Il Calderone di Severus

Sfida n. 7 FA+FF: Severus e le Stagioni

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view post Posted on 18/9/2018, 18:47
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CITAZIONE
bellissimo il tuo banner Manu, così elegante, delicato, con quella poesia di Verlaine (da cui hai sicuramente tratto ispirazione per il banner) che sottolinea perfettamente la dolce, crepuscolare mestizia dell'autunno.

Grazie anche a te, Ele. Sì, la poesia mi ha ispirata e ho tentato di tirarne fiori un banner.
 
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view post Posted on 19/9/2018, 07:34
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Dalla luna...

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Grazie a tutte per i commenti.
È bello tornare da Severus di tanto in tanto.
Lui è sempre casa mia...

I banner sono tutti bellissimi. E che dire Ania? Mi inchino di fronte alla tua bravura e alla profondità delle tue parole.
Brava. Bravissima.
 
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view post Posted on 19/9/2018, 17:11
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CITAZIONE (chiara53 @ 18/9/2018, 19:21) 
Ele, che occhi hai scelto e che colori. Un banner davvero d'impatto uno sguardo che non si dimentica.

Grazie, Chiara, mi fa piacere sapere di essere riuscita a rendere bene lo sguardo perchè gli occhi li ho dovuti ridisegnare, dal momento che nel primo piano scelto guardavano in tutt'altra direzione :lol:

Nel frattempo sono riuscita a leggere la bellissima ff di Elly.


Commento a: Esprimi un desiderio
 
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view post Posted on 19/9/2018, 21:25

Buca-calderoni

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Titolo: Risveglio fuori stagione
Autore: Stella
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: generale
Personaggi: Severus Piton, Sally Piton, Linda
Pairing: Severus/Linda
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: In autunno la natura si prepara al sonno dell'inverno. Ma le cose sono molto, molto diverse per la giovane Sally.

Nota: questa storia fa parte della raccolta "Andare Avanti": Severus è sopravvissuto, e si è rifatto una vita con la Babbana Linda.



