| La Strega |
| | Stiamo scherzando? A voi babbanuncoli piace da morire fare questo genere di scherzetti rognosi, ma alle Streghe mica tanto. Volete pure il bis dei miei ronciosissimi commenti macumbiferi? BENE! ECCOVI ACCONTENTATI!
CITAZIONE Sweetheart Appuntamento all’alba Sperando che qualche vita tramonti...
CITAZIONE Il sole era appena spuntato: superate le cime delle montagne che circondano Hogwarts, irradiava con i primi raggi le cime degli alberi della Foresta Proibita. Non si può mai avere un po' di sana privacy.
CITAZIONE Severus Piton, il preside, non aveva dormito nelle sue stanze; Kelly Stevenson lo tenevo d’occhio, come sempre, Ah ok, questa era la guardona. Tutto chiaro. Mica si guarisce in fretta da questa cosa. Ci vuole tempo e tante macumbe.
CITAZIONE e la sera prima l’aveva visto inoltrarsi, il lungo mantello nero che gli oscillava con eleganza alle spalle, nel folto degli alberi: Ripeto: privacy zero.
CITAZIONE Sul volto pallido del mago, una lacrima di sangue gli rigava la guancia, partendo da un taglio sulla tempia, ma era sulla gamba, che Severus ora teneva stretta tra le mani, che vi era la ferita più grave e profonda, quella che lo faceva zoppicare e dalla quale doveva aver perso abbondante sangue. L'autolesionismo a volte è l'unico modo per sopportare i guardoni... io avrei un metodo più efficace e definitivo, ma lo raccomando solo ai miei peggiori nemici... VOI babbanuncoli ladri di ossigeno!
CITAZIONE - Cosa ci fai qui? - Ti aspettavo, - sussurrò piano Kelly, - ti aspetto sempre… <i>"Ti spiavo! Ti spio sempre!"
CITAZIONE le aveva tratte in salvo portandole lontano, anche se l’ultimo sortilegio, prima che il Mangiamorte che li inseguiva cadesse morto a terra, lo aveva colpito alla gamba. Un persona utile di meno!
CITAZIONE Era stato costretto ad uccidere ancora, Peccato che uccida tutti meno che la guardona!
Ma no! Potrebbe mettersi a correre in questo stesso istante!
CITAZIONE - Ti amo, Severus, ti amo! Che noia... lo sapevo che saremmo arrivati a questo punto *la Strega rantola*
CITAZIONE Lo sentì irrigidirsi E' il rigor mortis che sopraggiunge...
CITAZIONE - Ti aspetterò, Severus, ogni giorno e ogni notte, fino a quando verrai da me. ... con un coltellaccio da cucina.
CITAZIONE <i>[size=7] Il sogno di Kelly Non avrò mai il piacere di leggere "La morte di Kelly e il funerale organizzato dalla cugina Lelly", vero?
CITAZIONE La maga si sentì avvampare sotto quello sguardo rovente e le mancò il respiro, Peccato che non manchi mai abbastanza...
CITAZIONE eppure non volle sottrarsi, non cercò neppure di recuperare la propria lucidità E quando mai!
CITAZIONE Severus aveva ceduto a se stesso e al richiamo insistente dell’amore. Ahhhh! E' perso per sempreeee! Orrore!!!
CITAZIONE - Fanny è arrivata appena in tempo… - mormorò con voce ancora un poco tremante: E' arrivata la cena!!!
CITAZIONE Sono passati mesi da quel giorno ed ora il nero dei tuoi occhi sfolgora di felicità, risplende d’amore, scintilla di desiderio. È il nero dolce e vellutato dei tuoi occhi quando li posi su di me, colmi d’amore, ebbri di passione. È il nero languido e voluttuoso del desiderio che brilla nei tuoi occhi e che mi racconta il tuo amore. È il nero profondo di un amore infinito che ha sconfitto la morte. Insomma, un sacco di bla bla bla "amore, pucciotto mio," e altre diavolerie che solo una mente distorta da quella malattia vostra, propria, medesima babbana chiamata "amore" *La Strega ha appena perso 30 anni di vita a pronunciarla - meglio le si incartapecorisce meglio la pellaccia*. E' una tortura che si protrae dalla notte dei tempi ormai, alla quale non posso sfuggire perchè vincolata da un diabolico contratto stipulato non con l'amico Belzebù -magari!- ma con le due pessime amministratrici di questo tugurio chiamato forum!
