Il Calderone di Severus

Le parole del cuore

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Ida59
view post Posted on 11/3/2011, 21:19 by: Ida59
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I ♥ Severus


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Da un dolce sogno d'amore!

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Vi ricordo che il gioco si basa sull'anonimato dei partecipanti affinchè si sentano pienamente liberi di esprimersi, e lo stesso vale per le identità di Fata, Folletto e Strgea. Chiunque dovesse eventualmente capire qual è la persona celata sotto il nick è vivamente pregato di restare zitto.
Tutti gli utenti sono liberi di commentare le storie ed esprimere il proprio parere sulle stesse ma, per favore, non dite che non siete state voi a scriverle o che non scrivereste mai cose simili o altri giudizi negativi sull'autore delle storie: concentratevi sul contenuto delle risposte e lasciate perdere ogni commento personale sul suo autore perchè la persona celata sotto il nick ha diritto a tutto il nostro rispetto, qualunque cosa abbia scritto e in qualunque modo si sia epressa.
Provvederò personalmente a cancellare/censurare commenti che dovessero risultare irrispettosi delle persone.
Anche l'autore delle storie è libero di autocommentarsi, stando attento a non farsi riconoscere.


Ecco le 4 storie inviate da Luna di miele


1 - Gli occhi si aprono nel buio della notte. L’avete sognato e le immagini sono ancora chiare nella vostra mente...

Flash-fic - romantico/introspettivo/drammatico - fic di Harry Potter: 5° e 7° anno, Remus/Tonks


Lacrime d’umanità


Sto correndo all’impazzata tra gli alberi, la bacchetta stretta tra le dita, del tutto inutile: nel terrore che mi attanaglia non ricordo alcun incantesimo che possa fermare un lupo mannaro. La mia mente è vuota, sconvolta, ma forse non esiste proprio nulla che li possa fermare.
Non dovevo essere qui, ero stata avvertita, ma la spavalda curiosità dei Black ha avuto il sopravvento su ogni ragionevolezza: volevo assistere alla sua trasformazione.
Mi ero nascosta bene nel bosco, ma ho sottovalutato l’odorato della bestia: mi ha individuato subito e l’unica cosa che mi resta da fare adesso è fuggire, fuggire quanto più veloce possibile.
Le gambe tremano e di nuovo incespico tra le radici scoperte e barcollo mentre i rami mi sferzano il viso: percepisco la sua presenza alle mie spalle, sempre più vicina, sento il suo odore forte e l’ansimare famelico del suo ringhio.
Inciampo ancora e cado a terra: è la fine!
Chiudo gli occhi, terrorizzata, mentre sento il suo peso schiacciarmi a terra e bloccarmi senza pietà.
Il suo odore selvatico mi pervade le narici, mentre l’alito caldo e umido mi sfiora il viso.
Poi il ringhio si tramuta in un guaito straziato e il tempo sembra fermarsi mentre il suo peso si fa leggero su di me.
Trovo il coraggio estremo di riaprire gli occhi e il mondo muta davanti al mio sguardo sconvolto.
La luna brilla, astro d’argento nel nero della notte, condanna inesorabile della bestia.
Il lupo mi guarda, ansimante, e nei suoi occhi nocciola iniettati di sangue scorgo un lampo d’umanità annegato in un lago di dolore.
"Remus…" la mia voce solo un flebile sussurro.
Geme la bestia, piange l’uomo racchiuso in lei, si dibatte l’umanità sotto l’argentea cascata di luce lunare.
Un gemito, un sospiro, poi una lacrima brilla, retaggio dell’uomo che non si rassegna a perdere se stesso.

*


Mi sveglio di colpo.
Un sogno tremendo, un incubo spaventoso.
Mi giro piano nel letto, attenta a non svegliarti, e accarezzo con tenerezza i tuoi capelli striati da troppi fili grigi per la tua età.
Non è un sogno, ma solo la nostra realtà, il nostro primo incontro, il momento in cui è nato un amore dolce e forte, incrollabile davanti alle tante avversità della vita.
Sfioro la tua fronte con le labbra e torno a dormire, accoccolata vicino al lupo che, per amore, ha vinto se stesso.





4 - Pensare a lui vi ricorda una stagione. Quale e perché?

