro altisonanti cognomi, e che adorano il loro unico figlio.
È svanita del tutto la freddezza dal volto di Lucius quando per la prima volta ha guardato suo figlio nella culla; le sue labbra sono morbide e calde sulle mie, languida e dolce è la punta della lingua sulla mia pelle che l’attende; c’è un amore determinato nei suoi occhi d’argento, per la sua famiglia, è pronto a tutto per proteggere la nostra dorata felicità.
Mi perdo nei suoi occhi profondi, cielo tormentato dalla responsabilità di una scelta che non ha mai potuto essere diversa, il Marchio ad incatenarlo a chi, ormai, solo riscuote il suo disprezzo.
Eppure, il mio orgoglioso Lucius ancora si inchina davanti a un Mezzosangue, il sangue puro che gli ribolle nelle vene in un impeto di impossibile ribellione, l’amore per suo figlio a imporgli di piegare il capo.
Vedo il fuoco ardere in lui, e poi il ghiaccio del dovere spegnerlo, vincolato a una scelta che non può rinnegare senza mettere in pericolo le uniche due persone che ama.
Ha cercato il potere, Lucius, e lo ha stretto con orgoglio tra le mani, insieme alla ricchezza avita, ma ha pagato un prezzo che presto si è rivelato molto più caro del previsto. Quel potere lo ha reso schiavo, proprio lui così orgoglioso e altero, di un Padrone terribile, che non conosce l’amore, che non può comprendere ciò che un uomo è disposto a fare per la sua famiglia.
Perché Lucius ama, disperatamente, anche quando in nessun modo può dimostrarlo e la maschera algida e altera copre il suo viso.




Passo la parola a Fata, Folletto e Strega i cui commenti, dolci o pungenti che siano (e alla Strega, ma anche al Folletto, talvolta, concediamo una dose di "malignità" in più affinchè possano adeguatamente svolgere il loro ruolo), devono considerarsi esclusivamente effettuati sulla storia e i suoi personaggi e non sulla persona dell'autore.
 
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La Strega
view post Posted on 20/3/2011, 23:41




Se è vero che il mondo è un grande palcoscenico, con i suoi protagonisti e le sue comparse, allora è certo che lo spettacolo della notte ha una sola, unica, insostituibile, impareggiabile e immancabile prima donna delle tenebre! Ella è…
LA STREGA! He he he! :truce:
Qualche scarafaggio annidato nei miei capelli mi sarà anche entrato in un orecchio, ma non riesco a capire come vi possano venir fuori simili corbellerie romanticose, babbanuncoli!
Vi faccio un esempio, prima di tornare a svolgere le mie orride mansioni di commentatrice, schietta, sincera e un tanti nello velenosa. :truce:

Domanda: Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto...

Il candelabro casca sul libro, le fiamme divorano la carta, e tutto ciò che era mollemente abbandonato su quel povero divano; di conseguenza, per forza di cose, lo scaltro ominide si alzerà strillando, inciamperà, e finirà le sue giornate dense di avvenimenti nel caminetto.
Ah, ovviamente, "vissero tutti felici e contenti." :truce:


Non gradireste? :huh:
No? :o:
Umpf… abbiamo gusti molto differenti. :soppracciglio:

Bene, riprendo il faticoso dovere armata di pozione anti-bestiacce-cuoricinose. :sick:

Aunt in love

CITAZIONE
Innocenza

Ti sei addormentato sul divano, cullato dal suono della mia voce che leggeva un vecchio libro di favole: le scarpe a terra e la felpa sulla poltrona.

Ahhhh… le vecchie, care favole di una volta. Quelle dove crudeltà, sadismo e cattiverie erano all’ordine di pagina!
CITAZIONE
Ti copro con una coperta perché tu non senta freddo, poi ti sfioro la fronte con le labbra e ti auguro un sonno tranquillo. Mi allontano, ma non resisto alla tentazione di voltarmi ancora una volta ad ammirare la pace disegnata sul tuo volto: indifeso come una farfalla, ignaro del male e del dolore, sogni quello che già hai. Dipendi in tutto da noi, eppure non sei spaventato: sai che noi ti proteggeremo.

E la parte “che occhi grandi che hai… che orecchie grandi che hai…” e soprattutto “per mangiarti meglio” dov’è?
Rimase nella penna?
Teniamo conto che i bambini sono come i maialini! Non si butta via niente! He he he! :truce:

CITAZIONE
4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?
Vita

Sì, quella che mi state estirpando parola dopo parola…

CITAZIONE
Tu sei la primavera arrivata dopo un lungo inverno, dove tutto era grigio.

Cosa c’è di male nel grigio?
Ok, meglio il nero o il verde vomito, ma anche il grigio è ottimo per nascondersi nei nebbioni densi e fare agguati agli ignari viandanti di passaggio. He he he! :truce:

CITAZIONE
Io non sapevo cosa fosse la luce perché avevo sempre vissuto avvolta da una nebbia cui ero abituata.

Nebbia o non nebbia, mi sa che un mio agguato non l’hai mai beccato. Peccato!
Luce? Puah!
Mi farebbe andare via tutte le verruche e il meraviglioso strato di muffa che ho sulla pelle. :sick:

CITAZIONE
Tu sei arrivato portando i colori della felicità e dell’innocenza, senza riguardo per le abitudini del mio cuore.

Qualunque cosa sia, spero che non arrivi mai alla mia porta di casa!
CITAZIONE
Io camminavo senza nemmeno rendermene conto.

Anche a scrivere non vedo differenze…
CITAZIONE
Tu sei l’amore e qualunque altra emozione che nutre gratuitamente chiunque gli stia intorno.

Un maialino arrosto è molto più nutriente di quella parolaccia che inizia per A che nominate spesso quanto io non mi lavo la dentiera i denti!

CITAZIONE
6 - E se doveste paragonarlo/a ad un elemento naturale, quale sarebbe?
Il vento

Amo il vento caldo, fresco, gelido; delicato nelle sue carezze, violento e devastante nella sua forza.

Se invece di quelle robe rumorose e puzzolenti con le ruote, vi spostaste con una scopa non lo amereste così tanto! :angry:

CITAZIONE
Amo il vento che gioca a nascondino tra le cime degli alberi e rincorre le nuvole del cielo; che visita le cime delle montagne, cavalca le onde del mare e spoglia i fiori nei campi.

Potrei aggiungere come finale a tutti questi periodi “e le streghe sulle scope”.
Per quanto riguarda l’ultima parte andiamo a toccare note dolenti e ricordi imbarazzanti. <_<


CITAZIONE
… e ho sentito qualcosa rompersi dentro di me e il calore della dolcezza mi ha invaso così come un fiume impetuoso che, dopo aver creato una breccia nella diga, si infiltra fino a quando non riesce a travolgerla.

Mi capita la stessa cosa quando ho grosse urgenze fisiologiche.
CITAZIONE
Il mio amore è esploso per te prepotente:

E gli effetti sono stati devastanti…


CITAZIONE
9 - Vi offrono una serata a teatro. Che spettacolo teatrale andreste a vedere con lui/lei?
Favola

Ti porterei a vedere una favola, perché le favole per loro natura hanno sempre un lieto fine.

Lieto fine?
LIETO FINE?!?! :o:
Danzare sui carboni ardenti, tagliarsi un piede e crepare non sono LIETO FINI! :angry:

CITAZIONE
Vorrei che imparassi che il bene trionfa sempre sul male

Ma l’erba grama non muore mai e la vostra adorabile streghetta incartapecorita vi perseguiterà finchè campa e anche quando sarà un orrido, fluttuante fantasma errante… :truce:

CITAZIONE
e che se anche tu dovessi essere inghiottito da una balena non sarebbe poi la fine del mondo: dovresti solo trovare un modo per farla starnutire!

O aspettare che digerisca. :shifty:
CITAZIONE
basta attraversare il bosco, stando attento al lupo.

Semmai il lupo dovrà stare attento a voi!

CITAZIONE
11 - Il colore dei suoi occhi vi ricorda...
La terra

I tuoi occhi sono profondi e carichi di vita, come la terra. La terra a cui si aggrappano le radici degli alberi per riceverne nutrimento e forza; la terra su cui vivono tutti gli animali grandi o infinitamente piccoli; la terra fertile in cui ogni seme muore per rinascere pieno di vita; la terra su cui camminiamo noi uomini, ingrati per i doni della nostra Grande Madre; la terra a cui affidiamo i nostri morti perché godano di un sonno sereno; la terra che inquiniamo ogni giorno di più ma che nei tuoi occhi risplende in tutta la sua virilità.

Le forze del nemico sono soverchianti. Inoltre dispongono di letali armi batteriologiche tipo bacini con annessi bacilli!
Per fortuna è rimasta un’eroica forza del male a tentare la rivincita sul bene!
IO!
*La strega crolla al suolo affetta da tutto il campionario delle malattie cardiache di questo mondo*

Il conto del reparto rianimazione del San Mungo andrà a quegli incontinenti amorosi dell’ amministratrazione!


Edited by Ida59 - 21/3/2011, 14:04
 
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Il Folletto
view post Posted on 21/3/2011, 12:28




Io odio le Principesse.
Sono tutte preoccupate solo ad una cosa: trovare il Vero Amore.
E, per trovarlo, sono disopste a tutto!
Si pungono con fusi per cadere in sonni incantati, mordono mele (ben sapendo che sono avvelenate) per far cascare il primo principe da strapazzo che passa per strada. Alcune si fanno rinchiudere in torri altissime con bestie feroci.
E tutte credono che noi folletti siamo a loro disposizione per tessere, pulire, cucinare, pettinare i loro lunghi capelli dorati
Sapete quanto ci vuole a pettinare i capelli di Raperonzolo? :truce:
Beh... da adesso poco... visto che le ho fatto visita con un paio di forbici tra le zampe.



Principessa

CITAZIONE
4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?[/size]
Drabble - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 5° anno, Sirius/Pers. originale

L’irruenza della primavera


L’esuberante primavera scintilla nel volto; ai primi raggi del sole la nuova vita esplode in tutto il suo vigore dopo la prigionia del lungo inverno.
Neppure Azkaban è riuscita a frenare l’irruenza di Sirius, solitaria stella che brilla nel mio firmamento.
Il suo coraggio è sempre lo stesso, fiore impetuoso che sfida le ultime gelate dell’inverno con quella risata impavida, quasi arrogante.
Una vena di follia si nasconde nelle ombre plumbee di occhi a lungo seppelliti nell’orrore e nuvole temporalesche a tratti oscurano il sole del suo sorriso spavaldo; poi scrolla le spalle, deciso, e torna il sereno della primavera.i

Sirius Blak mi ricorda una pianta che cresce qui nel bosco in primavera: l'ortica.
Piccola, brutta e cattiva. Che ti infastidisce solo alla vista, irritante e con quel colore verde rancido che farebbe vomitare anche il lupo cattivo.
E Sirius Black, proprio come l'ortica, spunta dove meno te lo aspetti, con lo guardo di chi gode nel farti del farti irritare.
Sì... l'ortica non ha gli occhi ma se vedesse la fastidiosa pianta dalla mia "altezza" posso garantivi che sembra che vi fissi con occhietti malefici e un ghigno beffardo.
E, proprio come Sirius Black, anche l'ortica ha resistito al gelo della neve e neppure la grandine l'ha uccisa o piegata al suo volere.
Lei e Sirius Black tornano sempre quando il sole spunta, si mostrano a tutti senza pudore. Irritanti e detestabili.
E' proprio vero... l'erba cattiva non muore mai.