Orbene, avrete presto mie notizie: la mia condanna sarà scontata rapidamente ma non meno dolorosamente! Voi, babbanuncoli mi volete morta (arrivate tardi, sono già stata cadavere 200 anni fa, poi una benevola parente mi resuscitò in cambio del mio alluce sinistro. Noi parenti ci vogliamo molto bene) ma non ci riuscirete, anche se, a quanto pare, morite tutti dalla voglia di avere un bis dei miei acidi, putridi e macumbosi commenti. Bene, cercherò di accontentarvi come posso!
CITAZIONE Ti regalerei… Ti regalerei un bacio rubato, quelle morbide labbra che invochi ogni giorno, da lontano le osservi, che sono tue solo nello spazio di un sogno.
Ti regalerei un abbraccio di padre che ti guardi con orgoglio, un padre che non disprezzi quegli occhi di nera magia.
Ti regalerei un amore che non ti faccia male che ti costringa a sorridere e mai a piangere, un’insperata ombra gelida in un infuocato deserto desolato.
Ti regalerei un canto che parli di te, una carezza di un vento giocoso che trasporti il tuo nome nell’infinito di un universo che reclama la sua stella.
Ti regalerei un tramonto senza sangue, un mare sconfinato in cui lavarti le mani e tornare fanciullo sorridente che guarda un altalena che dondola.
Ti regalerei la morte che agogni da tempo, come l’assetato che brama una goccia di solitaria acqua, una lama nel cuore per donarti la pace tinta di sangue che affama la belva.
Ti regalerei… Tutto ciò che non hai.
Il pennuto sanguinolento, che non mi capacito come mai non sia ancora deceduto, si è ingoiato un libro di poesie. La poesia è bella, il dolore è bellissimo, il regalo finale è sublime!
CITAZIONE Altair(1)
Era la prima volta dopo tanti mesi che lo vedevo dormire. Era la prima volta dopo tanti mesi che rimanevo nelle sue stanze per la notte. Il suo respiro era regolare, il petto si alzava e abbassava ritmicamente, lo vedevo rilassato. Chissà quanto era passato dall’ultima volta che il sole lo aveva sorpreso in quella posa. I raggi del sole avevano sempre e solo carezzato un viso stanco e dolorante? Era immobile, sembrava un oscuro quadro di morte, soltanto il respiro tradiva la presenza di una vita. L’avevo visto soffrire per giorni, l’avevo visto combattere per resistere al dolore delle torture che subiva costantemente. L’avevo sempre visto riprendere il volo come una nobile e fiera aquila. In quella posa sembrava veramente la costellazione dell’aquila, con le braccia distese ad occupare tutto il letto, un potente rapace al cui sguardo nulla si cela. Lo osservai e, senza rendermene conto, feci comparire una tavolozza e una tela per rendere immortale l’uomo disteso sul letto, con le mie stesse mani. Mi avvicinai e con un incantesimo gli cinsi la sciarpa nera intorno agli occhi. Continuava a dormire tranquillo. Un po’ di nero a scurire il marrone e le prime pennellate erano lunghe e decise. Ancora più nero e ancora più scuro a creare le ombre che avvolgevano questo soggetto, un’ombra che lo avvolgeva. L’ombra che lo aveva gettato in un baratro di solitudine e disperazione, un abisso senza fine dal quale sarebbe difficile ritornare. Tu eri tornato. Avevi sempre cercato di toccare quella luce così bianca. Pulii il pennello e lo immersi nel bianco, candido e puro come la tua pelle illuminata dal sole. Bianco come la purezza che non vedevo più nei tuoi occhi. Pennellate più piccole, questa volta, la testa andava fatta con più precisione e gli occhi richiedevano tutta la mia attenzione. I tuoi occhi che tutto osservavano, che ti sapevano scrutare nella profondità dell’anima, rendendoti completamente nudo al suo sguardo cui nulla si celava. Il dipinto si stava