Il Calderone di Severus

Sfida n. 5 FA+FF : San Valentino!

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view post Posted on 11/2/2021, 22:46
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (kijoka @ 11/2/2021, 19:17) 
Questa volta ci sono anch'io.
Dopo più di 6 anni dalla mia tastiera è uscito ancora qualcosa.
Grazie Ida, come sempre.

Titolo : L'ultimo San Valentino
Autore: Kijoka

Quando mi è arrivata la tua storia da betare, non sai che salti di gioia ho fatto! Ero sicura che avrei letto una storia che mi sarebbe piaciuta, con lo stesso tipo di romanticismo che amo e che scrivo.
Ma mi hai stupita, perchè non ho avuto solo l'atteso romanticismo, che si sviluppa in un lento ritmo incantato nella seconda parte della storia, con una deliziosa doppia sorpresa. Ho avuto anche una scoppiettante prima parte, con un Severus che sta per esplodere nel continuo accadere di sorpese rosa e zuccherose una dopo l'latra, con un ritmo incanzante che quasi non permette al lettore di ragionare.

Posso dirlo? Le tue storie, con le loro deliziose sorprese, mi sono mancate! Quella luna che si specchia, in quell'esatto momento, con quella perfetta angolazione è un ragalo bello quanto gli altri che seguono.

E poi accidenti a te: quel titolo m'ha tenuto col cuore in sospeso fino all'ultimo!

Bentornata, Monica! <3 :Streghetta:
 
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view post Posted on 11/2/2021, 22:51
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Gabrix1967 @ 11/2/2021, 12:11) 
- Luce e tenebra di Ida59 -

Il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo, Ida. <3

Grazie!

CITAZIONE
Amo il tuo Severus che si ricompone nel presente senza abbandonare il passato ed è straordinario assistere a questa rivelazione passando attraverso i brevi ricordi e proiettandosi con lui verso la luce. Conoscendo l'attenzione con la quale inserisci nelle storie particolari e oggetti, intessendo trame cariche di significati simbolici, ho trovato perfetto il dono (la veretta di luminosi brillanti intrecciata a una di sfavillante ossidiana) che collega così bene il titolo ai personaggi.

Severus ha un passato così ingombrante che non potrà mai dimenticarlo e neppure accantonarlo. Il suo passato è presente anche nell'anello di fidanzamento, nelle tenebre dell'ossidiana, ma c'è anche il suo presente, perché quell'ossidiana sfavilla di felicità!

CITAZIONE
Sullo sfondo della storia, un Silente impiccione e una Minerva materna e riservata, così perfetti nel loro ruolo di comparsa, che condividono la stessa aspirazione, cioè vedere finalmente il giovane preside felice.

Gli vogliono bene, anche il doppio Silente! =)

CITAZIONE
Ho amato i tentennamenti e le incertezze dissimulate da Severus, che lo rendono così dolce ai miei occhi (specie se penso alla ragione che li ha scatenati), e che fanno sorridere se paragonati alla pericolosità delle imprese che ha affrontato nel passato.

Severus è così, potente e invincibile, ma anche tenero e appassionato.
CITAZIONE
E' uno degli aspetti che più amo di Severus: il suo essere impreparato alla felicità, per aver sempre dovuto confrontarsi con dolore e pericolo.

PAM, Povero Amore Mio… ma è proprio quella la verità!
CITAZIONE
Permettimi poi una nota molto personale di gradimento. Il tuo Severus trasuda sensualità da ogni poro. E mi fermo qui ... :wub:

Ehm… ecco, qui mi stupisci. Non c'era alcuna intenzione da parte mia di renderlo sensuale, non che io ricordi in modo cosciente, almeno. Che ha fatto Severus per essere sensuale?
CITAZIONE
Complimenti. <3 <3 <3

Di nuovo grazie!
 
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view post Posted on 12/2/2021, 09:15
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GabrixSnape

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CITAZIONE (Ida59 @ 11/2/2021, 22:51) 
Ehm… ecco, qui mi stupisci. Non c'era alcuna intenzione da parte mia di renderlo sensuale, non che io ricordi in modo cosciente, almeno. Che ha fatto Severus per essere sensuale?

Allora ... *^^* è una sensazione indistinta. Un crescendo, che tu dici involontario, fatto di attese, che raggiunge l'apice con l'apparizione di Temperance e con la prima battuta di Severus, dopo l'ingresso della donna: "Vieni!"
Ovviamente è solo ciò che io ho percepito ed è una sensazione, forse anche esaltata dalla suspance creata dal contesto fatto di aspettative degli "spettatori" (i due Silente e la Mc Granitt), di Severus, di Temperance, mie.
Da quando Severus pronuncia quella singola parola (vieni), che è solo sussurrata, ma che per questo ha un significato ancora più potente perché è ordine e preghiera allo stesso tempo, la tensione "erotica" s'impenna (ripeto è solo una mia interpretazione, cioè il modo in cui io ho letto quell'incontro). Tutti i gesti successivi, dall'inalare il profumo della donna, al perdersi nei suoi occhi, all'ammutolire, esaltano il momento dell'incontro.

Tu scrivi:
CITAZIONE
Un attimo d'immobilità congela il tempo della passione.

, in quell'attimo io ho sentito tutto il peso della "sospensione" nel tempo e nello spazio che prelude all'appagamento del desiderio, e non parlo di appagamento solo fisico, parlo di rivelazione di un'aspirazione (la vita in comune che seguirà la dichiarazione), che è il punto di arrivo di un percorso lungo e doloroso, che parte dall'accettare l'idea di amare qualcuno e approda alla consegna del dono (che in questo caso è l'anello).

