Il Calderone di Severus

Sfida n. 9 FA+FF: Happy Halloween!

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view post Posted on 29/10/2017, 18:01
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CITAZIONE (Ida59 @ 29/10/2017, 17:55) 
Ooooh Brava Manu!!! Bello!

Grazie! :) :wub:
 
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view post Posted on 29/10/2017, 18:08
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Grazie!!! Sono felice che ti abbia dato un'impressione di tenerezza! :)
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 26/10/2017, 21:09) 
CITAZIONE (Ele Snapey @ 26/10/2017, 19:14) 
Ne avrei in mente una anch'io, ma chissà se riuscirò mai a scriverla prima della scadenza...

Se l'idea c'è ma manca il tempo, fammi un fischio che ti allungo magari un po' la scadenza!
[/color]

Mamma mia, sono sul filo di lana per tutto... d'altronde quando si ha solo la domenica da dedicare alle proprie cose <_< <_< <_< Vorrei riuscire a portare o una storia, o un banner, ma non ce la faccio proprio entro le 20 di domani :(
 
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view post Posted on 30/10/2017, 08:21
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Che bello il banner, Manu!!!
 
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 29/10/2017, 20:04) 
CITAZIONE (Ida59 @ 26/10/2017, 21:09) 
Se l'idea c'è ma manca il tempo, fammi un fischio che ti allungo magari un po' la scadenza!
[/color]

Mamma mia, sono sul filo di lana per tutto... d'altronde quando si ha solo la domenica da dedicare alle proprie cose <_< <_< <_< Vorrei riuscire a portare o una storia, o un banner, ma non ce la faccio proprio entro le 20 di domani :(


Mi spiace tanto... se è solo questione di qualche ora posso attendere, ma non fino a domenica prossima...
 
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view post Posted on 30/10/2017, 19:57
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CITAZIONE (Ida59 @ 30/10/2017, 11:00) 
Mi spiace tanto... se è solo questione di qualche ora posso attendere, ma non fino a domenica prossima...

Tranquilla, posto in serata, ma ee è troppo fuori tempo massimo non ti preoccupare, non considerarla. L'avrò scritta per il piacere di farlo ^_^
 
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TOPIC_ICON3  view post Posted on 30/10/2017, 20:03
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Eccomi! Sul filo di ragnatela, ma ci sono, anche se sono le 20,02.
Sapete ormai che dove c'è Panda c'è AngstAPalate, per cui preparatevi ai fazzoletti, al cioccoolato terapeutico e agli ortaggi per me :P
Stavolta mi sono orientata su un testo in prosa, così per cambiare un po', spero vi piaccia ^.^
Adoro i vostri lavori, dopo li commento con calma, ora sono di corsa per il tempo....

La mia ff

Autore: PandaNemo
Beta: ///
Lunghezza: One shot
Genere: Angst, Malinconico, Introspettivo
Personaggi: Severus, Snape Family (menzionata) Lily (menzionata)
Titolo: Wiskey & Pumpink's Lullaby


Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Wiskey & Pumpink's Lullaby.



Spinner’s End era Halloween.
Era tetra, buia, decadente e consunta, con un che di miseramente inquietante.
I bambini abbozzavano costumi con le vesti da casa spesso rattoppate, camminavano di casa in casa per chiedere e sperare di ricevere quelle caramelle da pochi pence piccole, appiccicose e dure come sassolini del greto.
Li osservavo dalla finestra della cucina, attraverso il vetro unto di vapore, sdegnoso e invidioso.
Mi sarebbe piaciuto unirmi a loro, girellare con gli amici - poco importanti caramelle dure - avere un costume cucito da mia madre.
Ma mia madre era troppo stanca o impaurita o dolorante per cucirmi qualcosa che non fossero i miei strani, scompagnati abiti quotidiani.
A dirla tutta, le stoffe in avanzo erano ben poche.
Mio padre beveva più del solito, il 31 ottobre, imprecava contro i ragazzetti che lanciavano uova e piccoli sassi contro le finestre.
Casa Snape, la casa di quelli strani.
Casa Snape, Severus Snape, il moccioso bizzarro.