pian piano componendo mentre ancora dormiva, molto più rilassato. Il sole era ormai del tutto alto e la stanza era completamente inondata di luce, lo sentivo muoversi e gemere appena: si stava svegliando. Aprì gli occhi, ma non riusciva a vedere. - Ma che diavolo… - parlò togliendosi la scarpa che gli celava la vista, mi guardò – sei sporca sul viso – aggiunse. Cercai di pulirmi al meglio. - Che hai fatto? – mi chiese alzando un sopracciglio: era sospettoso. - Nulla. Ho solo disegnato – cercavo di mantenere la calma. - E dov’è questo disegno? - Beh… ecco… l’ho fatto sparire, non voglio che tu lo veda. - E perché? “Maledizione sono morta, adesso mi uccide all’istante.” pensai, mentre cercavo il modo di venirne fuori. - Perché mi vergognavo a fartelo vedere. “Perfetto, una scusa migliore non potevo trovare. Speriamo solo che ci caschi. Maledizione! Perché si è svegliato prima del tempo.” - Farò finta di crederci. – mormorò – Per ora. – precisò fulminandomi con lo sguardo. Si alzò dal letto e si diresse verso il bagno. “Maledizione, se mi scopre sono morta.” - Aspetta! – gridai all’improvviso, senza sapere bene cosa fare. - Mm? – si voltò a guardarmi. “Maledizione, se faccio un incantesimo se ne accorgerà di sicuro, nulla sfugge agli occhi di un’aquila.”. - Nulla, nulla. – mi affrettai a dire cercando di trovare una soluzione il più velocemente possibile. Che cosa mi era saltato in mente. Sbuffai rassegnata a ciò che mi aspettava, quando una voce ruppe il silenzio che si era formato: - Mi spiegheresti gentilmente cosa significa questo, come dire, spettacolo veramente osceno? - Ehi! Come ti permetti, quale osceno, è un’aquila perfettamente riprodotta – gli urlai indignata, mentre dirigevo i miei passi al bagno. - Sul mio petto? – mi chiese con una strana calma che mi faceva paura, non prometteva nulla di buono. - Beh… ecco… mi sembrava quantomeno originale. Si avvicinò lentamente a me con quello sguardo così indecifrabile che mi gelò il sangue nelle vene: rabbrividii. - Originale? – si limitò a dire quando ormai mi era vicino. “Sono morta, ahimè, così giovane.” - Corsa finita. – dichiarò – L’aquila ha catturato la sua preda, dopotutto. – un ghigno beffardo increspò le sue labbra mentre mi aveva bloccato tra sé e il muro. - Secondo te cosa dovrei farti adesso? – sussurrò sulla mia pelle, il suo respiro freddo m’infiammò, - Potrei metterti in punizione tutto l’anno, ma poi sarei costretto a vedere una fiera e nobile Grifondoro tutto questo tempo e il mio povero cuore Serpeverde non lo sopporterebbe. – aggiunse mimando un piagnisteo con la mano sul cuore. - Simpatico. Molto simpatico. Un evento da trascrivere la simpatia di Severus Piton, non c’è che dire. - Oppure potrei fare la stessa cosa su di te, un bel serpente magari, verde e argento, sarebbe perfetto. Che dici? Può andare, nobile Grifondoro? – mi chiese mentre stava già sfilando la mia maglietta. - Davvero spiritoso. La mia povera anima Grifondoro sporcata dai colori Serpeverde. - Allora dovrò riconsiderare la punizione. La maglietta era già finita a terra. - Potresti usare colori commestibili magari. La sua bocca s’incurvò in un sorriso, prima di catturare la sua preda con un bacio. Mò pure l'astrologia pennuta... che strazio... del resto, noi streghe parliamo di macumbe, gatti neri (mai avuto, mia zia mi regalò un ratto orbo. Lo cucinai per sbaglio nella mia zuppa di pipistrelli serale) Novella pennuta che mi sarei risparmiata volentieri, ma come si dice, il lavoro è lavoro. Bene, ora le due admin possono cortesemente abbassare fucili e paletti di frassino (IGNORANTI! Quelli servono per i vampiri!)