CITAZIONE
E se doveste paragonarlo/a ad un elemento naturale, quale sarebbe?
Drabble - introspettivo - fic di Harry Potter: 5° anno, Sirius

Acqua


Acqua che tutto travolge e sommerge, anche la ragione.
Acqua limpida e cristallina che riflette lo spavaldo sorriso di Sirius Black, sempre sicuro che il suo nobile sangue sia dedito all’unica, giusta causa.
Acqua cupa e torbida, gorgo di sofferenza interiore mai rivelata, rinuncia di un bimbo rinnegato dai suoi genitori.
Acqua tiepida e carezzevole, suggello di un’amicizia che va oltre la morte, che nel figlio riflette il padre per tornare ad un passato che un lampo verde ha squarciato accendendo una notte durata dodici anni.
Acqua che pulisce e rigenera, spegnendo orribili ricordi che volevano rubare la felicità dell’anima .

Per uno come me che si fa il bagno solo quando piove, credere che un uomo possa essere paragonato all'acqua é un po' un insulto.
Quando vogliamo essere cattivi mandiamo gli altri folletti a farsi un bagno. Ci sono famiglie che si sono distrutte per questo.
L'acqua distrugge, porta via tutto con la sua irruenza lasciando solo macerie e terrore.
L'acqua gelata ti uccide con mille pugnali di ghiaccio lasciandoti senza fiato.
L'acqua é indomabile e imprevedibile.

Il paragone, però, é buono. Calza bene con il personaggio. Ma non ci sono solo lati positivi dell'acqua.



CITAZIONE
10 - Se fosse un’emozione sarebbe...
Drabble - introspettivo - fic di Harry Potter: 5° anno, Sirius

L’emozione di vivere


Un caleidoscopio di emozioni brilla sul volto appassionato di Sirius.
La gioia di vivere accende la risata spavalda e riscalda l’amicizia.
L’irruenza del coraggio esplode, incapace di fermarsi a pensare, a ragionare, a valutare cosa c’è dietro il Velo.
Pienezza di vita per recuperare ciò che è stato rubato, l’affetto e l’apprezzamento dei genitori nei verdi anni, l’amore di una donna e una famiglia tutta tua negli anni a seguire, seppelliti tra orrendi risucchi di felicità.
Ti aggrappi alla vita ridando fiato all’amicizia, passione mai spenta nel cuore, rimorso che ha salvato la tua anima negli anni di buia prigionia.

Un po' complicatello questo Sirius Black.
Ha fatto la fine che si meritava in fin dei conti.
Non si ferma a pensare, agisce d'instinto e alla fine cosa gli accede? Muore.
Beh gli sta bene.
Nel nostro bosco c'é un detto: Non vai alla carica contro un orso se sei grande come un coniglio.




CITAZIONE
11 - Il colore dei suoi occhi vi ricorda...
Drabble - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 5° anno, Sirius/Pers. originale

Occhi


Occhi grigi, profondi come il mare tempestoso che travolge e avvolge nell’appassionato e pericoloso amplesso.
Sirius, solitaria stella del mio firmamento: brillano gli occhi grigi nella lunga notte della disperazione e dell’orrore; scintillano di fredda vendetta, incupiti dal rimorso per la perdita degli amici; sfavillano d’affetto per un figlioccio ritrovato che rinnova l’effige dell’amicizia perduta.
Occhi d’argenteo mercurio, esuberanti di vita e d’incontrollata passione, venati da sprazzi cupi di follia; stella notturna del mio desiderio, luce coraggiosa che senza pensare si getta nella mischia per proteggere chi ama.
Occhi plumbei, che dallo specchio, di là dal Velo, rendono l’ultimo sorriso.

Occhi color cemento perché la morte ti ha preso dove lo mettiamo?
Io ci metterie anche un "Ora ora!" ma sono pensieri miei.
Avevo un cugino nella lontana Irlanda che si chiamava Oliver.
Un nome abbastanza idiota per un folletto ma questo non é importante.
Era esattamente come Sirius.
Impetuoso, irruento e curioso come una scimmia.
Aveva sempre desiderato viaggiare per il mondo. Superare la strada che separava il villaggio, nel caldo e sicuro bosco, per osservare la città con i suoi pericoli.
E' stato schicciato come una bacca matura non appena ha messo piede sulla strada asfaltata.
Sirius me lo ricorda molto.
Peccato che a noi folletti non sia permesso guidare...


Edited by Ida59 - 21/3/2011, 14:05
 
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Il Folletto
view post Posted on 21/3/2011, 12:58




Dark fire


CITAZIONE
1 - Gli occhi si aprono nel buio della notte. L’avete sognato e le immagini sono ancora chiare nella vostra mente...

Una delle prime cose che mi viene in mente é: non mangiare la peperonata prima di andare a letto!

CITAZIONE
Doppia drabble - romantico/dark/introspettivo - fic di Harry Potter: 7° anno, Voldemort/Pers. originale[/color]

Bruciare di passione
Apro gli occhi all’improvviso nella notte nera e fredda.
Un sogno nell’incubo o un incubo nel sogno?
Sfioro piano la mia pelle, timorosa del dolore che potrei sentire, ma è integra e liscia.
Sussulto arrivata all’avambraccio e mi manca il fiato: ricordo il fuoco ed i suoi occhi di sangue.
Sento di nuovo il suo corpo sopra il mio, bruciante passione che mi divora; le sue labbra sottili sono avide di baci, mai sazie di crudeli morsi; le lunghe dita, quasi scheletriche, incidono una profonda scia di possesso nella mia carne.
Eppure lo voglio, ancora, potente magia che mi sottomette e mi promette il potere tra le sue braccia che mi stringono in una spira soffocante, come se non potesse perdermi, come se lasciarmi significasse morire.
Passione infuocata, travolgente, dolore penetrante in un lungo urlo roco che si dissolve in un sibilo che sussurra il mio nome con perfida tenerezza.
Le sue labbra sono dolci, ora, leniscono il fuoco che mi divora mentre le lunghe dita sfiorano piano la mia pelle, leggere e delicate, a sanare ogni ferita inferta dalla passione. Il dolore svanisce e resta solo il desiderio di ricominciare.
Prigioniera o amante?
Sogno, incubo, ricordo o realtà?
Follia?


Mmmmmh.... questa é più schizzata di un chinghiale con le corne infilzate in un tronco d'albero!
Non mi piacerebbe incontrarla per strada.. no no!
Sono quasi certo che con il mio delicato fegato, troppo provato dall'alcool, potrebe farci un qualche intruglio per restare sempre giovane e... bella... sarà mai bella?
Mah. :blink:
E una che sogna un amante del genere deve aver preso troppi colpi alla testa da piccola... oppure ha un macabro gusto in fatto di uomini.




CITAZIONE
Flash-fic - romantico/dark/introspettivo - fic di Harry Potter: 6° anno, Voldemort/Bellatrix
<p align="center">Estate bruciata


Estate assolata, caldo bruciante che mi stringe tra le sue spire soffocanti.
Sulla mia pelle il suo respiro, rovente, nei miei occhi solo il fuoco del suo sguardo di sangue che m’incatena all’oscurità.
Le mie labbra aride anelano ad una stilla di pioggia, ma non esistono lacrime nell’abbraccio mortale di questo deserto riarso.
Sono sua, nel corpo e nella mente, nel cuore folle e nell’anima a brandelli: ha inciso il suo Marchio sul mio avambraccio, tanti anni fa, quando ero ancora giovane e bella e Azkaban non aveva deturpato il mio sensuale e lussurioso fascino.
Le sue dita scheletriche accarezzano i miei lunghi capelli neri, giocano con i riccioli ribelli, sinuose spire di serpente che cercano di intrappolarlo per non lasciarlo più fuggire.
Non è mio, non lo sarà mai, nessuna donna potrà mai possederlo; lui è il mio Signore, il mio Padrone, e la mia vita è fra le sue mani, ardente di desiderio e pronta al sacrificio totale.
Sta giocando col mio corpo, la sua lingua mi assaggia, mi vuole; brama il mio sangue, dono gradito e sempre reiterato, il mio sangue puro per raffinare il suo, peccato mortale di una madre che ha scelto di abbandonare la magia e lasciarsi morire d’amore.
Per questo il mio amato Signore rifugge l’amore, perché l’amore è morte, e so bene che sarà anche la mia fine.
Torrida estate che tutto brucia nel suo possente passaggio, estate di fuoco che si oppone al gelo silenzioso della morte e nella morte stessa si tramuta.
Neppure Lei lo avrà, anche la Nera Mietitrice sarà sconfitta dal potere dell’Oscuro Signore in questo tremendo scontro di cupe tenebre; io sola potrò dire d’averlo avuto, dentro di me, nel corpo e nella mente, padrone assoluto della mia folle ossessione, tetra ombra dei miei deliri.
Il sole splende, vivido e crudele, e m’accecano i suoi lancinanti raggi: nel buio solo un lampo verde, i suoi occhi rossi e la mia risata che immola un’altra vita sull’altare di questo mio folle amore.
Quando chiederà anche la mia vita, gliela darò con un sorriso di voluttà.
È sempre stata sua, dalla prima volta che lo vidi a casa dei miei genitori, ancora bambina: gli occhi neri più del nero, il volto bello come una divinità greca e un sorriso che sapeva ammaliare chiunque.
La vita ci ha irrimediabilmente cambiato nell’aspetto, ma Lui è sempre il mio Signore ed il mio amore è sempre uguale a quello della bimba stregata da quel suo sguardo straripante d’oscurità.

Ah ho capito!!!
E' un Cullen! Ciuccia il sangue, pallido, occhi strani, non muore mai... no?
Non é un fratello Cullen?
Pensavo....
Beh comunque questa non é normale, ha seri problemi con cui dovrà parlarne con un buon psichiatra.

Tralasciando le profonde cicatrici psicologiche di questa qui, questo brano mi é piaciuto. Un tratto folle per descrivere una folle.
Bello ed é raro che io dica una cosa del genere.
Quindi autrice trascriviti questo pezzo perché non so quando ricapiterà un'occasione del genere.


CITAZIONE
Siete riusciti a conoscerlo/a. Descrivete la situazione e le vostre emozioni e sensazioni.
Flash-fic - romantico/dark/introspettivo - fic di Harry Potter: Pre-Malandrini, Voldemort/Bellatrix

Bruciante possesso


Era la calda estate del mio diciassettesimo compleanno.
Diventavo maggiorenne, finalmente padrona di me stessa, ed ero bella e altera, come si conviene ad una purosangue della nobile e antica casata dei Black.
Ed ero innamorata, perdutamente innamorata, ma non del mio promesso sposo, il bel Rodolphus dagli occhi d’ametista, giovane Mangiamorte.
No, era Lui, l’Oscuro Signore era il mio idolo, il mio amore, ciò che con tutte le forze bramavo.
Lord Voldemort e il suo Marchio Nero.
Il segno del suo bruciante possesso nella mia carne.

Fu il regalo per il mio diciassettesimo compleanno da parte di mio padre.
Mia madre sorrideva, orgogliosa genitrice e impeccabile organizzatrice dello sfarzoso ricevimento.
Lord Voldemort sembrava attirare su di sé ogni luce e trasformarla nell’oscurità che sempre l’attorniavano: il volto pallido, incorniciato dai corti capelli corvini, scintillava come neve immacolata sull’elegante abito nero e sul mantello di tenebra che l’avvolgeva
Il suo sorriso mi affascinava, perso in quei lineamenti cerei, vagamente deformati dalle ombre che lo pervadevano; i suoi occhi neri mi ammaliavano, attraendomi nel rogo infuocato di un’anima lacerata eppure potente.