Aveva iniziato a fare buio presto. Era solo ottobre, ma le giornate si erano accorciate notevolmente.
Linda era stata trattenuta a lavoro per una riunione con gli altri insegnanti,
Lyla era a Hogwarts e il piccolo Michael era a casa di un amichetto. E Severus era a casa da solo. Non proprio da solo: sua figlia Sally era in casa, ma ormai era entrata in quella fase in cui sembrava sempre assente, anche quando c'era.
Quando non era impegnata con i compiti Babbani o con le lezioni di magia ascoltava la musica nella sua camera, messaggiava con il cellulare, oppure usciva con i suoi amici. Era una ragazza molto popolare, e Severus ne era contento, ma anche un po' geloso. Specialmente da quando aveva notato che sua figlia parlava con molta frequenza di un certo Mark, suo compagno di scuola...
Severus cercò di concentrarsi nuovamente su quello che avrebbe dovuto comprare a James per il suo compleanno. Il primogenito di Harry avrebbe compiuto quindici anni la settimana successiva, e Severus non aveva idee. Soprattutto perché, purtroppo, il suo compleanno coincideva con la morte di sua madre. Naturalmente, James era ad Hogwarts, ma gli avrebbe spedito qualcosa, come aveva fatto l'anno precedente.
Ovviamente, gli piaceva il Quidditch, pensò Severus, scuotendo la testa. Ma aveva già tutto. Cosa poteva servirgli? Forse avrebbe dovuto chiedere a Harry...
Si avvicinò al camino per contattarlo, ma si accorse subito che il barattolo della Metropolvere era vuoto. Sospirando, Severus si avviò al piano di sopra, dove teneva la scorta. Camminando nel corridoio, sentì la voce di sua figlia che canticchiava: lo faceva spesso, ultimamente, e Severus sorrise. Era contento di essere riuscito a darle quell'adolescenza spensierata che ogni ragazzino merita, e che anche lui avrebbe voluto.
"Quindici anni, quasi sedici, è una stupenda età... per imparare come baciare, quando dovrò baciar..."
Severus riconobbe subito quella canzone: faceva parte di un film che sua figlia e sua moglie avevano visto a ripetizione. Una specie di musical. Severus lo trovava carino, ma non vedeva la necessità di guardarlo più di una volta. L'ex professore strinse le labbra: sua figlia aveva proprio "quindici anni, quasi sedici", e quella sera sarebbe uscita con quel Mark. Niente di particolare, solo un panino al fast food americano dentro al centro commerciale. Una di quelle cose che andavano molto di moda fra i ragazzi Babbani. Severus si avvicinò alla porta della camera di Sally, che la ragazza aveva lasciato socchiusa. Non voleva spiarla ma, al tempo stesso, era curioso. Sally, che continuava a canticchiare, si era acconciata i capelli scuri con particolare cura, e aveva messo un ber fermaglio rosa, che Severus non aveva mai visto. Adesso si stava mettendo del lucidalabbra rosa scuro. Aveva indosso un vestito azzurro a maniche corte, sicuramente non adatto al mese di ottobre. Si sarebbe presa il raffreddore. Si era anche messa dello smalto rosa sulle unghie, che fece sorridere Severus: non era chiaramente il lavoro di una professionista. Anche da lontano si vedeva che era impreciso e sbavato; ma a Mark probabilmente sarebbe piaciuto, pensò Severus con una punta di gelosia. L'ex professore si allontanò dalla porta, e si diresse verso lo sgabuzzino in cui tenevano la Metropolvere.
Nei suoi anni da professore, aveva visto diverse volte questo tipo di trasformazione: studentesse che fino al giorno prima sembravano interessate a tutto tranne che all'aspetto fisico arrivavano in classe con fermagli colorati, bracciali, sciarpe e i primi tentativi di trucco. Per i ragazzi era la stessa cosa: sembrava che scoprissero da un giorno all'altro l'esistenza di spazzole, pettini e profumi. La stessa cosa l'aveva notata quando lui stesso era una uno studente: anche Lily a volte si metteva una passata colorata, del lucidalabbra e rideva più del solito. Sovrappensiero, Severus prese la scatola della Metropolvere, e iniziò a scendere le scale, per tornare in soggiorno.
