Il Calderone di Severus

1.4. Aria d'opera, struttura generale

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view post Posted on 10/4/2010, 17:12
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Alaide @ 10/4/2010, 16:59)
A (s)proposito di Trovatore, ho appena scoperto oggi che Dimitri farà Conte di Luna all'Arena di Verona quest'estate (appena ho tempo per fare le cose fatte bene, riporterò la stagione areniana in "Appuntamento con la lirica")!

Oh, sì, fallo!
Mi piacerebbe tanto riuscire ad andarci, ma devo organizzare per tempo, in base ai turni di lavoro di Carlo.

 
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view post Posted on 4/5/2010, 12:58
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Nel correggere il compito di Ida (lo so, con molto ritardo... ma sono una professoressa dalla memoria brevissima e mi ero scordata di Attila), mi sono accorta che ho dimenticato d'inserire un pezzo di libretto (chissà a cosa diamine stavo pensando quel giorno ? :P ), che inserisco adesso, in modo tale che si possa rivedere il compito, o confermare quanto già detto. Nulla lo vieta... così tra l'altro dovrebbe anche risultare più facile.


ATTILA
(balzando esterrefatto)
Uldino! Uldin!

ULDINO
Mio re!

ATTILA
Non hai veduto?

ULDINO
Che mai?

ATTILA
Tu non udisti?

ULDINO
Io? Nulla.

ATTILA
Eppur feroce
qui s'aggirava. Ei mi parlò... sua voce
parea vento in caverna!

ULDINO
Oh re, d'intorno
tutto è silenzio... della vigil scolta
batte soltanto il piè.

ATTILA
Mio fido, ascolta!

Mentre gonfiarsi l'anima
parea dinanzi a Roma,
imman m'apparve un veglio
che m'afferrò la chioma...

Il senso ebb'io travolto,
la man gelò sul brando;
ei mi sorrise in volto,
e tal mi fe' comando:

«Di flagellar l'incarco
contro i mortali hai sol:
t'arretra! Or chiuso è il varco;
questo de' numi è il suol!»

In me tai detti suonano
cupi, fatali ancor,
e l'alma in petto ad Attila
s'agghiaccia pe 'l terror.

ULDINO
Raccapriccio! E che far pensi?

ATTILA
(riaccendendosi)
Or son liberi i miei sensi!
Ho rossor del mio spavento.
Chiama i druidi, i duci, i re.
Già più rapido del vento,
Roma iniqua, volo a te.

Oltre a quel limite
t'attendo, o spettro!
Vietarlo ad Attila
chi mai potrà?

Vedrai se pavido
io là m'arretro,
se alfin me vindice
il mondo avrà.
 
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view post Posted on 5/5/2010, 09:30
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Le ultime strofe che hai aggiunto non cambiano il mio compito, infatti anche quelle fanno parte della Cabaletta.

Il mio problema è distinguere il Cantabile dal Tempo di mezzo, che in questo caso mi sembrano inscindibili perchè, nello stesso momento, è reso il sentimento/emozione di Attila, ma anche l'avvenimento che può modificare la sua decisione (anche se poi la Cabaletta dimostra che Attila non ha affatto cambiato idea).
 
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view post Posted on 11/5/2010, 13:32
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Allora, questa volta il compito presenta due errori, che sono però comprensibili, in base a quello che hai detto tu stessa ed al fatto che il brano in sé era più difficile. In più dai tuoi errori, posso aggiungere nuovi particolari alla lezione (che sta diventando interminabile!).
Ti indico qui la giusta correzione (in grassetto il tempo di attacco, corsivo il cantabile, sottolineatro il tempo di mezzo e normale la cabaletta. Sotto le spiegazioni su come riconoscere la cabaletta ed il cantabile e scinderli dal tempo di mezzo (esiste una differenza che porta al cambio emozionale di Attila, proprio nel tempo di mezzo. Se nel cantabile mostra paura e timore, è proprio il tempo di mezzo che porta alla risoluzione di non temere il sogno/visione profetica che il re degli Unni ha avuto, ma è una cosa sottile e forse per me è normale perché io adoro Attila, opera minore, ma stupenda di Verdi... ehm un po' grezza forse, ma a me piace).