Casa nostra era l’attrazione del quartiere.
Dopotutto c’erano numerose attrazioni, non lo nego.
Mia madre, con i lividi coperti alla meno peggio che sussultava e tremava un po’ ad ogni rumore o strillo.
Io, il grottesco ragazzetto troppo magro e con abiti assurdamente spaiati.
Mio padre, barcollante e biascicante impastato d’alcolici che smaniava sulla porta, macchiato di alcol, cibo e saliva.
Una casa dei fantasmi, un circo degli orrori completamente gratuito.
Certo, anche altri padri bevevano dopo essere tornati dal lavoro e altre famiglie si arrangiavano con poco, ma gli Snape erano paria fra i paria.
Di zucche intagliate ce n’erano poche, troppo care per sprecarle con sciocchi intagli, troppo costose le candele.
Qualcuna, spesso a pezzi, muffita e un po’ bacata, veniva rozzamente intagliata, rozzi lineamenti che ti fissavano da dietro i vetri.
Spesso fuggivo via, quando mio padre crollava sul suo vomito di whiskey economico e mia madre si sistemava nel letto umido.
Ero come uno spirito dei morti, silenzioso e non visto.
Camminavo fino ai quartieri borghesi, mi spingevo fino a casa di Lily.
Sul suo balcone c’era sempre una zucca, enorme, illuminata da una piccola candela.
Osservavo la casa silenziosa, il salotto illuminato dalla luce della zucca.
Oltre all’odore di polpa bruciata cercavo quello di un Halloween normale, per indovinare che profumo avesse.
Sicuramente non alcol scadente e uova marce.
Lily, giorni prima, mi spiegava con compiaciuto orgoglio come suo padre portasse lei e Petunia a scegliere quella più grossa e più bella.
Poi la intagliavano tutti assieme, mentre i piatti preparati con la polpa cuocevano.
Lily non lo sapeva, ma io li avevo visti.
Li avevo spiati mentre impastavano biscotti e incidevano la dura buccia arancione.
Li avevo visti uscire, Lily incantevole nel suo costume da strega ed il cestino per le caramelle.
Mi aveva chiesto tutto, voleva che il suo costume fosse il più possibile fedele agli abiti usati nel Mondo Magico.
Perché lei era una vera Strega, non una Babbana mascherata.
Poi tornavo a casa, per avere la mia zucca.
Mamma era sempre più depressa, il 31 ottobre. A volte beveva anche lei, rubando di nascosto dalle scorte di mio padre.
Diceva che lei sentiva.
Sentiva il Velo che si sollevava, la magia arcana e primordiale che si riversava sulla terra.
La magia del fuoco, del sangue dei sacrifici, le ancestrali preghiere.
La magia dentro di lei smaniava, si risvegliava dal sepolcro di botte, povertà, maschera da Babbana stentatamente vestita.
Sentiva ciò che aveva perso.
Sentiva, beveva e raccontava.
Mi narrava degli antichi rituali, delle fastose feste di Hogwarts, zucche canterine e veri pipistrelli, montagne di dolciumi che nulla avevano a che fare con i dolci economici che giravano qui.
Mi cullava di quei racconti sognanti, mi beavo di quel futuro.
Anch’io avrei avuto una zucca enorme, festeggiamenti e montagne di dolciumi da dividere con gli amici.
L’alcol la rendeva esaltata, mi spronava affinchè sentissi il Velo sollevarsi, mi ripeteva continuamente
“Eh, vero che lo senti anche tu? Sì, sì che lo senti” afferrandomi per le spalle e fissandomi con occhi lucidi.
Era estasiata che fossi un mago e non un inutile Babbano come suo marito.
Ma lei cos’era? Non più strega, mai del tutto Babbana.
Mi cullava di quei racconti, si beava della sua magia che viveva attraverso di me.
Mi cullavo di quei racconti, momenti rubati, mi beavo di quel futuro.


Ora Halloween è nulla.
È fastidiosa la luce intensa delle candele della Sala Grande, i pipistrelli svolazzanti scatenano al mio indirizzo battutine e paragoni poco lusinghieri, le caramelle sono stucchevoli e si appiccano ai denti, le zucche sono solo brutti lineamenti vacui.
Lineamenti impressi nella buccia arancione e non sul metallo argentato e freddo.
Maschere e maschere, poca differenza. Entrambe create per spaventare.
Halloween è nulla giacchè io sono nulla, ora.
I sogni sono rimasti sogni vaganti su un alito odoroso di sherry.
Nulla era cambiato, Spinner’s End ed Hogwarts erano Halloween.
Severus Snape era sempre il ragazzo bizzarro e strano, il bersaglio prefetto, lo spettacolo gratuito.
Persino le uova marce erano le stesse, gentilmente elargite da Potter e compari in mille forme diverse.
Severus Snape era sempre il professore dai capelli unti, il cattivo pipistrello che svolazzava nei sotterranei.
Per me, Halloween non avrebbe mai profumato di semi di zucca tosati.
Whiskey.
Morte.
Umiliazione.
Dolore.
Whiskey.

