| 3. Nessuno mi vuole (la profonda sfiga della Mary Sue)
Palmhira Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien si trovava finalmente nel dormitorio, dopo una giornata che reputava estremamente faticosa. Si era chiusa in bagno, e si stava spazzolando i bellissimi e finissimi capelli, nel tentativo di farli tornare, appunto, bellissimi e finissimi com’erano prima. Prima, cioè, di quel malaugurato incidente nel corridoio: alcuni ragazzi, di tutte e quattro le case, avevano iniziato a contendersi il privilegio di accompagnarla all’entrata della torre di Grifondoro: non era il caso che una ragazza girasse da sola a quell’ora tarda! Lei aveva cercato di farli tutti contenti, sorridendo un po’ a questo e un po’ a quello, ma ecco che i ragazzacci avevano iniziato a scagliarsi battute cattive, poi insulti, infine fatture. Una di quelle fatture l’aveva colpita per sbaglio: si trattava di una fattura arricciacapelli. Il professore di Pozioni era prontamente intervenuto, togliendo punti a tutto spiano e minacciando punizioni terribili quali “pulire i bagni con la lingua”. E quelli non avevano neanche avuto il coraggio di ribattere, per lei! Palmhira Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien si era sentita improvvisamente delusa dal genere maschile, quando i suoi cosiddetti “pretendenti” l’avevano mollata lì, per obbedire all’ordine del professore di “andare nei dormitori e restarci”. Il professore stesso se n’era andato di corsa, con un diavolo per capello, senza degnarla di uno sguardo. E adesso i suoi bellissimi, finissimi e lucentissimi capelli assomigliavano a quelli dell’amica brutta di Harry Potter: a un cespuglio, cioè. Ci sarebbe voluto molto tempo per sistemarli, dato che nessuna delle ragazze nel dormitorio si era offerta di farle una contro fattura: lei non la sapeva fare, ma se le cose in quella scuola andavano così, avrebbe fatto bene a imparare, si disse. Del resto, quelle piccole streghe sembravano odiarla: forse erano gelose di lei? Alzò le spalle, continuando a spazzolare con energia: non era la prima volta che veniva colpita da disgrazie simili. Il primo giorno nella prestigiosa Scuola di Sesokimasupinto, addirittura, un ragazzaccio per il troppo ardore nell’afferrarle la candida manina le aveva inavvertitamente rotto un’unghia. Sbuffò, pensando a quell’orribile ricordo. Aveva atteso una settimana intera perché l’unghia ricrescesse bella come prima. Era veramente incredibile: sapeva di essere bellissima (ovvio, come poteva non saperlo?) ma non si capacitava di come trovasse solo ragazzetti imbranati. Mentre alcune sue amiche, sicuramente non belle né intelligenti come lei, erano felici con dei bei ragazzi, sportivi e capaci. Possibile che a lei questa gioia non fosse concessa? Ma animo, si disse: era solo il primo giorno! Aveva già adocchiato diversi ragazzi interessanti, di quelli che non rompevano unghie e non lanciavano fatture a caso. L’indomani sarebbe stata una bellissima giornata, se lo sentiva!