ATTILA
(balzando esterrefatto)
Uldino! Uldin!

ULDINO
Mio re!

ATTILA
Non hai veduto?

ULDINO
Che mai?

ATTILA
Tu non udisti?

ULDINO
Io? Nulla.

ATTILA
Eppur feroce
qui s'aggirava. Ei mi parlò... sua voce
parea vento in caverna!

ULDINO
Oh re, d'intorno
tutto è silenzio... della vigil scolta
batte soltanto il piè.

ATTILA
Mio fido, ascolta!

Mentre gonfiarsi l'anima
parea dinanzi a Roma,
imman m'apparve un veglio
che m'afferrò la chioma...

Il senso ebb'io travolto,
la man gelò sul brando;
ei mi sorrise in volto,
e tal mi fe' comando:

«Di flagellar l'incarco
contro i mortali hai sol:
t'arretra! Or chiuso è il varco;
questo de' numi è il suol!»

In me tai detti suonano
cupi, fatali ancor,
e l'alma in petto ad Attila
s'agghiaccia pe 'l terror.


ULDINO
Raccapriccio! E che far pensi?

ATTILA
(riaccendendosi)
Or son liberi i miei sensi!
Ho rossor del mio spavento.
Chiama i druidi, i duci, i re.
Già più rapido del vento,
Roma iniqua, volo a te.


Oltre a quel limite
t'attendo, o spettro!
Vietarlo ad Attila
chi mai potrà?

Vedrai se pavido
io là m'arretro,
se alfin me vindice
il mondo avrà.


Essenzialmente tra tempo di mezzo e cantabile e cabaletta ci sono differenze metriche.
Il cantabile, in questo caso è costituito da settenari con tendenza di rima ABAB (anche se vi sono delle irregolarità).
Il tempo di mezzo è invece metricamente più irregolare, alternando settenari ed ottonari.
La cabaletta è invece costituita da quinari, organizzati in questo modo:

Oltra a quel lìmite (quinario sdrucciolo... accento sulla terzultima)
t'addendo, o spettro (quinario piano... accento sulla penultima)
Vietarlo ad Attila (quinario sdrucciolo)
chi mai potrà (quinario tronco... accento sull'ultima)

Vedrai se pavido (quinario sdrucciolo)
io là m'arretro (quinario piano)
se alfin me vindice (quinario sdrucciolo)
il mondo avrà (quinario piano)

Quindi, un trucco per poter riconoscere, in casi più complessi cantabile e cabaletta è vedere come il brano è organizzato metricamente. Solitamente il tempo di mezzo ed il tempo d'attacco hanno una metrica meno stabile (in questo caso v'è un'alternanza di settenari ed ottonari), mentre cabaletta e cantabile prevedo una metrica stabile (tutti settenari e tutti quinari, in questo caso.). Solitamente le rime sono più stabili, ma credo che il librettista abbia avuto i suoi problemi con il nome Attila, che rima con ben poca cosa (forse con nessuna parola italiana). Inoltre, un librettista, doveva tenere conto del fatto che quelle parole andavano cantate e, spesse volte, Verdi mandava lettere ai suoi librettisti chiedendo per esempio una parola sdrucciola là o una tronca lì. Di conseguenza il librettista doveva riuscire ad arrangiarsi un po' come poteva, soprattutto in casi in cui il tempo fosse veramente scarso.

E, dopo le mie farneticazioni metriche (che spero siano chiare), riporto sotto l'ascolto, che rende tutto più chiaro.
Attila è interpretato da Michele Pertusi, con l'Orchestra dell'Emilia Romagna Arturo Toscanini diretta da Daniele Callegari. Regia di Pier Luigi Pizzi. Il brano è stato ripreso a Parma nel 1999.



Esistono anche delle arie prive di tempo di mezzo, come quella che proporrò tra poco. Questo ultimo appunto di questa lezione, serve a sottolineare come la struttura di base, sia qualcosa di non vincolante, ma che la situazione drammaturgica possa richiedere delle varianti (la mancanza quindi di tempo d'attacco, tempo di mezzo o cabaletta, che, come detto ad inizio lezione, ad un certo punto sparirà del tutto, per lasciare posto ad arie meno strutturate).

