| Ale85LeoSign |
| | Visto che nessuno fa concorrenza al capetto, scendo in campo io con qualche estratto da qui e là del Torneo Quadrimaghi.
Per ora non è in ordine, ma appena riesco mi metto dal capitolo uno al... ehm... e raccatto tutto per benino.
CAPITOLI dal 50 al 53
Svoltò l'angolo mantenendo l'elegante, rapida andatura, i lineamenti tesi, gli occhi più cupi di una notte senza luna.
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Una volta che se ne fu andata, il mago si appoggiò alla porta e lasciò che questa si richiudesse lentamente. Poi sollevò gli occhi grandi, languidi, pervasi da una grande tristezza, verso la porta della sua camera da letto.
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Come una scura ondata di tempesta, il suo mantello volteggiò non appena il mago svoltò l'ennesimo angolo, scostandolo con un furioso scatto del braccio dettato dall'irritazione crescente, e divampante nella foresta nera del suo sguardo, proiettato sul corridoio, pronto a incenerire chiunque gli si parasse davanti.
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Piton torreggiò sopra di lui, ancora con quel tremendo sorrisetto stampato sulle labbra sottili, contrastante con l'odio, spaventoso e ruggente come un temporale, dei suoi occhi.
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Mark alzò le mani per ripararsi gli occhi mentre un potente bagliore dava fuoco ai cespugli attorno a lui, che in un lampo divennero fuochi, e arsero alti come manifestazione viva e vera della rabbia dell’uomo che gli apparve davanti, un uomo i cui occhi brillavano di una radiosità interna, spaventosa e mirabile. Un angelo… caduto, ma non meno glorioso da guardare.
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Le sue labbra si curvarono appena verso l’alto, i lineamenti del volto si distesero, mentre i suoi occhi, saggi e languidi, di una tenebra calda e avvolgente, la rassicuravano, trasmettendole un’oscura sincerità, accentuata dal delicato tocco delle sue mani
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Lui la fissò con intensità. I suoi occhi, come bagliori di una fiammeggiante tenebra, risplendettero come una luce viva e intensa. Per un attimo intravide un lampo di risentimento in quello sguardo così unico e ammaliatore e non pensò più a nulla.
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La ragazza alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi, pieni di lacrime lucenti come diamanti.
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Poi si fermò e i suoi occhi riassunsero un determinazione fascinosa, viva, che, nella penombra intrisa di sfumature corallo della stanza, risaltò alla vista della ragazza, come se sapessero entrambi di star per compiere un passo importante.
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Teneva le labbra socchiuse, gli occhi neri aperti, rilucevano di una grande luce oscura: Alex seppe di essere affacciata su una languida oscurità, facendone parte. Donando qualcosa e ricevendo in cambio altro. Sapeva di aver raggiunto quel cielo, portatore dei bagliori splendenti del fuoco, che ancora ardeva nel caminetto. Quel firmamento di tenebra si spalancò e lei vide un nuovo astro riflettersi negli occhi di lui. Era un riflesso verde appena percepibile, ma si vedeva distintamente in entrambi gli occhi di lui. E Alex seppe dopo un attimo, che quel riflesso altro non era che il colore delle sue iridi, tornate verdi, come se una speranzosa foresta fosse rifiorita di nuovo e completamente in lei. Piton: “I tuoi occhi.” sorrise, commovendola per la sincera felicità che vide passare nel suo volto “Sei incredibile… incredibile.”
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I suoi occhi neri sfavillarono a quella vista, come gemme rare, impreziosite dalla grande emozione che irradiavano.
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Gemette, annaspò e infine gridò un lungo straziante lamento, mentre la tenebra del suo sguardo veniva solcata dall'ombra di colei che non sarebbe più tornata.
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