Grazie. Sono contenta che almeno l'idea di partenza sia piaciuta
Allora, già che ci siamo, dato che ormai siamo entrati nella domenica, tanto vale mandare il secondo capitoletto...
Auguri di buon proseguimento. Ciao!
Conta di primavera- 6Il giorno dopo, arrivando carico di rami e foglie appena raccolti da un giro mattutino nel parco, fradicio di brina e sporco di fango, Severus stava quasi fischiettando felice quando lo sguardo gli cadde su un particolare dettaglio che già l’aveva fastidiosamente colpito il giorno prima. Ancora una volta, il vaso da fiori era stato posizionato al centro del tavolo di dissezione, e brillava nella penombra esponendo all’ammirazione degli astanti alcuni bellissimi cardi rugiadosi.
Severus ebbe un sospiro stanco, rifiutandosi di farsi venire il nervoso. Sapeva bene quanto erano cocciuti gli elfi domestici, una volta che si erano messi in testa qualcosa!
Perciò si limitò a contare i fiori con una rapida occhiata – ovviamente, sei – e quando arrivò Hermione, fresca nella sua tunica da apprendista pozionista, Severus le lanciò un’occhiata non priva di ammirazione e poi commentò acidamente, “Evidentemente, il nostro elfo non conosce l’uso del calendario…”
“Evidentemente,” ripeté garrula la ragazza, sorridendo a lui e ai fiori. Severus si accigliò. Cosa la rendeva così felice in tutto questo?
“Granger, sono cardi. Sono solo cardi!” disse infine, non riuscendo a capire cosa potesse trovare di interessante una donna in un fiore così selvatico e privo di particolare grazia.
“Già,” disse lei sempre con quel sorriso felice. “E se ben ti ricordi, il cardo è nello stemma della Scozia.”
A questa sconcertante affermazione Severus non seppe cosa rispondere, anche perché Hermione aveva spostato il vaso al solito posto e adesso aspettava ordini. Ma il mago era confuso, e così fu lei a decidere quale sarebbe stato il loro primo incarico del giorno.
“Facciamo una bella selezione di occhi di scarafaggio stamattina, che ne dici?”
“Certamente, certamente,” rispose subito lui, e poi la guardò andare verso i sacchi di iuta nell’angolo, colmi di centinaia di ingredienti disgustosi per una ragazza, e affondarvi le mani senza la minima ripugnanza.
Merlino, quando avrebbe imparato a capire le donne?
(continua)Edited by Lady Memory - 15/3/2015, 13:28