Quello che vi propongo è l'aria di Ernesto dal secondo atto di Don Pasquale di Donizetti (per l'esattezza si tratta del numero 5 della partitura), che prevede un'ampia introduzione strumentale, il tempo d'attacco (grassetto), il cantabile (corsivo) e cabaletta (sottolineato), mentre manca il tempo di mezzo, essenzialmente perché lo stato emotivo del personaggio non si evolve, ma rimane all'incirca lo stesso per tutta l'aria che è, essenzialmente, il lamento di un innamorato che si vede costretto a rinunciare per sempre alla sua amata.
L'esecuzione che vi propongo è ad opera di Juan Diego Florez (ehm... credo si capisca che è uno dei miei cantanti preferiti, dato che lo propongo spesso nei miei esempi), registrata a Zurigo.

ERNESTO
Povero Ernesto!
dallo zio cacciato,
da tutti abbandonato,
mi restava un amico,
e un coperto nemico
discopro in lui, che a' danni miei congiura.
Perder Norina, oh dio!
Ben feci a lei
d'esprimere in un foglio i sensi miei.
Ora in altra contrada
i giorni grami a trascinar si vada.


Cercherò lontana terra
dove gemer sconosciuto,
là vivrò col cuore in guerra
deplorando il ben perduto...
ma né sorte a me nemica,
né frapposti monti e mar,
ti potranno, o dolce amica,
dal mio seno cancellar
.

E se fia che ad altro oggetto
tu rivolga un giorno il core,
se mai fia che un nuovo affetto
spenga in te l'antico ardore,
non temer che un infelice
te spergiura accusi al ciel;
se tu sei, ben mio, felice,
sarà pago il tuo fedel.




Al posto del compito usuale (ma se mai emergesse il desiderio di voler mettersi alla prova con un'altra aria in cui trovare le parti che la compongono, ne proporrò un'altra), propongo un giochetto, che si può fare con tutta la calma di questo mondo, che consiste nel trovare una scena di Harry Potter in cui un personaggio potrebbe benissimo cantare un'aria con tempo d'attacco, cantabile, tempo di mezzo e cabaletta. Può ovviamente essere presente un altro presente che può avere lo stesso ruolo di Uldino nell'aria di Attila o del coro in quella del Conte di Luna.

 
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view post Posted on 11/5/2010, 13:48
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CITAZIONE (Alaide @ 11/5/2010, 14:32)
E, dopo le mie farneticazioni metriche (che spero siano chiare), riporto sotto l'ascolto, che rende tutto più chiaro.

Le "farneticazioni metriche", e anche quelle "accentate", sono chiarissime ed è molto interessante la digressione sul duro lavoro dei librettisti. ;)
L'ascolto, come sempre, lo rimando a questa sera a casa.
 
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view post Posted on 11/5/2010, 20:25
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Sì, dopo l'ascolto di Attila distinguere il Tempo di mezzo e la Cabaletta è decisamente più facile, perchè la musica e l'enfasi del canto rendono evidente il cambio di sentimenti/emozioni di Attila (mmm... non male quell'Attila!), molto più di quanto esplicitava il testo (metrica a parte, ovviamente, della quale non ero ancora "esperta"!).
 
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view post Posted on 11/5/2010, 20:40
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CITAZIONE (Ida59 @ 11/5/2010, 21:25)
Sì, dopo l'ascolto di Attila distinguere il Tempo di mezzo e la Cabaletta è decisamente più facile, perchè la musica e l'enfasi del canto rendono evidente il cambio di sentimenti/emozioni di Attila (mmm... non male quell'Attila!), molto più di quanto esplicitava il testo (metrica a parte, ovviamente, della quale non ero ancora "esperta"!).

Ammetto che il libretto di Attila non è dei più felici e chiari. Come confermo che Michele Pertusi in scena si muove benissimo e ci fa la sua bella figura, ma quando scende diventa un semplice parmigiano, molto simpatico, certo, ma senza il fascino che acquisisce in scena (grazie anche ai costumi e al trucco e parrucco) per le sue capacità attoriali e interpretative.
 
