Traduzione italiana dei testi originali delle interviste inglesi inserite nella pagina precedente.TONY-BOUND SCORPIONS (1987)
By Jerry Tallmer
(New York Post, June 3, 1987)
-Traduzione-
Potrebbe essere il momento degli scorpioni ai Tony. Due scorpioni in una bottiglia – i due scorpioni più eleganti che abbiate mai visto. Il loro bacio è scherno, la loro arguzia è acido, il loro pungiglione è morte.
Le Vicomte de Valmont - Alan Rickman, pronto per il Tony come miglior attore dell'anno in uno spettacolo. La Marquise de Merteull - Lindsay Duncan, pronta per il Tony come miglior attrice dell'anno, nello stesso spettacolo. La rappresentazione è "Les Liaisons Dangereuses" di Christopher Hampton dal romanzo epistolare di Choderlos de Laclos, al Music Box.
"Sicchè pensate”, dice Valmont alla Marchesa nel secondo Atto, parlando di uomini e donne e camere da letto, "che ci sentiamo soltanto costretti ad inseguire quelli che scappano?"
La Marchesa guarda in basso, oltre il suo naso aristocratico, verso di lui. "Immaturità?" dolcemente, gelidamente azzarda.
Nel suo camerino al Music Box, non così gelida, dopo aver fatto a piedi dalla East 63d Street a 96 gradi di temperatura per mancanza di un taxi, Lindsay Duncan ha detto: "Beh, lui è, sa, terribilmente immaturo." Breve pausa. "E, sa, ciò non mi giunge nuovo come donna." Si è portata una mano ai lunghi capelli biondi, scostandoli dal viso.
"Valmont è completamente cieco," ha detto. “La Marchesa non lo è. Conosce se stessa, sa che davvero ama quell’uomo - Valmont -, ma non lo rivelerà mai. Quando lui si innamora di Tourel (sic.), una donna casta e sposata che ha appena sedotto per vincere una scommessa - quello, per la Marchesa, è il vero duro colpo."
Lei - così distaccata, così altezzosa sul palco – sarebbe così contenuta riguardo a questo quanto la Marchesa?
L'attrice ha scosso i capelli. "No" ha detto lentamente. "No. Non credo che sarei come lei in qualsiasi cosa. Mio Dio", ha detto con una risata, "vorrei avere il coraggio di quella donna. Dio, tale ardente coraggio - e intelligenza. Ma io personalmente non vorrei venire associata a tutto quello che dice. Perché quella donna non ha umanità."
Nel suo camerino, Alan Rickman con un maglietta della Royal Shakespeare Company e pantaloni bianchi - una figura di una certa lassitudine, per non parlare di longitudine – ha allungava le gambe. "Beh," ha detto, con una voce che è la voce del Visconte - come cotone esteso, "quella cosa sul fatto di essere costretti ad inseguire quelli che scappano, non è la storia della mia vita, ma è certamente la storia di molte delle persone tra il pubblico.
"Puoi sentire gli uomini ridere quando Valmont lo afferma, e le donne applaudono quando lei dice: 'immaturità?'
"Penso sia la sintesi del loro rapporto, di lei e di lui. Lui si muove in una sorta di ingenuità ben formulata. Lei risponde sempre con una sola parola – un’assassina. Le piume da pavone di lui sono completamente aperte. Lei le soffia semplicemente via."
Ci sono, in realtà, due Lindsay Duncan in mostra in questo momento a New York. Molto diverse tra loro. C’è la Marchesa al Music Box, e poi c'è Anthea Lahr, la stoica moglie che suona un secondo violino che quasi implode affianco al suo marito-scrittore in "Prick Up Your Ears", il film di Stephen Frears sugli ultimi anni di Joe Orton.
"Ma Anthea non è una stupida sotto qualsiasi aspetto", ha detto la Duncan. "La Anthea del film, intendo. Non ho incontrato la vera Anthea Lahr. Quella del film conosce le proprie forze, ciò che il lavoro del marito richiede il suo sostegno e il suo contributo.
"L'unico problema è che viene ignorata, trascurata, da un'altra donna" - una potente agente letteraria di Londra superbamente interpretata da Vanessa Redgrave.