Flash-fic - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 7° anno, Remus/Tonks


Dolce malinconia d’autunno


Le foglie cadute rotolano lente sul prato, sospinte piano dall’umido vento autunnale, in un turbinio di colori caldi che si riflettono nelle tue profonde iridi nocciola screziate di bagliori dorati nel sole morente.
Il malinconico autunno si adagia piano sul tuo viso stanco, nell’attesa di questa nuova notte che ti porterà ancora via da me, a lottare contro te stesso, contro la maledizione che, senza tua colpa, ha reso tremenda e solitaria la tua vita.
Freme e scalpita il lupo, mentre la tua mano dolcemente mi sfiora viso e le tue labbra lambiscono piano le mie in una languida carezza che sembra interminabile: ogni volta mi chiedo come riesci ad essere così dolce e tranquillo anche quando la bestia si è ormai risvegliata in te.
Mi sorridi, e gli ultimi raggi del sole che s’inabissa accendono di riverberi d’oro i tuoi occhi in cui leggo una malinconia profonda che mi stringe il cuore.
"Non andare, Remus…resta con me… non ho paura!"
Il tremito della mia voce mi sconfessa, mentre un lampo di dolore lacera il nocciola dorato dei tuoi occhi lasciando filtrare il riflesso di sangue dell’ultimo raggio del sole.
Il vento si alza di colpo, umido della pioggia imminente, e le foglie turbinano nell’aria, si scontrano in scie vorticanti, gialle, arancioni, rosse, marrone bruciato, ambra dorata, bronzo, tanti caldi colori autunnali ad annunciare il freddo della notte e della tua sofferente solitudine.
Ritroverò queste stesse foglie fra i tuoi abiti sgualciti e nei capelli arruffati, domattina, insieme a nuovi graffi sul tuo dolce viso, il sangue da poco rappreso, la disperazione profonda nei tuoi occhi spenti.
Ma ancora avrai vinto la tua lotta solitaria contro una natura bestiale che non è la tua, nel folto del bosco, lontano da ogni essere umano cui potresti nuocere.
Mi chiedo se la tua meravigliosa dolcezza è così struggente proprio per compensare l’altro lato, quello che ogni mese rifiuti e che da sempre ti tortura, straziandoti l’anima e il corpo.
Non farai del male a nessuno, lo so con assoluta certezza, ormai: te la prenderai solo con te stesso e con insensibili e forti cortecce, e i loro frammenti saranno nella tua bocca, quando il sole sorgerà di nuovo, e avranno lacerato le morbide labbra che tanto amo.
Pioverà, questa notte, e tu vagherai ululando nella nebbia, combattendo strenuamente per l’umanità che non hai mai perduto; ti stringerò fra le braccia quando la luna tramonterà, orribile aguzzina della tua vita, e ti sentirò tremare intirizzito dal freddo e bagnato fino alle ossa, ma nei tuoi occhi sfolgorerà di nuovo l’amore ed io mi perderò nel tuo sguardo colmo di malinconia mentre la tua mano sfiorerà piano il lieve gonfiore del mio ventre e il mio nome sarà sulle tue labbra, dolce come sempre:
"Dora…"





8 - Il sole batte radente sul prato bagnato dalla rugiada del mattino, riempiendo l’aria di riflessi colorati e irreali. Dal nulla una figura si staglia in controluce…