Di solito, a Hogwarts era solito vedere questo tipo di trasformazioni con l'arrivo della bella stagione. Per sua figlia sembrava diverso, sembrava che l'autunno fosse la sua stagione preferita. Proprio quando la natura si preparava al sonno invernale, Sally sembrava più viva. Sua figlia era sempre stata singolare: non solo aveva scelto di rinunciare a Hogwarts per frequentare la scuola Babbana, ma sembrava anche aver preso il meglio da sua madre e suo padre. Era incredibilmente intelligente, e Severus sapeva che sarebbe stata in grado di fare grandi cose. Se non si fosse lasciata distrarre dai ragazzi...
Proprio in quel momento, la chiave girò nella serratura, e Linda entrò, salutandolo con un sorriso.
"Oh, meno male sei a casa!" disse sua moglie. "Ho rischiato di fare tardi per accompagnare Sally al centro commerciale!"
Rapida, Linda si avvicinò a Severus e lo baciò sulla guancia. Prima che potesse allontanarsi di nuovo, Severus la fermò. "Sally ha addosso quel vestito azzurro, quello che le hai comprato tu l'estate scorsa. Non è un po' troppo... freddo, per quello?"
Linda aggrottò le sopracciglia e poi sorrise, come se avesse capito la vera preoccupazione di Severus. "Ti sei scordato che tua figlia è una strega? Ti ricordi quando ti ha chiesto di insegnarle quell'incantesimo riscaldante? Perchè credi che lo abbia fatto?"
Severus rimase interdetto. Non ci aveva proprio pensato. Era proprio vero che sua figlia era molto intelligente. Forse anche più di lui.
"Sally, sei pronta? Facciamo tardi!" Linda si era affacciata alle scale per chiamare la figlia, che gridò di rimando un "Arrivo!"
Linda estrasse rapidamente il rossetto dalla borsa, per sistemarsi il trucco. Era bellissima, ma Severus era ancora distratto. "Forse sarebbe il caso di conoscere questo Mark, che ne pensi?"
Di nuovo, sua moglie lo guardò con l'espressione che di solito viene riservata a chi ha detto qualcosa di strano e divertente. "No, non penso proprio. E' la seconda volta che si vedono, chissà se ce ne sarà una terza. Preparati, Severus. Dopo Mark probabilmente arriverà John, Paul, Thomas e chissà chi altro. Non diamoci troppa importanza, d'accordo? La faremmo sentire sotto pressione per nulla".
Poi, di nuovo girata verso le scale: "Sally! Muoviti!"
"Va bene, ma.... ascolta, le hai parlato...?"
Linda lo guardò, confusa. "Di cosa?"
Severus allargò le braccia. "Di... tutto..."
Linda capì, e scoppiò a ridere. "Tranquillo, amore. E' tutto sotto controllo, fidati".
Proprio in quel momento, Sally scese le scale di corsa, sorridendo alla madre. "Eccomi! Sono pronta! Ciao papà, ci vediamo dopo!"
"Non credi che ti servirebbe una giacca?"
"No, sono a posto, grazie," rispose sua figlia, prendendo la borsetta.
Severus sospirò. Era a posto, ovviamente.
"Hai tutto?" le chiese Linda. "Il cellulare, i soldi...?"
"Ho tutto, mamma, tranquilla. E non chiamarmi!"
"Va bene. Dai, andiamo, o facciamo tardi".
Linda prese le chiavi della macchina, e le due uscirono. Severus si avvicinò alla finestra a guardarle che si allontanavano. Erano così diverse, eppure così simili. Sally aveva i suoi capelli scuri, ma aveva ereditato dalla madre le fattezze minute e aggraziate. Linda era decisamente una bella donna, soprattutto in termini di carisma: chissà a quanti Mark, Tom, John e David aveva fatto girare la testa, quando aveva la stessa età di Sally...
Di nuovo, Severus sospirò, mentre si sentiva un brivido lungo la schiena. La macchina con le sue due donne era partita nella sera buia, e sembrava che stesse per piovere. Fra poco sarebbe arrivato il momento di accendere il riscaldamento. Rimase alla finestra, a guardare la strada grigia con le persone che tornavano a casa dopo il lavoro, con indosso giacche colorate: sembrava che tutti cercassero di contrastare il buio e il grigio in arrivo indossando colori brillanti. Ma presto si sarebbero arresi all'evidenza; e il marrone, il grigio e il nero sarebbero entrati di prepotenza negli armadi. Non in quello di sua figlia. Sally avrebbe dato la preferenza all'azzurro, al rosa, al verde, alle stampe floreali. Severus sorrise, ma non riuscì a scacciare la malinconia. Sally stava crescendo, presto avrebbe spiccato il volo. Forse con Mark, forse con David, Tom, John... o forse da sola.
Il grosso albero sul marciapiede di fronte casa loro era diventato giallo e arancione: Severus seguì con lo sguardo una grossa foglia che si staccò di fronte ai suoi occhi, volteggiò leggermente per quella che parve un'eternità, per poi adagiarsi in una pozzanghera.
 