- Così, Bellatrix…
Il mio nome sibilò nel buio sulle sue labbra sottili, promessa di futuro bramato.
- … vuoi congiungerti a me?
C’era qualcosa di lascivo in quelle parole, che mi fece rabbrividire.
- Vuoi che il mio fuoco nero ti penetri e ti possieda?
Sì, sì, sì.
Non riuscivo a parlare, ma quella era la mia risposta, quello il mio solo desiderio.
- Vuoi essere mia per sempre?

Nessuno, mai, aveva avuto quell’onore.
Nessuno aveva ricevuto il suo Marchio prima ancora di finire la scuola e, a me, mancava ancora l’ultimo anno.
Ma ero disposta a tutto per averlo, per condividere il suo potere e la sua oscurità.
Anche a donargli il mio corpo… e la mia vita, quando l’avesse chiesta.
E Lui quella notte prese tutto, il mio corpo e la mia anima, la mia gioventù e il mio futuro.
Ora il suo bruciante possesso è sul mio braccio, il suo fuoco mi divora e non desidero altro che penetri ancora in me, come in questa prima, indimenticabile notte in cui ho scoperto l’amore.

Che culo conoscere un pazzo assassino!
Che fortunella che sei Bellatrix... vieni qui che ho una bella camicia bianca con le maniche luuuuunghe luuuunghe da farti provare. :soppracciglio:



CITAZIONE
Flash-fic - romantico/dark/introspettivo - fic di Harry Potter: 6° anno, Voldemort/Bellatrix[/color]
<i>

Bruciare


Silenzio e buio, intorno a me, proprio come se fossi ancora ad Azkaban.
Sento il gelo dei Dissennatori che ancora mi avvolge, anche in questa prima estate di libertà.
Un fruscio, come di una serpe nel terreno arido.
Forse l’ho solo immaginato, forse disperatamente bramo ciò che non accadrà mai più.
Un sibilo sottile e sensuale fende l’aria e mi accarezza le orecchie:
- Bellatrix…
Il cuore mi balza in petto:

E anche il mio immaginando la scena.
Qui serve anche il pannollone.



CITAZIONE
- Mio Signore! – esclamo inchinandomi a baciare l’orlo di fumosa tenebra della sua veste.
- Quanto tempo… mia Bellatrix!
I nostri sospiri s’incrociano nell’aria nera della notte illuminata solo dal fuoco dei suoi occhi.
Siamo tremendamente cambiati, entrambi.
Il tempo ed Azkaban mi hanno rubato bellezza e fascino.
L’immortalità gli ha rubato l’anima.

Che bella coppia! :soppracciglio:

CITAZIONE
Ma il mio amore non è cambiato.
Non cambierà mai.
Sono sua, per sempre.
Il fuoco arde nei suoi occhi e brucia la mia carne.
Non ho più freddo, ora.
Allunga le sue bianche dita scheletriche e mi sfiora il viso in una carezza che mi brucia la pelle:

- Non mi toccare! Non mi toccare! Va che uso il DDT!


CITAZIONE
- Sei sempre mia, Bella, com’eri un tempo? – sussurra in un sibilo colmo di desiderio.

- Ma manco morta!

CITAZIONE
Incredula spalanco gli occhi: il Mio Signore mi vuole, ancora, anche se gli anni di prigionia hanno inciso pesanti segni sul mio corpo e sul mio volto sfiorito.
Annuisco, il sorriso che m’illumina il volto.
Sono ancora bella ai suoi occhi, come lui lo è ai miei.
Come lo sarà per sempre.

Vai a capirle le donne...

CITAZIONE
Inclina il capo e mi sorride, il bianco volto illuminato dal fuoco dei suoi occhi. Mi tende una mano:
- Vieni…

In che senso? :blink:

CITAZIONE
Chiudo gli occhi e tremo.
Il suo fuoco mi brucerà, ancora, e mi farà sua.
Ed io voglio solo bruciare, nel corpo e nell’anima…

Se vuoi bruciare ti presto un cerino. :woot:

Edited by Ida59 - 21/3/2011, 14:06
 
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view post Posted on 21/3/2011, 13:12
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CITAZIONE
Quando vogliamo essere cattivi mandiamo gli altri folletti a farsi un bagno.
[...]
Nel nostro bosco c'é un detto: Non vai alla carica contro un orso se sei grande come un coniglio.

Carini i detti dei Folletti... :D

Certo che, tra Strega e Folletto, i poveri scrittori-giocatori sono messi male... per fortuna c'è la fata che lenisce ogni dolore...


 
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view post Posted on 21/3/2011, 13:24




Aunt in love


CITAZIONE
3 - Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto...
Innocenza
Ti sei addormentato sul divano, cullato dal suono della mia voce che leggeva un vecchio libro di favole: le scarpe a terra e la felpa sulla poltrona. Ti copro con una coperta perché tu non senta freddo, poi ti sfioro la fronte con le labbra e ti auguro un sonno tranquillo. Mi allontano, ma non resisto alla tentazione di voltarmi ancora una volta ad ammirare la pace disegnata sul tuo volto: indifeso come una farfalla, ignaro del male e del dolore, sogni quello che già hai. Dipendi in tutto da noi, eppure non sei spaventato: sai che noi ti proteggeremo.

Bisogna stare attenti a chi lasciate dormire sul divano.
Per noi creature delle favole entrare dalle finestre e dai camini é un gioco da ragazzi.
E poi le farfalle non sono indifese, i disegni sulle loro ali sono mezzi di difesa potentissimi. Certo hanno la longevità di un temporale estivo ma la loro vita é bella porprio perché così breve.
Un bambino che dorme sul divano é una bella immagine.
Credo che sia la madre quella che parla o forse una nonna...
Stranamente mi é piaciuta.


CITAZIONE
4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?
Vita
Tu sei la primavera arrivata dopo un lungo inverno, dove tutto era grigio. Io non sapevo cosa fosse la luce perché avevo sempre vissuto avvolta da una nebbia cui ero abituata. Tu sei arrivato portando i colori della felicità e dell’innocenza, senza riguardo per le abitudini del mio cuore. Io camminavo senza nemmeno rendermene conto. Tu hai portato la vita e l’entusiasmo a chi credeva di non averne bisogno. Io non ritenevo di essere capace di amarti, non ero convinta che esistessero sentimenti assoluti, infiniti. Tu sei l’amore e qualunque altra emozione che nutre gratuitamente chiunque gli stia intorno.

Miiii pettinare una pulce é più interessante.
La nebbia può sempre essere una dolce culla che ti nasconde la crudeltà del mondo.
Non sottovalutiamo la nebbai e le sue capacità.
Non crediamo che un raggio di luce che perfora le tenebre sia sempre un segno positivo.
Ho visto gente impazzire per aver scoperto cosa c'é oltre il velo di nebbia che li seprava dal mondo.




CITAZIONE
6 - E se doveste paragonarlo/a ad un elemento naturale, quale sarebbe?
<i>

Il vento


Amo il vento caldo, fresco, gelido; delicato nelle sue carezze, violento e devastante nella sua forza.
Amo il vento che gioca a nascondino tra le cime degli alberi e rincorre le nuvole del cielo; che visita le cime delle montagne, cavalca le onde del mare e spoglia i fiori nei campi. Amo il vento che viaggia di paese in paese, senza sosta, vagabondo, pellegrino e ogni cosa raccoglie e conosce. Tu sei il vento della mia vita: tu accarezzi, sconvolgi, giochi, apprendi. Tu passi inconfondibile e sollevi le foglie morte, facendole danzare in un vortice di vita e di colori.

Mamma.... basta!!! Troppo mlenso, troppo zuccheroso!
BASTA!!!
Devo sfogarmi! Datemi qualcuno da mordere!!!!


CITAZIONE
7 - Siete riusciti a conoscerlo/a. Descrivete la situazione e le vostre emozioni e sensazioni.

9 Gennaio 2006


Ti ho visto oggi per la prima volta dopo nove mesi che ti aspettavo e ho sentito qualcosa rompersi dentro di me e il calore della dolcezza mi ha invaso così come un fiume impetuoso che, dopo aver creato una breccia nella diga, si infiltra fino a quando non riesce a travolgerla.
Ora dormi, con i pugni chiusi e il visetto sereno, ignaro di tutto quello che imparerai e di quante persone intorno a te conoscerai. Il mio amore è esploso per te prepotente: senza più barriere, senza più alcuna difesa, il mio cuore ti appartiene in maniera completa, assoluta.

Si dai... strappatelo e mandaglielo via gufo.

CITAZIONE

Favola


Ti porterei a vedere una favola, perché le favole per loro natura hanno sempre un lieto fine. Vorrei che imparassi che il bene trionfa sempre sul male e che se anche tu dovessi essere inghiottito da una balena non sarebbe poi la fine del mondo: dovresti solo trovare un modo per farla starnutire! Vorrei che tu sapessi che le persone che ti amano non ti abbandonano mai, per quanto, a volte, tu possa sentirle lontane: basta attraversare il bosco, stando attento al lupo. Vorrei che fossi certo che un bacio di vero amore può davvero risvegliare da un sonno profondo.

Non mi piacciono i lieti fini.
Specilamente perché ve li siente inventati voi umani per sopportare il mondo in cui vivete.
Cenerentola non finisce bene coe credete.
Binacaneve é ancora sotto la teca di cristallo.
Mentre la Sirenetta é rimasta su quello scoglio per giorni fino a quando non si é sentito un buon profumino di pesce alla brace.
E Pinocchio... il caro vecchio burattino... é finito per diventare uno stuzzicandeti.
Mi piace la vostra illusione umana che tutto possa essere risolto con il famoso bacio.
E mi piace l'idea del Folletto bastardo che vi distrugge il vostro bellissimo mondo incantato.


CITAZIONE
11 - Il colore dei suoi occhi vi ricorda...
<i>

[size=7]La terra


I tuoi occhi sono profondi e carichi di vita, come la terra. La terra a cui si aggrappano le radici degli alberi per riceverne nutrimento e forza; la terra su cui vivono tutti gli animali grandi o infinitamente piccoli; la terra fertile in cui ogni seme muore per rinascere pieno di vita; la terra su cui camminiamo noi uomini, ingrati per i doni della nostra Grande Madre; la terra a cui affidiamo i nostri morti perché godano di un sonno sereno; la terra che inquiniamo ogni giorno di più ma che nei tuoi occhi risplende in tutta la sua virilità.

Oh non posso che avere una fitta di nostalgia verso la mia tana mentre leggo questo pezzo.
E il mio piccolo cuore sussulta quando ripensa al suo terriccio morbido e accogliente, alle fidate radici che mi proteggono e agli amici che vivono accanto a me.
La terra... ventre nutriente e difesa sicura.
Nonostante tutto il miele che hai verstao con le tue parole con questo ultimo pezzetto hai toccato il mio punto debole.
Bello e toccante, complimenti.

Edited by Ida59 - 21/3/2011, 14:06
 
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view post Posted on 21/3/2011, 14:09
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I ♥ Severus


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Ricordo a Fata, Strega e Folletto di indicare sempre in size 14 colore giallo il nick dell'utente di cui stanno commentando le storie.
 