Scusa, non so se sono riuscita a spiegare il mio pensiero. Rimane il fatto che con poche battute e gesti misurati hai mirabilmente descritto una situazione con molteplici risvolti, riuscendo a farli "pesare" tutti nel racconto. <3
 
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Xe83
view post Posted on 12/2/2021, 11:02




CITAZIONE (Arwen68 @ 7/2/2021, 17:01) 
Titolo: La promessa

Cara Manu, il tuo racconto è scritto molto bene, è ben costruito e leggendolo ho provato forti emozioni. È dolce e straziante al contempo: senti il freddo umido della sera invernale tra le gelide tombe, percepisci il calore sprigionato dall'incontro con la famiglia dei cervi.

Il cimitero di Godric's Hollow è il luogo in cui più di ogni altro Severus riesce, anche involontariamente, anche inconsciamente a fare un'analisi della propria vita, a fare i conti con il passato, a guardarsi dentro al cuore e a vedere tutto con schiettezza. Questo luogo è un topos, dell'anima, uno specchio che riflette con spietata asciuttezza una realtà per lui difficile da accettare, ma permette anche al Professore di riflettere in modo sincero su si sé, sulla propria vita e sul proprio futuro.
Dal mio punto di vista è significativo che lui abbia avuto la visione in questo luogo di muto dolore, capace di creare una tensione emotiva molto forte.
La visione per Snape è una vera e propria luce nelle tenebre, mostra a lui la strada da seguire, l'obiettivo più grande della sua vita, quello che in un certo senso sentiva crescere dentro di sé, ma che forse non trovava il modo di renderlo leggibile alla ragione.
Funge in un certo senso anche da sogno premonitore È formato da una serie di immagini molto dolci, di una tenerezza silenziosa, eterea, ma al contempo chiara e quasi perentoria.

Il tuo, cara Manu, è un racconto che parla e che trasuda amore. Non declinato secondo le categorie dello sdolcinato e dello stucchevole, ma è un sentimento che sgorga dall'anima e parla al cuore. È un amore che acquista numerose sfumature: diviene ricordo, tenerezza, sa farsi protezione e promessa. Un sentimento che guarda al passato e che prevede il futuro, esprimendosi anche in divenire.
La dolcezza è uno dei fili che accompagna tutto il racconto. Al cimitero vi è una docezza più silenziosa, amara, nostalgica "si inginocchiò accanto alla sua foto, sfiorando con le dita tremanti quel volto mai dimenticato".
Durante l'incontro con i cervi vi è una dolcezza più tenera, che si specchia negli occhi dei fedeli animali, che si esprime nel gesto della cerva. Nella parte finale del racconto vi è spazio per una dolcezza che aleggia nell'aria, nel raccoglimento del'alloggio di Severus, riscaldato dal camino acceso. Essa trova espressione in particolare nella foto dei due amici al tempo della scuola ad Hogwarts, mentre salutano ed immaginano che la felicità di quell'istante possa durare in eterno.

Cara Manu, il tuo racconto è davvero molto suggestivo ed emozionante, si passa da sogno e realtà come in un flusso di coscienza. Ho avuto la fortuna e il piacere di rileggerlo più volte provando sempre intense emozioni, nonostante sapessi la trama.

Mi piace tantissimo il tuo stile di scrittura, e lo sai, perché sa essere ricco di immagini, sa soffermarsi sui particolari rimanendo sempre fluido, mai pesante, mai eccessivo. ❤️

Edited by Xe83 - 12/2/2021, 11:49
 
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view post Posted on 12/2/2021, 13:07
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GabrixSnape

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- I know how I feel when I’m around you di Ania_DarkRed -

Carissima Ania, non so da dove partire per esprimere quanto abbia apprezzato il tuo lavoro.
Ho amato tantissimo la poesia, ma altrettanto la storia.

Come credo di averti già detto in precedenti commenti mi piace il tuo stile, e lo trovo molto poetico.

In questo racconto poi, con le fasi scandite dai versi intensi della poesia, il lirismo del testo risulta ancora più accentuato.

I personaggi sembrano galleggiare in luoghi sospesi, che si trovano fuori dalla realtà, in un universo fatto di negazione e silenzi, assenze e attese di un appagamento che non giunge mai.

Leggerti toglie il fiato, perché il dolore sembra uscire dai personaggi per attanagliare il cuore di chi assiste impotente alla loro esistenza, immobilizzata dalla consapevolezza che la felicità è fuori dalla loro portata.

Le tue parole cingono il lettore e lo imprigionano nelle potenti spire di una narrazione che avvince e ipnotizza con incalzante implacabilità.

CITAZIONE
Ti regalerò la lontananza.
Ti regalerò occhi che guardano altrove.
Ti regalerò un addio.

Poi arriva il dono e ciò che sfianca è che, nonostante sia quanto di più prezioso possa essere offerto, non è comunque all'altezza di placare il desiderio di chi lo riceve, donandogli pace. Una pace che non arriverà mai, per nessuno dei due, perché anche la lettera che chiude il racconto è
un ulteriore forma di tormento, pur nell'appagamento momentaneo del desiderio. Un invito a rimandare a dopo qualcosa che è troppo doloroso affrontare ora.

In un modo molto speciale la tua storia celebra il San Valentino di tutti gli amori rimandati, negati, non corrisposti, di cui probabilmente tutti conserviamo memoria.