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view post Posted on 20/9/2018, 11:20
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Questa storia cronologicamente (nella mia fantasia) viene subito dopo Ci vorrebbe un miracolo…, la prima che ho scritto per questa coppia: Severus/Tonks.
Buon autunno :wub:




Titolo: Tenerezza.

Autore/data: chiara53 – settembre 2018
Beta-reader:
Tipologia: one-shot
Rating: per tutti
Genere: Introspettivo, romantico.
Personaggi: Severus Piton, Ninfadora Tonks.
Pairing: Severus/Tonks
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU.
Riassunto: Alzi lo sguardo: ormai è quasi buio, la stagione sta avanzando, ma in fondo a te piace l’autunno e più ancora l’inverno.





Tenerezza




Le pergamene con le correzioni e i commenti sono ormai accatastate sulla scrivania, pronte per essere consegnate.
Pochi lavori ben fatti e troppi in cui hai potuto elargire divertenti e pungenti chiose.
Domani le facce sconvolte dei tuoi studenti tradiranno la delusione e forse, finalmente, si decideranno ad imparare qualcosa.
E’ per questo che li pungoli; pensano che tu sia un bastardo malvagio, non sanno che quello che fai è solo per ottenere la loro attenzione e il loro impegno.
Sii sincero, Severus, ti diverti anche un po’. Sorridi tra te.
Alzi lo sguardo: ormai è quasi buio, la stagione sta avanzando, ma in fondo a te piace l’autunno e più ancora l’inverno.
I giorni sono sempre più brevi, anche se quest’anno la fine di settembre è stata dolce, luminosa, ancora tiepida: un periodo di passaggio morbido verso la stagione più fredda.
Ti alzi e ti avvicini alla finestra, le mani intrecciate dietro la schiena.
Da quando hai cambiato la stanza che ospita il tuo studio per ordinesu consiglio, ha detto Lei - di Minerva sei accanto alla sua, quella del preside.
La vista che si apre al tuo sguardo è suggestiva: il lago nero luccica al riflesso dell’ultima luce del tramonto.
La distesa immobile è colorata di riflessi rossastri e striata da una nebbia inconsistente.

Erano favolosi anche i tramonti e le albe in Normandia, ricordi.
E sono bei ricordi.
Per la prima volta nella vita hai goduto giorni sereni, leggeri: ti sei abbandonato al rumore ovattato del mare che culla pensieri e anime.
Anche la tua anima.
Per la prima volta da quando? Da sempre.
Non ti sei sentito solo, né abbandonato, né rifiutato.
Per la prima volta.
Sospiri: vuoi tornarci.
Ci tornerai – pensi, - ci tornerete – speri.

Decidi di scendere in riva al lago per fare due passi e pensare, come facevi un tempo, ma senza più pene, senza rovelli, paure e rabbia.
Senza il marchio che bruciava e bruciava...
Senza lotte dentro e fuori di te.
Vuoi soltanto godere della stagione che ami e del brivido di vento che l’annuncia.
Il cielo è ancora pulito, poche nuvole alte e leggere che promettono una notte stellata e limpida.
Un velo di umidità sale dalle acque del lago e inghiotte il riflesso del tramonto.
Cammini verso il tuo angolo, passi lunghi e sicuri: è un luogo appartato che hai scelto per te tanto tempo fa, fin da quando eri solo un ragazzo.
E’ protetto dagli alberi e il vecchio tronco che serve da sedile è sempre lì.
Potevi nasconderti allora da chi ti rendeva la vita un inferno.
E’ triste.
Adesso tutti loro sono morti.
Per una strana ironia del destino, invece, tu sei ancora qui.
Mentre ti avvicini, girando intorno al lago, calpesti le foglie arrugginite dall’autunno: un tappeto colorato e multicolore.
Ne raccogli alcune larghe e rossastre, belle come un mazzo di fiori: foglie di platano.

Sei arrivato, ma ti sorprendi.
Il tuo cantuccio nascosto è già occupato.
Nel buio che ormai la fa da padrone, riconosci la sagoma di Dora, Tonks, vorrebbe essere chiamata Tonks, pensi con un accenno di sorriso.

