| Eccomi. Sono 567 parole, spero di poterle postare direttamente qui.
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Autunno in Scozia
Sono gli ultimi giorni. Il rosso delle foglie degli alberi si mescola ancora in infinite sfumature al verde dei prati. L’aria è satura di umidità, le piogge brevi ed improvvise, mentre il sole si limita a far capolino per essere subito avvolto dalle nuvole che galoppano nel cielo, spinte dal vento.
Severus Snape è seduto solo soletto in un piccolo spiazzo dei giardini di Hogwarts, un posto molto poco frequentato dagli altri studenti, e che per questo lui ha eletto a suo luogo di meditazione. E ce ne sono tanti di pensieri in quei giorni!
Il cerchio attorno a lui si sta stringendo. Prima o poi dovrà decidere cosa fare. Gli altri Serpeverde che lo hanno ammesso nelle loro confidenze cominciano a guardarlo con occhi sospettosi. Gli è stato fatto un grande onore, perché non accetta subito? Cosa lo trattiene? Il Signore a cui dovrebbe offrire la sua lealtà ha molto di donargli. Sicuramente più di quanto Severus si sia sempre aspettato da quel mondo che finora l’ha tenuto sdegnosamente ai margini.
Ma c’è qualcosa che ancora lo fa dubitare. Un filo sottile ma continuo di inquietudine e malinconia, che oggi lo ha portato a sedersi in quel cantuccio nascosto e a contemplare la natura che lo circonda. Così varia e mutevole, così vivace nei suoi colori e tuttavia così pacifica…
Severus pensa che soltanto il cielo, con il vento che rincorre le nubi, riesce a dare una forma alla sua immaginazione accesa. Vedere quel turbinio nell’aria, che riflette così potentemente le sue emozioni, lo esalta e lo rattrista allo stesso modo.
E quel rosso così intenso di cui tutte le piante sembrano gloriarsi in un’ultima esplosione di gioia prima di spegnersi nel grigiore dell’inverno, non gli ricorda forse qualcuno, qualcuno con cui Severus non sa più come comportarsi?
Quella bambina solare e affettuosa, quella ragazzina attenta e dalle eccezionali doti in pozioni, quella splendida giovane donna dai capelli fiammanti a cui Severus ha dischiuso le porte di un mondo che lei non avrebbe neanche saputo immaginare, è andata avanti e l’ha lasciato solo e confuso.
Severus si china in avanti, nascondendo il viso tra le mani. Una piccola foglia rossa sceglie proprio quel momento per staccarsi dalle sue compagne e volteggia leggera negli sbuffi di brezza del giardino, scendendo a conoscere la terra da cui è nata.
Lieve lieve, girando gioiosamente su sé stessa, la fogliolina scende e si impiglia nei capelli neri, lunghi e disordinati, di Severus, con un tocco gentile che sembra una carezza. Il ragazzo avverte quel tocco, e per un attimo, si immobilizza tremante. Tutti i suoi sogni, tutti i suoi desideri, tutte le sue speranze si concentrano in quell’intensa emozione che lo fa vibrare. Poi l’autunno allarga le sue ali e scompare, travolto dall’inverno in arrivo.
Un fiocco di neve fa timidamente la sua comparsa, subito seguito da altri più audaci. Il vento crea mulinelli sempre più aspri. Il sole scompare definitivamente, inghiottito da nubi grigie cariche di tempesta.
È ora di andare. Severus si avvolge il mantello addosso e tutto il peso della decisione da prendere gli stringe il cuore. Il ragazzo alza il suo viso dai tratti affilati verso il cielo. Non c’è più luce, non c’è più pace, non c’è più armonia. Sentendo il freddo penetrargli nell’anima, Severus si alza e si dirige verso il castello.
Stasera darà finalmente una risposta a chi la aspetta.
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Sì, lo so, è triste, ma vi avevo avvisato...
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