| PROTAGONISTA E ANTAGONISTA (con esercitazione)
Protagonista significa primo che agisce, dal greco protos (= primo) + agonistés (= combattente, attore, agente). Nel linguaggio comune si intende chi sostiene la parte principale in una vicenda, cioè il personaggio principale di una storia. Emotivamente il protagonista è l'eroe positivo, il portatore di valori etici, il giusto nel quale si identifica il lettore/spettatore. Sotto l'aspetto tecnico della narratologia, invece, il protagonista è il personaggio che formula una richiesta, che destabilizza una situazione, che determina la reazione di un antagonista. In questo corso mi atterrò strettamente alla definizione tecnica di protagonista, perchè chi scrive deve avere ben chiari i ruoli che i suoi personaggi svolgono nella vicenda narrata. Per dare un'idea della differenza fra sentire comune e ruolo tecnico del protagonista fornisco alcuni esempi: – nel romanzo I promessi sposi il senso comune fa di Renzo e Lucia i protagonisti. In fondo è di loro che si parla, sono le loro traversie a coinvolgere l'emotività dei lettori. Invece, dal punto di vista tecnico, il protagonista è Don Rodrigo, per il ruolo che svolge nella vicenda, . E' lui che destabilizza la situazione di due popolani che progettano le loro nozze. E' lui che avanza la richiesta a Lucia: “Diventa la mia amante” (la 'prima azione', quella che mette in moto il tutto). Senza questa richiesta la storia sarebbe tutta diversa. Lucia si oppone, cioè assume il ruolo di antagonista e tutta la storia successiva non è altro che il racconto degli sviluppi del conflitto, cioè del reiterarsi dei tentativi di Don Rodrigo (dalle intimidazioni a Don Abbondio fino al tentativo di rapimento) e della reazione degli antagonisti (Renzo, Lucia e loro fiancheggiatori). – nella tragedia Otello di Shakespeare il protagonista tecnico è Jago. Otello ha un suo progetto: sposare Desdemona e far carriera nella marina della Serenissima. Jago vuole vendicarsi di Otello che gli ha negato il ruolo di alfiere, preferendogli Cassio, e si allea con Roderigo, innamorato respinto da Desdemona, anche lui desideroso di vendicarsi su Otello. Naturalmente il senso comune fa credere che il protagonista sia Otello, verso il quale confluiscono le simpatie degli spettatori. – nel film Mezzogiorno di fuoco lo sceriffo Will Kane (interpretato da Gary Cooper) ha appena sposato Amy Flower (Grace Kelly), una quacchera. I quaccheri non possono portare armi e lo sceriffo conseguentemente si dimette. Ma giunge un telegramma che lo avvisa che con il treno di mezzogiorno arriverà Frank Miller, un bandito arrestato da Kane, già condannato a morte, ma rilasciato in libertà condizionata da un giudice compiacente. Alla stazione lo aspettano tre accoliti che lo aiuteranno a vendicarsi uccidendo Kane. La moglie Amy vorrebbe che Kane lasciasse immediatamente la città, ma lo sceriffo si sente moralmente obbligato ad affrontare il bandito (il suo successore arriverà solo l'indomani) e cerca di arruolare una squadra di aiutanti; ma, con una scusa o con l'altra, tutti gli abitanti rifiutano. Così si trova da solo ad affrontare quattro avversari, mentre Amy decide di andarsene. Sarà una ex-amante di Kane, Helene Ramirez (Katy Jurado) a convincerla a non abbandonare il marito. La lotta coi banditi è lunga e avvincente. Kane riesce ad eliminarne tre, ma sta per soccombere a Miller quando, da una finestra, una pistola spara al bandito appena prima che questi uccida Kane. L'inquadratura si allarga e rivela che a sparare è stata la quacchera Amy. Emotivamente il protagonista è Gary Cooper (incidentalmente: quasi nessuno si ricorda come si chiami il suo personaggio), che monopolizza le inquadrature del film e con il quale gli spettatori si identificano completamente, ma, dal punto di vista tecnico il protagonista è Miller. E' lui che destabilizza la situazione arrivano a Hadleyville con il suo desiderio di vendetta. Gary Cooper ha il solo progetto di sposare Grace Kelly e vivere con lei felice e contento come nelle fiabe.