One-shot - romantico/introspettivo - fic di Harry Potter: 7° anno, Remus/Tonks


Orgoglio e amore


Il sole batte radente sul prato bagnato dalla rugiada del mattino, riempiendo l’aria di riflessi colorati e irreali. Dal nulla una figura si staglia in controluce… confondendosi con gli alberi, sagome nere in lontananza.
Strizzo gli occhi per cercare di vedere meglio nel crudo controluce del mattino mentre mi stringo nel mantello, infreddolita.
La figura appena uscita dal bosco barcolla e avanza lentamente, provata da una lunga notte di lotta contro se stessa.
Tiro un lungo sospiro di sollievo.
La luna è tramontata e tu sei di nuovo libero di tornare da me.
Corro veloce nel prato, la mano a stringere al petto il pacco colmo di cibo caldo: sei sempre tremendamente affamato dopo queste notti, e la tua fame ti fa felice, lo so, rassicurandoti che ancora una volta non hai fatto del male a nessuno.
Ti butto le braccia al collo; sì, so che non vuoi che lo faccia: temi che possa cogliere l’odore selvatico della bestia che di nuovo si è impossessata di te. So che preferiresti tornare a casa di nascosto, lavarti e buttarti sul letto, ma io ti amo, ed amo anche questo effluvio che non ti appartiene.
I tuoi occhi sono cerchiati ed un lungo graffio dalla guancia si perde tra i capelli sporchi di terra, il sangue ormai secco. Ti sfioro appena il viso pallido e stanco, mentre cerchi di sottrarti al mio tocco: ogni mese è la stessa storia e devo sempre convincerti che il mio amore per te non è mutato e che tu, soprattutto, meriti sempre il mio amore.
Cerchi di non darlo a vedere, ma lo so che sei affamato dopo aver scorazzato tutta la notte per il bosco: il tuo odorato è particolarmente sensibile dopo la notte di luna piena e hai già compreso che nel pacco c’è una succulenta bistecca al sangue, sì, proprio la tua preferita.
Fremi ma ti trattieni e non allunghi la mano: quando lo fai, poi, con un tenero gesto mi sfiori il ventre, timido e insicuro, come se non fosse più tuo diritto farlo dopo la notte di plenilunio.
Hai paura, lo so, e ce l’ho anche io.
Ma il nostro bimbo sarà normale, vedrai, ed assomiglierà a te, spero!
Ti allungo il pacchetto; l’uomo lo apre piano, quasi riluttante, ma il lupo che è rimasto nel fondo dei tuoi occhi dà loro un brillio famelico di cui ti vergogni, così abbassi lo sguardo e mentre le tue mani tremano toccando appena la carne che il lupo vorrebbe sbranare, mormori a disagio:
"Non dovevi…"
Ti sorrido e ti porgo piatto e posate per questo originale pic-nic mattutino: moriresti di fame pur di non farti vedere da me divorare la carne come il lupo invece bramerebbe.
"… spendere tutti questi soldi per me..."
La tua voce è dolcissima e un nodo alla gola mi impedisce di parlare, di dirti quanto ti amo e quanto sei importante per me.
"… soprattutto ora che sei rimasta senza lavoro a causa mia…"
I miei occhi brillano quando incontro il tuo sguardo e, mentre io leggo nelle tue iridi nocciola l’amore che dissolve il lupo, tu leggi sul mio volto l’infinito orgoglio d’essere tua moglie e la madre di tuo figlio.





11 – Il colore dei suoi occhi vi ricorda…

Flash-fic - romantico/introspettivo/molto triste - fic di Harry Potter: più epoche, Remus/Tonks


Un istante d’eternità


Occhi nocciola, intensi e luminosi.
Ambra solare, miele di dolcezza, dorata tristezza.
La tua difficile vita ti scorre negli occhi, bimbo amato e quasi perduto per un’offesa ad un essere abominevole; un vecchio saggio e canuto ti permise un’adolescenza normale, protetta dai rami di un platano e circondata d’amicizia; poi solo solitudine, sofferenza e stenti sotto gli implacabili raggi della luna, tua maligna matrigna.
Dolce malinconia, melodia d’un sorriso mai negato, tenerezza di cioccolato.
Mi guardi e sorridi, timido, come se non potessi osare, come se tu non sperassi più nella felicità.
Occhi nocciola, come il tuo folto manto nelle notti di luna.
Occhi di calda umanità a lottare contro il gelo lunare.
Occhi tristi, colmi del rimpianto di una normalità sconosciuta, sopraffatti dal dolore e dalla paura di quell’argentea sfera che ogni mese ti condanna, innocente.
Occhi pieni d’amore che non sanno lasciarsi andare, felicità negata in una colpa che non è tua.
Dolci occhi d’amante che di giorno mi sorridono, ma fuggono nella notte, timorosi di farmi male, quando l’argento dell’astro notturno si trasforma nelle sbarre che ingabbiano la tua umanità.
Occhi tormentati di padre: temi che le tue colpe ricadano sul figlio e cerchi una fuga impossibile.
Occhi nocciola, pentiti, colmi d’amore, che sorridono a un incerto futuro mentre mi stringi forte tra le braccia e accarezzi con tenerezza il ciuffo turchese di nostro figlio.
Occhi nocciola, felici, che incontrano i miei in un istante d’eternità.
Occhi pieni di luce, che finalmente sorridono e sperano nel futuro.

Occhi chiusi, spenti, sotto il cielo nero della Sala Grande.
Non c’è la luna.
Non ha più alcuna importanza, ora.
Sei libero, ma non lo sai.

Di noi è rimasto solo nostro figlio e il ricordo del nostro amore.




Passo la parola a Fata, Folletto e Strega i cui commenti, dolci o pungenti che siano (e alla Strega, ma anche al Folletto, talvolta, concediamo una dose di "malignità" in più affinchè possano adeguatamente svolgere il loro ruolo), devono considerarsi esclusivamente effettuati sulla storia e i suoi personaggi e non sulla persona dell'autore.

Edited by Ida59 - 12/3/2011, 12:11
 
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