Il Calderone di Severus

Le parole del cuore

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La Fata
view post Posted on 14/6/2011, 21:20 by: La Fata




Accipicchiolina, ma quante cose ci tocca fare a noi Fatine in questo periodo, seppur tanto piovoso! Dobbiamo occuparci della cura delle campanule che raccolgono la pioggia e la rugiada che servono a bagnare i Campi Fatati ai margini del Bosco Incantato, allevare le crisalidi che diverranno farfalle, nutrire le api che daranno il miele per sfornare i dolcetti da portare ai bambini buoni, e tanto, tanto altro ancora! Uff, non ne posso più! Ma adesso voglio concedermi una bella pausa ristoratrice: me la merito ;) perciò eccomi a voi carissime amiche del cuore, per gustare e commentare le bellissime storie di

Minerva,

Oh, che meraviglia, una dolcissima amica che ha scelto di celarsi dietro ad un nick davvero prezioso, scegliendo il nome della deliziosa professoressa McGranitt, che ho avuto l'onore di conoscere durante un grande raduno di tutte le creature magiche nel Bosco di Avalon dedicato al Solstizio d'Inverno ^_^ Vediamo un po' che cosa scrive...

CITAZIONE
1 - Gli occhi si aprono nel buio della notte. L’avete sognato e le immagini sono ancora chiare nella vostra mente...


Quella notte


Un urlo lacerò il silenzio della notte accompagnando il suo brusco risveglio. Si ritrovò seduto, il fiato corto, la fronte imperlata di sudore. Era successo di nuovo e non era riuscito a controllarsi. Di notte era sempre così e l’Occlumanzia non poteva aiutarlo.
Si passò una mano tremante sugli occhi, quasi a voler cancellare ma nello stesso tempo trattenere la visione del sogno. Quegli occhi verdi sarebbero stati il tormento e il rimorso per il resto della vita così come, fino a quella maledetta notte di ottobre, erano stati la sua gioia. Nel sogno li aveva rivisti ma erano fissi e vuoti, privi di vita proprio come li aveva contemplati per l’ultima volta a Godric’s Hallow nella devastazione della casa distrutta quando, per l’ultima volta, le aveva accarezzato i capelli color rame e aveva sfiorato con le sue mani immonde di assassino le guance ancora umide di lacrime, mentre il bambino dalla culla piangeva.
Sentiva il cuore battere nel petto e il dolore lacerargli l’anima come se stesse rivivendo quella scena di nuovo.
Un’altra notte insonne, l’ennesima, era cominciata.

Oh, ancora una storia dedicata a Severus, povera gioia mia, condannata a vivere nel tormento di quegli occhi verdi che lo perseguiteranno per tutta la vita. Ancora il maledetto castigo che si compie impietoso ogni notte, e che tu in poche righe hai descritto perfettamente, rendendo tangibile l'angoscia di un cuore straziato, destinato a notti insonni a causa di un rimorso incancellabile. Povero Severus, il suo dolore è anche il tuo, cara Minerva, che hai scelto con cura poche parole, straordinariamente adatte a rendere ancora più commovente uno stato di cose immutabile e atrice: troppo per punire un uomo che ha già saputo ampiamente riscattarsi, ma non sa perdonarsi e si condanna ad un'espiazione eterna e ingiusta. Avrebbe forse bisogno della carezza consolatrice di una Fata, povero Severus, o basterebbe magari che potesse leggere questa tua splendida dedica ricolma di amore e sincera devozione, per capire come finalmente sia arrivato anche per lui il momento di perdonarsi e ricominciare a vivere :wub:



CITAZIONE
7 - Siete riusciti a conoscerlo/a. Descrivete la situazione e le vostre emozioni e sensazioni.

Addio


Avanzo nella fresca penombra della stanza. Ho atteso dodici ore vedendo calare la luna e sorgere il sole, pur di essere qui davanti a te.
Dovevo venire.
Dovevo esserci.
Ed ora ogni passo verso di te mi aiuta a capire quello che ho rifiutato di accettare per giorni: non ascolterò più la tua voce, non guarderò più il tuo sguardo chiaro, non avrò più la pace e il conforto che solo le tue parole sapevano darmi.
Ho sognato di conoscerti per tutta la vita e sono riuscita ad incontrarti solo quando ormai non ci sei più.
Mi ritrovo con le guance umide senza realmente accorgermene mentre ti guardo freddo e immobile a pochi passi da me. Ti sussurro un’ultima cosa “Non abbandonarmi mai”.
Vado via con la certezza che, pur se lontano, da oggi mi sarai più vicino di quanto tu abbia mai potuto esserlo.

Buaaaaaah :( che tristezza! Come è semplice e sintetico il tuo linguaggio, diletta amica, eppure com'è altrettanto capace di colpire nel segno, così diretto e intriso di malinconia. In queste righe leggo tutto il lancinante dolore di un distacco definitivo, eppure non hai avuto bisogno di usare troppe parole: c'è già tutto quello che serve per far venire un nodo alla gola :cry: davanti alla supplica disperata di quel "non abbandonarmi mai". Oh basta, sniff sniff, adesso mi asciugo le lacrime: una Fatina deve essere sempre in grado di ritrovare la serenità giusta per cogliere ed apprezzare quel che c'è di positivo in ogni cosa e, anche in questo caso, ho colto uno straordinario segnale di speranza là dove apparentemente sembrerebbe regnare solo la disperazione. Il messaggio più importante sta tutto nella chiusura di questa bellissima dedica, che lascia aperta la porta alla consolante certezza di come un vero sentimento d'amore sia destinato a sopravvivere, per sempre, andando anche oltre la morte. :rolleyes: Che meravigliosa dedica, dolce Minerva :wub:



CITAZIONE
8 - Il sole batte radente sul prato bagnato dalla rugiada del mattino, riempiendo l’aria di riflessi colorati e irreali. Dal nulla una figura si staglia in controluce…


Tributo


Il sole all’orizzonte è ancora basso e alla fresca aria del mattino i fiori con riluttanza cominciano ad aprirsi. La rugiada stende il suo velo uniforme su ogni petalo e filo d’erba mentre una solitaria ape ronza pigramente di fiore in fiore in cerca di polline. In quell’angolo di Foresta, appena fuori i confini di Hogwarts, tutto è tranquillo. Un crac improvviso rompe il silenzio e annuncia la comparsa di un uomo, un nero mantello lo avvolge. Lascia cadere a terra una maschera d’argento lucente che si tinge di rosso del sole nascente. L’ape, indispettita per essere stata disturbata, vola via. Non è interessata al tumulto di emozioni che si combattono nell’anima del nuovo venuto, né riconosce che il suo volto non è bagnato dalla rugiada ma da cocenti lacrime di rimorso e dolore. Nessuno lo sa.
A nessuno interessa.
Severus Piton è il traditore e l’assassino del vecchio Preside.
L’unico che aveva accesso alla sua anima è sepolto in una tomba bianca, proprio dall’altro lato del lago. Ed è quella la sua destinazione.

Che quadro incantevole, mi sembra di essere lì, mentre l'alba si sta annunciando con i suoi colori pastello e il profumo dell'aria ancora fresca lasciato dalla notte. A noi Fatine piace svolazzare assieme alle api mattiniere, alle prime luci del giorno, per controllare il dolce aprirsi delle tenere corolle dei fiori ad accogliere i primi raggi di sole... ooppss, scusate , mi stavo perdendo nel ricordo incantato di uno dei momenti più poetici della giornata e più belli che il nostro lavoro fatoso ci riserva. E' perchè, carissima Minerva, questa tua terza dedica ha saputo risvegliarlo perfettamente in me, assieme alla sottile fragranza degli albori. Un nuovo giorno si annuncia al mondo, anche se per Severus sarà solo un'altra occasione per rivivere il proprio inestinguibile rimorso, e lo vedo incamminarsi lento e regale verso la tomba bianca, figura forte e nera stagliata contro l'azzurro tenue, sfumato di rosa, del cielo albeggiante: che splendido quadro! :rolleyes:



CITAZIONE
12 – È notte e l’oscurità silenziosa vi circonda. Poi sentite un fruscio, o forse l’avete solo immaginato…


Ancora un passo


Ti sorreggi al muro e cerchi di dar fondo a tutte le tue forze per contrastare il tremore delle membra. Manca poco al sotterraneo, ancora pochi passi e potrai dar sfogo al dolore del corpo, spossato dopo ore di Cruciatus.
Un passo dopo l’altro la porta si avvicina, ma le forze si diradano; senti la gamba cedere e ti ritrovi a terra. Il bruciore alla mano ti avverte dell’ennesima ferita che ti sei procurato quella notte. Hai la tentazione di restare lì, contro il pavimento, senza più muoverti. Rialzarsi vuol dire risentire mille coltelli che ti dilaniano il corpo.
L’oscurità ti circonda, tutto tace eppure, appena sei crollato a terra, hai sentito alle tue spalle un fruscio. Non lo hai immaginato ne sei certo. Sai di chi si tratta. Senti i suoi occhi azzurri preoccupati alle tue spalle, ma ha resistito alla tentazione di correre in tuo soccorso. Lo ringrazi in cuor tuo per questo. Devi rialzarti e non farlo preoccupare ulteriormente. Sei in piedi, hai raggiunto il tuo studio. Ti chiudi la porta alle spalle con le ultime energie che ti restano. Anche questa volta non saprà mai che lo hai sentito. Sapere che a qualcuno sta a cuore la tua salute è un balsamo di cui la tua anima non può fare a meno, ma non sei abituato ad ammetterlo.

E dunque sono giunta alla fine, con il cuoricino colmo di gratitudine nei tuoi confronti, deliziosa Minerva, che mi hai permesso di ritemprare le forze e regalato qualche istante di puro piacere. Anche quest'ultima, toccante dedica ad un uomo coraggioso e forte capace di soffrire senza un lamento, mi ha profondamente commosso e allo stesso tempo emozionato, e sono convinta che sarà così per tutte coloro che vorranno concedersi il piacere di questa lettura. Davanti alla tempra di quest'uomo dalla forza d'animo incredibile è impossibile rimanere insensibili o non sentirsi coinvolti, e ancora una volta un immenso grazie a te che ne hai reso così efficacemente la grandezza. Sono troppo felice quando posso leggere storie in cui un uomo come Severus, raccoglie finalmente una meritata rivincita attraverso le vostre stupende parole, amiche dolcissime, e anche in questo caso, stasera, il cuore tenero e sensibile di una cara amica ha operato di nuovo questo piccolo, grande miracolo d'amore!

Oh oh... è già abbondantemente trascorsa l'ora del crepuscolo! Sono in un ritardo pazzesco, noi Fatine, dopo il tramonto dovremmo già essere chiuse nelle nostre piccole casine fiorite ai margini del bosco da un pezzo! :o: Devo scappare, o altrimenti mi prenderò una bella lavata di capino dalla Regina delle Fate, e per un mese sarò costretta a rinunciare al mio succo di miele e rose, per punizione :cry: A presto, mie dilette. :wub:
 
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