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| Gente, prima di spararmi guardate l'ora. Ho avuto un delirio notturno, e mi sono ritrovata a pensare alle vecchie poesie scolastiche in endecasillabi, che scorrono monotonamente a cantilena e si ricordano per sempre... (pensate solo alla Cavallina Storna!). Ecco, da questo delirio e da tutto quel parlare di gigli è nata la:
Meditazione di Severus
Candido fiore, invano a primavera la tua corolla al mondo avevi schiuso. Pensavo di salvarti e ti ho deluso. Per colpa mia, si spegne il tuo pallore.
Per colpa mia, tu non vedrai negli anni più scendere la notte o uscire il sole. Con te si spegne il battito del cuore, e muoio anch’io, seppur restando in vita.
Ahi, ahi, ho capito, non tirate le pentole, sono troppo dure anche per la mia testa di granito....Augh!
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