Non quello dozzinale come quello bevuto da mio padre, ma riserve abbastanza pregiate.
Una volta finito il supplizio in Sala Grande mi rifugiavo nei miei alloggi, festeggiamenti privati.
Non sciocche canzoni, dispetti e maschere.
Omaggio a chi non c’era più, ad un giglio scarlatto bruciato dalle verdi fiamme di una grottesca zucca pallida e serpentina.
La mia esclusiva maschera personale mi osservava dal camino durante le celebrazioni.
Bevevo sino a stordirmi.
Capivo mia madre, la magia del Velo era trascinante, scuoteva nel profondo.
Esistevano certi incantesimi antichi che si potevano castare solo in questa particolare notte.
La tentazione di usarli, di attingere a quella fonte antica e ribollente era enorme.
Ma, mi ripetevo, non sarebbe stato corretto disturbare il sonno dei morti, tendere tranelli al loro vagare.
Non potevo nuocerle ancora, non dopo che avevo già nuociuto irreparabilmente alla sua vita, almeno il suo sonno eterno ed il suo spirito immortale dovevo preservarli.
Capivo mio padre, laddove mi ero sempre ripromesso che mai avrei voluto farlo.
L’alcol era un dolce sonno che alleviava e curava ogni miseria d’animo, e sbraitare contro i gioiosi irrispettosi dell’avvilito dolore altrui.
Halloween è qualcosa che sento, lontana e profonda, ma che non posso toccare.
Halloween è l’inizio di qualcosa di nuovo, la fine di un ciclo, l’inverno perpetuo di saper Amore chiuso in terra gelata.
Halloween è aspettare, in un sonno di ubriacatura triste, d’udire i passi di uno spirito, un giglio scarlatto e la speranza del suo perdono.
Halloween è la mia maschera argentea che mi fissava implacabile coi suoi occhi vuoti.




Edited by chiara53 - 17/11/2017, 18:41
 
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CITAZIONE (Ele Snapey @ 30/10/2017, 19:57) 
CITAZIONE (Ida59 @ 30/10/2017, 11:00) 
Mi spiace tanto... se è solo questione di qualche ora posso attendere, ma non fino a domenica prossima...

Tranquilla, posto in serata, ma ee è troppo fuori tempo massimo non ti preoccupare, non considerarla. L'avrò scritta per il piacere di farlo ^_^

Tranquilla, non riesco a metterti nel Cavillo, ma ti aggiungo poi nel riassunto dell'ininiziativa appena l'avrai inserita.
 
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CITAZIONE (PandaNemo @ 30/10/2017, 20:03) 
Eccomi! Sul filo di ragnatela, ma ci sono, anche se sono le 20,02.

Sul filo di ragnatela: bello!
 
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CITAZIONE (PandaNemo @ 30/10/2017, 20:03) 
Titolo: Wiskey&Pumpink's Lullaby.

Ecco, Panda, io... io sono senza parole. La tua storia è davvero bellissima, incredibilmente intensa e dolorosa e commovente e... perfetta. Leggevo e mi entrava dentro, in profondità, coinvolgendomi sempre più.
Brava, davvero molto, molto brava. Complimenti! Sei molto giovane, ma questa storia è molto adulta e lascia il segno.
 
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Prosa/poesia pervenuta per Halloween 2017.


Chiara53:Una zucca per Halloween (racconto)
Ida59: Scherzetto di Halloween (racconto breve)
PandaNemo: Wiskey&Pumpink's Lullaby (racconto)
Ele Snapey: Trick or Treat (racconto)





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Edited by Ida59 - 31/10/2017, 12:01
 
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CITAZIONE (Ida59 @ 30/10/2017, 20:48) 
CITAZIONE (PandaNemo @ 30/10/2017, 20:03) 
Titolo: Wiskey&Pumpink's Lullaby.

Ecco, Panda, io... io sono senza parole. La tua storia è davvero bellissima, incredibilmente intensa e dolorosa e commovente e... perfetta. Leggevo e mi entrava dentro, in profondità, coinvolgendomi sempre più.
Brava, davvero molto, molto brava. Complimenti! Sei molto giovane, ma questa storia è molto adulta e lascia il segno.