CITAZIONE Il vero te
Ho dovuto spiarti per conoscere il vero Severus, ho dovuto vederti piangere di nascosto all’ennesima vittima di questa sporca guerra, ho dovuto osservarti nella solitudine per capire quanta sofferenza c’è in te. Spiare la spia, questo era il compito che mi era stato affidato dal Ministero; mi sarei rifiutata volentieri, ma non potevo, sapevo benissimo che non si sputa nel piatto in cui si mangia. Il mio compito ingrato è servito a conoscerti e per la prima volta ti ho visto sotto una luce completamente diversa, nuova. Tutto quello che si diceva di te era in gran parte falso; quanto di te realmente mostravi agli altri? Cosa si celava dietro quel muro? Dentro di te c’è ancora un bambino che piange, davanti a me c’è un uomo che piange, davanti a me c’è un uomo che soffre. Il dolore s’impossessa di me nel vederti in quello stato, una stretta al cuore nell’osservarti così indifeso e triste. Vorrei venirti vicino e stringerti a me, ascoltare le tue lacrime finché ne hai da versare, sentire i tuoi lamenti e sospiri. Chiudo gli occhi per non vederti più in quello stato, una lacrima scende sul mio viso mentre mi allontano da te. Tornerò, Severus Piton, tornerò e non ti lascerò più perché ormai conosco ogni cosa di te. Dopo tutto questo tempo ti conosco veramente e dividerò per sempre ogni tormento e ogni gioia con te.
Ho letto un sacco di "bla bla bla" poi il mio occhio sinistro è rotolato via lungo il tavolo. Quello destro, dopo altre cinque righe l'ha seguito di corsa. Come faccio a scrivere? Sapete, brutti ignoranti, che le streghe conoscono la MAGIA oltre alle macumbe???
CITAZIONE Oscuri arcani I tuoi occhi mi gettano in una notte solitaria e silenziosa che mi culla in un sonno senza incubi.
I tuoi occhi dipinti di nera ombra sono stelle ormai spente da tempo relegate in una cupa galassia di dolore.
Il mio sguardo ha scorto il tuo e son caduta nella disperazione del tuo cuore, gelida scultura di candido marmo.
Notte senza luna che mi guidi verso la meta segnata da tempo, attraverso un rotta di melanconici sorrisi.
Manto di cielo senza stelle che osservi quest’anima che si strugge per te, uomo eremita d’amore.
Pietre di sconosciuto mondo mai calpestato da anima esploratrice che aspetta il risorgere dell’anima.
Ti guardo e l’oscurità m’avvolge, sentendo il vuoto avanzo lenta verso il baratro, tempesta nell’oceano dei tuoi occhi.
Ti guardo e in tristi lacrime mi perdo, lucenti diamanti di nere speranze ove sorridere all’alba nascente.
Lasciami camminare per queste contrade insieme a te, in queste grotte buie e desolate nero cavaliere d’amor straniero.
Lasciami custodire arcani e dolori, tuoi patimenti che diverranno i miei quando aprirai gli occhi verso il mio volto, che beato potrà sorridere d’amor ricambiato. Appena ritrovati i miei bulbi occulari giusto per riperderli nuovamente. E i miei arcani dolori e patimenti me li custodisco da me!
CITAZIONE Ma quella sera non ci sarebbe riuscita, il dolore di vedere solo la sua ombra era troppo, non sarebbe mai potuta tornare, ma non poteva farne a meno. Quella casa raccontava ogni cosa di lui, emanava ancora il suo profumo. Lo avrebbe cercato tra i suoi libri e i suoi oggetti, lì lo avrebbe sempre trovato e non sarebbe mai svanito. Come non si sarebbe mai dissolto tra il labirinto del suo cuore. Giramenti di orbite a parte, questo pennuto ha ammorbato le mie serate fin troppo e spero che non si ripresenti più a scrivere con le sue zampacce di gallina! I finali che scrive, però, mi piacciono molto, così gustosamente cosparsi di sincero dolore addolorante Alla prossima, babbanuncoli! Mò devo cucinare il mio intruglio mefitico del sabato sabbatico.
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