Una donna, infatti, un po' come la Marchesa.
“Sì”, ha detto la Duncan.
Al piano di sotto, Alan Rickman ha detto: "Risate e disagio. Questo è quello che vogliamo da parte del pubblico: ridete e dispiacetevi per aver riso, sentitevi a disagio, e poi ridere di nuovo."
Choderlos de Laclos ha scritto "Les Liaisons Dangereuses" nel 1782. Due volte in questo dramma di depravazione morale c'è il riferimento ad un secolo vicino alla sua fine: la fine degli anni '80, l'inizio degli anni '90.
Il che potrebbe anche applicarsi, o forse no, al 1980?
“Sì”, ha detto Rickman, la testa poggiata fiaccamente contro la mano. "Altrimenti non lo avrei interpretato. Non sono interessato a interpretare pezzi da museo."
CHARMING 'MONSTERS' OF 'LIAISONS' (1987)
By Leslie E Bennetts
(New York Times, May 7, 1987)
-Traduzione-
Come due diabolici giocatori di scacchi che complottano le loro mosse. Questo vergine convento di clausura sarò deflorato, il suo promesso sposo umiliato e disonorato; quella rispettabile donna sposata sarà distrutta, la sua autostima sbriciolata e la sua reputazione rovinata. Un giovane verrà assunto come amante e gettato via con la noncuranza di un abito scartato.
I disegni elaborati della Marchesa di Merteuil e dell Visconte di Valmont sono orchestrati con cura raffinata, ma le pedine sono tutte esseri umani, e l'arma di distruzione è il sesso. Il Visconte, un affascinante, mondano donnaiolo, è il tipo di uomo che sa subito come la reazione a lui di una donna si svilupperà, e la cui attenzione vaga sulla prossima conquista anche prima che l'ultima sia consumata. Parimenti abile negli stratagemmi amorosi e ancor più feroce nelle sue motivazioni, la Marchesa è gelida, bella e brillante, tanto da battere perfino il suo astuto compagno nei crimini di cuore.
Le due figure centrali de "Les Liaisons Dangereuses", la Marchesa e il Visconte sono tra i cattivi di recente memoria più convincenti e irresistibili ad aver guidato il centro della scena. Inoltre, la produzione della Royal Shakespeare Company, arrivata a New York, al Teatro Music Box la scorsa settimana, vanta entrambe le star che hanno dato vita ai ruoli a Londra.
Nei panni della Marchesa, la cui ricamata bionda bellezza nasconde un talento mozzafiato per la ferocia, Lindsay Duncan è tanto accattivante quanto agghiacciante. Con la sua rigogliosa criniera e l'occhio acuto per cogliere la giusta occasione, Alan Rickman, nei panni del Visconte, trasmette sia grazia pigra che la temibile prontezza di un leone pronto a balzare da un momento all'altro.
Entrambi sono stati ricevuti qui con grandi acclamazioni, come lo sono stati a Londra. Per loro, l'approdo di "Les Liaisons" a Broadway segna la fine di un lungo viaggio; hanno interpretato i loro ruoli per più di un anno e mezzo.
Un personaggio ‘controllato’Ms. Duncan, già precedentemente vista qui nella produzione del Public Theatre di "Top Girls", ritiene la sua interpretazione della Marchesa sia migliorata nel corso del tempo. "La cosa più ovvia è la confidenza", ha detto in una recente intervista dietro le quinte. "Interpreto qualcuno che sempre guarda alle cose come se fosse pienamente sotto controllo. Deve essere scintillante e minacciosa; in nessun caso deve mai essere al di sotto dell’eccellenza. Penso che quando ho iniziato ad interpretarla, non riuscire ad entrare nella parte a quel livello, ho avuto bisogno di un certo periodo di tempo. É difficile brillare e rimanere così sotto controllo per tre ore, perché lei non lascia trasparire spiragli molto spesso. Occorre un’enorme energia per farlo".