Wow, grazie mille Ida, non immaginavo che la mia storia in prosa potesse piacerti così tanto
:sob: (lacrime di gioia, tranquilla)
Voi siete quelle romantiche e a lieto fine, io quella della cupezza a palate... Maturità adulta non saprei, forse perchè sono strana di mio... una giovane vecchia...
Ho immaginato come potesse essere Halloween a Spinner's End, che è un quartiere povero e abitato da gente non ricca, assieme al contrapposto festeggiamento nei quartieri più benestanti, come in quello di Lily.
Ho immaginato, ma da sempre, come gli Snape fossero visti nel quartiere, e mi sono data la versione di ''quelli strani'' basandomi anche su come veniva vestito il piccolo Severus.
Poi una mamma strega che si sforza a fare la babbana, una donna maltrattata, un ubriacone violento hanno fatto il resto.
Hogwarts è arrivata di conseguenza, coi Malandrini che ho calato negli stessi panni dei teppisti di S.E. e con entrambe le versioni di Severus, il ragazzo strano - persino fra i suoi simili - ed il terrorizzante professore col nero, ampio mantello svolazzate dietro di lui... *recupera gli ormoni vaganti*
Per lui il 31 ottobre, specie da adulto, non lo immagino come fonte di gioia, anzi, visto che nessuno si ricorda mai della morte dei Potter, ma è solo una notte di festeggiamenti - anche, soprattutto a scuola -
La versione di Halloween mistica e magica è tutta la mia, appassionata fan di miti e leggende e magia...

*§*§*§*§*§**


@Ida59: adoro la tua storia, la prima parte mi aveva fatto salire il cuore in gola per l'ansia.
Mi aspettavo qualcosa di nefasto e cupo, attacchi di mangiamorte e dissennatori, ma la seconda parte mi ha fatta sciogliere in un sorriso ed in una risata, leggendo delle piccole pesti e della gioiosa famigliola.
Il tuo scherzetto è perfettamente riuscito!

@Chiara53: adoro anche la tua storia, è così piena di amore e serenità che riscalda come una fiammella. Il tuo Severus ricorda il passato, ma ci ha fatto pace e si bea del presente.
Mi è piaciuto il finale con la Giratempo, il ''ritagliare'' del tempo per del tempo in famiglia.
Mi piace il tuo banner, Severus sulla scopa e tutti quei bottoncini in primo piano ed in chiara vista...

@Arwen68, il tuo Severus che si staglia imponente e austero fra il fumo verde... molto intonato al tema.

@Ellyson, il Severus del tuo banner ha quell'espressione tormentata che da brava AngstQueen non posso non adorare alla follia... Mi piacciono le sfumature del cappuccio, sembra un tutt'uno con lo sfondo.
 
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view post Posted on 30/10/2017, 22:09
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CITAZIONE (PandaNemo @ 30/10/2017, 21:56) 
Wow, grazie mille Ida, non immaginavo che la mia storia in prosa potesse piacerti così tanto
:sob: (lacrime di gioia, tranquilla)

Lasciami il tempo di stampare la tua storia e di rileggerla con calma. Mertita una bella recensione. Per tanti motivi. E sicuramente la magia antica della tua Halloween mi è piaciuta molto.

Lasciati dire che noi non scriviamo solo storie col lieto fine. O meglio, ne abbiamo scritte tante in passato molto angst.
Ma da quando la Rowling ha ucciso Severus nei libri e poi lo abbiamo visto morire sul grande schermo... ecco, all'improvviso il desiderio di renderlo felice è letteralmente esploso! Ma io ricordo di aver scritto storie terribili su Halloween, tipo "Urla nelle notte", oppure la tristissima "Una lacrima per Lily".


CITAZIONE (PandaNemo @ 30/10/2017, 21:56) 
@Ida59: adoro la tua storia, la prima parte mi aveva fatto salire il cuore in gola per l'ansia.
Mi aspettavo qualcosa di nefasto e cupo, attacchi di mangiamorte e dissennatori, ma la seconda parte mi ha fatta sciogliere in un sorriso ed in una risata, leggendo delle piccole pesti e della gioiosa famigliola.
Il tuo scherzetto è perfettamente riuscito!

Felicissima che il mio scherzetto sia riuscito!
 
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So che scrivete di tutto, la mia frase era riferita ai contest cui ho partecipato, dove penso di essere stata la più "triste" del gruppo.

