| E ci sono anch'io. Semplicemente non potevo esimermi. Semplicemente devo commentare quanto mi aiuta a rinfocolare il mio sogno!
Cap.1 - risveglio nell'incubo
Il capitolo è bellissimo! Vicino a Severus, di fianco a Severus, dentro l’anima di Severus... tutto il tempo sono sempre rimasta con lui! Ho trovato la descrizione iniziale della distruzione del Laboratorio veramente perfetta, in poche righe, e, conoscendo il tuo Severus meticoloso e ordinato, veramente terribile. Il disastro che ha creato intorno a sé è pari alla distruzione che sente dentro di sé. La distruzione nel Sotterraneo rispecchia la desolazione, la disperazione della sua anima che adesso ha conosciuto l’amore e per questo sa che sarà ancora più duro dovervi rinunciare. Sembra quasi che si sia permesso di perdere il controllo e questo non è altro che un altro segno, ancor piu tangibile, di quanto doloroso sia per lui quello che sta avvenendo. Ancora una volta con poche righe sei riuscita a spezzarmi il cuore. Sono coscente che mi aspetta di peggio, visto che siamo solo all'inizio, ma questa immagine di Severus nel luogo che forse ama di più distrutto dalla sua stessa furia, mi ha fatto rabbrividire. E quale terribile desiderio sei stata capace di creare: un parallelo tra il sapore dell’amore e il sapore del sangue. Tutto questo crea un dualismo che può portare solo ulteriori sofferenze al povero Severus.
“Si ripiegò lentamente su se stesso afferrandosi la testa tra le mani, tra angoscia e disperazione, fino ad appoggiarsi sulle ginocchia, ombra tremante dell’uomo che era stato fino a poche ore prima, quando quell’incubo notturno, tremendo e pieno di sangue, era giunto a distruggere la sua felicità guidato dal marchio maledetto che era tornato a bruciare sulla sua pelle, dopo tanti anni.” Questa è una frase che mi ha fatto veramente commuovere perché l’immagine che hai saputo dipingere, con vividi e violenti colori, nella mia mente è veramente spaventosa: solo, nel Sotterraneo, in ginocchio abbandonato a se stesso proprio nel momento nel quale dovrebbe avere qualcuno vicino. Ed è nata nella mia mente un'altra situazione di solitudine uguale eppure estremamente diversa: la descrizione di JKR della sua morte. Ho paura che in questa storia arriverò ad odiarti molto per tutto ciò che gli farai passare...
Rinunce sempre e solo rinunce. Il mio cuore è sempre accanto al suo e, se fossi Vivian e avessi la facoltà di scegliere (gliela darai?), io sceglierei mille volte di restargli vicino anche con il rischio di perdere la vita, pur di aiutarlo e farlo sentire meno solo. Vivian. Nella prima parte mai presente, ma sempre con lui, in ogni suo pensiero o azione, dentro di lui, parte di lui. Sembra che lei gli sia ormai diventata indispensabile, come l’aria per vivere. Ed è bellissima la descrizione che fai dell’incredulità che ancora lo riempie quando racconta come sia riuscita a superare ogni ostacolo che lui avesse posto sulla strada verso il suo cuore e come, ancora adesso, non si capaciti della testardaggine con la quale ha voluto passare oltre e cercarlo. Per trovare la via verso il suo cuore. Ed è qui che inserisci un breve quanto lucido riassunto della vita di Severus e per questo ancora più drammatico e toccante.
E poi...che bello questo Albus! Il papà che rimette a posto il disastro del figlio. E’uno stupendo Silente: imponente e tenero, autorevole e (l’hai detto tu per prima) paterno. L’abbraccio che dona a Severus mi ha strappato un attimo di profonda tenerezza, mentre lo vedevo rigido ed impettito tra le braccia del vecchio mago. Ma la scena in cui gli si avvicina mentre Severus gli chiede di andar via è la rappresentazione della fiducia donata, regalata, concessa senza troppi pensieri, che dà una notevole importanza al rapporto che si è istaurato tra i due. Lo definisce e lo sottolinea, creando un forte legame, quasi famigliare, tra loro. E nel momento nel quale il Marchio torna a bruciare e Severus cerca di allontanare Silente, sei stata splendida! Sei riuscita a farmi sentire il rumore del sangue che scorre, l’odore ferroso e quasi il sapore amaro in bocca, che si è disgustata nel breve momento in cui ho lasciato libera l’immaginazione.
