Titolo: Risveglio fuori stagione
Autore: Stella
Tipologia: One Shot
Rating: Per tutti
Genere: generale
Personaggi: Severus Piton, Sally Piton, Linda
Pairing: Severus/Linda
Epoca: post 7° anno
Avvertimenti: AU
Riassunto: In autunno la natura si prepara al sonno dell'inverno. Ma le cose sono molto, molto diverse per la giovane Sally.
Nota: questa storia fa parte della raccolta "
Andare Avanti": Severus è sopravvissuto, e si è rifatto una vita con la Babbana Linda.
Aveva iniziato a fare buio presto. Era solo ottobre, ma le giornate si erano accorciate notevolmente.
Linda era stata trattenuta a lavoro per una riunione con gli altri insegnanti,
Lyla era a Hogwarts e il piccolo Michael era a casa di un amichetto. E Severus era a casa da solo. Non proprio da solo: sua figlia Sally era in casa, ma ormai era entrata in quella fase in cui sembrava sempre assente, anche quando c'era.
Quando non era impegnata con i compiti Babbani o con le lezioni di magia ascoltava la musica nella sua camera, messaggiava con il cellulare, oppure usciva con i suoi amici. Era una ragazza molto popolare, e Severus ne era contento, ma anche un po' geloso. Specialmente da quando aveva notato che sua figlia parlava con molta frequenza di un certo Mark, suo compagno di scuola...
Severus cercò di concentrarsi nuovamente su quello che avrebbe dovuto comprare a James per il suo compleanno. Il primogenito di Harry avrebbe compiuto quindici anni la settimana successiva, e Severus non aveva idee. Soprattutto perché, purtroppo, il suo compleanno coincideva con la morte di sua madre. Naturalmente, James era ad Hogwarts, ma gli avrebbe spedito qualcosa, come aveva fatto l'anno precedente.
Ovviamente, gli piaceva il Quidditch, pensò Severus, scuotendo la testa. Ma aveva già tutto. Cosa poteva servirgli? Forse avrebbe dovuto chiedere a Harry...
Si avvicinò al camino per contattarlo, ma si accorse subito che il barattolo della Metropolvere era vuoto. Sospirando, Severus si avviò al piano di sopra, dove teneva la scorta. Camminando nel corridoio, sentì la voce di sua figlia che canticchiava: lo faceva spesso, ultimamente, e Severus sorrise. Era contento di essere riuscito a darle quell'adolescenza spensierata che ogni ragazzino merita, e che anche lui avrebbe voluto.
"Quindici anni, quasi sedici, è una stupenda età... per imparare come baciare, quando dovrò baciar..."
Severus riconobbe subito quella canzone: faceva parte di un film che sua figlia e sua moglie avevano visto a ripetizione. Una specie di musical. Severus lo trovava carino, ma non vedeva la necessità di guardarlo più di una volta. L'ex professore strinse le labbra: sua figlia aveva proprio "quindici anni, quasi sedici", e quella sera sarebbe uscita con quel Mark. Niente di particolare, solo un panino al fast food americano dentro al centro commerciale. Una di quelle cose che andavano molto di moda fra i ragazzi Babbani. Severus si avvicinò alla porta della camera di Sally, che la ragazza aveva lasciato socchiusa. Non voleva spiarla ma, al tempo stesso, era curioso. Sally, che continuava a canticchiare, si era acconciata i capelli scuri con particolare cura, e aveva messo un ber fermaglio rosa, che Severus non aveva mai visto. Adesso si stava mettendo del lucidalabbra rosa scuro. Aveva indosso un vestito azzurro a maniche corte, sicuramente non adatto al mese di ottobre. Si sarebbe presa il raffreddore. Si era anche messa dello smalto rosa sulle unghie, che fece sorridere Severus: non era chiaramente il lavoro di una professionista. Anche da lontano si vedeva che era impreciso e sbavato; ma a Mark probabilmente sarebbe piaciuto, pensò Severus con una punta di gelosia. L'ex professore si allontanò dalla porta, e si diresse verso lo sgabuzzino in cui tenevano la Metropolvere.
Nei suoi anni da professore, aveva visto diverse volte questo tipo di trasformazione: studentesse che fino al giorno prima sembravano interessate a tutto tranne che all'aspetto fisico arrivavano in classe con fermagli colorati, bracciali, sciarpe e i primi tentativi di trucco. Per i ragazzi era la stessa cosa: sembrava che scoprissero da un giorno all'altro l'esistenza di spazzole, pettini e profumi. La stessa cosa l'aveva notata quando lui stesso era una uno studente: anche Lily a volte si metteva una passata colorata, del lucidalabbra e rideva più del solito. Sovrappensiero, Severus prese la scatola della Metropolvere, e iniziò a scendere le scale, per tornare in soggiorno.
