| Rieccomi, dopo un buco "di strumenti e connessioni" che mi è sembrato eterno. Innanzitutto, grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto il mio racconto e hanno lasciato per me un commento. Qui (da me) ci sono sempre "lavori in corso". Sono riprese le seconde letture (con preziose annotazioni) e lo sforzo di una comprensione più profonda dei personaggi è sempre l'obiettivo atteso. Sorvolo sui complimenti, che mi hanno fatta arrossire (chi mi conosce sa che sono una persona piuttosto schiva e timida) per i quali ovviamente vi ringrazio infinitamente: Ida, Ele Snapey, Arwen, Lady Memory, Chiara, mi avete dato tanta gioia con i vostri attenti commenti. Vado alle osservazioni, che trovo preziosissime per l'ampliamento della mia ricerca. 1) Ida, Lady Memory e Chiara hanno tutte evidenziato la "pericolosità" delle scelte di Silente per la serata: "realizzare i desideri", "chiudere le porte". Questo mi suggerisce che forse il "pretesto" che "muove" la serata ha portato Albus un po' fuori dal suo Canone e che l'idea di "chiudere le porte", che secondo le mie previsioni avrebbe dovuto rappresentare una garanzia di maggior sicurezza ("siamo tutti dentro e meglio possiamo respingere eventuali pericoli"), è letta invece nel senso opposto. Ne prendo nota. 2) Lady Memory mi chiede "perché Sibilla?". Perché è "la donna delle Profezie". Le sue "visioni" (permesse in questa occasione dalle particolari circostanze che sono state concesse come animazione della serata: realizzazione di sogni [in questo caso si tratta di incubi che riemergono dalla mente di Severus e vengono intercettati dalla profezia] e desideri) sono strettamente collegate alla profezia “Non avrò pace mai, fino alla fine dei giorni”. In effetti sono la profezia ed il malessere (non di quella sola serata) di Severus i veri motori di quelle immagini. E' un presagio di morte, di cui i "crimini del passato" sono in qualche misura la causa. 3) Ele e Lady Memory parlano poi di "anomala sensazione di malessere" e di "sensazione di orribile vergogna". Per l'anomala sensazione di malessere, vorrei inviare un video di quando ho scritto il brano, come prova della sofferenza che ho provato. Sono partita dall'idea (ovviamente personale e magari frutto di errata interpretazione) che Severus e le feste sono due pianeti distanti anni luce ed ho provato a descrivere la sua resistenza a questo genere di eventi: la sua estraneità agli incontri conviviali; in considerazione poi di ciò che la notte di Halloween rappresenta per Severus, ho cercato un modo per esaltare quel malessere. Quindi, mentre cercavo una soluzione divertente, che si riallacciasse magari ai momenti divertenti precedenti, quali: il passaggio di Pix e Mirtilla sulla testa di Severus o la brusca entrata di Severus nella Sala Grande che spaventa i presenti, il senso del dramma (che in me è predominante) è prevalso su tutto. Così ho spogliato il mio eroe della sua corazza (l'abito nero sigillato da decine di bottoni e le sue doti di Legilimante [impedite dagli incantesimi di Halloween] ne rappresentano una parte) e l'ho restituito agli occhi di tutti nella sua vulnerabile essenza (di cui la pelle diafana è parte) con il segno evidente della sua colpa (il marchio nero), perché si giungesse alla "sensazione di orribile vergogna", che (per me) gli deriva soprattutto dalla colpa che lui prima di ogni altro non si perdona, come ha evidenziato Ania.
Da quello che ho letto nei vostri commenti, la sofferenza ed il malessere erano ben chiari, ne ho cercato una rappresentazione tangibile e l'ho sperimentata in prima persona, cercando di "sentire" il dolore di Severus. Quel dolore non riesce a lasciarmi, per questo amo i racconti che gli donano una seconda possibilità di felicità, che a me risultano ancora difficilissimi da scrivere. Abbiate pazienza se "traballo" sui canoni, devo recuperare 20 anni di "elaborazioni".
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