Ti avvicini silenzioso come la spia che hai impersonato per tanto tempo.
Si volta e sussulta.
- Severus sei tu! – Esclama.
- Dove hai lasciato Ted? - Chiedi con una punta di velato sarcasmo e sincera apprensione - Lo hai perduto come al solito?
- E’ successo soltanto una volta! - sbuffa e solleva gli occhi al cielo. - Tranquillo, c’è Pinky, l’Elfa, con lui, stanno giocando. Avevo bisogno di stare da sola per un po’, di uscire e respirare l’aria della sera. - Esala sottovoce.
- Me ne vado, se vuoi. - Accenni in un sussurro.
Sai bene quanto sia grande il bisogno di pace in certi momenti, rispetti il suo spazio: è tutto nuovo per te. Per voi.
La promessa di una nuova vita, di un diverso futuro oscilla e si solleva come fumo tra le vostre esistenze.
Lei ti sorride, non vuole che te ne vada; ti fa cenno di sederle accanto, poi volge di nuovo lo sguardo alla luna che sta sorgendo: luminosa e pallida.
Restate in silenzio, ma è un silenzio che parla al cuore, un silenzio fatto di tenerezza.
Dora lo spezza per prima.
- E’ la prima volta che guardo la luna con qualcuno accanto. Qualcuno a cui tengo. - Solleva lo sguardo e ti fissa occhi negli occhi: ci leggi dentro il suo cuore, i sentimenti profondi che riesce ad esprimere con semplicità e leggerezza.
Prosegue sottovoce.
- Con Remus la luna era terrore e dolore, non l’abbiamo mai guardata insieme. – sospira e abbassa lo sguardo sulle dita che sta tormentando.
Ha gli occhi lucidi di lacrime trattenute.
Le prendi la mano: è fredda.
Gliela stringi e ne accarezzi il dorso con dolcezza. Disegni tanti piccoli cerchi delicati per scaldarla e comunicare in silenzio le ragioni del tuo cuore.
Non sei in grado di esprimere con le parole quello che provi, quello che sta nascendo potente nella tua anima.
Sei l’uomo dei lunghi silenzi, sei riservato e schivo; in questo momento sospeso ritrovi il tuo vecchio io, il ragazzo impacciato e insicuro: ma adesso lei ha bisogno di te e tu di lei.
Respiri profondamente e sollevi il suo volto con un dito sotto il mento, per guardarla, per sorriderle.
Quando torni serio c’è una ruga amara sulle labbra.
- Io e Remus eravamo uguali, l’ho capito solo da poco. – taci un istante - Rifiutati, esclusi, soli. Per questo lui si è unito ai Malandrini ed io – sospiri e abbassi lo sguardo - ai Mangiamorte. Nessuno dei due ha scelto bene, soprattutto io
Lei ti guarda nel profondo, legge dentro di te e annuisce.
Solleva la mano e con delicatezza ti accarezza la guancia, si sporge verso il tuo viso e ti regala un bacio leggero sulle labbra che sussurra perdono.
La senti tremare.
- Hai freddo, - la rimproveri - la felpa non è abbastanza pesante.
Alza le spalle seccata.

Dovreste rientrare, ma la luna è silenziosa e immensa nel buio, adesso si specchia nel lago.
E’ bellissima da guardare.
La stringi accanto a te coprendola con il tuo ampio, caldo mantello.
Due in un solo abbraccio.
Nel silenzio soltanto lo sciacquio dell’increspatura del lago e i vostri respiri.
Le foglie che hai raccolto scivolano nell’acqua.

Edited by chiara53 - 20/9/2018, 18:24
 
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view post Posted on 20/9/2018, 11:38
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Ele Snapey @ 19/9/2018, 18:11) 
... mi fa piacere sapere di essere riuscita a rendere bene lo sguardo perchè gli occhi li ho dovuti ridisegnare, dal momento che nel primo piano scelto guardavano in tutt'altra direzione :lol:

Aaaah... ecco perchè mi avevano colpito in modo particolare! Bravissima!


Prima o poi spero di riuscire a leggere le vostre storie, ma per oggi non se ne parla: ho migliaia di cose arretrate da fare.
 