Complimenti Ania, e grazie per questo gioiello. <3
 
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view post Posted on 12/2/2021, 15:00
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I ♥ Severus


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CITAZIONE (Gabrix1967 @ 12/2/2021, 09:15) 
CITAZIONE (Ida59 @ 11/2/2021, 22:51) 
Ehm… ecco, qui mi stupisci. Non c'era alcuna intenzione da parte mia di renderlo sensuale, non che io ricordi in modo cosciente, almeno. Che ha fatto Severus per essere sensuale?

Allora ... *^^* è una sensazione indistinta. Un crescendo, che tu dici involontario, fatto di attese, che raggiunge l'apice con l'apparizione di Temperance e con la prima battuta di Severus, dopo l'ingresso della donna: "Vieni!"
Ovviamente è solo ciò che io ho percepito ed è una sensazione, forse anche esaltata dalla suspance creata dal contesto fatto di aspettative degli "spettatori" (i due Silente e la Mc Granitt), di Severus, di Temperance, mie.
Da quando Severus pronuncia quella singola parola (vieni), che è solo sussurrata, ma che per questo ha un significato ancora più potente perché è ordine e preghiera allo stesso tempo, la tensione "erotica" s'impenna (ripeto è solo una mia interpretazione, cioè il modo in cui io ho letto quell'incontro). Tutti i gesti successivi, dall'inalare il profumo della donna, al perdersi nei suoi occhi, all'ammutolire, esaltano il momento dell'incontro.

Tu scrivi:
CITAZIONE
Un attimo d'immobilità congela il tempo della passione.

, in quell'attimo io ho sentito tutto il peso della "sospensione" nel tempo e nello spazio che prelude all'appagamento del desiderio, e non parlo di appagamento solo fisico, parlo di rivelazione di un'aspirazione (la vita in comune che seguirà la dichiarazione), che è il punto di arrivo di un percorso lungo e doloroso, che parte dall'accettare l'idea di amare qualcuno e approda alla consegna del dono (che in questo caso è l'anello).

Scusa, non so se sono riuscita a spiegare il mio pensiero. Rimane il fatto che con poche battute e gesti misurati hai mirabilmente descritto una situazione con molteplici risvolti, riuscendo a farli "pesare" tutti nel racconto. <3

Waaaooo! Caspita! non credevo di aver scritto tutte quelle cose che tu hai letto! Sei davvero una lettrice favolosa, da non perdere assolutamente! <3 <3 <3
 
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Dalla luna...

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Titolo: Aishiteru
Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: One shot
Rating: Per tutti
Genere: Introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Hikari
Pairing: Severus/ Hikari
Epoca: post 7 libro
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Si avvicinava San Valentino e sapeva che per le ragazze questa era una festa molto importante, la loro opportunità, probabilmente l’unica senza sembrare troppo sfacciate per la mentalità riservata giapponese, di dichiararsi apertamente ad un ragazzo. Preparavano dolci da donare al ragazzo di cui erano innamorate, sperando che loro ricambiassero.
Note:
Scritta per la sfida di San Valentino – edizione speciale 2021

Piccole precisazioni:
In questa storia (se non conoscete Hikari andate a leggervi – se ne avete voglia - Mezame, l’altra one shot in dove presento il personaggio) viene narrato un altro pezzetto di vita di Severus in Giappone.
Siccome non volevo dilungarmi troppo sulle tradizioni giapponesi vi lascio un link dove troverete un articolo molto corto e molto semplice su come si festeggia San Valentino in Giappone.
Oltre a questo, ho aggiunto in questa storia molto sulla famiglia numerosa di Hikari. Per non farvi andare in confusione con i nomi vi scrivo un piccolo schema, così capite chi è chi (schema che uso pure io perché mi si confondo tra nomi e facce a volte)
Hikari ha tre fratelli:
Keniji, il maggiore, di 50 anni.
Sposato con Ichi della stessa età.
Hanno tre figli.
Il figlio maggiore Aki di 20 anni, poi c’è Takesi 18 anni e infine Maya di 16 anni.

Il secondo fratello è Masu, di 45 anni, sposato con Umeko di 40 anni.
Loro hanno due figlie: Naru di 15 anni (segretamente innamorata di Severus) e Yoko di 13 anni.

Shun, di 42 anni, è sposato con Masako (anni 40), hanno una figlia Yodo di 5 anni.

Infine c’è Hikari che è coetanea di Severus.
E per non farvi mancare nulla, se cliccate sul nome troverete un’immagine che li rappresenta, giusto per darvi l’idea di come sono fisicamente.
Siete confuse?
Benissimo questo è lo spirito con cui iniziare a leggere la storia.

Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

Aishiteru



C’era trambusto quel pomeriggio.
Il mago sedeva nel piccolo salotto che durante la sua permanenza in quella casa aveva capito chiamarsi ima.
Leggeva un libro in giapponese, molto semplice, ma che lo aiutava ad abituarsi alla lettura in verticale.
Hikari era molto severa come insegnante: ogni volta che finiva un capitolo lo interrogava parlando così veloce da confonderlo.
E non si limitava a libri che potevano stuzzicare la sua mente avida di sapere, magari sulla storia, sulla magia o sul mondo giapponese in generale. erano libri di ogni genere che spaziavano dalla saggistica ai ricettari di Ichi. Una volta, solo per punizione perché si era lamentato dei libri che lo costringeva a leggere, gli aveva dato un fumetto, un manga l'aveva chiamato, di Naru che parlava di amori adolescenziali.
Quando aveva fissato il fumetto con il sopracciglio sollevato, Hikari non aveva fatto una piega: glielo aveva sbattuto sul petto, costringendolo a leggere dalla prima all’ultima pagina.
Quel pomeriggio aveva avuto pietà di lui e gli aveva dato uno dei suoi libri di testo: precisamente il suo vecchio manuale di pozioni.
Era interessante trovare nuovi spunti in un libro che, tutto sommato, aveva letto anche lui a scuola.
Esattamente come aveva fatto lui da adolescente, c'erano molte annotazioni a margine del volume. Probabilmente all'epoca era stata rimproverata da severi professori per aver scritto sui libri di testo. Tra alcune pagine, dove i margini erano stati ormai del tutto occupati, c'erano dei foglietti. Aveva riscritto alcune formule cambiando i passaggi e modificando gli ingredienti.
Sorrise nel leggere un minuscolo appunto a lato di un ingrediente: banale, scontato e lo capirebbe anche una capra.
Non faticava ad immaginare la sua amica china sul libro a scrivere, con quell’espressione indignata che spesso le aveva visto sul volto durante i tornei di pozioni.
Un sorriso naturale gli increspò le labbra sottili. Si era ritrovato a sorridere spesso ultimamente e sempre quando Hikari era vicino o se i suoi pensieri si perdevano nel contemplarla mentre parlava con qualcuno al tempio, o mentre era occupata nel laboratorio dove lui, da bravo assistente, l’aiutava con le preparazioni; puliva il laboratorio e imparava dagli antichi rotoli che appartenevano alla sua famiglia da dinastie.
A volte, mentre si ritrovava a pulire un calderone con acqua tiepida e succo di limone, unico detergente che Hikari usava per pulirlo bene senza alterare la superficie di peltro, si era sentito come uno studente in punizione.
Ma era sempre stata bravo ad imparare e raramente commetteva lo stesso errore due volte quando si trattava di pozioni. Ovviamente, se si doveva parlare della sua vita privata era un maestro del fallimento.
Specialmente nella sua vita sentimentale era un vero professionista nel reiterare sempre lo stesso sbaglio.
Appoggiò il libro sul tavolo e sospirò, cercando di non farsi sentire troppo: erano quei momenti di calma che lo torturavano più di qualsiasi altra cosa.
Cercava di impegnarsi più che poteva al tempio, chiedeva a Kenij di poter svolgere qualsiasi tipo di lavoro, poi aiutava Hikari in laboratorio, a volte facendo lavori di fatica del tutto superflui.
Leggeva testi, oltre quelli che Hikari gli passava, complicati, spesso senza capirci più di qualche riga, fino a quando gli occhi non bruciavano e la testa scoppiava.
Tutto pur di tenere la mente impegnata, lontana dalla sua amica che dormiva nella stanza accanto, lontano da lei con la pelle bianca come il latte, profumata come le erbe che usava per i suoi preparati. Qualsiasi cosa pur di non pensare a quelle mani che lavoravano veloci e precise, ma con delicatezza come a voler accarezzare ogni ingrediente, ringraziando gli dei per ogni foglia, radice, fiore o parte di animale che andava ad utilizzare.
Non doveva, nel modo più assoluto, pensate a quelle labbra che sembravano avere il colore dei petali delle rose. Non doveva immaginarle mentre sussurravano incantesimi o mentre si torturava l’angolo del labbro inferiore con i denti, tic che affiorava sempre quando era concentrata o perplessa su un procedimento da seguire.
Non doveva pensare a tutte queste cose o sarebbe impazzito.
Ed era già successo.
Era già impazzito per la sua migliore amica e aveva rovinato tutto quel poco di buono che c’era nella sua misera vita di ragazzo.
Non avrebbe commesso, nuovamente, lo stesso immenso, madornale errore.
Questa volta non avrebbe avuto alcuna via di fuga.
Kyoto era diventata la sua casa.
Quel tempio era la sua casa, anche se più volte aveva detto che se ne sarebbe andato per non arrecare ulteriore disturbo, ma, ogni volta, l’avevano convinto a restare.
Tra poco Hikari avrebbe ripreso ad insegnare a Mahoutokoro e lui avrebbe dovuto capire, di nuovo, cosa fare della sua vita.
Non avrebbe potuto seguirla, l’insegnamento in quella scuola era precluso ai non giapponesi.
Hikari l’aveva tranquillizzato dicendogli che avrebbe potuto continuare i suoi lavori sperimentali, avrebbe aiutato lui a conoscere meglio le sue preparazioni e lei avrebbe avuto più tempo da dedicare agli studenti data la lunga assenza.
Era una buona idea, ma si sentiva a disagio in quel laboratorio senza di lei. Gli sembrava di intrufolarsi come un ladro nei suoi spazi senza chiederle il permesso.
Cacciò via ogni pensiero sul futuro incerto, sulla pelle e sulle labbra di Hikari e riprese il libro cercando di recuperare la concentrazione perduta.
Mente rileggeva la prima riga, un urlo arrivò dalla cucina.
Si alzò di scatto e camminò veloce fino alla stanza dall’altro capo del corridoio ed entrò, quasi sbattendo la porta scorrevole.
In cucina c’erano Hikari con addosso un grembiule bianco a rosso. Takesi, il secondo figlio di Keniji era appoggiato al piccolo bancone della cucina con sguardo divertito mentre Maya e Yoko, le due figlie di Masu, si disperavano davanti ad una teglia di biscotti bruciati e rotti.
- Sono immangiabili! - piagnucolò Naru portandosi le mani ai lunghi capelli neri.