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view post Posted on 11/5/2010, 20:45
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CITAZIONE (Alaide @ 11/5/2010, 14:32)
Quello che vi propongo è l'aria di Ernesto dal secondo atto di Don Pasquale di Donizetti (per l'esattezza si tratta del numero 5 della partitura), che prevede un'ampia introduzione strumentale, il tempo d'attacco (grassetto), il cantabile (corsivo) e cabaletta (sottolineato), mentre manca il tempo di mezzo, essenzialmente perché lo stato emotivo del personaggio non si evolve, ma rimane all'incirca lo stesso per tutta l'aria che è, essenzialmente, il lamento di un innamorato che si vede costretto a rinunciare per sempre alla sua amata.
L'esecuzione che vi propongo è ad opera di Juan Diego Florez (ehm... credo si capisca che è uno dei miei cantanti preferiti, dato che lo propongo spesso nei miei esempi), registrata a Zurigo.


Aah... com'è "elegante" il tuo bel Juan Diego Florez, in ogni gesto e movimento, che mimica facciale e che capacità di esprimere i sentimenti con la recitazione! Splendida la voce, ma quella già avevo avuto modo d'apprezzarla.
Sì, una volta ascoltato il brano, la mancanza del Tempo di mezzo appare quasi scontata, tanto era la sua inutilità nel passaggio del Cantabile alla Cabaletta che, quasi con maggior enfasi, in quel suo
se tu sei, ben mio, felice,
sarà pago il tuo fedel.

sottolinea l'imperituro amore di Ernesto per Norina (chissà perchè, ma mi viene in mente un certo Always e un certo Severus che prega Albus di salvare anche l'odiato James...)
 
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view post Posted on 11/5/2010, 20:56
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CITAZIONE (Ida59 @ 11/5/2010, 21:45)
Aah... com'è "elegante" il tuo bel Juan Diego Florez, in ogni gesto e movimento, che mimica facciale e che capacità di esprimere i sentimenti con la recitazione! Splendida la voce, ma quella già avevo avuto modo d'apprezzarla.
Sì, una volta ascoltato il brano, la mancanza del Tempo di mezzo appare quasi scontata, tanto era la sua inutilità nel passaggio del Cantabile alla Cabaletta che, quasi con maggior enfasi, in quel suo
se tu sei, ben mio, felice,
sarà pago il tuo fedel.

sottolinea l'imperituro amore di Ernesto per Norina (chissà perchè, ma mi viene in mente un certo Always e un certo Severus che prega Albus di salvare anche l'odiato James...)

Non mi era mai venuto in mente un paragone tra Ernesto e Severus , ma forse perché ho sempre ragionato nell'interezza della trama e non su quel momento particolare. Ed effettivamente il paragone ci può stare (effettivamente l'aria di Ernesto è un inno all'amore imperituro ed è straordinario il modo in cui riesca ad inserirsi in un'opera essenzialmente buffa e comica, ma credo sia tutto merito della sensibilità di Donizetti).
 
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view post Posted on 11/5/2010, 21:11
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CITAZIONE (Alaide @ 11/5/2010, 21:56)
Non mi era mai venuto in mente un paragone tra Ernesto e Severus , ma forse perché ho sempre ragionato nell'interezza della trama e non su quel momento particolare. Ed effettivamente il paragone ci può stare (effettivamente l'aria di Ernesto è un inno all'amore imperituro ed è straordinario il modo in cui riesca ad inserirsi in un'opera essenzialmente buffa e comica, ma credo sia tutto merito della sensibilità di Donizetti).

Che dirti, Leonora, probabilmente sono io che sono malata e, alla fine, riconduco tutto a Severus; deve essere una malattia molto grave e ormai inguaribile, perchè ne soffro dal 2003 e non sembra ci siano segni di guarigione: al contrario, peggioro sempre più!
 
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view post Posted on 11/5/2010, 21:24
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CITAZIONE (Ida59 @ 11/5/2010, 22:11)
Che dirti, Leonora, probabilmente sono io che sono malata e, alla fine, riconduco tutto a Severus; deve essere una malattia molto grave e ormai inguaribile, perchè ne soffro dal 2003 e non sembra ci siano segni di guarigione: al contrario, peggioro sempre più!