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view post Posted on 20/9/2018, 21:07
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Fondi-calderoni

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Arrivo pure io, all'ultimissimo come al solito, ma ci sono.
La shot è nata mentre cercavo di recitare a memoria una poesia imparata alle elementari, e ho iniziato a strologarci su, includendo come sempre Severus. (poraccio)
Forse come riferimento al tema autunno è un po' tirato, ma ho pensato che alla fin fine anche nel MM l'autunno segna il ritorno alla vita normale, la fine delle vacanze...
E niente, spero che vi piaccia questo mio lavoro.

Titolo: Pastori
Beta: nessuno
Autrice: PandaNemo
Tipologia: One Shot/poesia(?)

°§°§°§°§°§°§°§°§



Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare



E tu dove andrai, Severus, non pastore, in quest’inizio d’autunno?
Non hai ne stazzo né mare, solo un libro in uno studio sempre più buio con finire dell’estate.
Migrare dove, pipistrello?
Tu non migri, stanziale, in luoghi di pietra e fumi.
Sei ancorato a questo castello, luoghi, ricordi e fantasmi.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natía
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.



Hai bevuto da queste mura, da questi ricordi, ambrosia e fiele.
Fiele d’inimicizie, scherni e cieca oscurità.
Ambrosia di conoscenza, di sapere, d’aromi e sapori di pozioni distillate.
Pozioni di cui, in quest’estate trascorse, hai vegliato il sonno e la maturazione.
Bevi, ancora e ancora, di loro.
La tua aula ora è vuota, spenti i fuochi e vuoti i treppiedi.*
Sulla scrivania, il registro intonso e la penna riaffilata.

O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!



Torneranno le voci ed i bollori, a farla rivivere.
Invaderanno ogni nicchia del castello, le voci acute dei primini e i toni rochi e mutevoli degli studenti più grandi.
Ti paiono ancor più insopportabili, ora, dopo mesi a pascerti del silenzio del castello.
La tua dimora.
Mesi a vivere i suoi corridoi sgombri, a godere della biblioteca vasta e silente, a vivere i pasti nel rustico tavolo delle cucine.
Ora nulla più avrai.
Voci, corpi e passi invaderanno corridoi e aule, dovrai di nuovo battagliare per far apprendere la più basilare nozione.
E la tavolata dei professori, le schermaglie fra case, futili duelli combattuti sul bordo d’una gemma.


Isciacquío, calpestío, dolci romori.



Ma saran di nuovo ospiti d’inaspettato talento i tuoi banchi, di nuovo colmi di acerbe pozioni i calderoni.
Nuovi passi di menti da colmare, di talenti da plasmare.
E tu, Severus, (non) pastore, cammini per il tuo stazzo e pel tuo mare.


*treppiedi: ho dedotto che i calderoni fossero sostenuti sulla fiamma da qualcosa, non sapevo che altro metterci, nè che altro termine usare.

I versi citati sono della poesia "I Pastori" di Gabriele D'Annunzio.
 
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view post Posted on 20/9/2018, 21:27
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Non so perchè, ma lo immaginavo...
Bella, Giorgia: bellissima idea e svolgimento.
Mi è piaciuta molto l'alternanza e l'interpretazione della poesia rivissuta nella vita di Severus, le sue stanze, le sue solitudini.
Brava!

Edited by chiara53 - 22/9/2018, 18:16
 
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view post Posted on 20/9/2018, 21:33
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Elenco della prosa/poesia pervenuta per l'Autunno 2018.



Ania DarkRed86: Tutto ciò che ti rimane
Ellyson: Esprimi un desiderio, Severus
Stella: Risveglio fuori stagione
Chiara53: Tenerezza
PandaNemo: Pastori





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view post Posted on 21/9/2018, 16:24
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Complimenti a tutte per i racconti bellissimi che l'Autunno vi ha ispirato.

Stella, mi ha divertito vedere Severus alle prese con la gelosia paterna e una figlia adolescente.

Chiara, c'è così tanta dolcezza nella tua storia! Una storia dal ritmo lento che ti avvolge e trasporta nell'angolino segreto di Severus.