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La Fata
view post Posted on 22/3/2011, 19:30




Ed eccomi tornata a leggere e commentare questo terzo splendido lavoro della dolcissima scrittrice dal romantico nick! Tutto ciò non può promettere che bene, sono davvero curiosa di sapere a chi abbia deciso di dedicare le odi del proprio tenero cuoricino, la nostra appassionata amica ;)


Aunt in love

CITAZIONE
3 - Un camino acceso, un indumento abbandonato sul bracciolo della poltrona, il candelabro a rischiarare l’angolo del piccolo tavolo dove è appoggiato un libro aperto...

Innocenza


Ti sei addormentato sul divano, cullato dal suono della mia voce che leggeva un vecchio libro di favole: le scarpe a terra e la felpa sulla poltrona. Ti copro con una coperta perché tu non senta freddo, poi ti sfioro la fronte con le labbra e ti auguro un sonno tranquillo. Mi allontano, ma non resisto alla tentazione di voltarmi ancora una volta ad ammirare la pace disegnata sul tuo volto: indifeso come una farfalla, ignaro del male e del dolore, sogni quello che già hai. Dipendi in tutto da noi, eppure non sei spaventato: sai che noi ti proteggeremo.

Ma chi sarà mai colui che ha saputo scaldare il tuo cuore, mia cara, con tanta semplicità e freschezza, le stesse che leggo in questo tuo tenerissimo sentimento? Sarà forse un bimbo, incantevole, sul cui volto aleggia la pace del sonno, sapientemente descritto indifeso come una farfalla? :wub: Un paragone davvero delizioso, di quelli che mi fanno andare in brodo di giuggiole, in cui avverto tutto il trasporto e la premura infiniti che provi per questo lui, tanto fortunato da poter godere del tuo amore e della tua dedizione illimitati! Ma so che devo proseguire nella lettura per comprendere qualcosa di più...



CITAZIONE
4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?

Vita


Tu sei la primavera arrivata dopo un lungo inverno, dove tutto era grigio. Io non sapevo cosa fosse la luce perché avevo sempre vissuto avvolta da una nebbia cui ero abituata. Tu sei arrivato portando i colori della felicità e dell’innocenza, senza riguardo per le abitudini del mio cuore. Io camminavo senza nemmeno rendermene conto. Tu hai portato la vita e l’entusiasmo a chi credeva di non averne bisogno. Io non ritenevo di essere capace di amarti, non ero convinta che esistessero sentimenti assoluti, infiniti. Tu sei l’amore e qualunque altra emozione che nutre gratuitamente chiunque gli stia intorno.

Appassionate e struggenti: come sono belle le tue parole dedicate a chi si è ancora rivelato come destinatario di questo meraviglioso sentimento, anche se potrei aver colto qualche indizio che mi fa intuire qualcosa... ;) Ma non voglio dare ancora un volto preciso a colui che ti ha conquistato, con la dolce irruenza della primavera profumata e fiorita che risveglia i sensi dopo il lungo freddo invernale. Anche questo confronto è splendido e descrive perfettamente ciò che prova un cuore innamorato. Che meraviglia! Le tue poche, semplici righe colme di affetto e calore mi hanno conquistato :rolleyes:



CITAZIONE
6 - E se doveste paragonarlo/a ad un elemento naturale, quale sarebbe?

Il vento


Amo il vento caldo, fresco, gelido; delicato nelle sue carezze, violento e devastante nella sua forza.
Amo il vento che gioca a nascondino tra le cime degli alberi e rincorre le nuvole del cielo; che visita le cime delle montagne, cavalca le onde del mare e spoglia i fiori nei campi. Amo il vento che viaggia di paese in paese, senza sosta, vagabondo, pellegrino e ogni cosa raccoglie e conosce. Tu sei il vento della mia vita: tu accarezzi, sconvolgi, giochi, apprendi. Tu passi inconfondibile e sollevi le foglie morte, facendole danzare in un vortice di vita e di colori.

E come rimanere insensibili, di fronte alla carezza del vento che diventa essenza di respiro quando gioca come dolce brezza fra i capelli, e ti lascia sconvolta e stordita quando invece soffia forte, per mettere dispettosamente a soqquadro i sensi? Davvero delizioso anche questo paragone, cara Aunt, in cui sento e vedo le mani delicate e invisibili del tuo amato, così come l'aria capricciosa e delicata, passare sul tuo volto ad accarezzarlo con leggiadria.



CITAZIONE
7 - Siete riusciti a conoscerlo/a. Descrivete la situazione e le vostre emozioni e sensazioni.

9 Gennaio 2006


Ti ho visto oggi per la prima volta dopo nove mesi che ti aspettavo e ho sentito qualcosa rompersi dentro di me e il calore della dolcezza mi ha invaso così come un fiume impetuoso che, dopo aver creato una breccia nella diga, si infiltra fino a quando non riesce a travolgerla.
Ora dormi, con i pugni chiusi e il visetto sereno, ignaro di tutto quello che imparerai e di quante persone intorno a te conoscerai. Il mio amore è esploso per te prepotente: senza più barriere, senza più alcuna difesa, il mio cuore ti appartiene in maniera completa, assoluta.

Mi rendo conto di aver capito solo ora che le splendide parole sono dedicate al tuo nipotino, vero? :wub: :wub: :wub: Ora capisco tutto: quale amore più grande può esistere di quello verso una vita che si è appena affacciata al mondo? Nessuno! Se già mi ero semi sciolta leggendo le precedenti dediche, adesso mi sono sciolta definitivamente e non posso far altro che augurare ad entrambi tanta felicità. E poi... ho letto giusto? E' nato il 9 gennaio, lo stesso giorno di Severus? Incredibile, zietta fortunata: se è un maschietto, allora hai la certezza che sarà sicuramente un grande uomo! ;) :P





CITAZIONE
9 - Vi offrono una serata a teatro. Che spettacolo teatrale andreste a vedere con lui/lei?

Favola


Ti porterei a vedere una favola, perché le favole per loro natura hanno sempre un lieto fine. Vorrei che imparassi che il bene trionfa sempre sul male e che se anche tu dovessi essere inghiottito da una balena non sarebbe poi la fine del mondo: dovresti solo trovare un modo per farla starnutire! Vorrei che tu sapessi che le persone che ti amano non ti abbandonano mai, per quanto, a volte, tu possa sentirle lontane: basta attraversare il bosco, stando attento al lupo. Vorrei che fossi certo che un bacio di vero amore può davvero risvegliare da un sonno profondo.

Che pensiero attento e premuroso. :wub: Sento già che sarai un'ottimo punto di riferimento per lui, quando inizierà a muovere i primi passi e ad aprire gli occhi curiosi su ciò che lo circonda. La tua figura sarà importante e fondamentale, per imparare che nella vita esiste anche al possibiltà di essere felici ;)



CITAZIONE
11 - Il colore dei suoi occhi vi ricorda...

La terra


I tuoi occhi sono profondi e carichi di vita, come la terra. La terra a cui si aggrappano le radici degli alberi per riceverne nutrimento e forza; la terra su cui vivono tutti gli animali grandi o infinitamente piccoli; la terra fertile in cui ogni seme muore per rinascere pieno di vita; la terra su cui camminiamo noi uomini, ingrati per i doni della nostra Grande Madre; la terra a cui affidiamo i nostri morti perché godano di un sonno sereno; la terra che inquiniamo ogni giorno di più ma che nei tuoi occhi risplende in tutta la sua virilità.

Mi sembra quasi di averli davanti questi occhi grandi e innocenti. Gli occhi di un bambino sono la cosa più bella che possa esistere, due piccoli pozzi di tenerezza in cui si cade senza speranza di riemergere, ed è chiaro di come quelli del tuo piccolino abbiano già esercitato il loro incredibile potere ammaliante. Devono essere davvero meravigliosi, se anche hanno lo stesso colore della Terra così come hai ben descritto. Grazie per le bellissime emozioni che mi hai regalato. :wub:

Anche per oggi, dopo essermi deliziata di nuove, stupende dediche traboccanti d'amore, vado a ritirarmi nel piccolo rifugio nascosto tra fiori profumati, ai margini del bosco. Ma tornerò il prima possibile per dedicarmi a voi e ai vostri pensieri incantati, non temete!
 
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view post Posted on 24/3/2011, 11:43
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CITAZIONE (Ida59 @ 20/3/2011, 18:19) 
Mi rivolgo a chi, per MP, per mail o in questa stessa discussione, aveva comunicato di essere interessato a partecipare al gioco.
La scadenza sarebbe per fine mese: ce la fate a rispettarla o avete bisogno di una proroga? Per non svelare il vostro nome rispondetemi tramite MP, grazie.


La scadenza del gioco è prorogata fino alla fine di aprile.
 
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La Fata
view post Posted on 26/3/2011, 16:14





Oggi dedicherò la mia soave attenzione agli scritti della leggiadra creatura nel cui nick sento vibrare le note dei romantici richiami all'amore più totale. La dolcezza racchiusa nel tuo nome mi fa già pregustare il delizioso sapore del miele con cui sarà senz'altro ingentilita la tua splendida dedica :wub:




Luna di miele


CITAZIONE
1 - Gli occhi si aprono nel buio della notte. L’avete sognato e le immagini sono ancora chiare nella vostra mente...


Lacrime d’umanità



Sto correndo all’impazzata tra gli alberi, la bacchetta stretta tra le dita, del tutto inutile: nel terrore che mi attanaglia non ricordo alcun incantesimo che possa fermare un lupo mannaro. La mia mente è vuota, sconvolta, ma forse non esiste proprio nulla che li possa fermare.
Non dovevo essere qui, ero stata avvertita, ma la spavalda curiosità dei Black ha avuto il sopravvento su ogni ragionevolezza: volevo assistere alla sua trasformazione.
Mi ero nascosta bene nel bosco, ma ho sottovalutato l’odorato della bestia: mi ha individuato subito e l’unica cosa che mi resta da fare adesso è fuggire, fuggire quanto più veloce possibile.
Le gambe tremano e di nuovo incespico tra le radici scoperte e barcollo mentre i rami mi sferzano il viso: percepisco la sua presenza alle mie spalle, sempre più vicina, sento il suo odore forte e l’ansimare famelico del suo ringhio.
Inciampo ancora e cado a terra: è la fine!
Chiudo gli occhi, terrorizzata, mentre sento il suo peso schiacciarmi a terra e bloccarmi senza pietà.
Il suo odore selvatico mi pervade le narici, mentre l’alito caldo e umido mi sfiora il viso.
Poi il ringhio si tramuta in un guaito straziato e il tempo sembra fermarsi mentre il suo peso si fa leggero su di me.
Trovo il coraggio estremo di riaprire gli occhi e il mondo muta davanti al mio sguardo sconvolto.
La luna brilla, astro d’argento nel nero della notte, condanna inesorabile della bestia.
Il lupo mi guarda, ansimante, e nei suoi occhi nocciola iniettati di sangue scorgo un lampo d’umanità annegato in un lago di dolore.
"Remus…" la mia voce solo un flebile sussurro.
Geme la bestia, piange l’uomo racchiuso in lei, si dibatte l’umanità sotto l’argentea cascata di luce lunare.
Un gemito, un sospiro, poi una lacrima brilla, retaggio dell’uomo che non si rassegna a perdere se stesso.

*


Mi sveglio di colpo.
Un sogno tremendo, un incubo spaventoso.
Mi giro piano nel letto, attenta a non svegliarti, e accarezzo con tenerezza i tuoi capelli striati da troppi fili grigi per la tua età.
Non è un sogno, ma solo la nostra realtà, il nostro primo incontro, il momento in cui è nato un amore dolce e forte, incrollabile davanti alle tante avversità della vita.
Sfioro la tua fronte con le labbra e torno a dormire, accoccolata vicino al lupo che, per amore, ha vinto se stesso.

