Eligis tuum iter
Grande incipit per una splendida storia, per fortuna è a capitoli e si può leggerla e gustarla fin nelle pieghe più nascoste, la descrizione, posta nelle prime frasi, del parco e la figura ripiegata e accorata di Severus sono fantastiche.
Il paesaggio è chiaramente finto, la quinta di un teatro, ma la tua bravura, Elly, è introdurre un racconto complesso come questo in modo da incuriosire il lettore. Mentre leggi ti fai tante domande: ma come? Un Severus quasi OOC, che si apre, che esprime emozioni, che si racconta e senza un perché? Impossibile! Un’Hermione disorientata: altrettanto impossibile, ma quanto amore, quanta commozione e dolore nelle parole che pronuncia Severus. Non sono parole, sono lacrime, disperazione allo stato puro, sottolineate dalla natura che li circonda; vola un momento così sospeso da leggere velocemente per capire, per chiarire, per stare con loro due, come non mai.
Con la medesima prosa fluida e sicura il racconto si dipana, la pellicola si riavvolge e torna verso la realtà, verso la vita.
Ed eccolo lì il solito lettore (io) a bocca aperta, stupefatto di fronte al racconto impensabile e incredibile che l’autrice ha sadicamente immaginato!
Ogni passo, ogni descrizione sono utili alla trama, non ci sono parole fuori posto, spostane una e cade il castello costruito con simmetria.
E io sono lì presente ad ascoltare Hermione e a sentirla salmodiare e poi a tornare indietro, rabbiosa e consapevole di aver sprecato un’occasione unica e irripetibile, vincere la morte, sconfiggerla, e riprendersi ciò che ha rubato ingiustamente, questa sensazione è fortissima e resa con tale realismo da entrare dentro il cuore di chi legge.
Perché chi mai non ha desiderato riavere indietro chi ama da un’ingiusta e precoce perdita? La morte si sconta vivendo, dice un grande poeta ed è la pura verità.
Ma Elly fa in modo che il lettore la segua e si accodi alla sua fantasia che anch’io vorrei potesse essere tangibile realtà, il riscatto sta in questo: nella capacità di veder accadere ciò che tu stesso vorresti, questo avvince nelle storie di Elly, la capacità di raccontare esattamente i desideri di chi legge.
Un respiro e il sogno può avverarsi, il nastro del film può girare in avanti e ci si può aspettare che gli attori continuino la recita e che gli eventi continuino a svolgersi come vorresti, anche se non sempre è così…
Poiché sono un’aperta sostenitrice di Elly, sarò di parte, ma fino ad un certo punto.
Ho letto un’ introspezione accennata e sostenuta nelle azioni di una Minerva unica ed eccellente, una descrizione dei pensieri e delle azioni che compirebbe una madre retta, sicura e affettuosa verso quelli che può considerare figli.
Non ci sono descrizioni fisiche, ma quelle psicologiche dicono tutto, raccontano l’anima e la maschera di Minerva che cade.
Minerva, donna d’amore e compassione coperta di dura roccia, in questa, come in altre storie di Elly, perché i personaggi più sono amati e più sono vivi e vitali tra le righe del racconto. Minerva è la donna forte che regge ad ogni ingiuria del destino, che agisce e si prodiga, ma dentro soffre e allontana la sofferenza per sostenere gli altri, quelli che ama. Minerva, un grande personaggio che Elly sfiora sempre con delicatezza e se le fa del male, se ne pente e cerca di farsi perdonare. Qui ho trovato la Minerva perfetta che amo e prediligo.
Accanto a lei Hermione, forte, determinata, ma tenera, dolce, un po’ come l’autrice che la descrive.
Nella mia immaginazione trovo tanti addentellati tra Hermione e Severus. Quel non volersi mostrare deboli, ma capace di essere forti e presenti a qualunque costo, a qualunque prezzo e davanti a Hermione, Harry svapora e Ron svanisce. Hermione non è solo la mente del trio, ma si conferma in questa come in altre storie di Elly, l’anima che li tiene insieme e la mente che suggerisce le soluzioni giuste, o meglio le uniche possibili.
Il primo risveglio e l’approccio con Severus ancora addormentato sono lì a mostrare quanto sia tenero e ironico lo spirito di Hermione, leggete la storia e lo scoprirete. Lei sussurra all’orecchio di lui una frase che strappa sorrisi e lacrime, una di quelle frasi che in un racconto lasciano il segno.
Poi l’Hermione dolce, tenera e fragile, quella che preferisco torna presente e viva – per fortuna – lei è vera, è qui, è presente e io so che già ama Severus alla follia!
Severus, lui è stretto nella solitudine del suo limbo, ma trova una strada aperta, una porta schiusa e la storia si apre al futuro, al possibile e abbraccia due anime sole e perse, ma finalmente illuminate dalla speranza.
Bravissima nel cambiare situazione ed emozioni, ma il solito “magone” mi ha preso e non mi ha più lasciato quando sono arrivata al colpo di scena, al momento che avevo atteso, che tu mi hai fatto attendere. Perché Elly è molto brava nel creare atmosfere, emozionare e aggiungere curiosità a commozione.