Giorgia, idea originale e ben sviluppata. Una bella poesia di D'Annunzio da cui prendere spunto per raccontare un frammento di vita di Severus.
 
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view post Posted on 21/9/2018, 17:12
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CITAZIONE (Arwen68 @ 21/9/2018, 17:24) 
Complimenti a tutte per i racconti bellissimi che l'Autunno vi ha ispirato.



Chiara, c'è così tanta dolcezza nella tua storia! Una storia dal ritmo lento che ti avvolge e trasporta nell'angolino segreto di Severus.

Grazie, Manu.
L'autunno, secondo me, è una stagione dolcissima, specialmente quando è introdotta da un settembre come questo.
 
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view post Posted on 21/9/2018, 17:18
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CITAZIONE (chiara53 @ 21/9/2018, 18:12) 
CITAZIONE (Arwen68 @ 21/9/2018, 17:24) 
Complimenti a tutte per i racconti bellissimi che l'Autunno vi ha ispirato.



Chiara, c'è così tanta dolcezza nella tua storia! Una storia dal ritmo lento che ti avvolge e trasporta nell'angolino segreto di Severus.

Grazie, Manu.
L'autunno, secondo me, è una stagione dolcissima, specialmente quando è introdotta da un settembre come questo.

Io ho una nostalgia incredibile dell'Autunno di una volta... questo Settembre sembra più un Giugno. E Comunque concordo con te, Chiara, l'Autunno è una stagione dolcissima con dei colori fantasmagorici! :wub:
 
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view post Posted on 22/9/2018, 16:59
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view post Posted on 23/9/2018, 15:57
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Finalmente ho riacquistato lo spirito e la lucidità giuste per leggere le storie che mancavano ;) :lol:
E la tua Tenerezza, Chiara, è ancora una volta riuscita a conquistarmi e a catturarmi in modo totale, a farmi amare pazzamente quello scampolo di fine estate che prelude all'autunno, rendendolo così dolcemente malinconico e tremendamente bello (scusa per la terribile sequela di avverbi, ma li merita tutti la tua storia) da riuscire a farmi apprezzare a pieno il fascino quieto e discreto di questa stagione.
Io che non amo le giornate di luce che si accorciano, le foglie che cadono simbolo della decadenza prossima all'inverno, il sole che pian piano perde di luminosità, davanti alla superba descrizione che hai fatto del paesaggio lunare, magico e romanticissimo, davanti al quale Severus e Tonks si stringono in ammirazione, mi sono sciolta di incanto!
Stupenda, fatata l'atmosfera di cui hai ammantato la scena che rivela qualcosa di prodigioso nella confessione, spontanea e tanto tenera di Tonks...

- E’ la prima volta che guardo la luna con qualcuno accanto. Qualcuno a cui tengo. - Solleva lo sguardo e ti fissa occhi negli occhi: ci leggi dentro il suo cuore, i sentimenti profondi che riesce ad esprimere con semplicità e leggerezza.
Prosegue sottovoce.
- Con Remus la luna era terrore e dolore, non l’abbiamo mai guardata insieme.


A cui risponde il tuo sempre splendido, affascinante Severus, in modo altrettanto speciale...

- Io e Remus eravamo uguali, l’ho capito solo da poco. – taci un istante - Rifiutati, esclusi, soli. Per questo lui si è unito ai Malandrini ed io – sospiri e abbassi lo sguardo - ai Mangiamorte. Nessuno dei due ha scelto bene, soprattutto io...

Una scena di estrema delicatezza e bellezza, che mi è piaciuta veramente tanto tanto: sei sempre così brava e straordinaria, Chiara, a raccontare i sentimenti dei tuoi personaggi ed è una cosa che riesci a fare sempre con grandi semplicità e naturalezza, perciò arrivi invariabilmente a toccare il cuore della gente! :wub:
 
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Il mio commento a Risveglio fuori stagione di Stella è Qui
 
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