Come avevo previsto, leggo commossa della forza estrema di un incredibile sentimento che ha saputo trasformare una terribile realtà, andando a sfidare anche le leggi fisiche della natura per vincerle, andando oltre qualsiasi ostacolo, anche a quello apparentemente più insuperabile. Che brano romantico, coinvolgente, struggente. Come è adorabile la determinazione con cui lei, per amore e con estremo coraggio, scende in competizione con il mostro che alberga in lui e lo strappa dalle sue grinfie, restituendogli una vita normale: che storia meravigliosa... come si può rimanere insensibili davanti allo splendido trionfo di una passione così assoluta? :wub: :wub:




CITAZIONE
4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?


Dolce malinconia d’autunno



Le foglie cadute rotolano lente sul prato, sospinte piano dall’umido vento autunnale, in un turbinio di colori caldi che si riflettono nelle tue profonde iridi nocciola screziate di bagliori dorati nel sole morente.
Il malinconico autunno si adagia piano sul tuo viso stanco, nell’attesa di questa nuova notte che ti porterà ancora via da me, a lottare contro te stesso, contro la maledizione che, senza tua colpa, ha reso tremenda e solitaria la tua vita.
Freme e scalpita il lupo, mentre la tua mano dolcemente mi sfiora viso e le tue labbra lambiscono piano le mie in una languida carezza che sembra interminabile: ogni volta mi chiedo come riesci ad essere così dolce e tranquillo anche quando la bestia si è ormai risvegliata in te.
Mi sorridi, e gli ultimi raggi del sole che s’inabissa accendono di riverberi d’oro i tuoi occhi in cui leggo una malinconia profonda che mi stringe il cuore.
"Non andare, Remus…resta con me… non ho paura!"
Il tremito della mia voce mi sconfessa, mentre un lampo di dolore lacera il nocciola dorato dei tuoi occhi lasciando filtrare il riflesso di sangue dell’ultimo raggio del sole.
Il vento si alza di colpo, umido della pioggia imminente, e le foglie turbinano nell’aria, si scontrano in scie vorticanti, gialle, arancioni, rosse, marrone bruciato, ambra dorata, bronzo, tanti caldi colori autunnali ad annunciare il freddo della notte e della tua sofferente solitudine.
Ritroverò queste stesse foglie fra i tuoi abiti sgualciti e nei capelli arruffati, domattina, insieme a nuovi graffi sul tuo dolce viso, il sangue da poco rappreso, la disperazione profonda nei tuoi occhi spenti.
Ma ancora avrai vinto la tua lotta solitaria contro una natura bestiale che non è la tua, nel folto del bosco, lontano da ogni essere umano cui potresti nuocere.
Mi chiedo se la tua meravigliosa dolcezza è così struggente proprio per compensare l’altro lato, quello che ogni mese rifiuti e che da sempre ti tortura, straziandoti l’anima e il corpo.
Non farai del male a nessuno, lo so con assoluta certezza, ormai: te la prenderai solo con te stesso e con insensibili e forti cortecce, e i loro frammenti saranno nella tua bocca, quando il sole sorgerà di nuovo, e avranno lacerato le morbide labbra che tanto amo.
Pioverà, questa notte, e tu vagherai ululando nella nebbia, combattendo strenuamente per l’umanità che non hai mai perduto; ti stringerò fra le braccia quando la luna tramonterà, orribile aguzzina della tua vita, e ti sentirò tremare intirizzito dal freddo e bagnato fino alle ossa, ma nei tuoi occhi sfolgorerà di nuovo l’amore ed io mi perderò nel tuo sguardo colmo di malinconia mentre la tua mano sfiorerà piano il lieve gonfiore del mio ventre e il mio nome sarà sulle tue labbra, dolce come sempre:
"Dora…"

Sento mille deliziosi brividi percorrermi la pelle, grazie alle tue stupende parole, dolcissima Luna, piccole perle luminose dedicate ad un altrettanto dolcissima creatura, sfortunata ma allo stesso tempo fortunata ad aver incontrato il vero amore. Hai scritto un delicato capolavoro denso di emozioni che toccano e scaldano il cuore, e hai colto l'essenza squisita di un uomo costretto e convivere ed accettare una terribile maledizione senza fine, con una pacata rassegnazione che lo colloca un gradino sopra rispetto a molti altri personaggi della saga.




CITAZIONE
8 - Il sole batte radente sul prato bagnato dalla rugiada del mattino, riempiendo l’aria di riflessi colorati e irreali. Dal nulla una figura si staglia in controluce…


Orgoglio e amore



Il sole batte radente sul prato bagnato dalla rugiada del mattino, riempiendo l’aria di riflessi colorati e irreali. Dal nulla una figura si staglia in controluce… confondendosi con gli alberi, sagome nere in lontananza.
Strizzo gli occhi per cercare di vedere meglio nel crudo controluce del mattino mentre mi stringo nel mantello, infreddolita.
La figura appena uscita dal bosco barcolla e avanza lentamente, provata da una lunga notte di lotta contro se stessa.
Tiro un lungo sospiro di sollievo.
La luna è tramontata e tu sei di nuovo libero di tornare da me.
Corro veloce nel prato, la mano a stringere al petto il pacco colmo di cibo caldo: sei sempre tremendamente affamato dopo queste notti, e la tua fame ti fa felice, lo so, rassicurandoti che ancora una volta non hai fatto del male a nessuno.
Ti butto le braccia al collo; sì, so che non vuoi che lo faccia: temi che possa cogliere l’odore selvatico della bestia che di nuovo si è impossessata di te. So che preferiresti tornare a casa di nascosto, lavarti e buttarti sul letto, ma io ti amo, ed amo anche questo effluvio che non ti appartiene.
I tuoi occhi sono cerchiati ed un lungo graffio dalla guancia si perde tra i capelli sporchi di terra, il sangue ormai secco. Ti sfioro appena il viso pallido e stanco, mentre cerchi di sottrarti al mio tocco: ogni mese è la stessa storia e devo sempre convincerti che il mio amore per te non è mutato e che tu, soprattutto, meriti sempre il mio amore.
Cerchi di non darlo a vedere, ma lo so che sei affamato dopo aver scorazzato tutta la notte per il bosco: il tuo odorato è particolarmente sensibile dopo la notte di luna piena e hai già compreso che nel pacco c’è una succulenta bistecca al sangue, sì, proprio la tua preferita.
Fremi ma ti trattieni e non allunghi la mano: quando lo fai, poi, con un tenero gesto mi sfiori il ventre, timido e insicuro, come se non fosse più tuo diritto farlo dopo la notte di plenilunio.
Hai paura, lo so, e ce l’ho anche io.
Ma il nostro bimbo sarà normale, vedrai, ed assomiglierà a te, spero!
Ti allungo il pacchetto; l’uomo lo apre piano, quasi riluttante, ma il lupo che è rimasto nel fondo dei tuoi occhi dà loro un brillio famelico di cui ti vergogni, così abbassi lo sguardo e mentre le tue mani tremano toccando appena la carne che il lupo vorrebbe sbranare, mormori a disagio:
"Non dovevi…"
Ti sorrido e ti porgo piatto e posate per questo originale pic-nic mattutino: moriresti di fame pur di non farti vedere da me divorare la carne come il lupo invece bramerebbe.
"… spendere tutti questi soldi per me..."
La tua voce è dolcissima e un nodo alla gola mi impedisce di parlare, di dirti quanto ti amo e quanto sei importante per me.
"… soprattutto ora che sei rimasta senza lavoro a causa mia…"
I miei occhi brillano quando incontro il tuo sguardo e, mentre io leggo nelle tue iridi nocciola l’amore che dissolve il lupo, tu leggi sul mio volto l’infinito orgoglio d’essere tua moglie e la madre di tuo figlio.

Assolutamente tenera questa scena in cui si legge tutta la squisita dedizione di una donna tanto speciale, che trascende la semplice attrazione fisica e va oltre con un gesto d'amore altissimo. Lei accetta tutto di lui, anche il suo essere "mostro" per quella volta al mese, e gli porge il cibo con un gesto carico di attenzione e premura commoventi, sapendo esattamente ciò di cui ha bisogno il proprio uomo in quel momento. Che meraviglia, resa ancora più sfavillante dalla presenza della piccola creatura che sta crescendo in lei, e davanti alla quale perfino " la bestia" china il capo soggiogata, lasciando in modo totale spazio all'uomo che sarà incantevole padre.



CITAZIONE
11 – Il colore dei suoi occhi vi ricorda…


Un istante d’eternità



Occhi nocciola, intensi e luminosi.
Ambra solare, miele di dolcezza, dorata tristezza.
La tua difficile vita ti scorre negli occhi, bimbo amato e quasi perduto per un’offesa ad un essere abominevole; un vecchio saggio e canuto ti permise un’adolescenza normale, protetta dai rami di un platano e circondata d’amicizia; poi solo solitudine, sofferenza e stenti sotto gli implacabili raggi della luna, tua maligna matrigna.
Dolce malinconia, melodia d’un sorriso mai negato, tenerezza di cioccolato.
Mi guardi e sorridi, timido, come se non potessi osare, come se tu non sperassi più nella felicità.
Occhi nocciola, come il tuo folto manto nelle notti di luna.
Occhi di calda umanità a lottare contro il gelo lunare.
Occhi tristi, colmi del rimpianto di una normalità sconosciuta, sopraffatti dal dolore e dalla paura di quell’argentea sfera che ogni mese ti condanna, innocente.
Occhi pieni d’amore che non sanno lasciarsi andare, felicità negata in una colpa che non è tua.
Dolci occhi d’amante che di giorno mi sorridono, ma fuggono nella notte, timorosi di farmi male, quando l’argento dell’astro notturno si trasforma nelle sbarre che ingabbiano la tua umanità.
Occhi tormentati di padre: temi che le tue colpe ricadano sul figlio e cerchi una fuga impossibile.
Occhi nocciola, pentiti, colmi d’amore, che sorridono a un incerto futuro mentre mi stringi forte tra le braccia e accarezzi con tenerezza il ciuffo turchese di nostro figlio.
Occhi nocciola, felici, che incontrano i miei in un istante d’eternità.
Occhi pieni di luce, che finalmente sorridono e sperano nel futuro.

Occhi chiusi, spenti, sotto il cielo nero della Sala Grande.
Non c’è la luna.
Non ha più alcuna importanza, ora.
Sei libero, ma non lo sai.

Di noi è rimasto solo nostro figlio e il ricordo del nostro amore.

Lasciati dire, mia cara, che questi sono versi straordinari di pura poesia! Una incantevole dedica che profuma di fiori sbocciati nel cuore, boccioli delicati e corolle perfette che mi ricordano tanto il sentore leggiadro di casa :wub: Complimenti per la tua straordinaria capacità nell'aver composto un canto d'amore così intenso e ardente, in grado di recare beneficio agli animi e segno tangibile della grandezza del tuo cuore gentile.