In generale, nelle mie storie e nei miei pensieri, la gioia dura poco e il massimo del lieto fine è appunto il cimitero :)
 
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view post Posted on 30/10/2017, 23:58
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CITAZIONE (Ida59 @ 30/10/2017, 20:36) 
Tranquilla, non riesco a metterti nel Cavillo, ma ti aggiungo poi nel riassunto dell'ininiziativa appena l'avrai inserita.

No problem, ve benissimo così. ^_^



Trick or Treat




Autore: Ele Snapey
Tipologia: one shot
Rating: per tutti
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus, Luna Lovegood

Riassunto: E’ la notte di Halloween. E’ l’ora in cui tutto si ammanta di mistero, e le paure tornano a galla…

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il personaggio originale, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.





Sotterranei tenebrosi, oscuri e raccolti.
Gli unici suoni presenti nell’immobilità totale sono il ticchettio irregolare delle gocce di umidità che cadono da alcuni punti del soffitto, e il borbottio dell’acqua che scorre nelle tubature.
All’improvviso il silenzio viene spezzato da un tenue rumore di passi provenienti dalle scale, e da rintocchi lontani che annunciano la mezzanotte.
E’ la notte di Halloween. E’ l’ora in cui tutto si ammanta di mistero, e le paure tornano a galla.
L’atmosfera cupa di quella parte delle segrete è perfettamente intonata alla circostanza, ma a te, che percorri a qualsiasi ora quel tratto per raggiungere i tuoi alloggi, non procura alcun fastidio.
Il banchetto allestito in Sala Grande – quello a cui ogni anno sei costretto a partecipare – è appena terminato, e tu non vedi l’ora di riappropriarti della quiete della tua stanza, per concederti il meritato riposo.
Per te Halloween significa solo riandare con il pensiero a una terribile notte di parecchi anni prima. Faresti a meno volentieri di “festeggiarlo”, ma è un obbligo a cui non puoi sottrarti: Silente ci tiene sempre tanto a che tu sia presente. E forse il motivo principale è proprio perché vuole evitarti di rimanere da solo, a rimuginare su quella terribile notte di parecchi anni prima.
Sei arrivato davanti alla porta della tua camera.
Con un cenno blando della mano le ordini di aprirsi, e lei obbedisce, ruotando dolcemente sui cardini.
Entri e ti dirigi verso il piccolo mobile bar, da dove prelevi una bottiglia di buon vino Elfico.
Versi un po’ di liquido color rubino nel calice di cristallo opaco; quindi ti siedi nella comoda poltrona davanti al camino in cui brilla ancora un po’ di brace, e inizi a centellinarlo lentamente, gustandoti quel momento di piacere.
E’ il tuo rito serale. Il piccolo “vizio” che ti concedi, assieme alla lettura di qualche pagina, prima di andare a dormire.
Sai però che non è ancora finita, mentre inizi a slacciare i bottoncini della redingote, partendo dai polsi.
E infatti, qualche minuto più tardi, percepisci un lieve scalpiccio proveniente dal corridoio.
Ti avvicini alla porta e rimani in ascolto del suono soffocato di risatine trattenute, frenando la voglia impellente di spalancare la porta all’improvviso e di mettere in fuga il drappello di ragazzini mascherati da piccoli mostri armati di canestrino.
Per i più giovani è iniziata la seconda fase della festa, come da tradizione.
Mentre per gli studenti dal terzo anno in poi i festeggiamenti di Halloween proseguono nelle Sale Comuni, alle matricole è permesso, dopo il banchetto, di travestirsi e di andare in giro per il castello a rastrellare dolci.
E scendere nei Sotterranei tetri e caliginosi, spingendosi fin dietro la porta degli alloggi appartenenti al terribile insegnante di Pozioni, è da sempre considerata una prova di coraggio suprema.
Adesso sono proprio dietro l’uscio; non puoi fare a meno di ascoltarli, divertito, mentre parlottano tra loro. Quindi il più temerario alza la voce e pronuncia solennemente:
“Dolcetto o Scherzetto?”
Non aspettano mai che tu apra la porta, non vogliono correre il rischio di scoprire se tu sarai lì dietro a tutti gli effetti, pronto a dispensare scherzetti anziché dolcetti.