Poi la scena della ricerca, ritrovamento e distruzione di quello che poteva aiutarlo a fronteggiare il momento: la pozione. Io ho sempre pensato che le pozioni, nel mondo magico fossero un pò la ragione del mondo Babbano. Mi spiego meglio. Il mondo magico è di per se stesso la negazione più totale della logica. Le pozioni sono combinazioni di prodotti più o meno naturali che combinati logicamente possono arginare, disciplinare la magia. Le pozioni sono la razionalità applicata alla magia, a mio avviso. Severus ha una imponente forza di volontà, e può, e riesce a contrapporsi ai suoi desideri (immondi, in questo caso),ma cerca un aiuto nei momenti di sconforto. Un aiuto che arriva, ancora una volta, dalla sua mente, dalla sua logica, dalla sua razionalità, dal suo sapere: la pozione. Questa per me diventa quindi un simbolo della forza della mente sulla materia. Severus è un celebrale di natura ed è per questo che ama così tanto questa materia: gli permette di modificare, disciplinare l’unica cosa che nel suo mondo non si riesce totalmente a controllare e cioè proprio la magia.
Il finale del capitolo è veramente (almeno per la mia sensibilità) straziante. Sai quanto per me sia difficile vederlo soffrire! Farlo soffrire di mio pugno è diverso, perchè so che avrà, che gli concederò, tanta consolazione per quanto ha sofferto. Ma qui, nel primo capitolo... non oso pensare, non voglio pensare a quello che arriverà dopo! La sua vita era già stata crudele, orribile, ma ora anche questo incantesimo che sa intensificare le sensazioni dovute ad un ancestrale goccia di sangue vampiro nelle sue vene a perseguitarlo! Sono anche un pò arrabbiata (anche se l’espediente è intrigante, non posso negarlo) che tu abbia inserito questo particolare, perché si tratta di un ostacolo effettivo e reale, che non proviene dalle sue scelte, ma esiste sa prescindere da esse. Un particolare che rende ancora più terribile l’intera situazione: non è possibile strapparsi dalle vene ciò che ti dà la vita che però è anche quello che ti tiene legato in una schiavitù senza affrancamento. Una schiavitù strana, perché pochi frammenti di mai conosciuta materia biologica possono aiutare chi vuole sottomettere una volontà forte. Il Signore Oscuro sa bene come esacerbare questo antico retaggio, renderlo forte e reale per sfruttarlo e piegarlo ai suoi voleri, per cercare di rendere Severus un vero servo. Questo suo segreto corre per tutto il capitolo, quasi una maledizione incombente, un richiamo a un prossimo evento nefasto, una spada di Damocle che ondeggia sulla sua testa. E’ una trama parallela, sempre presente, sempre pronta a far scaturire qualcosa di terribile. E il lettore aspetta che accada qualcosa di veramente tremendo, in ogni frase e in ogni pagina. E alla fine, in fondo, qualcosa accade. La chiusa del capitolo è veramente atroce, per me: solo, di nuovo solo, a soffrire per qualcosa che non può assolutamente controllare, che non dipende dalla sua volontà, ma da un crudele incantesimo che può arrivare anche a soggiogarlo completamente. Perdere tutto, di nuovo, per qualcosa contro il quale puoi combattere solo una battaglia già quasi persa, è una ancor più triste sconfitta. Ma Severus ce la farà a trovare il suo riscatto. Lo sai che la mia fiducia in lui e nelle sue potenzialità è praticamente sconfinata! Al prossimo capitolo! Ki
Edited by Ida59 - 12/6/2015, 17:58
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