- Magari con la glassa il sapore di bruciato si sentirà meno. - ridacchiò Takesi prendendo un biscotto rotto e annusandolo – O forse ti conviene andare al centro commerciale e comprare della cioccolata. Non vorrai avvelenare quel povero ragazzo, come hai detto che si chiama? Sojuro? - schioccò le dita come colto da un’improvvisa folgorazione - Magari non ha avrà il senso del gusto!
- Stai zitto, baka! - urlò Naru prendendo un mestolo sporco di cioccolato – O non ti darò neppure un biscotto.
- Non ho intenzione di beccarmi un mal di pancia per colpa tua. - dichiarò il giovane alzando lo sguardo su di lui - Ma forse potresti chiedere a Severus-sama se ne vuole uno.
Naru si voltò verso la porta della cucina e sgranò gli occhi.
Hikari nascose una risatina dietro la mano.
- Io… io… - balbettò Naru arrossendo. A Severus ricordarono le orecchie di Weasley - Erano delle prove. Yoko mi ha distratto con la ricetta.
- Ehi! - protestò la ragazzina pestando un piede a terra - Non dare la colpa a me! Sei tu che sei una frana!
Il mago fece un sorriso e si avvicinò alla teglia. I biscotti erano a forma di cuore. Dovevano essere al cioccolato, ma erano così scuri che probabilmente il sapore del cacao non si sarebbe sentito. Prese quello che sembrava meno bruciacchiato e se lo portò alle labbra sotto lo sguardo imbarazzato della ragazza. Soffiò sul biscotto e lo morse.
Era disgustoso.
Il sapore di bruciato copriva tutto il resto, ma da brava ex spia mantenne un'espressione neutra mentre lo finiva.
Fissò Naru il cui volto aveva raggiunto una sfumatura rossastra che se fossero state le orecchie di Weasley avrebbero iniziato anche a fumare.
Lanciò un'occhiata veloce a Hikari e, curiosamente, anche lei era leggermente arrossita. Le fece un lieve occhiolino e gli sembrò che arrossisse ancora di più.
Ne prese un altro e fece un lieve sorriso.
- Non sono male. - mentì - Devono solo cuocere meno.
Il volto di Naru sembrò illuminarsi.
- Davvero, Severus-sama?
- Cuocili meno e saranno deliziosi. Sojuro ne sarà felice.
Se pensava che Naru non potesse imbarazzarsi ancora di più si era sbagliato.
Naru si voltò in fretta per ripulire la teglia., Gli ricordò la protagonista di quel fumetto che Hikari l'aveva costretto a leggere.
- Vi lascio cucinare.
Tornò nel salottino e si sedette sul tatami. Si avvicinava San Valentino e sapeva che per le ragazze questa era una festa molto importante. Lla loro opportunità, probabilmente l’unica senza sembrare troppo sfacciate per la mentalità riservata giapponese, di dichiararsi apertamente ad un ragazzo. Preparavano dolci da donare al ragazzo di cui erano innamorate, sperando che questi ricambiasse.
Sì domandò se anche Hikari avesse mai cucinato biscotti per un ragazzo. Se il suo cuore avesse mai battuto forte per qualcuno.
Sapeva molto della sua vita e della sua famiglia, ma conosceva ben poco della sua vita sentimentale.
Una volta aveva accennato ad un collega che le aveva fatto una corte spietata per un lungo periodo e che lei aveva sempre ritenuto solo un amico.
Si ritrovò improvvisamente geloso di un uomo di cui non conosceva neppure il nome e che non era mai stato nulla per lei se non un collega.
Gelosia. Altro errore da evitare.
Tornò al libro di pozioni e cercò di recuperare la concentrazione persa.
Non ci riuscì molto bene e, quando Hikari entrò nel salottino con il té, la perse del tutto.
Con eleganza si sedette accanto a lui e gli versò la bevanda.
- Questo ti aiuterà a toglierti quel saporaccio dalla bocca.- sorrise porgendogli la yunomidecorata con delicati fiori di ciliegio - Hai risollevato il morale di Naru. Ti ringrazio.
- Arigatou. - mormorò chinando la testa - Un té si accetta sempre volentieri.
Si portò la tazza alle labbra e bevve un lungo sorso. Era completamente diverso dal the inglese e gli piaceva, puliva il palato e gli lasciava la bocca fresca.
Hikari sorrise e bevve un sorso con gli occhi chiusi permettendogli di osservarla con tranquillità. Profumava di erbe e biscotti, non c'era più traccia dell'imbarazzo di prima. Forse era stato il caldo del forno ad imporporarle le guance.
- Hai mai cucinato dei biscotti per qualcuno, Hikari -san?
La domanda gli uscì da sola dalle labbra.
La strega sgranò gli occhi sorpresa.
Probabilmente era stato troppo diretto.
- Scusami, Hiraki-san. Io…
Scosse il capo.
- Da ragazzina l’ho fatto una volta sola, ma non sono mai riuscita a consegnare il mio regalo. Alla fine avevo mischiato quei biscotti ai cioccolatini che avevo comprato per i miei fratelli e per mio padre.
- Hai trovato il coraggio poi?
Lei restò in silenzio bevendo un sorso, poi lo fissò.
- Quante volte ti sei dichiarato a Lily?
La domanda lo colse alla sprovvista.
La fissò negli occhi neri incapace di mentirle, in fin dei conti Hiraki conosceva bene lo strazio della sua anima. Gli aveva detto più volte che il fantasma di quell'amore l'avrebbe avvelenato e lui si sentiva esattamente come una persona guarita da un veleno ben più tossico di quello di Nagini.
- Senza che lei mi sentisse moltissime volte. - rispose amaramente.
- Ti capisco bene.
La fissò confuso. Lei lo capiva?
- Severus… io…
- BAKA!! - si udì dalla cucina
Hikari sospirò appoggiando la tazza ancora mezza piena sul vassoio.
- È meglio se torno di là. Ichi potrebbe farmi pulire senza magia se quelle due combinano un disastro. Non c'è nulla di peggio che degli adolescenti agitati per San Valentino.
Fece un mezzo sorriso guardandola uscire dalla stanza.
Finì il the lentamente, assaporando ogni sorso caldo.
Quando appoggiò la yunomi sul tavolino si accorse di un piccolo pacchettino vicino alla teiera di ghisa. Era così concentrato su di lei che non l’aveva notato prima.
Una confezione rettangolare, azzurra senza scritte se non un piccolo cartoncino con il suo nome.
Guardò la porta come per volersi assicurare che non arrivasse nessuno e allungò la mano verso l'inatteso regalo.
Un regalo per lui.
Per San Valentino.
Aprì la scatolina trovandosi dentro un dolce. Sembrava una piccola torta di cioccolato rotonda con qualche fiorellino rosa.
Non era di certo una torta da pasticceria, i bordi non erano perfetti, i fiori erano di grandezza diversa e un po' storti, ma quello che lo stupì ancora di più era la scritta in glassa bianca che spiccava sul colore della cioccolata.