Grande !
I salti temporali che il lettore incontra non creano alcun problema di comprensione: è così facile leggere nelle azioni e nei pensieri dei personaggi: Severus è meravigliosamente tratteggiato, ogni gesto che compie all’arrivo della “solita” cartolina racconta un dolore, una speranza, qualcosa di bello che non vuole permettersi. E’ così che agiscono sempre nelle tue storie Hermione e Severus, prevedibili eppure ogni volta diversi, ogni volta nuovi e contemporaneamente uguali nelle parole, nei pensieri, nelle piccole cose, quelle cose che me li fanno amare e li rendono tuoi e solo tuoi. Perfetti. Stessi pensieri, stesse reazioni.
Hogwarts è la loro casa l’unica possibile, l’unica scelta, la pace e la guerra, l’amore e i libri: il castello rappresenta le loro esistenze e le loro essenze.
Hermione esprime i pensieri che chi ama Severus non può evitare di fare, è lei la mia voce mentre leggo, è lei il personaggio in cui riesco ad immedesimarmi ed è facile se la prosa ti prende per mano e le battute di dialogo volano come uccelli nel cielo, come Elly con maestria sa fare.
Sembra facilissimo scrivere così, eppure chi si è cimentato in un racconto sa quanto complessi siano i meccanismi perfetti che occorre mettere in atto per avvincere e trasmettere ciò che si prova e che si ha nel cuore.
In questo racconto Elly ci è riuscita benissimo, senza far perdere al lettore una frase ironica o drammatica, un’introspezione seguita dall’azione perfettamente collegata.
La trama è originale e geniale, ma stavolta Fanny non c’entra niente, il segreto non viene svelato e non lo svelerò nemmeno io, anche se è durissimo commentare senza poter dire quanto forte e coraggiosa sia stata Hermione e perché.
E lui? Stanco, ancora malato, allontana i pensieri, ma sa nel suo cuore. Le voci di dentro gli parlano con il timbro diverso a seconda del momento e della situazione: ora è Lily che parla (quasi simpatica in certi momenti), ora la ragazzina dai capelli castani e gli occhi marroni. E tu, lettore, non puoi sbagliare, non sbagli, perché tutto s’incastra alla perfezione come in un puzzle, un meraviglioso puzzle.
Ho apprezzato l’incontro con Harry, non me lo aspettavo, ma anche quello mi ha lasciato con un misto di sorrisi e groppo in gola: cosa faresti Harry per la donna che ami?
Qualunque cosa … Parole che si fanno riconoscere, che giocano a nascondino con i sentimenti, ed io ero lì a guardare il viso di Severus e i suoi occhi ed a ricordare con lui come davvero abbia mantenuto la promessa; quelle due parole fanno da fil rouge all’incontro tra i due antichi nemici legati a doppio filo dall’amore per la stessa persona e dall’amore assoluto e totale che entrambi sanno provare.
E poi, l’incontro tra Hermione e Severus, anzi lo scontro: le parole giuste e appuntite al punto giusto, poi il sorriso, abbagliante, leggero, il mazzo della sposa… leggete e capirete che meraviglia è quel capitolo, pieno di cose dette e di durezza, pieno di cose non dette e sospiri che sussurrano il contrario.
Severus è sempre lo stesso uomo, ma come fa a soffrire così tanto imponendoselo, quando potrebbe avere la felicità e la vita a portata di mano? Davvero un pezzo di bravura dell’autrice più sadica che esista, che ti fa allungare il collo per guardare dietro l’angolo, sperando di scoprire finalmente il lieto fine, ma temendo che non arriverà.
Un cenno anche al personaggio che amo tanto: Minerva, custode dei segreti, degli amori, custode del cuore di Severus e dei suoi sacrifici. La vedo mentre ammicca scuote la testa e non si dà pace, ma conosce così bene il suo ragazzo che lascia capire sia la sua anima che quella di lui.
Il resto è un’alternanza di strette al cuore e lacrime. Come lettrice sono davvero pessima. Partecipo troppo della gioia e del dolore, della rabbia e dell’amore dei personaggi di cui sto leggendo.
Nonostante tutto, anche rileggendo la storia, ho pianto di nuovo (sì ho pianto! Va bene?)sempre negli stessi snodi, negli stessi momenti, alle stesse battute: incredibile!
Hai davvero scritto una tra le tue storie più belle, ricca di pathos, di romanticismo mai smielato e gratuito, perché tu, Elly, quando scrivi non sei mai ovvia, nulla è mai del tutto prevedibile e sai cogliere il lettore in contropiede, tranne alla fine dei giochi: sapevo che quella ragazzina sarebbe finita a Serpeverde! Ma per una volta Tassorosso no?
Grazie per aver scritto e grazie per essere come sei, anche un po’ bastarda qualche volta.
Ti voglio bene!
Edited by chiara53 - 7/6/2014, 07:27