Stavolta penso che verrò mandato a calci fuori dal forum, perchè sono in totale disaccordo con Ida.
Ma procediamo con ordine: bravissima Lil Eveline!
Hai reso perfettamente il momento.
Ho vissuto accanto alla tua protagonista mentre leggevo, sentendo la sua angoscia, la sua drastica determinazione tipica di molti adolescenti, il suo dolore represso per troppo tempo.
Lucia è sì metodica, con i suoi cuscini ben disposti per non cadere, il fazzoletto, le pillole colorate...
... ma ecco che il suo istinto di sopravvivenza si manifesta appena le cade una pillola.
Viene subito soffocato, ma non totalmente represso, e proprio quando
"Sembrava che la testa le stesse esplodendo e che ogni organo le facesse male." e che tutto faccia pensare al peggio, ecco che - sottinteso - risorge improvvisamente il suo istinto di sopravvivenza!
Purtroppo, cara Ida, quel
"Ma era viva" non lo interpreto affatto come un finale tragico, anzi!
Queste tre parole (e la loro posizione) cambiano totalmente il senso de
"E la stella che aveva aspettato per tutta la notte stava sorgendo su un nuovo giorno.": è vero, l'autrice (volutamente?) non si sbilancia su cosa succede poi, ma il mio ottimismo di fondo (molto in fondo!) stavolta prevale sul mio pessimismo esteriore.
Per me, insomma, a Lucia la soluzione non è arrivata
troppo tardi!
Sicuramente soffrirà in seguito per ciò che ha tentato di fare, ma ha visto la stella, ha trovato la soluzione.
[EDIT] corretti alcuni miei orrori di battitura, sorry!!!