Suki da yo*


Non aveva dubbi su quella grafia.
Anche se fatta con la glassa, su una torta non proprio perfetta, avrebbe riconosciuto la scrittura di Hikari tra mille.

****


Ci aveva pensato molto.
Sapeva quanto fosse costato a Hikari consegnargli quel dolce.
Avrebbe voluto andare da lei immediatamente ed aprirle il suo cuore. Donandole la sua anima martoriata, rinata sotto le sue delicate cure.
Ma attese, rispettando le tradizioni a cui era legata.
Così le aveva detto che avrebbe voluto portarla in posto.
Di mattina presto si erano incontrati all'ingresso del tempio.
Nessuno dei due aveva menzionato il dolce, mai, neppure per errore.
Hikari era severa con se stessa tanto quanto lui e, anche se sapeva che si sentiva in imbarazzo per quello che aveva fatto, non aveva mai accennato a nulla. Aveva atteso la sua risposta, con pazienza e calma.
Erano giorni che preparava quella giornata.
Aiutato in segreto da Shun, che non perdeva occasione di punzecchiarlo con battute che Hikari fingeva di non udire.
Cosa che nessuno in Inghilterra avrebbe mai osato fare. Forse solo Silente.
Ma non era più in Inghilterra. Non viveva più all'ombra di promesse che avvelenavano il suo animo, non aveva più un paio di occhi verdi da ricercare in ogni volto di donna che incrociava il suo cammino.
Si era lasciato tutto alle spalle.
Anche i suoi errori più grandi.
Uno strano sorriso salì sulle sue labbra, sorriso insolito che in pochi avevano potuto vedere sul suo volto tirato da anni di solitudine, mentre aspettava Hikari davanti all'entrata del tempio.
Indossava un lungo cappotto color glicine e una sciarpa che le copriva parte del volto.
Senza dirle nulla si erano incamminati verso la stazione, il treno arrivò puntuale e si sedettero vicino al finestrino.
Restarono in silenzio per un po’. Era un silenzio piacevole, dove poteva guardarla senza preoccuparsi di nulla, sentendosi libero per la prima volta di contemplarla come meritava.
Era un appuntamento, entrambi lo sapevano.
- Sto pensando di cercare un appartamento tutto mio. - le disse – Tornerai ad insegnare molto presto, non voglio essere un peso per tuoi fratelli.
- Non sei un peso, Severus-san. Non lo sei mai stato.
- Lo so, ma sento il bisogno di trovare il mio ruolo nella comunità giapponese. Ci sarà qualche lavoro che posso svolgere.
- Masu potrebbe aiutarti.
- Sì, lo pensavo anch’io. Altrimenti potrei sempre intraprendere la carriera di guida turistica per inglesi.
La strega ridacchiò.
- Oh ci ti vedo proprio…. seguito da un gruppo di inglesi armati di macchina fotografia e tu con in mano un lungo ombrellino.
- Mi stai prendendo in giro, Hikari–san?
Ridacchiò ancora attirando l’attenzione di qualche altro passeggero.
- Sarò la benvenuta nella tua nuova casa, Severus-san?
Allungò la mano sfiorando le sue dita. Le guance di Hikari si imporporarono in modo delizioso.
- Non sarebbe casa senza di te, Hikari.
Lei sorrise, la guance divennero ancora più rosse.
Le loro dita di incrociarono, sentì anche lui improvvisamente caldo, non era abituato a dichiararsi in questo modo.
Restarono in silenzio per tutto il resto del viaggio.
Scesero ad Arashiyama e continuarono a camminare restando sempre vicini. Le loro mani si erano staccate solo per scendere dal treno per poi intrecciarsi di nuovo non appena avevano preso il cammino verso la foresta di bambù.
Arrivati all’entrata del percorso, si fermarono per ammirare il panorama: il sentiero sembrava infinito, costeggiato dalle alte canne di bambù da dove filtrava la luce dal sole rendendo l’atmosfera magica.
Il vento faceva vibrare gli alti steli, era come se attorno al loro l’intera natura stesse cantando.
Sapeva che quello era uno dei posti preferiti di Hikari. Lui l’aveva visto solo una volta, anni fa, quando era solo un giovane professore e l’amore per Lily tormentava il suo cuore.
- E’ sempre bellissimo. - sussurrò al suo fianco.
- Non lo ricordavo così. - ammise lui – E’ molto suggestivo.
- Ascolta…. - si mosse e gli chiuse gli occhi con le mani – Ascolta questa melodia. - le mani di Hikaru erano calde e morbide, chiuse gli occhi anche se non ne aveva davvero bisogno – La senti, Severus?
Aveva abbandonato ogni formalità nel chiamarlo per nome.
- Sì, la sento. Sembra una dolce melodia.
- Mi piace pensare che questa sia la voce degli dei.
Respirò piano sentendo il profumo della foresta di bambù, il profumo delle pelle di Hikaru, il suo calore, il suono della sua voce mischiata alla melodia della natura.
- Aishiteru.**
La parola uscì da sola dalle sue labbra.
Sentì il tremito delle mani di Hikaru mentre le abbassava, sollevò le palpebre lentamente, come se avesse timore di quello che avrebbe visto una volta tornato alla realtà.
Hikari aveva gli occhi lucidi, lo fissava come se non avesse ben compreso quella piccola parola che conteneva il suo cuore e la sua anima rattoppata.
Conteneva tutto.
- Severus…
- Aishiteru, Hikari-chan.
Lo ripeté di nuovo.
Quelle sottili labbra dal colore dei petali di rosa si distesero in un largo sorriso.
Un sorriso che gli fece battere il cuore all’impazzata.
Si avvicinò per assaggiare quelle labbra.
Avevano il colore dei petali delle rose, erano dolci come un dolce forse non perfetto, ma unico.