Di solito, a Hogwarts era solito vedere questo tipo di trasformazioni con l'arrivo della bella stagione. Per sua figlia sembrava diverso, sembrava che l'autunno fosse la sua stagione preferita. Proprio quando la natura si preparava al sonno invernale, Sally sembrava più viva. Sua figlia era sempre stata singolare: non solo aveva scelto di rinunciare a Hogwarts per frequentare la scuola Babbana, ma sembrava anche aver preso il meglio da sua madre e suo padre. Era incredibilmente intelligente, e Severus sapeva che sarebbe stata in grado di fare grandi cose. Se non si fosse lasciata distrarre dai ragazzi...
Proprio in quel momento, la chiave girò nella serratura, e Linda entrò, salutandolo con un sorriso.
"Oh, meno male sei a casa!" disse sua moglie. "Ho rischiato di fare tardi per accompagnare Sally al centro commerciale!"
Rapida, Linda si avvicinò a Severus e lo baciò sulla guancia. Prima che potesse allontanarsi di nuovo, Severus la fermò. "Sally ha addosso quel vestito azzurro, quello che le hai comprato tu l'estate scorsa. Non è un po' troppo... freddo, per quello?"
Linda aggrottò le sopracciglia e poi sorrise, come se avesse capito la vera preoccupazione di Severus. "Ti sei scordato che tua figlia è una strega? Ti ricordi quando ti ha chiesto di insegnarle quell'incantesimo riscaldante? Perchè credi che lo abbia fatto?"
Severus rimase interdetto. Non ci aveva proprio pensato. Era proprio vero che sua figlia era molto intelligente. Forse anche più di lui.
"Sally, sei pronta? Facciamo tardi!" Linda si era affacciata alle scale per chiamare la figlia, che gridò di rimando un "Arrivo!"
Linda estrasse rapidamente il rossetto dalla borsa, per sistemarsi il trucco. Era bellissima, ma Severus era ancora distratto. "Forse sarebbe il caso di conoscere questo Mark, che ne pensi?"
Di nuovo, sua moglie lo guardò con l'espressione che di solito viene riservata a chi ha detto qualcosa di strano e divertente. "No, non penso proprio. E' la seconda volta che si vedono, chissà se ce ne sarà una terza. Preparati, Severus. Dopo Mark probabilmente arriverà John, Paul, Thomas e chissà chi altro. Non diamoci troppa importanza, d'accordo? La faremmo sentire sotto pressione per nulla".
Poi, di nuovo girata verso le scale: "Sally! Muoviti!"
"Va bene, ma.... ascolta, le hai parlato...?"
Linda lo guardò, confusa. "Di cosa?"
Severus allargò le braccia. "Di... tutto..."
Linda capì, e scoppiò a ridere. "Tranquillo, amore. E' tutto sotto controllo, fidati".
Proprio in quel momento, Sally scese le scale di corsa, sorridendo alla madre. "Eccomi! Sono pronta! Ciao papà, ci vediamo dopo!"
"Non credi che ti servirebbe una giacca?"
"No, sono a posto, grazie," rispose sua figlia, prendendo la borsetta.
Severus sospirò. Era a posto, ovviamente.
"Hai tutto?" le chiese Linda. "Il cellulare, i soldi...?"
"Ho tutto, mamma, tranquilla. E non chiamarmi!"
"Va bene. Dai, andiamo, o facciamo tardi".
Linda prese le chiavi della macchina, e le due uscirono. Severus si avvicinò alla finestra a guardarle che si allontanavano. Erano così diverse, eppure così simili. Sally aveva i suoi capelli scuri, ma aveva ereditato dalla madre le fattezze minute e aggraziate. Linda era decisamente una bella donna, soprattutto in termini di carisma: chissà a quanti Mark, Tom, John e David aveva fatto girare la testa, quando aveva la stessa età di Sally...
Di nuovo, Severus sospirò, mentre si sentiva un brivido lungo la schiena. La macchina con le sue due donne era partita nella sera buia, e sembrava che stesse per piovere. Fra poco sarebbe arrivato il momento di accendere il riscaldamento. Rimase alla finestra, a guardare la strada grigia con le persone che tornavano a casa dopo il lavoro, con indosso giacche colorate: sembrava che tutti cercassero di contrastare il buio e il grigio in arrivo indossando colori brillanti. Ma presto si sarebbero arresi all'evidenza; e il marrone, il grigio e il nero sarebbero entrati di prepotenza negli armadi. Non in quello di sua figlia. Sally avrebbe dato la preferenza all'azzurro, al rosa, al verde, alle stampe floreali. Severus sorrise, ma non riuscì a scacciare la malinconia. Sally stava crescendo, presto avrebbe spiccato il volo. Forse con Mark, forse con David, Tom, John... o forse da sola.
Il grosso albero sul marciapiede di fronte casa loro era diventato giallo e arancione: Severus seguì con lo sguardo una grossa foglia che si staccò di fronte ai suoi occhi, volteggiò leggermente per quella che parve un'eternità, per poi adagiarsi in una pozzanghera.