Ritorno al mio piccolo rifugio fiorito. Ora che la primavera sta sbocciando, finalmente, colori e profumi stanno ammantando le piccole case delle fate e inondando di luce e calore i margini del bosco; perciò, mi perdonerete se vado in fretta a godere di questa meraviglia, promettendovi però di tornare a trovarvi prima possibile, care scrittrici :wub:
 
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view post Posted on 29/3/2011, 11:44
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I ♥ Severus


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Vi ricordo che il gioco si basa sull'anonimato dei partecipanti affinchè si sentano pienamente liberi di esprimersi, e lo stesso vale per le identità di Fata, Folletto e Strega. Chiunque dovesse eventualmente capire qual è la persona celata sotto il nick è vivamente pregato di restare zitto.
Tutti gli utenti sono liberi di commentare le storie ed esprimere il proprio parere sulle stesse ma, per favore, non dite che non siete state voi a scriverle o che non scrivereste mai cose simili o altri giudizi negativi sull'autore delle storie: concentratevi sul contenuto delle risposte e lasciate perdere ogni commento personale sul suo autore perchè la persona celata sotto il nick ha diritto a tutto il nostro rispetto, qualunque cosa abbia scritto e in qualunque modo si sia espressa.
Provvederò personalmente a cancellare/censurare commenti che dovessero risultare irrispettosi delle persone.
Anche l'autore delle storie è libero di auto-commentarsi, stando attento a non farsi riconoscere.



Ecco le storie inviate da LaLuna


5- La stanza è piena di sole. La luce danza sulla tela bianca, il pulviscolo dorato accarezza i colori sparsi sulla tavolozza di legno chiaro. Le linee sono sicure e le pennellate rapide. E’ il ritratto del vostro amore che state componendo.


Flash-fic - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 7° anno, Lucius/Narcissa


Il dipinto


Il colore non è quello che cerco: com'è difficile dipingere il grigio dei tuoi occhi, amore mio!
Fin da quando siamo arrivati qui, nella casa della tua famiglia, ho sempre pensato che fossi realmente nel tuo elemento.
Qui ogni cosa sembra riflettere esattamente il tuo modo di essere e i tuoi più profondi sentimenti.
Non può essere che questo il luogo che tu consideri casa.
Ogni tanto mi piace prendere i pennelli e cercare di fermare sulla tela i magnifici colori che assumono i tuoi occhi quando sei con me. Cambiano, assumono i freddi colori del cielo invernale e diventano più chiari, acciaio purissimo, quando mi guardi.
Come adesso.
Eppure so quanto quell'acciaio può essere rovente mentre mi sei accanto.
Mischio di nuovo i colori, senza riuscire a trovare l'esatta sfumatura.
I lunghi capelli biondi assorbono la luce dorata del dolce raggio che li colpisce e ti illuminano il viso, che mi sorride appena.
Non riesco a vedere in te il Mangiamorte che commette efferati delitti in nome di un mostro che è diventato il suo, il nostro, Padrone!
Ti vedo sempre con gli occhi dell'amore, che mi porta a ricordare il ragazzo introverso e scontroso che eri, l'uomo forte e determinato che sei diventato e il marito appassionato che continui ad essere nel nostro presente.
Riesci in ogni momento a trasmettere l'amore che provi per me.
So che stai facendo molte scelte per proteggere me e Draco, la tua famiglia.
Nel frattempo mi hai dovuto allontanare da parte della tua vita.
Le scelte di un tempo non sono più così facili da seguire. Il mondo si è capovolto e tu con esso.
Ma conosco il tuo animo. Io, e io sola, conosco il vero Lucius Malfoy!
Com'è difficile dipingere il tuo viso ora che mille pensieri e terribili angosce lo rabbuiano.
Il pennello corre veloce sulla tela e, con gesto sicuro, disegna la linea della mascella tesa, della mano stretta attorno al bastone, delle labbra ora strettamente serrate.
Il sorriso dolce è appena sparito.
Il raggio di sole si è di colpo spento.
Il pennello mi casca di mano mentre dalla porta dello studio entra l'Inferno.





11 - Il colore dei suoi occhi vi ricorda...

Flash-fic - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 7° anno, Remus/Tonks


Ragione e istinto


Le iridi sono di uno strano colore cangiante.
Come il ghiaccio cambia colore nelle varie ore del giorno, così i tuoi occhi assumono sfumature diverse assecondando i tuoi più profondi sentimenti.
Ma stasera lo sguardo che accarezza le cime degli alberi della foresta è dolce e pieno di dolorosa nostalgia.
Sono sicura che stai pensando a ciò che accadrà, al tuo lontano passato dove ogni mese era uguale all'altro e non eri intrappolato in un futuro senza speranza.
Non è così. Io riuscirò a farti cambiare idea, ma quando sei così assorto e lontano da me, mi si riempie il cuore di dolore.
Eppure mi è quasi impossibile guardarti senza pensare quale colore possano prendere i tuoi occhi quando ti trasformi.
L'altra metà di te è selvaggia e pericolosa, ma io amo anche quella.
Non posso starti accanto quando succede. Lo vorrei, ma me lo hai sempre impedito: temi di farmi del male.
Ma io so che, qualunque forma tu possa prendere, il nostro amore andrà oltre. Tu non arriverai mai a nuocermi.
So quanto puoi essere generoso e dolce, conosco la tua tenerezza e i modi gentili e anche per questo ti amo.
Il tuo destino ha semplicemente spezzato il filo di un'esistenza che avrebbe potuto essere così diversa!
Cosa avresti fatto se non avessi subito quella mostruosa condanna?
Forse saresti stato diverso e io non ti amerei affatto.
La sfumatura grigia ora è chiarissima, quasi trasparente. L'anima ti si affaccia negli occhi e io vivo con te la disperazione di una notte illuminata da una luna chiara e splendente.
Un attimo dopo le iridi diventano scure, nerofumo che cancella la poesia dello sguardo.
Ora la tua parte selvaggia sembra desiderare di perdersi nella foresta, alla quale ormai forse realmente appartieni.
Anche adesso lo sguardo trattiene una tenerezza infinita, sembra che la parte razionale lotti per riprendere il sopravvento sull'istinto che pulsa potente dentro di te.
L'attimo è fuggito e gli occhi grigi, limpidi e dolcissimi, tornare a me.
In te l'uomo e il lupo convivono e si combattono, ogni giorno, ogni notte.
I tuoi occhi sempre mi rivelano che entrambi mi amano.





11 - Il colore dei suoi occhi vi ricorda...

Doppia drabble - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 5° anno, Voldemort/Bellatrix


Il ritorno


Laghi di fuoco liquido.
Metallo incandescente.
Sole ardente nella notte.
Quando sei tornato il nero della notte si era trasformato in questo perenne tramonto...
Gli occhi che mi fissano hanno il potere di rendermi arrendevole a qualsiasi richiesta tu possa farmi.
Non è il potere che mi piega al tuo volere, è solo l'amore.
Un amore profondo e totale che era tale che quando i tuoi occhi erano neri e tu eri come me.
Il legame che ci unisce non si spezzerà mai, non soccomberà.
Anche se non mi avessi impresso nella carne il segno del tuo potere sarei rimasta accanto a te.
Ti sono rimasta fedele, libera e rinchiusa, sperando che la tua vita non fosse finita, struggendomi nel ricordo di chi sei stato.
Incredula ho assistito al tuo ritorno.
La gioia mi pulsava nel cuore come la lava nel cratere di un vulcano che preme per trovare la luce.
Il tuo potere è così grande!
Ogni tuo desiderio è un ordine che attendo di soddisfare.
Ma non devi domandare perché conosco ciò che desideri, so cosa vogliono quegli occhi rossi fissi nei miei.
Sei qui per rendermi felice, di nuovo.
Domanda, Mio Signore, ogni cosa potrà essere tua!





12 – È notte e l’oscurità silenziosa vi circonda. Poi sentite un fruscio, o forse l’avete solo immaginato

Flash-fic - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 5° anno, Sirius/Personaggio Originale


Appuntamento al buio


Il bosco è silenzioso e immobile questa notte.
I suoni conosciuti e rassicuranti tacciono.
Non sono sicura che stasera riuscirai a raggiungermi, ma ogni notte ormai ti aspetto qui.
Luogo di un appuntamento senza ora né giorno.
La natura ti accoglie e ti protegge.
Ho paura di pensare che tu ne faccia ormai così parte da non avere neanche più il bisogno di tornare da me.
Un fruscio mi fa sussultare. Giro gli occhi intorno, ma il buio nasconde ogni cosa al mio sguardo.
La luna, mezza falce di luce, non riesce ad illuminare gli anfratti vicini e solo rende più misteriosi quelli lontani.
Lo spavento non ha fatto fuggire dal mio cuore la speranza di vederti emergere dal buio per corrermi incontro. In qualsiasi forma vorrai farlo io non attendo altro!
Gli ultimi tempi sono stati molto difficili. Da quando hai ritrovato l'affetto di James in quello di suo figlio ti stai struggendo per riuscire a salvarlo dalle sgrinfie del mostro dagli occhi rossi.
In ogni momento il tuo pensiero è accanto ad Harry, quasi che tu possa distogliere il destino da suo corso, quasi che tu possa salvare suo padre tramite lui.
Avevi bisogno di un perdono che il ragazzo non si è neanche accorto di averti accordato. La fiducia dipinta su un viso che ti ricorda così tanto quello del fraterno amico, perso per troppa sicurezza, ti ha aiutato a tornare a credere in qualcosa e, per riflesso, ti ha fatto tornare il combattente che sei sempre stato.
La maturità ti ha tolto l'apparenza di sbruffone e presupponente, ti ha regalato consapevolezza e un pizzico di saggezza anche se l'impulsività non potrà mai essere cancellata dal tuo essere.
Ma io continuo ad amarti nonostante tutto.
Anche se ho sempre paura che l'ultima volta che ci siamo visti sia sempre stata quella in cui avrei capito che non ti rivedrò più.
Ma io torno sempre qui e fin'ora non è mai successo che mi lasciassi sola.
Fino a l'altro ieri.
Sono due notti che ti aspetto e che spero di vedere quel nero cane dal pelo ispido che spunta dalla fitta boscaglia, il naso fremente alla ricerca di nascosti nemici.
Ma anche stasera sono qui e il bosco scuro e silenzioso mi fa presagire il peggio.
Non voglio perderti ora che ti ho ritrovato...
Non voglio che la tua vita termini senza aver compiuto ciò cui tieni così tanto!
Ma continuo a pensare che niente di così terribile potrà succedere al Ministero dove ti sei recato per aiutare Harry a trovare qualcosa...



Passo la parola a Fata, Folletto e Strega i cui commenti, dolci o pungenti che siano (e alla Strega, ma anche al Folletto, talvolta, concediamo una dose di "malignità" in più affinchè possano adeguatamente svolgere il loro ruolo), devono considerarsi esclusivamente effettuati sulla storia e i suoi personaggi e non sulla persona dell'autore.
 
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Ricordo a tutti che la scadenza di questo gioco-test è stata prorogata al 30 aprile 2011.
 
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view post Posted on 31/3/2011, 20:58
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Ecco le storie inviate da Sweetheart


4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?

