Il Calderone di Severus

Sfida n. 9 FA+FF: Happy Halloween!

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Starliam
view post Posted on 27/10/2018, 18:27 by: Starliam

Buca-calderoni

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Titolo: 31 ottobre 1981
Autore: Stella
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: Drammatico
Personaggi: Severus Piton, Albus Silente
Epoca: Pre Harry a Hogwarts
Avvertimenti: Nessuno
Riassunto: A Severus era sempre piaciuta la sera di Halloween...

NOTA: Scritta per la sfida "Happy Halloween" del 2018.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.


31 ottobre 1981



A Severus era sempre piaciuta la sera di Halloween. Quando era studente ad Hogwarts, si meravigliava ogni anno delle decorazioni realizzate con cura, delle illuminazioni, dei giochi e degli scherzi. A casa non gli era mai stato permesso festeggiare Halloween, così come nessun'altra festa, del resto.Specialmente una che aveva legami così forti con il mondo magico.
Questo in particolare era un Halloween speciale: era la prima volta che lo passava ad Hogwarts come professore. Aveva partecipato alla creazione delle decorazioni, aveva intagliato una zucca, aveva sistemato la Sala Grande insieme a Silente, agli altri professori e agli elfi domestici: e adesso si stava godendo la fine del banchetto.
Non lo avrebbe ammesso con nessuno, ma gli aveva fatto piacere vedere i volti felici degli studenti, specialmente dei più piccoli: lo avevano riportato indietro di qualche anno, quando tutto aveva ancora della magia e della bellezza da offrirgli.
La cena era stata particolarmente gustosa. Adesso si stava facendo tardi, e solo i ragazzi più grandi erano ancora seduti a tavola, a scherzare e ridere fra di loro: Silente aveva permesso che rimanessero alzati più a lungo del solito. Proprio Silente era sparito all'improvviso più di un'ora prima, dopo aver ricevuto un messaggio, e non era ancora tornato. Severus non ci aveva fatto caso: Silente era un mago importante, e gli capitava spesso di doversi allontanare, a volte anche per più giorni di seguito. Specialmente adesso con la guerra in corso: non passava giorno in cui Silente non dovesse rispondere a qualche richiesta.
Anche i professori stavano iniziando ad andarsene; e Severus si stava attardando nelle ultime chiacchiere con la professoressa Sprite, quando Silente fece il suo ingresso nella Sala Grande. Qualcosa attirò subito l'attenzione del professore di Pozioni: Silente, di solito allegro e sorridente, camminava adesso con passo pesante, tenendo la testa bassa. Era successo qualcosa, da quando il Preside si era assentato. Severus fece per alzarsi e andargli incontro, ma proprio in quel momento Silente alzò lo sguardo verso di lui, e il professore di Pozioni rimase bloccato nell'atto di alzarsi in piedi, con gli occhi sbarrati. Silente fece velocemente i pochi passi che ancora lo separavano da Severus: si avvicinò a lui e lo prese per le braccia, come per paura che potesse cadere.
"Vieni con me," disse il Preside. "Devo parlarti".
Ma Severus già sapeva. Aveva capito tutto da come Silente l'aveva guardato. Lo seguì senza fare storie nel suo ufficio: non era neanche in grado di parlare o protestare.

Erano passate almeno due ore, ma a Severus sembrava che fossero passati giorni, o anni. Non era più la persona di prima. Quel colloquio nell'ufficio di Silente lo aveva cambiato per sempre, profondamente. Aveva ancora un motivo per andare avanti? Il figlio di Lily era abbastanza?
Si passò una mano su una guancia ancora umida, con gli occhi fissi sul fuoco nel camino. Era stato Silente ad accompagnarlo in camera sua, e poi Severus gli aveva chiesto di lasciarlo solo. Non voleva vederlo per un po'. Sapeva che non era colpa del Preside, eppure non poteva fare a meno di pensare che avrebbe potuto fare di più.
Adesso non c'era più niente da fare. Si guardò intorno: la piccola zucca arancione che aveva intagliato quella mattina era sul tavolino accanto alla poltrona. La prese, e la guardò: la piccola smorfia che vi aveva inciso, illuminata dalla candela all'interno, adesso sembrava prenderlo in giro. In preda a uno scatto d'ira, la strinse forte nella mano destra, stritolandola. Quel po' di succo che era rimasto gli colò lungo la mano, cadendo a terra, formando delle piccole macchie scure sul tappeto verde brillante. Lanciò con forza ciò che rimaneva della piccola zucca nel fuoco davanti a sé. Anche Halloween era rovinato per sempre.

Edited by Starliam - 28/10/2018, 23:53
 
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