FINE


* Mi piaci
** Ti amo

Edited by ellyson - 12/2/2021, 19:01
 
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view post Posted on 12/2/2021, 18:28
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I know how I feel when I’m around you - Ania DarkRed

Aniuccia, come arrivi al cuore tu, pochi altri riescono! :] Sai tradurre ogni minima sensazione e sentimento in parole, sai farli arrivare in modo diretto attraverso la tua capacità poetica con una semplicità e una immediatezza straordinarie, sai parlare d'amore e lo fai in modo speciale, senza sbavature, riuscendo a catturare le emozioni dei tuoi personaggi in modo perfetto per poi rilasciarle copiosamente tra le righe di vicende così dense di passione e sofferenza rese tangibili da una lirica stupenda.
Anch'io non sono una fanatica delle Snarry (anzi, non sono proprio amante del genere slash, lo sai) ma quando leggo le tue storie anche la relazione tra Severus e Harry ai miei occhi assume un altro significato, così come in questo caso, e mi ci ritrovo dentro fino al collo nel dolore di Harry, nella sua confusione mentale, nel suo bisogno fisico straziante di "respirare" la persona di cui è innamorato.

Quando leggo storie belle, intense, struggenti, vibranti di amore come le tue, riesco ad accettare come il loro sentimento sia quanto di più naturale possa esistere e avverto tutta l'intensità, la profondità e l'ineluttabilità di un rapporto che riesco ad accettare come destinato a nascere quasi per forza.
Splendida la caratterizzazione dei personaggi, stupenda l'atmosfera che hai ricreato attorno a loro. E questo per concludere ribadendo, mia cara, che la storia mi è piaciuta davvero tanto, mi ha toccato, emozionato; mi ha commosso quel supremo gesto d'amore da parte di Severus che però non basterà a placare in Harry il doloroso bisogno della presenza fisica dell'altro. E come non comprenderlo?
Brava, Aniuccia, quando torni a proporci qualcosa di tuo lo fai sempre alla grande! 3_3
 
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view post Posted on 12/2/2021, 18:35
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Elly, al momento non ho ancora letto la storia, ma sono andata a guardarmi tutti i protagonisti... wow! :woot: 3_3
 
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view post Posted on 12/2/2021, 18:49
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CITAZIONE (kijoka @ 11/2/2021, 19:17) 
Titolo : L'ultimo San Valentino

Ciao Monica,
io sono nuova nel Calderone ed una delle cose che più mi ha attratta è la bravura delle autrici di storie originali.
Manchi da 6 anni?! Da come scrivi direi che è imperdonabile!
La tua storia è fresca ed originale. Scivola leggera come i petali rosa che perseguitano un Severus perfettamente IC nella prima parte del racconto, poi il nostro diventa marito, uomo dolcemente innamorato… quindi molto ‘rosa’ anche lui :lol:
Divertentissima e geniale la trovata delle impronte del Professore che si trasformano in un prato di fiori rosa (lo capisco però, anche io non amo quella particolare tinta :P ).
Proprio il cambio di colore, dal rosa al rosso, accompagna il mutamento d’atmosfera della storia che, da lieve e spiritosa, diventa più romantica e appassionata. Tutta la descrizione della scena, in cui si svolge l’atto finale di questo tenerissimo racconto poi, è meravigliosamente tangibile, sembra di essere li con loro.
Spero che tu possa scrivere presto ancora.
Brava :]

Edited by Lonely_Kate - 12/2/2021, 19:15
 
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view post Posted on 12/2/2021, 18:57
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- Aishiteru di Ellyson -

Tu lo sai che ti adoro, vero?
Ho letto il tuo racconto d'un fiato, senza riuscire a staccare gli occhi dal monitor. Ormai non mi sorprendo più di leggere di Severus nelle situazioni più impensabili, anzi, riesci a rendere tutto così naturale, che l'ho persino immaginato con Kimono e acconciatura dei capelli "alla samurai", come se fosse scontato.
Il bello, di questo processo di "sradicamento" di Severus dalle sue origini, è che funziona. Funziona e rende più facile pensarlo tra le braccia di un'altra donna, finalmente felice.