One-shot – drammatico/romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: post 7° anno, Severus/Pers. Originale


Stagioni d'amore


Un gelido inverno di solitudine e straziante dolore, la tua vita, nel buio del sotterraneo ove relegavi la tua oscurità e celavi la tua luce, combattendo in silenzio per noi ed espiando le colpe di un giovane orgoglioso che, cercando vendetta e potere, aveva solo trovato la schiavitù delle tenebre dell’Oscuro Signore.
Un lungo inverno senza speranza che mai giungesse la primavera, denso di odio e disprezzo per te stesso, nel ricordo di un amore mai nato che si era trasformato solo in un lacerante rimorso riflesso nelle iridi verdi di un ragazzo che non era tuo figlio.
Proprio guardando in quegli occhi avevi creduto che la tua esistenza fosse infine giunta al termine, che l’oblio potesse finalmente scendere sui tuoi rimorsi a spegnere le fiamme della sofferenza che per tanti anni ti aveva tormentato l’anima e il cuore.
Ma un altro era il tuo destino e la Fenice pianse le sue lacrime sul collo squarciato trattenendoti in vita.
Una vita che non volevi, un malinconico autunno in cui, foglia secca ormai priva di vita e trascinata inerme dal vento, fuggivi gli sguardi rintanandoti in sempre nuovi eremi, rifiutando il tardo riconoscimento al tuo coraggioso valore, di nuovo soffrendo in solitudine mentre il mondo ti cercava per guardarti con occhi diversi. Gli occhi verdi del giovane Potter che, finalmente, aveva compreso tutto il dolore nascosto dietro l’odio apparente del tuo tenebroso sguardo.
Un autunno frustato dal vento di un rimorso che non ti abbandonava, inseguito da colpe imperdonabili di cui ti eri invece già guadagnato il perdono con tanti anni di sacrificio, rischiando ogni giorno la vita per ripagare quelle che un tempo avevi distrutto. Vedevi le tue mani ancora lorde di sangue e sulla Tomba Bianca imploravi un perdono che ti era stato concesso ancora prima della colpa.
Lì ti incontrai, lì colsi il tuo dolore e vidi le lacrime sciogliere le tenebre dell’anima, lì m’innamorai della tristezza dei tuoi occhi neri e desiderai la tua serenità, giusto coronamento di tutta la tua sofferenza.
Mi guardasti, pallido e serio, e ascoltasti tutte le mie parole d’appassionato amore, immobile e in silenzio, gli occhi neri che ardevano, increduli che una giovane donna potesse amare la tua oscurità, che desiderasse condividere le tue tenebre, che volesse passare il resto della sua vita ad amarti e a cercare di donarti la serenità.
Quel giorno il tuo destino cambiò di nuovo, alla soave melodia della Fenice che cantava l’amore per un uomo che aveva creduto di meritare solo odio.
Così anche per te arrivò finalmente la dolce primavera, i raggi del sole a sciogliere il gelo della tua sofferenza regalandoti la speranza di un futuro che non avresti mai creduto possibile per te, responsabile di troppe colpe nel tuo lontano passato. Cercasti di resistere, di non cedere a quella languida lusinga che ti riscaldava il cuore, che leniva finalmente le tue pene, che ti faceva sentire di nuovo uomo dimenticando il mostro che tanto tempo prima eri stato.
Con il tepore della primavera nacque l’amore, delicato come le gemme degli alberi, profumato come i primi fiori di ciliegio, tenero come il sentimento che da sempre avevi nel cuore ma che non potesti mai esprimere, prezioso come la luce che scintillava nella nera profondità dei tuoi occhi che finalmente sorridevano, sorridevano a me. Un amore dolcissimo, sussurrato piano dalle tue timide labbra che ancora non conoscevano l’aroma di un bacio, nella leggiadria di un esitante abbraccio che donava molto più amore di quanto osasse pretenderne, nel crescente desiderio di un corpo che aveva sempre e solo conosciuto la castità.
Infine arrivò l’estate e la passione infuocata dell’amore, repressa per tutta la vita, esplose mentre mi stingevi forte a te e coglievi il frutto della mia intimità, bruciò possente il tuo corpo che si congiungeva col mio, arse in un sensuale desiderio che sempre si rinnovava, scintillò nei tuoi occhi neri, splendenti abissi di piacere in cui volevo annegare, vibrò nella tua voce profonda che mi giurava eterno amore sussurrando con passione il mio nome negli aneliti dell’amplesso.
È questo il nostro amore, adesso, una calda e appassionata estate infinita, stagione d’amore che non avrà mai fine, mentre mi perdo nei riflessi di sole che sfolgorano nei tuoi occhi neri, per me, solo per me!




5 - La stanza è piena di sole. La luce danza sulla tela bianca, il pulviscolo dorato accarezza i colori sparsi sulla tavolozza di legno chiaro. Le linee sono sicure e le pennellate rapide. E’ il ritratto del vostro amore che state componendo.


one-shot - romantico/introspettivo/drammatico - fic di Harry Potter: post 7° anno, Severus /Pers. Originale


Dipingere il futuro


Il mio amore dorme, i lunghi capelli neri sparsi sul cuscino candido, le rughe quasi svanite nella dolcezza del sonno, salvo quella che tanto amo e che sale verticale sulla sua fronte partendo dalla radice del naso.
Il sole del mattino inoltrato inonda la stanza e i suoi tiepidi raggi accarezzano il volto spigoloso e pallido di Severus: si muove un poco tra le lenzuola scoprendo il busto nudo, magro eppure muscoloso; il braccio scivola lungo il bordo del letto e rimane inerte, la cicatrice sbiadita di quello che fu l’orrido Marchio che incatenava il suo passato ora lambita da un raggio dorato.
Riposa dopo le fatiche di questa nostra lunga notte d’amore ed il suo viso è finalmente sereno, le labbra appena dischiuse ad alimentare ancora il mio desiderio per lui che in questi pochi giorni, dopo che due anni fa è incredibilmente scampato alla tremenda morte che Voldemort gli aveva riservato, ancora non è sazio dell’uomo che ho desiderato così a lungo.
Sfioro leggera le labbra sottili, carezzo lieve la cicatrice sul collo e vedo la sua pelle bianca incresparsi appena nel leggero brivido inconsapevole che la punta delle mie dita gli ha trasmesso. Scivolo piano giù dal letto e mi avvicino al cavalletto; scopro la tela sulla quale da tre giorni ritraggo il sonno del mio amore e resto ad osservare estasiata l’originale che ancora giace tra le candide lenzuola. Prendo il pennello e lo intingo nella tavolozza, quindi mi accingo a dipingere i miei desideri, il suo volto finalmente sorridente e sereno, come quando sono tra le sue braccia e il mio amore gli fa dimenticare il tremendo passato e tutte le sue sofferenze.
Fisso i suoi occhi neri impressi sulla tela e noto che c’è ancora quell’ombra cupa, quel lampo scuro che sempre porta ricordi di dolore che non riesce a dimenticare, raggi di fatale luce verde e maschere dagli argentei riflessi, sangue fra le sue mani e strazio nella sua anima ancora ferita. Stringo le labbra e impugno il pennello, decisa: la magia del mio amore saprà guarirlo, farà scivolare nell’oblio un troppo doloroso passato per aprire finalmente la porta a un futuro che Severus ancora non ritiene di meritare, ma che invece gli spetta, dopo tutto ciò che ha fatto per il mondo magico, dopo che ha dedicato la vita a ripagare mille volte le colpe commesse quando era poco più di un ragazzo.
La stanza ora è piena di sole e la luce danza sulla tela mentre il pulviscolo dorato accarezza i colori sparsi sulla tavolozza di legno chiaro. I movimenti della mia mano sono sicuri e le pennellate rapide: è il futuro del mio amore, di Severus, che sto dipingendo, è il suo sorriso, finalmente, e la serenità nel suo sguardo di tenebra.
Un’ultima pennellata, un anelito d’amore, un soffio di magia… e la luce è nei suoi occhi, scintillanti abissi d’oscurità, per sempre impressa sulla tela, regalo d’amore che può cambiare la realtà.
Un leggero fruscio; sollevo lo sguardo e incrocio il tuo, penetrante, ammaliante, tremendamente sensuale.
Mi sorridi, mentre fai cenno d’avvicinarmi e guardi malizioso il mio corpo coperto solo da un leggero velo, e nel nero profondo dei tuoi occhi vedo il riflesso del sole, vedo risplendere la luce del futuro, vedo il mio amore che incontra il tuo, senza più che le catene del passato ti trattengano o frappongano ostacoli.
Sei libero, finalmente, e mi sorridi: lo stesso sorriso sereno che brilla sulla tela, lo stesso sguardo privo di ombre che ho dipinto pochi istanti fa.
La magia è avvenuta, il mio amore ha vinto e tu, Severus, infine non soffri più.
Ti alzi e il lenzuolo scivola a terra mostrandomi il tuo corpo nudo che mi desidera; ti avvicini e mi prendi tra le braccia cercando le mie labbra. Con la coda dell’occhio getto ancora uno sguardo al dipinto, mentre le tue labbra sfiorano dolcemente le mie: è l’estasi dei tuoi baci che mi rapisce dalla realtà, oppure il volto del dipinto, adesso, è diventato il tuo e la tela è di nuovo bianca, illuminata dal sole?





6 - E se doveste paragonarlo/a ad un elemento naturale, quale sarebbe?

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Dal gelo al fuoco


Gelo, gelo profondo di straziante dolore, gelo lacerante di rimorsi, gelo assoluto di solitudine, gelo buio e silenzioso di una vita non vissuta, di un’esistenza spesa a pagare per le colpe commesse senza ritenere d’avere il diritto d’implorare il perdono.
Gelo su labbra sottili che tremano sussurrando un nome, che inorridiscono pronunciando una maledizione. Gelo negli occhi neri, senza speranza, spenti, tunnel vuoti e oscuri che non vogliono più vedere, che sanno solo soffrire ricordando il passato. Gelo sul viso impassibile nella pericolosa menzogna, sui lineamenti che nulla rivelano dello strazio interiore, sul volto che non ha bisogno dell’argentea maschera per ricordare le colpe del passato.
Vento crudele e sferzante che frusta la tua anima con i rimorsi, vento ossessivo in cui vorticano ricordi di ciò che non è mai stato, vento rabbioso d’un silenzio che ti sigillato le labbra negandoti ogni personale vendetta, vento possente che ti respinge nel passato e nella sofferenza di una vita che avevi sacrificato alla causa, ma la morte non volle elargirti il sospirato oblio.
Vento pungente negli occhi neri, patetica scusa per una lacrima solitaria; vento furioso che scompiglia i lunghi capelli neri mostrando la profonda cicatrice sul collo; vento arido a bruciare le labbra sottili, orfane di baci mai conosciuti.
Vento che fischia, insistente, e solleva nell’aria il tuo mantello nero mentre ti stagli sul bordo della scogliera e il mare urla e ruggisce sotto di te, quasi invitandoti ad un fatale amplesso.
Poi, subitaneo il vortice di vento si muta in delicato zefiro che sussurra piano il tuo nome, con languida dolcezza a te sconosciuta, ma sempre inconsciamente bramata dal tuo cuore solitario.
- Severus…
Le sillabe dolci del tuo nome ondeggiano lievi nell’aria, quasi tremanti, ed il tuo sguardo di tenebra finalmente incontra il mio che ti ha tanto a lungo cercato e trabocca di un amore antico e determinato.
Acqua pura e scrosciante a lavare il sangue, a mondare mani già pulite da ogni colpa più e più volte pagata, a confondersi con salate lacrime e a trascinare via il passato, sfondando il muro che ti divideva dal futuro. Acqua fresca a lambire le tue labbra e a dissetarti d’amore; acqua tersa in cui specchiarti e scoprire la luce che c’è in te, oltre l’oscurità che ti incatenava al passato; gocce d’acqua come lacrime d’amore, piante per un uomo che ha sempre odiato se stesso credendo di non sapere amare.
Fuoco impetuoso di passione che divampa nei tuoi occhi neri, che permea i gesti e guida i tuoi veementi abbracci. Fuoco che arde vigoroso nel cuore e tutto travolge, che brucia di desiderio il tuo corpo avvinto al mio. Fiamme d’amore, languide e ammalianti nelle tue parole, mentre la tua voce profonda mi incanta quando le sussurri sulle mie labbra. Dolce fuoco che brucia la mia pelle in ardenti carezze, che solo mi sfiorano appena, scintille tra le tue dita che seguono lente il mio profilo facendomi rabbrividire al loro rovente tocco.
Fuoco d’amore, intenso e appassionato, dolce e delicato, che brilla nei tuoi occhi neri e splende nel tuo sorriso infine sereno.
Mi perdo nelle scintillanti e languide tenebre del tuo sguardo e ancora sussurro il tuo nome:
- Severus…
Poi solo le tue labbra su di me, ardenti e innamorate, a vivere il presente e costruire il futuro.




