Il Calderone di Severus

Le parole del cuore

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La Strega
view post Posted on 3/2/2012, 11:51 by: La Strega




Non appena quel brutto calabrone rosa spandicuoricini e altre zozzerie è volato via, ecco che riappare la regina incontrastata della notte e degli specchi rotti: la strega!

Proseguo con il fetente lavoro di commentariato. Yek yek yek :truce:


CITAZIONE
Minerva


Quella notte


Un urlo lacerò il silenzio della notte accompagnando il suo brusco risveglio. Si ritrovò seduto, il fiato corto, la fronte imperlata di sudore. Era successo di nuovo e non era riuscito a controllarsi. Di notte era sempre così e l’Occlumanzia non poteva aiutarlo.
Si passò una mano tremante sugli occhi, quasi a voler cancellare ma nello stesso tempo trattenere la visione del sogno. Quegli occhi verdi sarebbero stati il tormento e il rimorso per il resto della vita così come, fino a quella maledetta notte di ottobre, erano stati la sua gioia. Nel sogno li aveva rivisti ma erano fissi e vuoti, privi di vita proprio come li aveva contemplati per l’ultima volta a Godric’s Hallow nella devastazione della casa distrutta quando, per l’ultima volta, le aveva accarezzato i capelli color rame e aveva sfiorato con le sue mani immonde di assassino le guance ancora umide di lacrime, mentre il bambino dalla culla piangeva.
Sentiva il cuore battere nel petto e il dolore lacerargli l’anima come se stesse rivivendo quella scena di nuovo.
Un’altra notte insonne, l’ennesima, era cominciata.

Un bellissimo, tremendo, fantastico, orripilante incubo!
Complimentissimi! :truce: Continua a mangiare pesante la sera e vedrai che questi meravigliosi incubi non ti lasceranno mai! :truce:




CITAZIONE

Addio


Avanzo nella fresca penombra della stanza. Ho atteso dodici ore vedendo calare la luna e sorgere il sole, pur di essere qui davanti a te.
Dovevo venire.
Dovevo esserci.
Ed ora ogni passo verso di te mi aiuta a capire quello che ho rifiutato di accettare per giorni: non ascolterò più la tua voce, non guarderò più il tuo sguardo chiaro, non avrò più la pace e il conforto che solo le tue parole sapevano darmi.
Ho sognato di conoscerti per tutta la vita e sono riuscita ad incontrarti solo quando ormai non ci sei più.
Mi ritrovo con le guance umide senza realmente accorgermene mentre ti guardo freddo e immobile a pochi passi da me. Ti sussurro un’ultima cosa “Non abbandonarmi mai”.
Vado via con la certezza che, pur se lontano, da oggi mi sarai più vicino di quanto tu abbia mai potuto esserlo.

Che noia questi discorsi strappalacrime. Se non fossero conditi da un po' di sano dolore :truce: sarebbero una noia, neanche mortale perchè ormai la Strega è ferrata su queste cose e sopravvive, volente o nolente -_-

CITAZIONE

Tributo


Il sole all’orizzonte è ancora basso e alla fresca aria del mattino i fiori con riluttanza cominciano ad aprirsi. La rugiada stende il suo velo uniforme su ogni petalo e filo d’erba mentre una solitaria ape ronza pigramente di fiore in fiore in cerca di polline. In quell’angolo di Foresta, appena fuori i confini di Hogwarts, tutto è tranquillo. Un crac improvviso rompe il silenzio e annuncia la comparsa di un uomo, un nero mantello lo avvolge. Lascia cadere a terra una maschera d’argento lucente che si tinge di rosso del sole nascente. L’ape, indispettita per essere stata disturbata, vola via. Non è interessata al tumulto di emozioni che si combattono nell’anima del nuovo venuto, né riconosce che il suo volto non è bagnato dalla rugiada ma da cocenti lacrime di rimorso e dolore. Nessuno lo sa.
A nessuno interessa.
Severus Piton è il traditore e l’assassino del vecchio Preside.
L’unico che aveva accesso alla sua anima è sepolto in una tomba bianca, proprio dall’altro lato del lago. Ed è quella la sua destinazione.

Questa fiction è così allegra che m'ha fatto venir voglia di buttarmi giù dal primo ponte. Con la scopa, ovviamente, picchiata, volo radente su qualche ignaro passante di passaggio, e giro della morte da provetta pilota :truce:

CITAZIONE

Ancora un passo


Ti sorreggi al muro e cerchi di dar fondo a tutte le tue forze per contrastare il tremore delle membra. Manca poco al sotterraneo, ancora pochi passi e potrai dar sfogo al dolore del corpo, spossato dopo ore di Cruciatus.
Un passo dopo l’altro la porta si avvicina, ma le forze si diradano; senti la gamba cedere e ti ritrovi a terra. Il bruciore alla mano ti avverte dell’ennesima ferita che ti sei procurato quella notte. Hai la tentazione di restare lì, contro il pavimento, senza più muoverti. Rialzarsi vuol dire risentire mille coltelli che ti dilaniano il corpo.
L’oscurità ti circonda, tutto tace eppure, appena sei crollato a terra, hai sentito alle tue spalle un fruscio. Non lo hai immaginato ne sei certo. Sai di chi si tratta. Senti i suoi occhi azzurri preoccupati alle tue spalle, ma ha resistito alla tentazione di correre in tuo soccorso. Lo ringrazi in cuor tuo per questo. Devi rialzarti e non farlo preoccupare ulteriormente. Sei in piedi, hai raggiunto il tuo studio. Ti chiudi la porta alle spalle con le ultime energie che ti restano. Anche questa volta non saprà mai che lo hai sentito. Sapere che a qualcuno sta a cuore la tua salute è un balsamo di cui la tua anima non può fare a meno, ma non sei abituato ad ammetterlo.


Gambette che cedono, forze che si diradano, coltelli che colpiscono... mi ricorda tanto le favole della buonanotte della zia Aginulfa, pace all'animaccia sua. :truce:
 
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113 replies since 20/9/2010, 20:33   5131 views
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