Eccome, se lo era! Un raggio di sole si era posato sul suo bel faccino, svegliandola dolcemente. Mentre le altre annaspavano fra il sonno e la sveglia, sbadigliavano senza ritegno e si pulivano gli occhi con le mani, lei aveva l’alito fresco come una rosa, era perfettamente sveglia e in forma, tanto da fare il suo yoga quotidiano mentre le altre si davano il cambio in bagno. In più, quel giorno era sabato, e non ci sarebbero state lezioni. Aveva l’intero fine settimana per dedicarsi a coltivare le amicizie. Appena scesa in corridoio per recarsi a fare colazione (le altre ragazze erano uscite senza aspettarla), intravide proprio una delle persone che cercava. “Ehi, Harry! Harry!” cinguettò soavemente. L’oggetto delle sue attenzioni, però, si guardò intorno atterrito, fece finta di non averla sentita e si avviò in fretta lungo il corridoio. “Che strano” pensò Palmhira, raggiungendolo di corsa. Quando ci riuscì, il fiatone le faceva abbassare e sollevare il petto in un modo che lei reputava molto sexy. Il ragazzo occhialuto però non ci badò e continuò ad avanzare a passo svelto lungo il corridoio. C’era bisogno di una battuta spiritosa per rompere il ghiaccio. Palmhira fece appello a tutta la sua simpatia ed esalò, con vocetta garrula: “Ti fa male la cicatrice, per caso?” Harry si arrestò di botto. Sì! Aveva funzionato! Il ragazzo sembrò pensarci un attimo, poi rispose: “No. Dovrebbe?” Palmhira rise, coprendosi la bocca con la manina perfettamente curata. “Oh, no, ma sai, mi piacerebbe tanto assistere a una cosa simile! Tu sei una star, Harry!” Harry la osservava a occhi spalancati, come se non credesse a quello che aveva visto e sentito. Palmhira fece ondeggiare i capelli (di nuovo bellissimi), e gli fece l’occhiolino. Finalmente, Harry le parlò. “Scusa. Devo andare”. “Che cosa fai oggi? Mi piacerebbe passare un po’ di tempo con te!” Harry si guardò intorno, come alla ricerca di qualcosa di intelligente da proporle. Sembrava un po’ smarrito, a dire la verità. All’improvviso, si illuminò. “Sai giocare a Quidditch?” “No” rispose Palmhira con un sorriso. “Ah, beh, allora…” disse Harry con un ampio sorriso. Lei dovette afferrarlo per una manica per impedirgli di andarsene. Ma com’era possibile che i ragazzi non capissero mai quando lei era disponibile?! “Potresti insegnarmi, però”. Di nuovo quello sguardo smarrito. Con la coda dell’occhio, Palmhira vide la tunica nera del professore di pozioni che puntava verso di loro, li vedeva, e scantonava improvvisamente. Ma anche Harry l’aveva visto. “Professor Piton!” Impossibilitato a ignorare uno studente che lo chiamava, il professore si riaffacciò, verdastro in faccia e con un’espressione rabbiosa. La stessa espressione che anche Palmhira sentiva di avere in quel momento. “Che c’è, Potter?” chiese Piton, avvicinandosi minacciosamente. “Volevo sapere qual è la mia punizione, signore”. Piton lo fissò. “Punizione, Potter?” “Sì. Ieri a lezione sono stato disattento, sono certo che se ne sarà accorto. Mi merito una punizione, da scontare seduta stante”. Il tono di Harry era di preghiera. Palmhira ne fu contenta, rivalutando improvvisamente il “suo” ragazzo (d’accordo, ancora lui non sapeva di essere il suo ragazzo, ma ci avrebbe lavorato su): le piacevano i ragazzi che ammettevano i propri torti e cercavano di scontarli! Lo sguardo del professore si spostava rapido da lei a lui, mentre lei gli sorrideva radiosa e scuoteva la testa per far muovere i capelli, e lui spostava il peso da una gamba all’altra come se stesse per farsela addosso. Piton sogghignò. “Sì, Potter, ho una libreria intera da mettere a posto”. “Vado subito” rispose Harry, e sgusciò via prima che lei potesse trattenerlo. Anche il professore, con un ultimo sguardo a Palmhira, si voltò per andarsene. Oh, no, lei non poteva farsi scappare una tale occasione! Quel professore sicuramente sapeva molte cose di Harry, poteva essere suo complice! “Professor Piton, aspetti”. Piton si voltò nuovamente, ancora più livido. “Lei per caso sa se Harry ha una ragazza?” Palmhira gli fece l’occhiolino, terminando la frase con una risatina. Il volto del professore si fece di tutti i colori, prima che le rispondesse: “No, non lo so, signorina Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien. Ma non mi sembrava così entusiasta di passare il suo tempo con te”. Detto questo, si voltò e se ne andò. La ragazza rimase sconvolta, e si recò in giardino a versare le sue calde, cristalline e perfette lacrime sul bordo del lago. Era sempre così, si disse. All’inizio tutti si mostravano innamorati di lei. Poi, l’invidia prendeva il sopravvento e tendevano a evitarla. Era una sensazione orribile, e le capitava tutte le volte. Tutti pensavano che una come lei aveva tutte le fortune del mondo, e invece no: senza dubbio, Palmhira Maria Angelique Pina Rosalba Claire Barbie Amethist Raven Athena Esmeralda Amulio Blanchefleur Eau de Toilette Rodriguez Smith-Hasakura Picasso Von Quaglien era la ragazza più sfortunata del mondo magico.
Edited by Ida59 - 15/6/2015, 17:59
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