12 – È notte e l’oscurità silenziosa vi circonda. Poi sentite un fruscio, o forse l’avete solo immaginato

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Incontro notturno


Erano state le grida concitate che l’aveva attirata nel sotterraneo: la voce del ragazzo, spaventata eppure piena di sfida, e la voce dell’uomo, rozza e malvagia. Era certa di averle riconosciute entrambe: Carrow doveva aver sorpreso l’audace Neville fuori dal dormitorio e intendeva approfittarne per soddisfare i suoi sadici istinti. Aveva intuito il crepitio di un incantesimo subito seguito dalle urla di dolore dello studente.
Sapeva che si sarebbe solo cacciata nei guai, ma non poteva permettere che il ragazzo fosse torturato ancora. Del resto, in qualche modo la Gazzetta del Profeta avrebbe pur protetto la sua inviata speciale a Hogwarts, anche se era sicura che il pezzo che intendeva scrivere non sarebbe piaciuto: aveva intenzione di denunciare il clima di terrore che avvolgeva la scuola e le torture di cui giornalmente i ragazzi erano vittime. Era disposta a perdere il posto, se fosse stato necessario: in ogni caso Lovegood avrebbe pubblicato l’articolo sul Cavillo e tutti avrebbero finalmente saputo.
Le urla di Neville erano strazianti: quel bastardo di Carrow probabilmente lo stava cruciando!
All’improvviso aveva udito due tonfi in rapida successione, proprio di là dell’angolo cieco del corridoio, ed ogni rumore era di cessato. Era rimasta immobile, la bacchetta in mano, circondata dall’oscurità silenziosa della notte. Poi aveva udito un fruscio, o forse l’aveva solo immaginato.
Avanzò piano di qualche passo, cercando di non fare rumore, e svoltò l’angolo, la bacchetta sempre stretta in pugno e il respiro trattenuto.
Un uomo vestito di nero era inginocchiato di fianco a Neville: gli aveva sollevato il busto da terra e lo stava delicatamente sostenendo tra le braccia mentre gli passava lentamente la bacchetta sul corpo mormorando una musicale litania con voce bassa e profonda.
Kelly era sempre stata brava a individuare le voci, ma quella, in particolare, l’avrebbe riconosciuta tra mille: era la voce di Severus Piton!
Sentì il cuore balzarle in petto e battere furiosamente fino a farle mancare il respiro: Severus Piton, il Mangiamorte assassino del povero Silente, era curvo sul ragazzo che capitanava la rivolta contro la sua autorità, intento a curare le sanguinanti ferite che Carrow, con qualche sortilegio diverso dalla Cruciatus, gli aveva provocato sul viso e sul petto. E pochi istanti prima aveva schiantato quel sadico bastardo!
Kelly sorrise a se stessa: finalmente aveva la prova di aver sempre avuto ragione! Da quando Piton aveva ucciso Silente, aveva cominciato a svolgere approfondite e minuziose indagini e si era convinta che il mago avesse agito su ordine del vecchio preside. Naturalmente, nessuno le aveva mai creduto e quelli che conoscevano la cotta che a scuola aveva avuto per il professore di pozioni l’avevano presa bellamente in giro, dandole della romantica senza speranza.
Gli occhi nocciola di Kelly s’illuminarono: aveva ragione, aveva sempre avuto ragione! Severus Piton non era un assassino come dicevano tutti quelli che non si erano lasciati manipolare da Voldemort e dal cumulo di falsità sfornata dal corrotto giornale che le garantiva da vivere, non era un maledetto Mangiamorte: Severus era ancora e sempre un uomo fedele a Silente! Sì, anche se lo aveva ucciso… Possibile che solo lei avesse notato, da semplici foto animate, tutto il lancinante dolore che albergava nei suoi occhi, in quei meravigliosi occhi neri di cui si era innamorata dieci anni prima, quando era ancora una sua alunna dei M.A.G.O.?
Poi l’aveva vista dal vivo, la sofferenza che bruciava nell’abisso tenebroso dei suoi occhi, quando aveva ottenuto l’intervista ed erano rimasti soli in presidenza. In ogni ruga precoce del suo pallido volto, stanco e teso, era inciso il dolore di quell’uccisione eseguita per fedeltà; nelle cicatrici superficiali, rimaste sulla sua guancia dopo l’attacco dell’Ippogrifo, aveva letto le profonde lacerazioni della sua anima per quel gesto che aveva salvato, invece, l’anima di un ragazzo condannato alla perdizione da Voldemort. Nei suoi rigidi silenzi aveva udito l’urlo del suo cuore e nei sospiri repressi aveva colto tutta la tremenda solitudine di un uomo costretto a vivere in mezzo all’odio e al disprezzo di coloro per i quali, invece, stava ancora combattendo e rischiando ogni giorno la vita.
Possibile che nessun altro avesse compreso?
Severus aveva negato, naturalmente, aveva recisamente smentito che le sue parole corrispondessero a verità, ma per un lungo momento le aveva lanciato uno sguardo penetrante e lei l’aveva lasciato entrare nella mente, gli aveva permesso di leggere tutto l’amore che da quasi dieci anni provava per lui. Sul volto impassibile del giovane preside per attimo si era disegnato uno stupore incredulo e nell’abisso tenebroso dei suoi occhi era apparso un lampo di luce, una scintilla che aveva ridato vita al suo volto pallido. Era stato solo un fugace istante, quindi Severus aveva subito ripreso il pieno controllo di se stesso, ma Kelly era sicura che ora il mago conoscesse la sincerità e la profondità dei sentimenti che provava per lui.
Adesso erano lì, soli nel sotterraneo, davanti alla prova inconfutabile della fedeltà del mago a Silente, e il cuore le batteva all’impazzata mentre Severus terminava di ripetere il musicale incanto e lentamente si voltava:
- Questa non è l’ora di girare da sola nei sotterranei, Sig.na Stevenson! – sibilò puntandole la bacchetta al petto con fare minaccioso.
Kelly sorrise, tranquilla:
- Le mie “folli” ipotesi, quindi, erano giuste, Preside. – rispose con aria di sfida. – Nessun Mangiamorte schianterebbe un proprio compare per salvare un alunno indisciplinato.
Il mago la fissò in silenzio, con il suo penetrante sguardo nero che sembrava ardere nel pallido volto impassibile, contornato dai lunghi capelli corvini:
- Nessuno le crederà. – affermò in un secco sibilo. – Né la Gazzetta pubblicherà le fantasticherie della sua inviata.
- Lovegood pubblicherà la mia storia, tutta! – esclamò con enfasi. – E lì convincerò della verità. – terminò con sicurezza, il volto infervorato.
- Luna è in mano ai Mangiamorte da Natale. – disse Piton con voce atona. – Il Cavillo ha la bocca cucita.
- Aah… Luna, no! – esclamò Kelly, ansia e timore a farle tremare la voce.
- Mi occuperò io di lei, - rivelò il mago in un cupo sospiro, - se sarà necessario…
Kelly spalancò gli occhi e li fissò nel volto pallido e stanco dell’uomo che amava fin da quando era una ragazzina: non le era mai parso così bello come in quella notte in cui aveva avuto la certezza di chi fosse realmente.
- Severus… - mormorò avanzando di un passo e tendendo la mano verso il suo viso.
- Non lascerò che le accada nulla di male. – aggiunse con tono tranquillizzante,
Kelly sorrise mentre stemperava la tensione in un lungo sospiro.
Il mago la fissò di nuovo negli occhi, il viso ora serissimo:
- Se si sapesse la verità, - disse con tono basso e cupo, - io sarei un uomo morto.
Kelly si portò le mani alla bocca reprimendo un grido: come aveva potuto essere così stupida? Se fosse mai riuscita a convincere la gente che Severus era ancora e sempre fedele a Silente, Voldemort avrebbe scoperto il suo tradimento e lo avrebbe ucciso!
Ora il mago la fissava con quel suo nero sguardo penetrante e Kelly seppe che i suoi pensieri erano un libro aperto: doveva averla considerata molto sciocca per quel suo patetico tentativo di rivelare una verità che poteva condannarlo a morte.
- Io… io… - balbettò, - ti amo, Severus, io…
Lo vide irrigidirsi e arretrare di un passo:
- Ho il mio dovere da compiere. – rispose con voce cupa, e a Kelly sembrò di udire un rintocco di morte.
- Io sono qui, ti aspetterò, - mormorò con un filo di voce, - e non rivelerò nulla di ciò che so, a nessuno. – aggiunse, lo strazio nel cuore per l’uomo che amava, condannato a rimare ancora solo e disprezzato da tutti.
- Dimostrami che sai proteggere la tua mente. - le ordinò secco.
- So farlo, Severus, altrimenti mi avrebbero già buttato fuori dalla Gazzetta, - rispose con un mezzo sorriso, cercando di sdrammatizzare, - ma se non mi permetti di rivelarti il mio amore, allora dovrai leggerlo dai miei desideri! – esclamò con intensità.
Il mago si lasciò sfuggire un sospiro e rimase in silenzio, le fiamme che ardevano negli occhi neri.
Infine scosse il capo:,
- Non perdere tempo con me, non lo merito.
- È da dieci anni che ti amo, e lo sai!
Lo sguardo penetrante di Severus le accarezzò il viso rigato di lacrime che neppure s’era accorta d’aver pianto e seppe che in quel momento stava leggendo tutto il suo amore, dalla mente e dal cuore, mentre nere fiamme incontrollate ardevano ancora nelle tenebrose profondità dei suoi occhi. Infine si concesse un lungo sospiro, mentre scuoteva la testa e le girava le spalle:
- Porta il Signor Paciock nel suo dormitorio, prima che quella bestia di Carrow si risvegli. – ordinò allontanandosi.
- Severus! – esclamò Kelly, disperata.
Le fece eco solo il silenzio, ma la figura nera per un istante esitò prima di riprendere il cammino, il mantello che ondeggiava piano alle sue spalle.
- Ti amo, Severus, e ti aspetterò!



Passo la parola a Fata, Folletto e Strega i cui commenti, dolci o pungenti che siano (e alla Strega, ma anche al Folletto, talvolta, concediamo una dose di "malignità" in più affinché possano adeguatamente svolgere il loro ruolo), devono considerarsi esclusivamente effettuati sulla storia e i suoi personaggi e non sulla persona dell'autore.
 
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view post Posted on 9/4/2011, 09:53
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I ♥ Severus


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Ricordo a Folletto e Strega che Luna di miele è stata commentata solo dalla Fata.

Cissy, LaLuna e Sweetheart, invece, attendono ancora i commenti di Fata, Folletto e Strega.
 
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