Li senti scappare lungo il corridoio, come ogni anno. E come ogni anno la prova di coraggio termina lì.
Sogghignando riprendi a slacciare la redingote. Scegli il libro che leggerai prima di addormentarti e stai per andare in bagno, quando, all’improvviso, ti sembra di udire due lievi colpi bussati alla porta.
Ti irrigidisci, rimanendo in attesa per qualche secondo. Infine ti convinci di esserti sbagliato, e torni ai tuoi preparativi per la notte.
Ma i colpi alla porta si ripetono, più decisi. Allora avevi sentito bene!
Vai all’ingresso, deciso a polverizzare chiunque si trovi dietro l’uscio e abbia osato superare il limite. Spalanchi il battente, scrutando il buio che gravita nel corridoio, ma non c’è nessuno.
Allora una vocina sottile e intimorita richiama la tua attenzione più in giù.
– Mi scusi se la disturbo, signore… ma mi sono persa…
Abbassi lo sguardo e la scorgi nella penombra, il visetto impiastricciato di cerone bianco su cui risaltano un paio di orbite nere disegnate attorno a grandi occhi azzurri.
Stringe tra le mani il cestino con i dolci, ma nonostante tutto appare tranquilla.
– Quando gli altri sono scappati io sono inciampata, cadendo – continua, con una vocina delicata. - E non so quale corridoio abbiano imboccato per risalire. Così mi sono persa. Può aiutarmi lei, per favore?
Incroci le braccia e la osservi dall’alto. Dietro il trucco ti sembra di riconoscere i tratti delicati di una studentessa del primo anno di Corvonero. Ma non ne sei troppo sicuro, non conosci ancora bene tutti gli studenti nuovi.
– Come ti chiami, signorina? – domandi, in tono brusco.
– Luna Lovegood, signore… - risponde con deliziosa semplicità. – Primo anno di Corvonero.
Ricordavi bene, dunque, e ti riappropri all’istante della tua inflessibile aria da professore severo.
- Come sei scesa fin qui, da qui puoi benissimo risalire, signorina Lovegood. – sbotti, deciso per prima cosa a impartire una dura lezione a quella ragazzina sventata.
Lei però ti guarda con occhi così supplichevoli e innocenti, che ti senti costretto a rinunciare al proposito.
– Quindi, secondo te, come dovrei aiutarti? – Cerchi di mantenerti freddo e distaccato, ma stavolta avverti un certo disagio.
– Pensavo avrebbe potuto riaccompagnarmi lei. – propone con incredibile candore. Ed è il colpo basso che ti spiazza. Certo, il ragionamento non fa una grinza.
Sospiri, ti riabbottoni la giacca ed esci dalla stanza, chiudendo la porta alle tue spalle con il solito blando cenno della mano.
– Andiamo, signorina Lovegood. – mormori, rassegnato, incamminandoti per il corridoio seguito dalla ragazzina. E ad un tratto senti la sua manina delicata infilarsi nella tua, e stringerla con fiducia.
Ti volti a guardarla, cercando di dissimulare la sorpresa; lei ricambia il tuo sguardo con un sorriso disarmante che ti scalda il cuore.
Salite i gradini fino ai piani superiori e raggiungete l’entrata della Sala Comune di Corvonero senza dire una sola parola; ma la sua piccola mano fiduciosa stretta nella tua vale più di qualunque discorso.
Davanti alla porta con il batacchio di bronzo ti lascia la mano, rivolgendoti un altro straordinario sorriso.
- Grazie per avermi aiutata, professor Piton! – Ti guarda, riconoscente.
- Non mi hai detto da che cosa sei travestita, signorina Lovegood. – le domandi, sperando di farle piacere interessandoti al suo costume.
- Non ricordo, signore. Ma non ha importanza. Ciò che conta è che ho trascorso una festa di Halloween veramente speciale. – risponde, e vedi il suo visetto accendersi di entusiasmo dietro allo strato di cerone.
Poi, tutta seria, fruga nel canestrino dei dolci. Ne estrae uno, quello più grosso e colorato, e te lo porge.
– Dolcetto o scherzetto? – cinguetta, sorridendo; quindi pronuncia la parola d’ordine, ti saluta con la mano e infila di corsa l’entrata della Sala Comune.
Rimani ancora a guardare la porta, stringendo in mano il dolcetto che ti ha regalato, poi riprendi la strada da dove sei venuto.
E senti il cuore un po’ più leggero adesso che ripensi già con un pizzico di nostalgia a quanto ha reso meno amaro il sapore di questa notte.

Edited by Ele Snapey - 31/10/2017, 00:20
 
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