Eccovi un estratto audio di J.G.Borkaman. Atto 2 prima scena in cui compare Alan nei panni di J.G.B. mentre dialoga con Frida.
Di seguito vi riporto la traduzione dell'intero dialogo.ATTO SECONDOLa grande sala delle feste, al primo piano del palazzo Rentheim. Le pareti sono coperte di arazzi con scene di caccia, di pastori e pastorelle, in colori sbiaditi. Sulla parete di sinistra, una porta a due battenti con un pianoforte in proscenio. Nell'angolo di fondo, a sinistra, una porta mascherata, senza incorniciatura. A metà della parete di destra, grande scrivania di quercia scolpita ingombra di libri e di carte. Verso il proscenio, dallo stesso lato, un divano con un tavolo e seggiole. I mobili sono in stile impero.
Sulla scrivania e sul tavolino vi sono lampade accese. John Gabriel Borkman, in piedi accanto al pianoforte, ascolta Frida Foldal che suona le ultime note della Danza macabra. Borkman è un uomo di più di sessant’anni, di media statura, ben piantato. Indossa un abito nero di taglio non molto moderno e cravatta bianca . Frida Foldal è una ragazza di una quindicina d'anni, graziosa, pallida, dall'espressione stanca e affaticata, È vestita poveramente con un abito chiaro. Il brano di musica termina. Pausa.
BORKMAN - Sa dove ho sentito, per la prima volta, una musica come questa?
FRIDA - (alzando gli occhi a guardarlo): No, signor Borkman.
BORKMAN - Giù nelle miniere.
FRIDA - (senza capire): Nelle miniere?
BORKMAN - Son figlio di minatori, io. Non lo sapeva?
FRIDA - No, signor Borkman.
BORKMAN - Figlio di minatori. E mio padre, qualche volta, mi faceva scendere con sé nelle miniere... E laggiù si sentiva cantare il minerale.
FRIDA - Canta, il minerale?
BORKMAN - (annuisce): Quando è staccato dalla roccia. I colpi di martello che lo staccano... sono come i rintocchi della campana di mezzanotte, che suona l'ora della libertà. E, a suo modo, il minerale canta per la gioia.
FRIDA - Perché canta, signor Borkman?
BORKMAN - Perché vuoi salire in superficie ed essere utile agli uomini. (Passeggia su e giù per la sala, sempre con le mani die-tro la schiena.)
FRIDA - (resta seduta, in attesa, per un po' dì tempo; poi guarda l'orologio e s'alza): Mi scusi, signor Borkman,.. ma purtroppo, debbo andare.
BORKMAN - (fermandosi davanti a lei): Di già?
FRIDA - (chiudendo lo spartito): Sì. (Visibilmente imbarazzata:) Devo andare in un posto, questa sera.
BORKMAN - Ad una festa?
FRIDA - Sì.
BORKMAN - Da un concerto?
FRIDA - (mordendosi le labbra): No... devo suonare ì ballabili.
BORKMAN - Solo i ballabili?
FRIDA - Sì, balleranno dopo la cena.
BORKMAN - (si ferma e la guarda): Lei suona volentieri per far ballare gli altri? Così, di casa in casa?
FRIDA - Sì, quando mi chiamano... si guadagna sempre qualcosa.
BORKMAN - (insistendo): E pensa solo al guadagno quando è lì seduta a suonare per gli altri?
FRIDA - No. Penso soprattutto che mi dispiace non poter ballare anch'io.
BORKMAN - (con un cenno del capo): Era questo che volevo sapere. (Continua a camminare su e giù, agitato:) Sì, sì, sì, è molto triste dover guardare senza poter partecipare. (Si ferma:) Ma c'è un compenso, Frida.
FRIDA - (con un'occhiata interrogativa): Quale, signor Borkman?
BORKMAN - È che c'è più musica in lei che in tutti quei ballerini.
FRIDA - (sorride evasivamente): Oh, non ne sono poi tanto sicura.
BORKMAN - (alzando l'indice in segno di ammonimento): Non dubiti mai di se stessa!
FRIDA - Mio Dio, ma quando non c'è nessuno che mi conosca...?
BORKMAN - Basta che lo sappia lei... Dove va a suonare questa sera?
FRIDA - Dall'avvocato Hinkel.
BORKMAN - (le lancia un'occhiata penetrante): Hinkel?
FRIDA - SÌ.
BORKMAN - (con un sorriso pungente): La gente ci va? C'è della gente che va a casa sua?
FRIDA - Da quanto mi ha detto la signora Wilton sembra che ci sarà molta gente.
BORKMAN - (con vivacità): Ma che specie di gente? Me lo dice?
FRIDA - (un po' inquieta): Questo non lo so. Anzi sì... so, per esempio che ci sarà il signor Borkman.
BORKMAN - (interdetto): Erhart! Mio figlio?
FRIDA - Sì.
BORKMAN - Lei come lo sa?
FRIDA - Me lo ha detto lui, un'ora fa.
BORKMAN - È venuto qui, stasera?
FRIDA - Sì, ha passato tutto il pomeriggio dalla signora Wilton.
BORKMAN - (scrutandola): Sa dirmi se è venuto anche qui? Se ha parlato giù con qualcuno?
FRIDA - Sì, è stato un momento dalla signora.
BORKMAN - (con amarezza): Ah, ah... lo supponevo.
FRIDA - C'era anche una signora forestiera.
BORKMAN - Una forestiera? Può darsi. Ogni tanto la signora riceve delle visite.
FRIDA - Devo dire al signor Erhart, più tardi, di salire qui da lei?
BORKMAN - (in tono rude): Non deve dirgli proprio nulla. Quelli che desiderano vedermi, devono venire spontaneamente. Non prego nessuno, io.
FRIDA - No, no... non dirò nulla... Buonanotte, signor Borkman.
BORKMAN - (passeggiando su e giù): Buonanotte.
FRIDA - Posso scendere per la scala a chiocciola? Si fa prima.
BORKMAN - Certo! Scenda da dove vuole. Buonanotte, signorina.
FRIDA - Buonanotte, signor Borkman. (Esce dalla porta mascherata nel fondo, a sinistra).