Stai parlando con una malata d'opera, che a volte parla citando libretti qua e là (in relazione anche a personaggi di cui legge... credo di aver passato metà della mia lettura di Harry Potter a citar libretti, ma non ricordo più le citazioni che avevo fatto per Severus - le più frequenti, forse perché è il personaggio che più avrebbe interessato un compositore)... quindi è qualcosa di poco grave!
 
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view post Posted on 11/5/2010, 21:38
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CITAZIONE (Alaide @ 11/5/2010, 22:24)
Stai parlando con una malata d'opera, che a volte parla citando libretti qua e là (in relazione anche a personaggi di cui legge... credo di aver passato metà della mia lettura di Harry Potter a citar libretti, ma non ricordo più le citazioni che avevo fatto per Severus - le più frequenti, forse perché è il personaggio che più avrebbe interessato un compositore)... quindi è qualcosa di poco grave!

Ti ringrazio d'avermi rassicurata sulla non gravità della mia malattia :P , ma ora che ti sei tradita sarai costretta a ricordarti al più presto tutte le "citazioni da libretto" per Severus (che vuoi che sia, al limite ti tocca rileggere i libri!) e inserirle in una apposita discussione da aprire nella sezione "Severus e la musica"... sì, sì, sì... ormai non puoi più scamparla! :D
 
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view post Posted on 12/5/2010, 08:16
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CITAZIONE (Ida59 @ 11/5/2010, 22:38)
Ti ringrazio d'avermi rassicurata sulla non gravità della mia malattia :P , ma ora che ti sei tradita sarai costretta a ricordarti al più presto tutte le "citazioni da libretto" per Severus (che vuoi che sia, al limite ti tocca rileggere i libri!) e inserirle in una apposita discussione da aprire nella sezione "Severus e la musica"... sì, sì, sì... ormai non puoi più scamparla! :D

Arg! Cosa ho detto? :P
Adesso vedrò di trovare le citazioni librettistiche sparse nella mia mente (ma qualcuna devo averla anche scritta sui libri, a casa - ho il brutto vizio di imbrattare i libri con sottolineature e commenti - quindi appena torno dalla Francia potrò aver delle certezze, ma qualcosa mi è sovvenuto. Devo solo capire, quando l'ho pensato e magari anche perché... ma questa sarà veramente difficile).
Ammetto - così mi tradisco del tutto - che, in un momento di pazzia, avevo anche cercato di immaginare cosa ne avrebbero fatto i diversi compositori se avessero dovuto trarre un libretto dalla serie di libri ed ero giunta a dei risultati, alle volte inquietanti.
E adesso taccioi, prima che mi tradisca nuovamente :D
 
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view post Posted on 12/5/2010, 08:56
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CITAZIONE (Alaide @ 12/5/2010, 09:16)
Ammetto - così mi tradisco del tutto - che, in un momento di pazzia, avevo anche cercato di immaginare cosa ne avrebbero fatto i diversi compositori se avessero dovuto trarre un libretto dalla serie di libri ed ero giunta a dei risultati, alle volte inquietanti.

Mmm... interessante, moooolto interessante! Un nuovo mondo mi si apre davanti agli occhi: trasformare HP in un opera lirica!
Avanti, avanti, sono curiosissima di conoscere i tuoi foschi pensieri! (In apposita sede, ovviamante!) ;)
 
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view post Posted on 26/5/2010, 19:36
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CITAZIONE (Alaide @ 11/5/2010, 14:32)
... propongo un giochetto, che si può fare con tutta la calma di questo mondo, che consiste nel trovare una scena di Harry Potter in cui un personaggio potrebbe benissimo cantare un'aria con tempo d'attacco, cantabile, tempo di mezzo e cabaletta. Può ovviamente essere presente un altro presente che può avere lo stesso ruolo di Uldino nell'aria di Attila o del coro in quella del Conte di Luna.

Uhm... le ultime due settimane sono state un po' dure per me, quindi non ho avuto tempo per cimentarmi in questo giochetto, ma, per non dimenticarlo, lo ripropongo all'attenzione di tutti.
 
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