<i>[size=7] Gelo rovente
Glaciale e severo inverno.
Il castello è silenzioso.
Il freddo avvolge il bosco e il maniero nella sua stretta morsa.
Le antiche pietre sembrano utilizzare i leggiadri fiocchi di neve, leggeri e impalpabili, che continuano a scendere da cielo come un mantello di calda pelliccia.
E in essi, con voluttà, la fortezza si avvolge, permettendo che il candore riverberi la poca luce che penetra le dense nubi.
Le vecchie mura si ergono, imponenti e possenti, in mezzo alla foresta.
I rami, spogli della rassicurante copertura di fogliame, sfiorano appena lo svettante tetto di ardesia scolorita dal tempo.
Tu sei come quella rocca.
Chiuso all'interno del tuo massiccio rifugio, senza feritoie o aperture strategiche che possano mostrare al nemico la tua vera essenza.
Il nero abito che ti cinge è solo una rappresentazione delicata del tuo desiderio di allontanarti da un mondo che, da sempre, ti respinge.
La solitudine delle grigie pietre la ritrovo nel tuo camminare veloce e sprezzante, le alte mura senza alcuna breccia le rivedo dentro lo specchio nero dei tuoi occhi che non permettono a nessuno di essere letti, compresi.
Il mantello nero si chiude attorno a te come la bianca cappa sfiora i grigiastri blocchi delle mura del castello.
Entrambi a celare, entrambi a proteggere qualcosa di estremamente prezioso.
Sì, perché come l'inverno cinge d'assedio il castello, il freddo della morte che ti circonda tenta d'irretire te.
Ma come il castello nasconde superbamente l'estivo calore dei suoi ampi camini, illuminati da mille dolcissimi fuochi, anche tu trattieni, segreta e sepolta, un'anima bruciante e umana, piena di slancio appassionato.
Un'anima che comprende l'amore e la tenerezza, che anela ad un futuro migliore e non dimentica le emozioni lontane e amare di un altro tempo.
L'inverno che nasconde l'estate.
Questo sei tu.