Ho trovato bellissime ed estremamente delicate le descrizioni degli scambi di gentilezze tra i due protagonisti. E' una scelta azzeccata anche accostare a Severus una donna con le sue stesse esitazioni e timidezze, perché l'incontro appare quasi spontaneo, nonostante le difficoltà di confessare ciascuno i propri sentimenti.

Deliziosi i personaggi di contorno, così ben caratterizzati da fare apparire viva ogni situazione descritta.

Cara Elly, per me è solo una conferma di ciò che penso dalla prima lettura dei tuoi racconti: ci vuole una sensibilità estrema per riuscire a descrivere con tanta profondità dei sentimenti.
Complimenti. <3
 
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view post Posted on 12/2/2021, 19:13
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CITAZIONE
(Ania_DarkRed @ 10/2/2021, 02:34)
Titolo: I know how I feel when I’m around you
Autore: Ania_DarkRed

Ania, l’appassionata tensione emotiva che trasuda da ogni riga del tuo racconto mi fa sorvolare sul pairing sentimentale tra Severus ed Harry che io, sinceramente, non amo molto, preferendo di più immaginare un legame affettuoso e filiale tra i due.
Ma non devo parlare di me ma della tua poetica storia.
I tuoi versi sono meravigliosi e si sposano magicamente col racconto ispirato da essi (o viceversa?).
La storia è molto triste, ti fa stringere il cuore.
Ogni qual volta pensiamo agli amori più tormentati, difficili, inconfessabili ma che, proprio per la loro natura problematica, diventano più esigenti e irrinunciabili, finiamo inevitabilmente per avvicinarci di più a loro, quasi a desiderarli intensamente, a volerli finalmente realizzati.
Questa è una storia d’amore, non a lieto fine ma commovente.
Complimenti <3
 
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view post Posted on 12/2/2021, 19:27
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CITAZIONE (ellyson @ 12/2/2021, 16:10) 
Titolo: Aishiteru

Elly,
la tua storia è talmente particolare, che la scelta così originale nell'ambientazione e costruzione del racconto, ha stuzzicato la mia curiosità al punto tale che mi sono messa letteralmente a studiare! Prima di scriverti la mia recensione, quindi, sono partita dai vari collegamenti che hai fatto per poter scoprire tutti i segreti di Hikari e del suo incredibile popolo (devi essere davvero appassionatissima del Giappone!). Una terra dove tradizioni e romanticismo si legano con un sottile ma tenace filo di seta colorata. Dammi così un po' di tempo per gustarmi tutto il racconto ed anche quello che lo precede (Mezame).

Per ora ti scrivo solo che la tua 'nuova' firma è grandiosa XD
 
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view post Posted on 12/2/2021, 19:34
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GabrixSnape

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- L'ultimo San Valentino di kijoka -

Carissima Monica, è un vero piacere fare la tua conoscenza attraverso questo racconto così dolce e divertente al tempo stesso.
E' stato esilarante immaginare le espressioni di Severus davanti alle trovate di cui è piena la sua "giornata speciale".
Ma accanto all'aspetto umoristico, la storia mi ha colpita per la minuziosa precisione con cui hai gestito il personaggio. Dai commenti che hanno accolto il tuo ritorno, sapevo di dovermelo aspettare, ma per me che ti leggo per la prima volta, trovarmi di fronte un Severus così autentico è stata comunque una bella sorpresa.
Un altro aspetto che ho particolarmente apprezzato è il rispetto per Severus, che la tua protagonista femminile dimostra nel mettere a segno una serie di "tiri mancini" che di fatto, oltre a pochi e selezionatissimi eletti, può avvertire solo lui. Questa è, a parer mio, una delicatezza non comune.
In questa storia carica di magia e di incantesimi, l'aspetto romantico è perfettamente incastonato in quella cornice riservata solo ai due protagonisti e rileva la reciproca capacità di comprendersi e andarsi incontro, che è un'attitudine di pochi.
Ho amato la descrizione dell'ascesa della scala a chiocciola, fatta di sfioramenti e carica di aspettative. Me li sono immaginati quasi senza peso e in assenza di gravità, come gli amanti dell'opera Sopra la città di Marc Chagall.

Complimenti. <3
 
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view post Posted on 13/2/2021, 00:04
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L'ultimo San Valentino - Kijoka

Che splendida sorpresa, Monicuzza cara, bentornata di cuore! <3
La tua bellissima storia porta una ventata di festosità e di gioia, così ricca di meravigliose fantasie romantiche tanto affini alle mie, ed è per questo motivo che ho avuto il sorriso e un'espressione sognante stampati in faccia per tutta la durata della lettura. :D
Ho apprezzato molto l'intero svolgersi della vicenda in cui la tua deliziosa Joy riesce a far capitolare con l'astuzia, e l'immancabile efficace appoggio di un'essenziale Minerva, il nostro Severus, quello che ben conosciamo e sempre poco incline alle smancerie.

Joy riesce a farlo nel modo più intelligente, l'unico modo possibile, dimostrando così di essere la compagna giusta, la donna perfetta per stare al suo fianco, il vero grande amore capace di regalargli quella felicità che tanto merita. Una figura di donna bella, forte, innamorata e della quale spero di poter leggere presto ancora tanto altro.
Infine, ecco che mi delizi con una chiusura pirotecnica, stupefacente, un finale bellissimo e terribilmente romantico che lascia senza fiato, e che è esattamente quanto anch'io avrei desiderato nei miei più arditi voli pindarici di fantasia! 3_3
Che stupenda favola, Monica, luminosa e scritta con il cuore: torna presto a incantarci con un'altra delle tue meravigliose storie, mi raccomando non farci più aspettare <3
 
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778 replies since 14/1/2009, 14:36   13217 views
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