Da questi esempi è evidente che, tecnicamente parlando (ma è l'ultima volta che sottolineerò che io parlo da un punto di vista strettamente tecnico), l'antagonista ha un progetto (in tutti e tre gli esempi: sposarsi) e che il protagonista arriva dall'esterno sconvolgendo questo progetto. Il conflitto nasce dal rifiuto dell'antagonista di accettare la richiesta del protagonista. Senza questo rifiuto non ci sarebbe conflitto, e senza conflitto non ci sarebbe storia. A dire il vero Otello non si oppone a Jago, che lo circuisce con l'inganno del fazzoletto. Otello è quindi un antagonista solo potenziale ma è evidente che, essendo la vittima dei maneggi del protagonista, non può essere altro che un antagonista implicito.
Quindi, riassumendo: il protagonista è esterno alla situazione, spesso arriva proprio dal di fuori, è portatore di una richiesta che destabilizza la situazione e, in genere, minaccia l'antagonista. l'antagonista ha un proprio progetto, vive in una situazione ben definita e dotata di una propria dinamica. Soprattutto può fare a meno (anzi, farebbe volontieri a meno) del protagonista. O è direttamente minacciato dalla richiesta del protagonista o interviene a difesa della situazione o di personaggi minacciati dall'iniziativa del protagonista, per motivi etici oppure egoistici; la richiesta del protagonista viene contrastata dall'antagonista; si sviluppa un conflitto che vede un'alternanza di azioni e reazioni, ognuna delle quali determina una modificazione della situazione, fino ad arrivare allo scioglimento della vicenda con la vittoria di uno o dell'altro dei contendenti. Per lo scioglimento gli anglosassoni usano la parola (francese) dénouement.
PROTAGONISTI/ANTAGONISTI GENERALI E SITUAZIONALI
Considerando la storia nel suo complesso arriviamo all'dentificazione di protagonisti e antagonisti generali. Ma una storia, in genere, è costituita da più situazioni, soprattutto nei romanzi. Ogni situazione ha un protagonista e il suo antagonista, che possono essere differenti da quelli generali. Per esempio, nei Promessi Sposi Renzo e Lucia (antagonisti generali) diventano protagonisti in alcune situazioni, prima fra tutte quando tentano di dichiararsi marito e moglie davanti a Don Abbondio, in presenza di testimoni. In questa situazione essi diventano protagonisti, mentre Don Abbondio diventa antagonista. Infatti Don Abbondio ha un suo progetto: godersi una serata in pace, digerendo tranquillamente la cena e godendosi la lettura di un filosofo greco (Carneade), tipica situazione di antagonista. Renzo e Lucia avanzano la loro richiesta (di essere riconosciuti marito e moglie), ma l'antagonista si oppone e, sfruttando l'impappinamento di Lucia, manda all'aria la 'cerimonia'. Anche in Mezzogiorno di fuoco lo sceriffo Kane (antagonista generale) diventa protagonista situazionale quando chiede ai cittadini di arruolarsi come aiutanti per contrastare i banditi.
ESERCIZIO NR. 3
Nell'esercizio da voi svolto (nr. 1) è chiaro che il rag. Rossi (o il suo equivalente) è l'antagonista. Infatti ha un suo progetto: godersi la colazione al bar, che viene mandato al monte dalla irruzione del protagonista, il personaggio che si mangia la sua brioche e si beve il suo cappuccino. In quasi tutti i racconti c'è una situazione sola, quella che si svolge al bar, per cui protagonista e antagonista situazionali coincidono con quelli generali. Come esercizio nr. 3 vi propongo questo: identificare quali racconti sono scomponibili in due o più situazioni identificare in essi, se esistono, protagonisti e antagonisti situazionali
PROF. 1/2MATTO
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