Anche con l'esperienza, l’abbagliante Marchesa rimane una sfida formidabile. "Devi sedurre il pubblico", ha osservato Ms. Duncan. "Devono essere scioccati e deliziati dal piacere che lei prova per la sua abilità quando vince. La Marchesa e il Visconte stanno giocando un gioco in cui la posta è molto, molto, molto alta, e il puro piacere per la vittoria è una dipendenza. Entrambi sono persone abbastanza sgradevoli, ma devono avere un tale enorme fascino per rendere il tutto credibile che la fanno franca con ciò per cui la fanno franca. "
In effetti, nelle sue prime performance - ha detto Ms. Duncan – notò che stava recitando di fronte ad un rigido silenzio", e si rese conto che il pubblico era rimasto “sconvolto” dalla Marchesa. Da allora ha fatto ogni sforzo per scoprire l'umorismo del personaggio, la Marchesa, anche al massimo della sua velenosità, può essere fragorosamente divertente.
Nella rappresentazione teatrale, la Marchesa offre una diatriba feroce sul doppio standard che costringe le donne a ricorrere all'inganno e alla manipolazione per opporsi all’impotenza che la società decreta per il loro sesso. Più di duecento anni dopo, Ms. Duncan è ben consapevole del fatto che ciò che la sua stessa società percepisce come accattivante e birichino in un uomo può sembrare semplicemente sordido in una donna, e che una risposta contemporanea alla Marchesa ed al Visconte è modellata da quello stesso doppio standard. "Sono entrambi dei mostri, ma le persone godranno delle cose che fa il Visconte abbastanza prontamente", ha detto l'attrice scozzese, che ha 36 anni. "Penso che sia più difficile far ridere un pubblico e fargli approvare ciò che lei fa, perché è una donna."
Un’allusione politicaAnche Mr. Rickman vede una forte allusione politica sotto lo scintillio di superficie della rappresentazione. "Non sono sicuro cosa sia la passione per persone ricche e orribili, a parte il suo essere indiretta", ha detto l’attore quarantunenne, intervistato nel suo camerino. "A volte potremmo arrivare ad un punto in cui il Visconte dice qualcosa abbastanza orribile, che la Marchesa supera, e Lindsay ed io semplicemente rimarremmo lì seduti a ridere della vorrei solo stare lì e ridere del suo lato puramente sfacciato. La certezza indicibile che essi abbiano diritto a tutto e di più - dà un certo potere al loro dialogo e penso sia per questo che è anche una rappresentazione rivoluzionaria, perché ci dice: "É giusto creare una società che permette a mostri come questi di esistere e di essere affascinanti, sexy e potenti?'"
Anche se il romanzo originale di Choderlos de Laclos è stato scritto nel 1782, la sua risonanza contemporanea è fin troppo chiara. "Penso che lo spettacolo riguardi l’oggi", ha aggiunto Rickman. "Non è su ieri. Questo tipo di distruzione va avanti tuttora, mi pare. Versioni più rude di queste battute sono dette dagli uomini alle donne e dalle donne agli uomini ogni giorno."
Così come è facile condannare sia la Marchesa che il Visconte, le reazioni che essi provocano creano in definitiva una dinamica molto più complicata ed ambigua. "Abbiamo sempre pensato che il pubblico non debba essere trascurato, perché lo spettacolo riguarda il pubblico," ha detto Mr. Rickman. "La storia manipola il pubblico allo stesso modo in cui i personaggi si manipolano l’un l’altro. Credo riguardi ogni questione morale che si potrebbe voler ripescare: il piacere e il dolore, chi ottiene cosa, chi infligge cosa, cosa c'entra tutto questo, sesso senza una relazione, una relazione senza sesso, tutte quelle equazioni conflittuali. Potete essere esaltati o depressi o indignati, ma non venite a vedere questo spettacolo, sedervi e dire: ‘intrattenetemi’."
Ms. Duncan ha aggiunto: "La gente viene messa di fronte alla propria moralità da questo spettacolo. Stai ridendo di cose che sono indescrivibili: il dolore delle persone, l'umiliazione. Stai ridendo con nervoso orrore? Stai ridendo con consapevolezza? Questi due personaggi sono immorali; si danno da soli carta bianca, e mentre tu assisti a questo e ridi di questo e/o ne sei scioccato, esso ti dà modo di pensare a dove ti trovi tu rispetto a loro".
Edited by Ida59 - 20/11/2012, 23:00